Giorgio Gori: asset russi per sostenere Ucraina
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Bongiorno: ‘Ddl consenso approvato entro gennaio’ | Video Sky TG24 More
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“La mia intenzione è non dilatare troppo i tempi, per questo ho dato dei limiti e cioè che ogni gruppo parlamentare può indicare solo due auditi. Voglio solo persone tecniche ed esperte del settore che leggeranno la norma e ci daranno delle indicazioni. Questo ci darà la possibilità di chiudere le audizioni in un mese. Nessuno si deve permettere di dire che si vuole affossare una legge o che si è ritardata, perché in commissione è arrivata ieri”. Lo ha dichiarato Giulia Bongiorno, Presidente della Commissione Giustizia del Senato, ospite a Timeline su Sky TG24. “Io non mai fatto una legge in un’ora, non vedo perché dovrei fare in un’ora una legge così importante. In commissione la legge sarà pronta a gennaio. A febbraio potrebbe già esserci l’approvazione in Senato”.
“Non è un rinvio, norma va scritta meglio”
“E’ vero che c’era un accordo tra Schlein e Meloni, ma non nel dettaglio, del singolo comma, o che la norma dovesse passare il 25. Escludo categoricamente di parlare di ritardi e di rinvii, perché quando un testo arriva a me, che sono Presidente della Commissione Giustizia, io per fare il mio dovere, lo devo esaminare. Non mi sta bene, già come concetto, l’idea che siccome l’ha esaminato la Camera, il Senato possa non esaminarlo. Non mi è stato dato nemmeno il tempo di leggerlo ed esaminarlo, quindi non ho rinviato, sto facendo semplicemente il mio dovere, salvo che non mi si dica che è una norma perfetta, priva di lacune, e che siamo tutti d’accordo. Invece è stato evidenziato da numerosi esponenti di centrodestra, a prescindere da quello che si era pensato alla Camera, che in realtà ci sono dei margini di miglioramento enormi. C’è una parte della norma che c’era già da prima, che è sempre stata oggetto di polemica, perché contiene l’espressione ‘quando il fatto è di minore gravità’. Cosa si intende per minore gravità? Magari lo vogliamo scrivere, o vogliamo lasciarlo determinare a qualsiasi giudice? Abbiamo visto questa norma, abbiamo visto che c’erano alcuni esponenti del centrodestra che dicevano ‘Una volta che stiamo facendo un cambio epocale, facciamolo per bene’, e abbiamo deciso di sentire il parere di tecnici. Io sto convocando in questo momento alcuni giudici della Cassazione, alcuni professori, per capire se la norma si può scrivere meglio, ma mica è un rinvio!”. Così Giulia Bongiorno, Senatrice della Lega e Presidente della Commissione Giustizia in Senato, al microfono di Alessio Maurizi in Effetto Giorno su Radio 24. More
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L’Aula del Senato ha approvato, per alzata di mano, in via definitiva il cosiddetto “decreto legge flussi” che prevede una serie di disposizioni in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri, oltre che di gestione del fenomeno migratorio. In favore si è schierata la maggioranza, mentre contrarie sono state le opposizioni. Il via libera definitivo è dunque arrivato dopo quello di Montecitorio, registrato il 18 novembre. Il provvedimento aveva ottenuto l’ok del Consiglio dei Ministri il 4 settembre, ma poi era tornato in Cdm all’inizio del mese di ottobre.
Cosa prevede il decreto
Il decreto introduce il termine massimo di 30 giorni per il rilascio del nulla osta al lavoro dal momento della presentazione della richiesta nominativa. Inoltre è stato esteso a 12 mesi, in via sperimentale sino al 31 dicembre 2027, il limite temporale per presentare la domanda di visto di ingresso, una volta completate le attività di istruzione e formazione nei Paesi di origine. Non solo, perchè viene allungato da 6 a 12 mesi la durata dei permessi di soggiorno dei cittadini stranieri rilasciati per motivi di protezione sociale, ovvero le persone vittime di tratta o di grave sfruttamento, e di quelli rilasciati agli stranieri vittime di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. In tutti e due questi casi, la legge prevede adesso la possibilità di prorogarne la durata per consentire l’inserimento socio-lavorativo.
Le altre decisioni
Non è tutto, perchè il dl flussi riconosce ai titolari di permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale e vittime di violenza domestica la possibilità di beneficiare dell’assegno di inclusione, contemplando verso di loro la non applicabilità delle norme vigenti che prevedono specifici requisiti di cittadinanza, di residenza e di soggiorno. Viene poi prorogata fino al 2028 la possibilità di ingresso e soggiorno “extra-quote” in favore di massimo 10.000 lavoratori stranieri da impiegare nel settore dell’assistenza familiare oppure ancora socio-sanitaria a favore di persone con disabilità o anziane o a favore di bambini dalla nascita ai sei anni. Il contingente d’ingresso degli stranieri ammessi a partecipare a programmi di volontariato in Italia, sarà poi stabilito non annualmente, come accaduto fino ad oggi, ma nell’arco di un triennio. Modificato anche il termine per il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare: si passa da 90 a 150 giorni. Infine, è stata estesa la possibilità di partecipare alle riunioni del Tavolo per il contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura anche agli enti religiosi civilmente riconosciuti.
