Regionali, Conte: Segnale a chi saltellava e ora cade
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Regionali, Fico: ‘Non vogliamo l’autonomia differenziata’ | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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Regionali, Donzelli: nessuna spallata, non è test su governo | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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Alla chiusura dei seggi per le elezioni regionali in Veneto, il presidente uscente Luca Zaia ha telefonato ad Alberto Stefani (CHI È), neoeletto presidente della Regione, sostenuto dalla coalizione di centrodestra. “Ho sentito al telefono il Presidente Stefani alle 15.01, subito dopo la chiusura dei seggi. Gli ho rivolto i miei auguri più calorosi di buon lavoro, complimentandomi per una campagna elettorale condotta con efficacia e determinazione. Alberto si appresta a guidare la Regione del Veneto in una fase ricca di sfide: sono certo che saprà affrontare questo incarico con senso del dovere e responsabilità”, ha riferito Zaia. (ELEZIONI REGIONALI: I RISULTATI)
Zaia: “Auguri di buon lavoro a tutta la sua squadra”
Zaia ha poi esteso il suo messaggio anche alla futura squadra di governo. “Un augurio di buon lavoro va anche alla squadra che sarà chiamata ad affiancarlo nella guida della Regione Veneto, con il compito e l’obiettivo di mantenere alto lo standing di un territorio che, per vocazione, esercita un ruolo guida nel Paese”, ha aggiunto il presidente uscente. LEGGI TUTTO
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La premier Giorgia Meloni è arrivata a Luanda per il vertice Ue-Africa, occasione per rilanciare una cooperazione paritaria con i Paesi africani. L’Italia punta ad allineare il Piano Mattei con l’approccio europeo del Global Gateway, lavorando a progetti infrastrutturali concreti tramite un dialogo stretto con l’Unione africana LEGGI TUTTO
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Nell’autunno 2025 il centrodestra si è riconfermato alla guida di Veneto, Calabria e Marche mentre il centrosinistra ha conservato Toscana, Puglia e Campania. Altra vittoria degli autonomisti di Union Valdôtaine in Valle d’Aosta. Ecco la situazione politica delle regioni italiane
Il centrodestra è saldamente alla guida delle venti Regioni italiane: conta 13 governatori che fanno capo alle sue forze politiche, contro i 6 a favore del centrosinistra. Poi c’è una regione a guida autonomista. Nel dettaglio, il centrodestra governa 13 regioni: Marche, Piemonte, Liguria, Lombardia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria e Sicilia. Il centrosinistra governa 6 regioni: Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Campania, Puglia e Sardegna. L’Union Valdotaine governa in Valle d’Aosta. Le Regionali più recenti sono quelle del 23 e 24 novembre 2025: il centrodestra ha confermato il suo dominio in Veneto, con la vittoria di Alberto Stefani dopo i tre mandati di Luca Zaia. Il centrosinistra ha vinto in Campania, con Roberto Fico che è succeduto a Vincenzo De Luca, e in Puglia, con Antonio Decaro che succede a Michele Emiliano. A ottobre in Toscana Eugenio Giani, candidato del campo largo di centrosinistra, è stato riconfermato governatore. Una settimana prima è toccato alla Calabria, dove Roberto Occhiuto del centrodestra è stato riconfermato presidente. Ancora prima, il 29 settembre 2025, nelle Marche il centrodestra ha vinto con Francesco Acquaroli. In Valle d’Aosta, poi, si sono riconfermati gli autonomisti di Union Valdotaine con un nuovo mandato per Renzo Testolin. In precedenza, nel voto del 17 e 18 novembre 2024, il centrosinistra si è confermato alla guida dell’Emilia-Romagna grazie alla vittoria di Michele de Pascale e ha strappato l’Umbria al cdx con il successo di Stefania Proietti. Prima, il 28 ottobre 2024, c’era stata la vittoria di Marco Bucci in Liguria, seguita alla riconferma di Alberto Cirio in Piemonte di giugno. Ad aprile c’era stato anche il successo e la rielezione di Vito Bardi in Basilicata. E in precedenza c’era stata la riconferma di Marco Marsilio alla guida dell’Abruzzo (marzo 2024) e ancora prima di Arno Kompatscher nella provincia autonoma di Bolzano e in Trentino-Alto Adige (Südtiroler Volkspartei, appoggiato anche da FdI e Lega). Altra vittoria del 2024 di segno opposto è stata quella della pentastellata Alessandra Todde in Sardegna (febbraio 2024), con cui il centrosinistra era riuscito leggermente ad accorciare il divario con il centrodestra, che invece aveva portato a casa quasi tutti gli appuntamenti elettorali del 2023. Quell’anno, a ottobre, era stato riconfermato Maurizio Fugatti (Lega) nella provincia autonoma di Trento. Prima erano arrivate la vittoria di Francesco Roberti (Forza Italia) in Molise nel mese di giugno, la riconferma di Massimiliano Fedriga (Lega) in Friuli-Venezia Giulia ad aprile e quella di Attilio Fontana (Lega) in Lombardia a febbraio. Sempre nel febbraio 2023 la corsa in Lazio era stata vinta da Francesco Rocca (indipendente di destra). L’anno precedente il centrodestra aveva vinto le politiche a livello nazionale, mentre l’unico appuntamento regionale era stato quello in Sicilia, conquistato da Renato Schifani (Forza Italia). Ecco chi sono i presidenti in carica nelle regioni italiane.
