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    Manovra, Giorgetti: “Quadro complicato per taglio Irpef e nuova rottamazione cartelle”

    La strada per trovare i fondi per la prossima Manovra è tutta in salita. Lo dice chiaramente il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, smorzando di fatto l’entusiasmo di alcuni annunci del leader del suo partito, Matteo Salvini. Una nuova rottamazione delle cartelle e la riduzione delle aliquote fiscali Irpef per il ceto medio sono interventi che ricadevano in “un quadro cui c’era una sicurezza” che però – dice Giorgetti “con grande franchezza” – si è “complicato un po’ con tutte le vicende che a livello internazionale sono divampate e che non dipendono dal governo”. 

    “Guerra in Ucraina continua a pesare sui conti”

    Giorgetti ricorda che la guerra in Ucraina, in corso ormai dal 24 febbraio 2022, continua a pesare anche sull’economia italiana. Le conseguenze di questo conflitto sono “dirette e indirette”, spiega il ministro. “Indirettamente voi pensate che tutta l’ondata di inflazione che noi abbiamo avuto in questi anni in realtà è inflazione da prezzi di energia e quindi in diretta correlazione per quello che è accaduto in Ucraina: recuperare gas o altre fonti energetiche avrà un prezzo molto più alto. O direttamente, perché a questo punto per l’Ucraina nella coalizione internazionale c’è addirittura chi vuole mandare soldati sul campo, -non è il nostro caso- però l’aiuto finanziario è un aiuto finanziario che ciascun Paese in qualche modo dovrà sostenere. Quindi inevitabilmente questo graverà anche”, evidenzia Giorgetti.  LEGGI TUTTO

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    Schillaci: “Obbligo sui vaccini resta, no a una sanità politicizzata”

    Il personale sanitario e amministrativo dell’azienda ospedaliera napoletana ha aderito, insieme ad altri 500 ospedali in tutta Italia, alla giornata di digiuno contro la guerra a Gaza. Promossa dalla rete #digiunogaza, da Sanitari per Gaza e dalla campagna BDS ‘Teva? No grazie’, l’iniziativa ha l’obiettivo di chiedere al Governo di sospendere la fornitura di armi a Israele, di aprire corridoi umanitari e garantire aiuti alimentari e sanitari LEGGI TUTTO

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    Meloni: “Noi accusati di odio da chi festeggia l’omicidio di Kirk”

    La presidente del Consiglio, intervenendo alla festa nazionale dell’Udc, ha parlato dell’uccisione dell’attivista americano: “Dobbiamo immaginare pene inferiori per chi spara a un esponente di destra? Credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo giustificazionismo” perché “il clima anche in Italia sta diventando insostenibile”. Dura reazione delle opposizoni: “Meloni vuole incendiare il clima politico, tutti dovremmo abbassare i toni”

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    “Vengo da una comunità politica che è spesso stata accusata ingiustamente di diffondere odio, che è stata accusata, guarda un po’, dagli stessi che oggi tacciono, minimizzano o addirittura giustificano o festeggiano l’omicidio premeditato, intenzionale, a sangue freddo di un ragazzo di 31 anni che aveva la colpa di difendere con coraggio le sue idee”. A dirlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni che, intervenendo alla festa nazionale dell’Udc, a Roma, ha fatto riferimento all’assassinio di Charlie Kirk parlando anche di “commenti disumani” sull’attivista americano ucciso con un colpo di fucile. Charlie Kirk, ha aggiunto la premier, “semplicemente si sedeva in pubblico e consentiva a chiunque di sfidarlo in un dibattito su qualsiasi tema, perché era convinto delle sue idee. Lo faceva con il sorriso sulle labbra, lo faceva con rispetto, faceva paura per questo”.

    “Odifreddi? Commento spaventoso su Kirk”

    “In questi giorni ho letto molti commenti disumani sulla morte di Charlie Kirk. E ne ho letti altri spaventosi. Uno di questi è di Piergiorgio Odifreddi, intellettuale della sinistra che ha detto: ‘sparare a Martin Luther King e sparare a un rappresentante Maga non è la stessa cosa’”, ha detto Meloni. “Ora io vorrei chiedere a questo illustre professore cosa intende esattamente. Intende che ci sono persone a cui è legittimo sparare in base alle loro idee? O a cui è meno grave sparare perché non condividiamo le loro idee? O a cui è comunque comprensibile che venga voglia di sparare in base alle sue idee? – ha continuato – Noi dovremmo immaginare pene inferiori per chi spara un esponente di destra, magari prevedendo come attenuante il fatto che le sue idee sono impresentabili?”. 
    “In Italia clima sta diventando insostenibile”
    “Credo che sia arrivato il momento di chiedere conto alla sinistra italiana di questo continuo giustificazionismo”, ha proseguito Meloni, perché “il clima anche in Italia sta diventando insostenibile”. “Vogliamo dimostrare cioè che la politica può essere autorevole, che può essere credibile, che è capace di dedizione, che è capace di sacrificio, che può essere fatta con amore, per quello in cui si crede, per la propria nazione, per la propria gente – ha aggiunto la premier – Guardate, lo voglio dire nel tempo in cui l’odio e la violenza politica stanno tornando drammaticamente una realtà, facendo venire molti nodi al pettine”. E ancora: “A chi non ha argomenti rimane solamente l’arma della criminalizzazione, l’arma dell’ingiuria, l’arma dell’impresentabilità dell’avversario, l’arma della violenza che inizia sempre come violenza verbale, ma qualche volta diventa anche violenza fisica”. LEGGI TUTTO