Assindatcolf: “Bene 10mila baby sitter fuori quota”
“Esprimiamo grande soddisfazione per l’allargamento della platea dei beneficiari delle 10mila unità fuori quota previste dal Decreto Flussi, che ora consente l’ingresso di assistenti familiari non comunitarie anche per la cura dei bambini dalla nascita fino a sei anni, oltre che per grandi anziani e persone con disabilità”. Lo ha detto Andrea Zini, presidente di Assindatcolf, l’Associazione Nazionale dei Datori di Lavoro Domestico. “Ringraziamo il Parlamento e il Governo per aver accolto una richiesta che proprio noi di Assindatcolf avevamo avanzato durante l’audizione in Commissione Affari Costituzionali alla Camera lo scorso 15 ottobre. Questo significa che, dal prossimo anno e per tutto il triennio 2026-2028, sarà possibile chiamare assistenti familiari non comunitarie ricorrendo alle 10mila unità fuori quota anche per la cura di bambini fino ai sei anni”, ha aggiunto. More
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Il consenso è “assolutamente condivisibile come principio, ma una legge che lascia troppo spazio alla libera interpretazione del singolo è una legge che rischia di intasare i tribunali e alimentare lo scontro invece di ridurre le violenze”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, a proposito dello stop in Senato alla modifica della norma del codice penale sul reato di violenza sessuale. “Questa sorta di consenso preliminare, informato e attuale, così come è scritto, lascia lo spazio a vendette personali, da parte di donne e uomini, che senza nessun abuso userebbero una norma vaga per vendette personali che intaserebbero i tribunali”, ha aggiunto. Salvini ha poi sottolineato il lavoro della senatrice Giulia Bongiorno, “esperta e avvocata di tante donne vittime di violenza e molestia”.
La frenata al Senato
Le parole di Salvini sono arrivate dopo che ieri al Senato, a un passo dall’approvazione definitiva, il centrodestra ha frenato riguardo al disegno di legge sulla violenza sessuale rivoluzionato, appunto, dal consenso. La legge, come approvata a Montecitorio, nel suo unico articolo prevede il carcere da 6 a 12 anni per chi fa o fa compiere o subire atti sessuali a un’altra persona senza il consenso “libero e attuale”. A siglare l’accordo bipartisan sulla norma erano state la premier Giorgia Meloni e la segretaria del Pd Elly Schlein e lo scorso 19 novembre alla Camera c’era stato un voto unanime. Ma il consenso “libero e attuale” delle donne – che, se manca, certifica la violenza sessuale – dovrà aspettare a diventare legge. Nonostante l’iter accelerato a Palazzo Madama, la maggioranza ha chiesto approfondimenti, ha ottenuto un breve ciclo di audizioni e ha rallentato il cammino. Sembra che a non convincere sia la pena per i casi di minore gravità, diminuita non oltre i due terzi. Ma è sull’attualità del consenso che, in realtà, covano i dubbi maggiori. “Vogliono affossare il provvedimento”, è stata la lettura delle opposizioni. I parlamentari di Pd, M5s, Avs e Iv, spiazzati dal dietrofront “inspiegabile”, hanno lasciato la commissione Giustizia, presieduta dalla leghista Giulia Bongiorno, che aveva cominciato a discuterne. More
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Ascolta la versione audio dell’articoloIl consenso è “assolutamente condivisibile come principio, ma una legge che lascia troppo spazio alla libera interpretazione del singolo è una legge che rischia di intasare i tribunali e alimentare lo scontro invece di ridurre le violenze Questa sorta di consenso preliminare, informato e attuale, così come è scritto, lascia lo spazio a vendette personali, da parte di donne e uomini, che senza nessun abuso userebbero una norma vaga per vendette personali che intaserebbero i tribunali”. Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, a proposito dello stop in Senato alla modifica della norma del codice penale sul reato di violenza sessuale, sottolineando il lavoro della senatrice Giulia Bongiorno, “esperta e avvocata di tante donne vittime di violenza e molestia”.Nordio: solo un rinvio per questioni tecnichePoco prima il ministro della Giustizia Carlo Nordio aveva parlato solo di un rinvio e si era detto «fiducioso»che «sicuramente» la norma sarà approvata. «Che cosa sia successo ieri (martedì 25 novembre, ndr) – ha detto a margine di un incontro – non lo so, è stata una iniziativa dei gruppi parlamentari ma posso dire che è un piccolo slittamento dovuto a dei riferimenti tecnici necessari, quando si interviene su una legge penale anche una virgola può cambiare completamente il significato, quindi bisogna stare estremamente attenti alla tecnica redazionale, questo riguarda un’opera di cesello che non sempre si fa quando una legge viene portata però sul contenuto vi è una unità di consenso».Loading… More


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