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    Sicurezza, la premier Meloni nomina Figliuolo nuovo vicedirettore dell’Aise

    Cronaca
    Generale Figliuolo è il commissario per ricostruzione post alluvione

    Il generale, nato a Potenza l’11 luglio del 1961, è stato nominato il 27 giugno 2023. Nel marzo 2021 era stato scelto da Mario Draghi per ricoprire l’incarico di commissario straordinario per l’emergenza Covid. Ha ricoperto diversi incarichi nella Forza Armata dell’Esercito, interforze e internazionale, fra cui Comandante del Contingente nazionale in Afghanistan, nell’ambito dell’operazione ISAF, e Comandante delle Forze Nato in Kosovo. Dal 27 dicembre 2021 è comandante operativo di Vertice Interforze

    A poco più di due anni dall’impegno per combattere il Covid, il generale degli alpini Francesco Paolo Figliuolo torna a rivestire l’incarico di commissario di governo, questa volta per la gestione del post-alluvione in Emilia-Romagna, Marche e Toscana

    Francesco Paolo Figliuolo è originario di Potenza dove è nato l’11 luglio del 1961

    Figliuolo ha un Diploma di laurea in Scienze Politiche conseguito presso l’Università di Salerno, un Diploma di laurea in Scienze Strategiche e relativo Master di 2° livello conseguito all’Università di Torino e un Diploma di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche dell’Università di Trieste LEGGI TUTTO

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    Open Arms, Salvini sull’assoluzione: “La sentenza mi ripaga di tante amarezze”

    L’assoluzione nel processo “è un riconoscimento che ho fatto il mio dovere e mi ripaga di tante amarezze”, ha detto oggi il ministro e leader della Lega Matteo Salvini al punto stampa a Roma, il giorno dopo la sentenza di assoluzione sul caso Open Arms. Ironizzando sulla domanda su un suo eventuale ritorno al Viminale, Salvini ha risposto: “Sto bene dove sto, per ora…. Quello che ho fatto al ministero dell’Interno è stato assolutamente corretto. Se qualcuno negli anni scorsi ha pensato: ‘non puoi tornare al Viminale perché sotto processo, sei potenzialmente un criminale’… questa cosa cade”. E ha aggiunto: “Detto questo, al Viminale c’è Piantedosi, un amico, un fratello. Non corro per sostituirlo”. E a chi gli chiedeva se gli piacerebbe tornare al Viminale, Salvini ha risposto: “Il Viminale è una macchina eccezionale. Avere la responsabilità della sicurezza degli italiani e coordinare la Polizia di stato è qualcosa di stupendo”.

    “Aumenteremo la sicurezza per le feste di Natale”

    Salvini ha anche commentato l’attentato a Magdeburgo, in Germania.”Per quello che sta accadendo nel mondo e per quello che accaduto in Siria, conto e sono sicuro che il governo italiano aumenterà i livelli di sicurezza in tutte le piazze italiane, in tutte le manifestazioni per Natale per Capodanno per renderlo più tranquilo possibile”.  “Stavo leggendo le interpretazioni più diverse su questo assassino saudita – ha aggiunto il ministro – Uno che investe dei bambini o degli anziani o chiunque nei giorni di festa è un criminale, un folle, un delinquente, qualunque sia la sua pseudoidea. Ho letto che che aveva fatto domanda d’asilo”, ha affermato. “Questo non vuol dire, per fortuna, che tutti quelli che ottengono asilo politico vanno in giro a sterminare i mercati di Natale. Però farei estrema attenzione ed estrema cautela”. LEGGI TUTTO

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    Meloni in Lapponia per il vertice Nord-Sud: “Minacce moltiplicate, priorità è sicurezza”

    La premier partecipa al summit nel Circolo polare artico con Grecia, Svezia e Finlandia. L’obiettivo è confrontarsi su migrazione e difesa, in vista di un possibile Consiglio europeo straordinario nel 2025 dedicato proprio a questi temi. Orpo: “Roma e Helsinki sono terre di confine, abbiamo sfide comuni”

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    La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è a Saariselkä, nella Lapponia finlandese, per il primo vertice Nord-Sud su invito del primo ministro di Helsinki Petteri Orpo. Al summit, cominciato stamattina al buio e con una temperatura di circa 10 gradi sotto lo zero, partecipano anche il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis, quello svedese Ulf Kristersson e l’Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri Kaja Kallas. L’obiettivo è discutere le principali sfide di sicurezza con cui si confronta l’Unione nell’attuale quadro internazionale, anche in preparazione di un possibile Consiglio europeo straordinario sui temi della sicurezza e della difesa nella prima metà del 2025.

