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    Washington, Meloni e Trump: commento sulla stampa italiana

    Durante il vertice straordinario sull’Ucraina tenutosi a Washington, la presidente Giorgia Meloni è stata sentita dire al Presidente degli Stati Uniti Donald Trump che non vuole mai parlare con la stampa italiana. “Ma a lui (Trump) piace, piace e lo fa sempre. I non voglio mai parlare con la mia stampa”, ha detto la premier. LEGGI TUTTO

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    Piantedosi: “Sul taser polemiche infondate, è uno strumento imprescindibile”

    Dopo le polemiche esplose in seguito alle morti a Olbia e Genova, dove due persone sono decedute dopo aver ricevuto una scarica dai taser in dotazione alle forze dell’ordine, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi è intervenuto per difendere l’utilizzo dello strumento e rassicurare sull’operato dei carabinieri coinvolti. “Chi, in maniera ideologica, critica l’utilizzo del taser deve tener presente che si tratta di uno strumento imprescindibile che viene fornito agli agenti proprio per evitare l’utilizzo di armi da sparo. Le regole di ingaggio prevedono che venga usato soltanto quando ci si trova di fronte a soggetti violenti e aggressivi che rappresentano un concreto pericolo per i presenti”, ha detto il ministro.

    “Ricostruzioni contro forze dell’ordine da respingere perché pretestuose”

    Piantedosi ha aggiunto che “la sicurezza dei cittadini è il primo obiettivo che deve essere perseguito. E dalle prime ricostruzioni è esattamente la situazione in cui si sono ritrovati i carabinieri intervenuti (ad Olbia e a Genova, ndr). Dunque, vanno respinte, perché del tutto pretestuose, pregiudiziali ed infondate, le polemiche contro le forze di polizia a cui va tutta la gratitudine e il completo sostegno del nostro Governo”.  LEGGI TUTTO

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    Palermo, Tardino nuova commissaria dell’Autorità portuale: è scontro Salvini-Schifani

    A firmare il decreto per il conferimento dell’incarico è stato il ministro delle Infrastrutture. Ira del presidente della Regione, che annuncia: “La Sicilia impugnerà la nomina”

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    Polemica interna al centrodestra sulla nomina di Annalisa Tardino, ex europarlamentare ed ex coordinatrice della Lega in Sicilia, diventata nuova commissaria dell’Autorità portuale della Sicilia occidentale. A firmare il decreto per il conferimento dell’incarico è stato il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Il presidente della Regione Siciliana Renato Schifano ha fatto ufficialmente sapere che “il governo regionale procederà immediatamente a impugnare, davanti al tribunale amministrativo, il relativo provvedimento del ministero delle Infrastrutture, chiedendone la sospensione in via cautelare”. La decisione “è motivata da due profili di illegittimità evidenti: da un lato la totale assenza di concertazione con la Regione Siciliana, in violazione delle norme che prevedono espressamente una preventiva intesa tra le parti e, dall’altro, la mancanza dei requisiti soggettivi richiesti dalla normativa per l’assunzione dell’incarico, anche per il ruolo di commissario straordinario, che impongono una comprovata e specifica esperienza nel settore”. 
    Salvini: “Tardino ha tutti i requisiti”
    Salvini ha risposto a Schifani, ribadendo l’intenzione di nominare Tardino, mentre da più parti viene segnalata la necessità di destinare a quell’incarico un manager con competenze e capacità del livello di quelle riconosciute a Monti, che prima di arrivare alla guida dell’Enav, di cui è amministratore delegato, aveva guidato diverse Autorità portuali in Italia, oltre a quella della Sicilia occidentale, ed era stato presidente di Assoporti. “La nomina dell’avvocato Annalisa Tardino – ha sottolineato Salvini – risponde a tutti i requisiti come accaduto positivamente in tutte le altre Regioni d’Italia. Già mercoledì l’avvocato Tardino sarà in ufficio al lavoro: alle polemiche preferiamo i fatti”.
    Cosa fa l’Autorità del sistema portuale
    Il compito dell’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia Occidentale è quello di gestire e coordinare i porti di Palermo, Termini Imerese, Trapani e Porto Empedocle, Licata e Gela. L’incarico di vertice “consentirà di garantire la piena operatività e lo sviluppo dell’Autorità, in continuità con le politiche nazionali di rilancio del sistema portuale e logistico”, ha precisato in una nota il dicastero. Il Mit ha poi ribadito “il proprio impegno a sostenere la crescita dei principali scali della Sicilia occidentale e conferma la centralità del porto di Palermo nel sistema infrastrutturale e marittimo nazionale”.

