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    Elezioni regionali nelle Marche, come e quando si vota

    Il centrosinistra candida invece Matteo Ricci, che da giugno 2024 è europarlamentare per il Partito Democratico. Coetaneo di Acquaroli, esordisce in politica a 24 anni come consigliere comunale nella sua città natale, Pesaro. Nel 2014 diventa sindaco, e resterà tale per dieci anni. Nel 2013 è vicepresidente del Pd, e nel 2014 è vicepresidente Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani. È sostenuto dal centrosinistra, in campo largo: Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e Azione. A questi si aggiungono partiti locali come “Progetto Marche”, “Avanti con Ricci”, “Pace Salute Lavoro” e la civica “Matteo Ricci Presidente”.  Lo scorso luglio è emersa un’indagine a suo carico relativa a serie di affidamenti del Comune di Pesaro, quando era sindaco della città. Ricci si è detto estraneo ai fatti.  LEGGI TUTTO

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    Basket, Mattarella: “Commenti razzisti? Misere manifestazioni di inciviltà”

    Il presidente nel ricevere al Quirinale la Nazionale femminile di pallacanestro e la Nazionale maschile under 20 ha sottolineato “quanto c’è di importante nell’inclusione, nella collaborazione, nel conoscersi, nel valorizzarsi vicendevolmente, nello stare insieme, nel fare sport insieme” 

    “Misere manifestazioni di inciviltà”. E’ lapidario Sergio Mattarella nel liquidare i commenti razzisti che hanno accompagnato i giovani cestisti italiani negli europei di basket under 20 svoltisi a Creta. Ricevendo al Quirinale la Nazionale femminile di pallacanestro vincitrice della medaglia di bronzo agli ultimi campionati europei e la Nazionale maschile under 20 vincitrice della medaglia d’oro, il presidente ha preso spunto dall’intervento del capitano della squadra, Francesco Ferrari, per condannare duramente quanto successo, non senza un pizzico di ironia. Il giocatore aveva parlato di “commenti sgradevoli” e il capo dello Stato l’ha ringraziato per la sua pacatezza: “Ringrazio Ferrari per l’understatement, dovuto forse a questi saloni”. Poi si è rivolto direttamente al giocatore: “Avresti potuto utilizzare dei termini molto più forti e più severi e l’avrei fatto anch’io per la verità. Hai ragione, si è trattato di ”misere manifestazioni di inciviltà che non turbano minimamente anzi rafforzano la convinzione di quanto c’è di importante nell’inclusione, nella collaborazione, nel conoscersi, nel valorizzarsi vicendevolmente, nello stare insieme, nel fare sport insieme”.   LEGGI TUTTO

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    Vannacci accusa la sinistra, Tajani evoca Calabresi: si incendia lo scontro sulla violenza politica