    Meloni: “Abbiamo bisogno di più sicurezza”

    “Noi abbiamo bisogno di più sicurezza, e penso che mettere insieme nazioni del Nord e del Sud, che storicamente sulle questioni europee sono state spesso su fronti molto diversi, per parlare di quella che oggi è una priorità dell’Europa sia una scelta molto intelligente. Ringrazio per questo il primo ministro finlandese”, ha esordito la premier. “Rispondo volentieri alle vostre domande ma sono senza voce”, ha detto la presidente del Consiglio ai cronisti, quasi afona. “Dal tema dei migranti, al tema della difesa e al tema di uno scenario nel quale le guerre diventano ibride e le minacce si moltiplicano, dobbiamo mettere insieme gli sforzi. Questa è la nostra priorità”, ha concluso.
    Orpo: “Italia e Finlandia, sfide comuni”
    Italia e Finlandia “sono entrambe terre di confine. Dobbiamo fare in modo che venga compreso che c’è un problema comune di sicurezza e credo che riusciremo a combinare le due differenti esigenze”, ha commentato il primo ministro finlandese Orpo. Positiva la reazione anche dello primo ministro svedese Kristersson: “Abbiamo una buona collaborazione col premier , siamo colpiti dai suoi sforzi”. Kristersson ha poi ricordato che prima del Consiglio europeo con Meloni e altri leader europei si è tenuto un incontro con focus sui migranti. “Qui potremo farlo in modo ancora più approfondito”, ha evidenziato. Infine, il primo ministro greco Mitsotakis ha avvisato i partner europei: “Sappiamo che abbiamo bisogno di maggiori risorse per la nostra difesa collettiva, la questione è come raggiungere questi obiettivi”. LEGGI TUTTO

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    Salvini assolto, Meloni: “Accuse infondate”. Orbán: ” Giustizia ha prevalso”. Gioia Musk

    La premier tra i primi a commentare la sentenza (“Grande soddisfazione”) insieme ai ministri del suo governo. Ma la notizia ha fatto il giro del mondo, con il primo ministro ungherese che esulta (“Un’altra vittoria per i Patrioti d’Europa”) e il patron di Tesla, parte dell’amministrazione Trump, che si augura che il leader leghista possa tornare al Viminale. Le opposizioni: “Rispettiamo le sentenze, cosa che la destra non fa. Resta la condanna politica”

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    Fioccano le reazioni politiche dopo l’assoluzione del vicepremier leghista Matteo Salvini nel processo a Palermo sul caso Open Arms (TAPPE). Per i giudici, il sequestro di persona nei confronti dei 147 migranti e il rifiuto di atti d’ufficio “non sussistono”. Tra i primi a commentare la sentenza è stata la premier Giorgia Meloni: “Grande soddisfazione per l’assoluzione del vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini nel processo Open Arms. Un giudizio che dimostra quanto fossero infondate e surreali le accuse rivoltegli”. Da segnalare poi le reazioni internazionali, a partire da Elon Musk, futuro capo del Dipartimento per la spesa pubblica dell’amministrazione Trump. Il patron di X ha rilanciato sul suo social il post di Salvini in cui annunciava, in inglese, l’assoluzione: “Bravo!”, ha scritto il patron di Tesla, per poi aggiungere un “Speriamo” all’ipotesi di un ritorno di Salvini al Viminale. Gioria social anche per il primo ministro ungherese Viktor Orbán: “La giustizia ha prevalso, bravo Matteo Salvini. Un’altra vittoria per i Patrioti per l’Europa”.