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    Nasce a Trapani-Birgi la scuola per Top gun sugli F35: sarà la prima fuori dagli Usa

    Ascolta la versione audio dell’articoloNascerà a Trapani-Birgi, in Sicilia, il nuovo polo di addestramento globale dei caccia F-35 e sarà la struttura gemella di quella già operativa nella Luke Air Force base in Arizona, negli Stati Uniti. A confermarlo è il presidente della commissione Difesa della Camera dei deputati, Nino Minardo (Forza Italia). Era stato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che lo scorso luglio aveva annunciato che la Sicilia sarebbe stata il primo luogo al di fuori degli Stati Uniti «dove verranno formati i piloti degli F-35».Lavori da terminare entro la primavera 2028«I lavori a Trapani-Birgi inizieranno la prossima primavera e si concluderanno entro la primavera del 2028», spiega il presidente della commissione Difesa Nino Minardo, evidenziando che il progetto «porterà significative ricadute economiche per la Sicilia, grazie a un indotto che coinvolgerà non solo il comparto militare e civile, ma anche aziende strategiche come Leonardo e Lockheed Martin». Per il deputato la realizzazione del nuovo centro «comporterà la creazione di nuovi posti di lavoro, specializzazione tecnologica e opportunità per le imprese locali». «È un investimento che rafforza il ruolo della Sicilia come piattaforma avanzata per il settore della difesa e dell’industria collegata, un comparto in forte crescita – conclude Minardo – e che si integra perfettamente con lo sviluppo della portualità e delle infrastrutture. L’Isola potrà così diventare un hub strategico nel Mediterraneo, con benefici concreti per l’economia e l’occupazione».Loading…Il centro di assemblaggio a CameriL’Italia è anche uno dei due Paesi al mondo (l’altro è il Giappone), fuori dagli Usa, dove vengono assemblati gli F-35. La FACO (Final Assembly and Check Out) di Cameri, in Piemonte, gestita da Leonardo, produce tutti i velivoli F-35A (CTOL) e F-35 (STOVL-Short Take Off and Vertical Landing) destinati rispettivamente all’Aeronautica Militare e alla Marina Militare e tutti gli esemplari ordinati dall’ Olanda. A fine 2014, lo stabilimento italiano è stato prescelto dal Dipartimento della Difesa americano come centro principale per l’Europa per tutte e attività di Heavy Airframe Maintenance Repair, Overhaul and Upgrade (MRO&U) degli F-35Stop della SpagnaLe tensioni con gli Usa, non ultimo il fattore dazi, hanno spinto alcuni Paesi a ragionare sulla possibilità di rivedere l’acquisto dei caccia americani. I primi mesi di Donald Trump alla Casa Bianca li hanno convinti a rimettere mano alle proprie strategie di difesa e sicurezza. L’ultimo in ordine di tempo è stato il governo spagnolo. Madrid ha deciso di puntare su caccia europei per il rinnovamento della propria aviazione militare, scegliendo l’Eurofighter e il futuro sistema Fcas escludendo così l’acquisto degli F-35 statunitensi, caccia di quinta generazione.Il programma italiano sugli F35Il Documento programmatico pluriennale (DPP) per il periodo 2024-2026 prevede l’acquisizione di ulteriori 25 velivoli F35 e dei relativi motori, equipaggiamenti, aggiornamento periodico e supporto logistico fino a prevedibilmente il 2035, portando la flotta nazionale ad un totale di 115 velivoli. Le ulteriori 25 macchine sono suddivise in 15 F-35A e 10 F-35B, di cui quelle nella versione cosiddetta convenzionale (CTOL, Conventional Take-Off Landing) sono destinate all’Aeronautica Milaitare mentre della versione STOVL (Short Take-Off Vertical Landing) cinque sono destinate alla stessa Forza Armata e cinque alla Marina Militare. Il fabbisogno dell’operazione è pari a 7 miliardi di euro. LEGGI TUTTO