    Tardino: “Ringrazio il ministro Salvini per la sua visione”

    La decisione di Salvini è stata accolta “con emozione e senso di responsabilità” da parte di Annalisa Tardino, che ha parlato di “un incarico che mi onora e che affronterò con dedizione assoluta, spirito di servizio ed eleganza istituzionale”. L’ex europarlamentare ha poi ringraziato “il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini per aver scelto di valorizzare la rappresentanza di un territorio che ha voglia di riscatto, le competenze maturate nel corso della mia esperienza professionale e istituzionale, finanche in commissione Trasporti del Parlamento Europeo, ed una donna”.
    Tardino: “Lavorerò per garantire continuità, efficienza e sviluppo”
    “È a nome di tante donne, cui viene ingiustamente ed illegittimamente impedito il raggiungimento di posizioni di vertice, che non posso esimermi dal sottolineare la visione di un ministro che infrange un altro soffitto di cristallo, senza necessità di uno specifico obbligo di legge che preveda quote rosa in materia”, ha aggiunto Tardino commentando la sua nomina. Dopo aver ringraziato “il presidente uscente Pasqualino Monti per il lavoro svolto e per il contributo essenziale dato alla modernizzazione del sistema portuale siciliano”, Tardino ha annunciato che “lavorerò per garantire continuità amministrativa, efficienza gestionale e sviluppo del territorio, senza compromessi né scorciatoie”. LEGGI TUTTO

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    Regionali, le tensioni tra alleati pesano sui ritardi nelle candidature: ecco tutte le incognite

    Ascolta la versione audio dell’articoloDa nord a sud: sono sette le sfide pronte ad accendere l’autunno della politica. L’alleanza tra Pd e M5s, dopo il via libera dello stesso Conte alla corsa del dem Matteo Ricci nelle Marche contro il governatore uscente di Fratelli d’Italia Francesco Acquaroli (nonostante l’inchiesta della Procura proprio su Ricci), non conosce più eccezioni. Ma a estate inoltrata, le due coalizioni di centrodestra e centrosinistra ancora non sono riuscite a definire tutte le intese. La Puglia è alle prese con Michele Emiliano che non ne vuole sapere di fare “un passo di lato” e con Antonio Decaro che, di conseguenza, non fa un passo avanti. In Calabria, che vota a inizio ottobre, non c’è ancora lo sfidante del governatore uscente Roberto Occhiuto. In Veneto si registra ancora il braccio di ferro tra Lega e Fratelli d’Italia su chi debba essere il successore di Luca Zaia. Che a sua volta tiene tutti col fiato sospeso sulla presentazione di una sua lista. A tutto questo si aggiunge poi la Toscana che, se registra l’accordo raggiunto per il sostegno di Eugenio Giani siglato da Pd e Movimento 5 stelle, vede il resto del fronte riformista (Azione, +Europa, Pri e Psi) spaccarsi e fallire l’intesa per una lista unica “del presidente”. Candidature da definire anche in Campania.Tenendo conto che per la Puglia e il Veneto (oltre alla Campania) mancano ancora le date del voto – ormai scontata per queste regioni la chiamata alle urne a fine novembre – particolarmente urgente appare la ricerca di una soluzione per la Calabria dove il 5 e 6 settembre scadono i termini per presentare liste e candidati.Loading…La partita del Veneto nel centrodestraLa partita principale si gioca in Veneto, tutta dentro il centrodestra. Se il campo progressista da tempo ha scelto Giovanni Manildo, il dopo-Zaia registra un estenuante braccio di ferro tra Lega e Fdi. Con il partito di Matteo Salvini che dà per scontato che tocchi alla Lega esprimere il successore di Zaia (non più candidabile), mentre quello di Meloni non manca di ricordare, come fa a cadenze regolari il coordinatore regionale Luca De Carlo, che «il Veneto è la regione in cui» Fdi ha ottenuto «i risultati migliori a livello nazionale». Cedere il passo, dunque, sarebbe da considerare «un atto di straordinaria generosità» per «un partito con il 37% verso un altro col 15%». L’unica via individuata per risolvere l’intera partita è il tavolo tra leader nazionali atteso solo a settembre.Il rebus Tridico in CalabriaIn Calabria si va alle urne il 5 e 6 ottobre. Manca ancora lo sfidante di Roberto Occhiuto (ricandidatosi dopo le impreviste dimissioni anticipate), in attesa che Pasquale Tridico – europarlamentare M5s – sciolga la riserva e decida se correre o meno. Per il centrosinistra calabrese si aprono dunque due strade: la prima, decisamente la più agevole, vede Tridico dare la sua disponibilità con la coalizione a convergere rapidamente su di lui chiudendo a cascata tutti gli altri dossier. Decisamente più tortuoso e di difficile lettura il percorso che vedrebbe Tridico tirarsi indietro. Perchè se su di lui i dem non farebbero obiezioni, di altri candidati pentastellati non sembra vogliano sentir parlare.Intesa Pd-M5s in ToscanaIn Toscana si vota il 12 e 13 di ottobre. Anche qui percorso a ostacoli per il centrosinistra che alla fine ha confermato Eugenio Giani. E di lunedì 18 agosto l’ok all’intesa Pd-M5s. Il centrodestra sembra aver scelto il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, rinviando però l’annuncio ufficiale alla chiusura della partita veneta. – LEGGI TUTTO