    L’abbraccio del governo, da Tajani a Piantedosi

    A stretto giro sono arrivate le reazioni di due compagni di governo, l’altro vicepremier Antonio Tajani e il ministro della Giustizia Carlo Nordio.  “Sono felice che il ministro Salvini sia stato assolto. Giustizia è fatta. Forza Matteo, avanti insieme per il bene dell’Italia e dei suoi cittadini”, ha scritto su X il ministero degli Esteri, aggiungendo: “C’è un giudice a Palermo!”. Il Guardasigilli rende invece “onore a questi magistrati coraggiosi” e affonda: “Questo processo non si sarebbe nemmeno dovuto iniziare”. Poi è intervenuto il presidente del Senato Ignazio La Russa: “Esprimo soddisfazione per l’assoluzione del ministro Salvini, che dopo anni vede finalmente riconosciuta la correttezza del proprio operato. La giustizia ha fatto chiarezza, mettendo la parola fine a una vicenda troppo spesso strumentalizzata per fini politici”. Gioia anche da altri ministri come la titolare delle Riforme Maria Elisabetta Alberti Casellati (“La sentenza segna la fine di un attacco ingiusto a chi ha servito il Paese con lealtà”), dell’Economia Giancarlo Giorgetti (Contento per lui, contento per lo Stato. Ha avuto il suo coraggio per ribadire un principio che sembra elementare ma che invece tutti in qualche modo adesso devono rispettare”) e della Cultura Alessandro Giuli (“Piena soddisfazione per l’assoluzione. La soddisfazione di chi vede riconosciute al ministro Salvini, per la seconda volta, l’infondatezza delle accuse mosse”). Non è mancato l’intervento dell’attuale capo del Viminale Matteo Piantedosi: “Sono infinitamente felice per Salvini. Ma soprattutto, da cittadino e da ministro, sottolineo l’importanza di questa sentenza che riafferma un principio importantissimo: non si può mettere sotto processo la linea politica di un governo. Di questo si stava parlando a Palermo. E la verità è che la strategia contro l’immigrazione irregolare attuata dall’allora ministro dell’Interno rappresentava coerentemente la linea politica del governo Conte I, collegialmente perseguita dall’esecutivo con il sostegno della maggioranza parlamentare. I magistrati hanno evidentemente riaffermato questo principio che è fondamentale per assicurare un corretto rapporto tra i poteri dello Stato”. Parole di approvazione anche da Robero Calderoli, ministro per gli Affari regionali e Autonomie: “Sono lieto, e per nulla sorpreso, dell’assoluzione: non mi aspettavo un altro esito, semplicemente perché non lo ritenevo in alcun modo possibile. Oggi i giudici, con questa sentenza di assoluzione, hanno deciso che difendere i propri confini non è un reato! Vorrebbe da dire giustizia è fatta, ma non riesco a dirlo dopo tre anni di un lunghissimo processo a un ministro della nostra Repubblica, che ha solo applicato le nostre leggi vigenti eseguendo l’incarico ricevuto dai cittadini con il loro voto”. Per il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, che era in aula a Palermo, “è un grande giorno per l’Italia”. Daniela Santanchè, ministra del Turismo, ha così commentato: “Il fatto non sussiste. Fortunatamente la maggior parte dei giudici non fa politica. Un abbraccio a Matteo”. Felicità espressa da Nello Musumeci, ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare: “C’è ancora speranza per una magistratura che non sia in nessuna parte politicizzata”. LEGGI TUTTO

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    Calenda a Start: “Automotive, il 2025 rischia di essere peggiore e il governo non ha idee”

