È un provvedimento voluto per ridisegnare l’architettura della Pubblica Amministrazione, intervenendo su nodi strutturali quali il reclutamento alle graduatorie, la mobilità, le stabilizzazioni, il rafforzamento della governance sul reclutamento tramite la Commissione Ripam alla quale è affidato il coordinamento e lo svolgimento delle procedure concorsuali
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Con 99 voti favorevoli, 70 contrari e due astensioni l’Aula del Senato ha confermato la fiducia chiesta dal governo sul decreto pubblica amministrazione. Il provvedimento disciplina reclutamento e funzionalità delle pubbliche amministrazioni, su iniziativa della premier Meloni e del ministro della Pubblica amministrazione, Zangrillo. È stato approvato dalla Camera lo scorso 23 aprile e ora è convertito in legge. Come ha ricordato in aula la senatrice Susanna Camusso del Pd, è l’84esimo voto di fiducia posto dal governo. È un provvedimento apparentemente tecnico, ma capace di ridisegnare l’architettura della Pubblica Amministrazione, intervenendo su nodi strutturali quali il reclutamento alle graduatorie, la mobilità, le stabilizzazioni, il rafforzamento della governance sul reclutamento tramite la Commissione Ripam alla quale è affidato il coordinamento e lo svolgimento delle procedure concorsuali.
Zangrillo: “Efficienza per affrontare sfide del contesto europeo”
“Con il via libera definitivo del Senato è stato raggiunto l’obiettivo di affrontare in maniera organica alcune criticità del sistema pubblico”. Lo afferma Paolo Zangrillo, ministro per la Pubblica amministrazione, dopo l’approvazione del decreto Pa. Il testo introduce “un ampio pacchetto di misure finalizzate a rafforzare l’efficienza della pubblica amministrazione”, e per il ministro “dimostra ancora una volta l’impegno concreto del governo verso le persone che sono il cuore pulsante della Pubblica amministrazione”. Le nuove norme incideranno, tra le altre cose, sul sistema di reclutamento, sul rafforzamento dei processi di formazione, ma anche, e soprattutto, sulle funzionalità degli enti locali. “L’obiettivo è costruire una macchina amministrativa sempre più efficiente e pronta ad affrontare con rinnovate competenze le sfide del contesto europeo”, aggiunge.
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I 22 articoli
Con i suoi 22 articoli il provvedimento si inserisce nel solco delle riforme strutturali richieste dal Pnrr. Le leve strategiche del testo sono capitale umano ed efficienza organizzativa. Una particolare attenzione è stata riservata alla funzionalità degli Enti locali, dove, fra l’altro, si fa un concreto passo in avanti per superare una storica disparità in busta paga con le amministrazioni centrali. E questo grazie al via libera per l’aumento del salario accessorio. Tra le novità anche la misura che consente a Regioni, Province, Città Metropolitane ed Enti locali di assumere, con contratto a tempo determinato, diplomati provenienti dagli Istituti Tecnici Superiori (ITS Academy), in qualità di funzionari. Un intervento che mira da un lato ad attrarre nuove generazioni verso il settore pubblico e, dall’altro, a dotare le amministrazioni di competenze tecniche qualificate. Il portale Inpa diventa il passaggio obbligato per tutti i concorsi pubblici. Le pubbliche amministrazioni sono obbligate ad assorbire almeno il 15% del personale in comando da oltre 12 mesi, entro il limite delle proprie facoltà di assunzioni. A partire dal 31 dicembre 2025, i contratti per personale in comando non trasformati in assunzione cessano automaticamente, senza proroghe, e non potranno essere riattivati per almeno 18 mesi. Queste misure avrebbero l’obiettivo di contrastare il precariato nella PA. È poi prevista la riassegnazione delle risorse già stanziate e non utilizzate da parte dei Comuni che hanno fatto richiesta di contributi per le spese relative ai Segretari comunali. Sono inoltre stabilite misure dedicate al rafforzamento del personale nei territori colpiti dal sisma del 2009 e del 2016, nonché nelle aree di Emilia-Romagna, Marche e Toscana interessate dagli eventi alluvionali del maggio 2023.