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La favola italiana di Autotorino


C’era anche il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, all’inaugurazione del nuovo centro direzionale di Autotorino a Cosio Valtellino, in provincia di Sondrio, un ampliamento all’insegna dell’innovazione e di nuovi servizi che coincide con le celebrazioni dei 60 anni del gruppo di concessionari leader in Italia e proiettato sempre più all’estero (prima “uscita” a Varsavia) .
La storia di Autotorino, che ora può contare su 3.300 collaboratori, 72 filiali e un fatturate di 2,6 miliardi nel 2024, è partita nel 1965 a Morbegno da un deposito di rottami e carbone gestito da Arrigo Vanini, papà di Plinio, attuale presidente del network.
Negli anni la struttura è cresciuta dirottando gli interessi sulle auto fino quando, nel 1985, con l’improvvisa scomparsa di Arrigo, il figlio Plinio, a soli 21 anni, ha preso in mano il volante di Autotorino, nome rimasto immutato in tutto questo tempo.

Ecco una storia imprenditoriale tutta italiana che ha fatto della famiglia, dell’amore per il territorio e del rispetto dei collaboratori i punti fermi e i valori essenziali, come ha sottolineato il ministro Giorgetti. “La famiglia – il suo commento – è qualcosa che va oltre la dimensione economico-aziendale: rappresenta un valore immateriale che sostiene nel momento in cui si prendono scelte e rischi. E poi i collaboratori, la squadra: tutte persone che condividono valori, obiettivi e risultati Che tutto questo, per Autotorino, si sia realizzato a Cosio Valtellino, e non in una grande città come si potrebbe pensare, è infine qualcosa di straordinario”.

E Plinio Vanini, che è anche vicepresidente di Federauto, la Federazione italiana dei concessionari, il quale ha condiviso crescita e strategie con l’ad Stefano Martinalli: “Negli ultimi 10 anni – ricorda il presidente di Autotorino – abbiamo assistito a cambiamenti epocali che hanno avuto conseguenze profonde su un settore che ha visto il numero dei concessionari attivi più che dimezzato; un periodo per noi sfidante perché è coinciso con la crescita dimensionale da 12 a 70 sedi e da 300 a 3mila collaboratori. Oggi siamo tra i top dealer europei, una realtà imprenditoriale che reinveste gli utili generati nella crescita aziendale. Negli ultimi 5 anni, inoltre, abbiamo contribuito in maniera crescente al sistema Paese, creando nuove professionalità e generando gettito fiscale”.

Dopo un primo trimestre da 640 milioni di fatturato (+5%) e 19.800 auto vendute, c’è stato l’ampliamento dell’offerta di rete su nuove sedi e con nuovi marchi in portafoglio. Nei prossimi tre anni sono previsti 75 milioni di investimenti in nuove piattaforme tecnologiche e interventi di ristrutturazione sulle filiali. “È una nuova partenza perché il mondo cambia, e noi con lui. Lo facciamo portandoci dentro ciò che non cambia mai: la passione, la competenza, il rispetto per le persone e la voglia di fare impresa con responsabilità e visione.

Abbiamo diversi progetti in corso: nuove acquisizioni, nuove sedi, nuovi partner strategici”, la conclusione di Mattia Vanini, figlio di Plinio, vicepresidente di Autotorino e da poco a capo della controllata Atflow che importa e distribuisce in Italia i marchi Ineos (inglese), KGM (sudcoreano) e Xpeng (cinese).


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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