    Ospite dell’ultima puntata dell’anno della rubrica di Sky TG24 Start, il leader di Azione Carlo Calenda ha rilanciato l’allarme sulla crisi dell’automotive in Italia. Nel mirino di Calenda l’operato del governo di Giorgia Meloni, giudicato sostanzialmente “inerte” di fronte a quelle che sono state definite “balle e promesse futuribili” da parte di Stellantis. “Sulla base di queste premesse, il 2025 rischia di essere ancora peggiore dell’anno che sta per concludersi”, ha avvertito Calenda, “e la maggioranza non ha idee su quali soluzioni adottare di fronte alla crisi di un intero settore disintegrato a livello europeo da scelte incomprensibili”. Per Calenda, da settembre “il ministro dello Sviluppo economico ha promesso un accordo per produrre un milione di veicoli, senza rendersi conto di quale fosse la realtà dei fatti”. “Il governo si è astenuto dal fare qualsiasi cosa”, ha aggiunto, “ha fatto soltanto un incentivo e lasciato andare la cosa, dando l’ennesima prova di incuria”. Riguardo alla conferma dell’intervento di John Elkann in parlamento, Calenda ha ribadito il suo scetticismo nei confronti delle promesse dell’azienda, ma ha ribadito: “Quando sarà in Aula, lo incalzeremo. Non ci sono altri manager e lui deve rispondere”.

    “Contento dell’approvazione dell’Ires premiale”

    Per quel che riguarda la manovra, invece, il leader di Azione ha espresso apprezzamento per il provvedimento dell’Ires premiale, che “è un emendamento di Azione e sono contento che sia stato approvato”. “Un concetto utile”, ha sottolineato, “perché premia i comportamenti opposti a quelli che abbiamo visto in Stellantis. Invece di distribuire gli utili si reinvestono, quindi si premiano solo gli imprenditori che vogliono investire, mettendo dei soldi che altrimenti si potrebbero distribuire”. “Pero” – ha aggiunto – “la produzione industriale è a picco per 21 mesi, con la situazione automotive. Ecco perché rischiamo di avere un 2025 peggio del 2024 su tutto l’automotive, con il governo che non ha un’idea che sia una”.
    “Totalmente d’accordo su ‘emendamento anti-Renzi'”
    Calenda si è detto, invece, d’accordissimo sul cosiddetto ‘emendamento anti-Renzi’. “Non cè nessun Paese occidentale in cui un parlamentare pagato dai cittadini svolge un lavoro per un Paese straniero. Andrebbe disciplinato, perché oggi non sappiamo da chi prendono i soldi, perché i parlamentari oggi devono dire qual è il loro 730. ma non da chi prendono i soldi. Il primo punto è la trasparenza, perché i cittadini hanno diritto di sapere da chi prendi i soldi. Se a pagarti è uno Stato estero non liprendi quei soldi perché c’è un conflitto d’interesse di base, perché tu sei pagato da uno Stato e contemporaneamente da un altro Stato. È un principio di buon senso”. LEGGI TUTTO

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    Open arms, attesa sentenza su Salvini: i giudici in camera di consiglio

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSi sono ritirati in camera di consiglio, dopo brevi repliche della Procura e della difesa, i giudici del tribunale di Palermo chiamati a emettere il verdetto al processo che vede imputato per rifiuto di atti d’ufficio e sequestro di persona il leader della Lega Matteo Salvini. Salvini è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per aver negato lo sbarco a Lampedusa, ad agosto del 2019, a 147 migranti soccorsi in mare dalla nave della ong spagnola Open Arms. La sentenza è attesa non prima delle 18.Salvini nell’aula bunker con Giulia BongiornoNell’aula bunker del carcere Pagliarelli, sarà con lui Giulia Bongiorno, nel ruolo di suo avvocato prima che di senatrice del Carroccio. Nessuna mobilitazione, invece, dei leghisti. «Ha deciso così Salvini stesso, quindi abbiamo accolto la sua scelta», ha spiegato Germanà. A Bruxelles, circondato dall’amico Viktor Orban e dagli altri Patrioti per l’Europa, Salvini aveva insistito: «Non sono preoccupato, sono fiducioso e determinato». E perfino Oltreoceano, Elon Musk è tornato a mobilitarsi per lui: «E’ assurdo che Salvini venga processato per aver difeso l’Italia», ha polemizzato il magnate americano sul suo social.Loading…Il vicepremier: in caso di condanna faremo appelloAl di là del peso e delle eventuali conseguenze di una condanna sul governo Meloni, Salvini non ha cambiato idea sull’immediato futuro: resterà al suo posto, nell’esecutivo e nella Lega. «Paura zero. Mi sento come la canzone di Venditti “Notte prima degli esami” ma sono assolutamente, non tranquillo ma felice e orgoglioso di quello che ho fatto, lo posso dire?» ha dichiarato, in una diretta social alla vigilia della sentenza. E ha ribadito che «in caso di condanna c’è l’appello e la Cassazione, quindi comunque non c’è la galera domani. Sicuramente se mi assolvono vorrà dire che avrò fatto il mio dovere. Altrimenti andrò in appello e continuerò a fare con orgoglio il mio lavoro»La solidarietà degli alleatiOltre ai leghisti, si schierano dalla sua parte gli alleati in Italia e in Europa. Giorgia Meloni gli ha espresso pubblicamente la sua solidarietà nell’Aula del Senato mercoledì. Forte anche la sponda di Antonio Tajani. I due vicepremier si punzecchiano da mesi, ma il ministro degli Esteri non ha dubbi: «Mi auguro che ci sia un giudice in Sicilia che applichi la legge nel giusto modo e sono convinto che Salvini debba essere assolto» ha dichiarato. E ha aggiunto: «Si tratta di un processo costruito per motivi politici, privo di senso. Salvini ha fatto il suo dovere da ministro». LEGGI TUTTO