Abruzzo, Marco Marsilio (Centrodestra)
Marco Marsilio è stato eletto per la seconda volta presidente della Regione Abruzzo il 10 marzo 2024, trainato soprattutto da FdI. La prima volta fu il 10 febbraio 2019, quando corse insieme alla Lega come primo partito.
Basilicata, Vito Bardi (Centrodestra)
Vito Bardi (CHI È) è risultato il vincitore delle elezioni regionali che si sono tenute in Basilicata il 21 e 22 aprile 2024, conquistando il suo secondo mandato: era stato eletto la prima volta il 24 marzo 2019, strappando la regione al centrosinistra dopo 24 anni. Nato nel 1951, Bardi è stato a lungo nella Guardia di Finanza, fino a ricoprire il ruolo di vicecomandante generale. Nel 2019 fu Silvio Berlusconi a indicarlo come candidato per le regionali.
Calabria, Roberto Occhiuto (Centrodestra)
Jole Santelli (LA FOTOSTORIA) di Forza Italia era stata eletta alla guida della Regione Calabria il 26 gennaio 2020. Ha vinto contro lo sfidante Pippo Callipo. Con la sua vittoria, il centrodestra ha strappato la Regione al centrosinistra che aveva governato con Mario Oliverio (Pd) dal 2014. Santelli è morta il 15 ottobre 2020. Al suo posto, fino a nuove elezioni, le sue funzioni sono state svolte dal vice Nino Spirlì. Alle Regionali del 3 e 4 ottobre 2021 è stato eletto Roberto Occhiuto di Forza Italia. Occhiuto si è dimesso nell’estate del 2025, dopo essere risultato indagato dalla Procura di Catanzaro nell’ambito di un’indagine per corruzione. Ha subito annunciato di voler correre per le elezioni, così da lasciare la scelta ai cittadini: nelle Regionali del 5 e 6 ottobre 2025 è stato riconfermato per un secondo mandato. LEGGI TUTTO
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Il neo governatore è chiamato a raccogliere l’eredità del “Doge”, l’ex governatore Luca Zaia. La sua vittoria lo ha portato a essere il più giovane presidente di Regione in carica. Trentratreenne, si è ricavato un ruolo di primo piano nel Carroccio in tempi brevissimi. Nel suo programma autonomia, identità e territorio sono le priorità. “Dedico questa vittoria ai nonni”, ha detto in conferenza stampa
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Il Veneto ha scelto: Alberto Stefani è il nuovo presidente della Regione (SEGUI GLI AGGIORNAMENTI LIVE DELLE REGIONALI). A soli 33 anni – compiuti una settimana prima del voto, lo scorso 16 novembre – il leghista diventa il più giovane governatore in carica d’Italia, coronando una scalata politica rapidissima e costruita in pochi anni dentro il Carroccio. La coalizione di centrodestra, dopo mesi di discussione e tensioni sulla ricandidatura di Luca Zaia, aveva trovato la quadra proprio sul suo nome: un candidato cresciuto nel territorio, investito dal segretario della Lega Matteo Salvini già a Pontida, e capace di convincere anche Fratelli d’Italia a lasciare il Veneto al Carroccio. In una terra per decenni democristiana e poi governata per 15 anni da Zaia, è lui l’uomo chiamato a raccoglierne l’eredità.
Il messaggio agli elettori del neo presidente
Il neo eletto presidente, una volta che la sua vittoria è stata cerca, ha scritto un messaggio agli elettori. “Grazie veneti! Con grande emozione – si legge nel suo profilo Facebook – ho ricevuto l’onore di rappresentarvi. Sento dentro di me una forte responsabilità e anche una grande energia. Voglio essere chiaro: metterò al primo posto i bisogni delle persone e sarò presidente di tutti, anche di chi non mi ha votato. E, insieme alle forze della coalizione, che ringrazio, da domani sarò già al lavoro. Con occhi e cuore solo per il Veneto”. In conferenza stampa ha aggiunto: “Quando si assume una responsabilità amministrativa la vita privata viene sempre dopo la vita pubblica e così deve essere. Ma mi sia permesso dedicare questa vittoria a una persona a me cara che questa notte ha avuto delle difficoltà. E dedico questa vittoria a tutti i nonni che hanno lasciato un segno nella vita dei propri nipoti”.
Identità, territorio e autonomia: la ricetta del nuovo presidente
Stefani (IL SUO PROFILO) si è ritagliato uno spazio centrale nella Lega in tempi record: dall’anno scorso è uno dei quattro vicesegretari federali e ha fatto dell’identità veneta il fulcro del suo messaggio politico. In cima alla sua agenda c’è l’autonomia, tema bandiera della Liga Veneta e filo conduttore di tutto il suo percorso. Moderato nello stile, vicino a Salvini ma in ottimi rapporti anche con Zaia, ha rivendicato una politica “del confronto leale”, lontana dai toni personalistici e dallo scontro frontale: “Non cerco nemici da abbattere, ma avversari con cui dialogare”, ha ripetuto spesso durante la campagna elettorale. LEGGI TUTTO


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