La Camera ha approvato – con 178 voti a favore – la fiducia al decreto ex Ilva che stanzia fondi e traccia il percorso normativo per il rilancio del polo siderurgico. I contrari sono stati 107 e gli astenuti quattro. L’atmosfera resta tesa: il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, che ha revocato le dimissioni, oggi è al ministero delle Imprese e del Made in Italy per la riunione sull’accordo di programma per l’ex Ilva. Promette battaglia: “Dirò che l’accordo di programma, così come strutturato, non ci soddisfa e pertanto io non lo firmerò, così come hanno detto gli altri rappresentanti degli enti territoriali ai quali va il mio sentito ringraziamento. Proporrò al Mimit e ai firmatari il rinvio della seduta”.
Le dimissioni di Bitetti, poi il dietrofront
Bitetti aveva presentato le dimissioni lunedì 28 luglio, parlando di “inagibilità politica” e annunciando il passo indietro, in seguito a contestazioni ricevute durante un confronto con associazioni e movimenti sulla transizione ecologica dell’ex Ilva. Poi il dietrofront, proprio per partecipare alla riunione sul futuro dell’Ex Ilva.
Bitetti: “Più tempo per controproposta, vogliamo chiusura area a caldo”
Bitetti è dunque arrivato a Roma con l’intenzione di “presentare un piano che consente di abbattere drasticamente i livelli di inquinamento nel percorso che ci porterà, che ci deve portare alla decarbonizzazione dell’ex Ilva, e quindi alla eliminazione dell’area a caldo”. Per questo chiede più tempo per valutare nuove proposte. “Dico che è finito il tempo delle scelte calate dall’alto che umiliano Taranto rendendola zona di sacrificio. Di sacrifici ne abbiamo fatti fin troppi e la salute e l’ambiente non possono essere mortificati sull’altare del profitto e dell’interesse nazionale. Per cambiare e conseguire risultati apprezzabili ci vorrà del tempo ma questo lo sapevamo”, aggiunge.