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    Manovra 2025, governo incassa la fiducia alla Camera. In serata voto finale

    La Legge di Bilancio va verso l’atto finale a Montecitorio, rispettando il timing previsto. La lettura in Senato partirà in commissione lunedì 23, mentre l’ok definitivo è atteso tra Natale e Capodanno (forse il 28). Non si fermano però le polemiche per l’assenza dell’esecutivo in aula ieri, in apertura di seduta: “È un caso di sciatteria istituzionale”, dicono i dem

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    La Manovra è al suo ultimo atto alla Camera. Oggi, 20 dicembre, il governo ha incassato la fiducia sul testo posta ieri: 211 deputati hanno votato a favore, 117 in senso contrario. Alle 20 la Nota di variazione e se tutto andrà come previsto, entro serata – probabilmente intorno alle 21 – dovrebbero partire le dichiarazioni di voto finali sul provvedimento. Poi la seconda lettura in Senato, che partirà lunedì 23 in commissione, mentre l’ok definitivo è previsto tra Natale e Capodanno. Forse sarà il 28, secondo i piani del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Come sempre non si fermano però le polemiche. Ieri, in apertura della seduta, l’assenza del governo in aula ha provocato dure proteste dell’opposizione. “È un caso di sciatteria istituzionale”, secondo i dem.

    Maggioranza divisa su odg per multe ai No vax

    Non mancano nuovi scontri sul testo. La maggioranza si è divisa sull’ordine del giorno presentato dalla dem Simona Bonafè che puntava a “garantire la piena e rapida attuazione dei procedimenti sanzionatori” nei confronti dei ‘No vax’, “escludendo quindi ogni ulteriore proroga o modifica alla legge vigente finalizzata ad evitare che le multe ai cittadini inadempienti vengano sospese o condonate”. Sono stati almeno sette i parlamentari di Forza Italia che hanno appoggiato l’ordine del giorno, nonostante il governo avesse dato parere contrario e il resto del centrodestra aveva votato contro. LEGGI TUTTO

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    In arrivo il nuovo decreto Cultura: dal “piano Olivetti” a quello “Mattei”, cosa prevede

    Introduzione
    È convocata per oggi una riunione tecnica preparatoria, in vista del Consiglio dei Ministri in programma per lunedì. All’ordine del giorno è prevista l’analisi di un decreto Cultura: il testo, in base a quanto emerso finora, prevede un “piano Olivetti” per favorire la cultura come “bene comune accessibile e integrato nella vita delle comunità”, con interventi per la rigenerazione delle periferie e per sostenere biblioteche e librerie.

    In programma anche un “piano Mattei” con progetti di cooperazione culturale con l’Africa, con l’attivazione per entrambi di strutture di missione alle dirette dipendenze dell’ufficio di Gabinetto. LEGGI TUTTO