    Ascolta la versione audio dell’articoloLe reciproche accuse tra centrodestra e centrosinistra, di alimentare un clima di violenza che si dispiega soprattutto sui social, irrompono anche nella campagna elettorale per le regionali. Oggi ci ha pensato Roberto Vannacci, eurodeputato e vicesegretario della Lega, a margine della presentazione delle liste per le elezioni regionali in Toscana, a riattizzare lo scontro. «Il clima che si respira dopo l’omicidio dell’attivista conservatore statunitense Charlie Kirk è una cosa vergognosa: e purtroppo, l’ho scritto anche sui miei social, devo constatare che la violenza è sempre a sinistra» ha detto l’ex generale. «Il minuto di silenzio negato all’Europarlamento di Bruxelles, con tutto l’emiciclo sinistro dell’aula che applaudiva per questa negazione, è stato un indicatore vergognoso della situazione che si è venuta a creare», ha aggiunto Vannacci, secondo cui «questa è la situazione, il clima di violenza è sempre da una stessa parte: noi andiamo avanti, sicuri che il nostro sia l’atteggiamento giusto. Mai una volta abbiamo taciuto di fronte alla violenza, di qualsiasi colore essa fosse stata».Salvini: odio su social, io non augurerei mai morte D’accordo con Vannacci si è detto il leader della Lega Matteo Salvini: «Basta scorrere i social in questi giorni o accendere ahimè anche la tv, con gente che dice che Charlie Kirk se l’è cercata. Io al mio peggior nemico non augurerei né di morire né nessun male».Loading…Tajani: clima da Br? Ricordiamoci l’omicidio Calabresi Ma la giornata è stata segnata anche dall’intervento del leader azzurro Antonio Tajani. Rispondendo ad una domanda sul parallelo fatto dal ministro Luca Ciriani, responsabile dei Rapporti con il Parlamento, tra il clima attuale e quello delle Brigate Rosse, il vicepremier di Forza Italia ha rilanciato: «Si è iniziato col criminalizzare le persone, ricordiamo la storia del commissario Calabresi» e «fu tutta una campagna orchestrata contro questo funzionario di polizia» che dopo «venne assassinato». Di qui il monito: «Bisogna stare attenti ad aizzare l’opinione pubblica perché non è detto che sia per forza un militante politico a compiere atti criminali»La presa di posizione di MeloniNel centrodestra, del resto, dopo l’omicidio Kirk, è tutto un levare gli scudi. A partire dalla premier. Un passaggio ampio dell’intervento alla festa dell’Udc è stato dedicato alle reazioni nel mondo politico all’omicidio dell’attivista politico repubblicano negli Usa. «Odio e la violenza politica stanno tornando drammaticamente una realtà, facendo venire molti nodi al pettine» ha denunciato Meloni che ha ricordato di provenire «da una comunità politica che spesso è stata accusata di diffondere odio, guarda un po’ dagli stessi che festeggiano e giustificano l’omicidio intenzionale di un ragazzo che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee». Di qui l’affondo: «Io credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo minimizzare o addirittura di questo continuo giustificazionismo della criminalizzazione, della violenza nei confronti di chi non la pensa come loro. Perché il clima anche qui in Italia sta diventando insostenibile ed è ora di denunciarlo ed è ora di dire chiaramente che queste tesi sono impresentabili, pericolose, irresponsabili e antitetiche a qualsiasi embrione di democrazia». LEGGI TUTTO

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    Calabria, il Tar conferma l’esclusione di Mimmo Lucano dalle Regionali

    Domenico “Mimmo” Lucano resta escluso dalla lista di Avs alle prossime elezioni regionali in Calabria. Il Tar di Reggio Calabria, al termine dell’udienza di stamani, ha confermato la decisione della commissione elettorale reggina che lo aveva dichiarato incandidabile escludendo il sindaco di Riace ed europarlamentare per la legge Severino dopo la condanna definitiva nel processo Xenia a 18 mesi per falso. Il Tar di Catanzaro, invece, ha dichiarato improcedibile il ricorso dei legali di Lucano.     

    Il ricorso di Lucano

    Nel corso delle due udienze, i legali di Lucano, gli avvocati Andrea Daqua e Giuliano Saitta, hanno sostenuto che il reato di falso, senza l’aggravante dell’abuso di potere, per il quale il sindaco di Riace è stato condannato in Cassazione, non rientrerebbe tra quelli previsti dalla legge Severino per l’incandidabilità. Tesi che non ha convinto il Tar di Reggio Calabria per cui adesso Mimmo Lucano dovrà valutare se fare ricorso al Consiglio di Stato. Lucano era già stato dichiarato decaduto da sindaco di Riace il primo luglio scorso dal Tribunale civile di Locri che aveva accolto un ricorso della Prefettura di Reggio Calabria, sempre in conseguenza della condanna nel processo “Xenia”. L’europarlamentare di Avs, che è rimasto in carica come sindaco in attesa della decisione della Corte d’appello – prevista per gennaio – e poi della Cassazione, secondo i giudici di Locri era incandidabile alle comunali di Riace e da qui la decadenza da sindaco.  LEGGI TUTTO