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Mattarella: “Mosca ha demolito l’equilibrio della pace”

Il Presidente della Repubblica è intervenuto alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale con un discorso che ha toccato i principali dossier internazionali, da Gaza alla guerra in Ucraina, su cui ha affermato: “Continua la postura aggressiva della Russia”. Poi un appello contro intolleranza e odio: “Tornano slogan, pregiudizi e antisemitismo. L’esperienza della storia non va dimenticata”

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“Prosegue, angosciosa, la postura aggressiva della Russia in Ucraina: un macigno sulle prospettive del continente europeo e dei suoi giovani”. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenuto alla cerimonia del Ventaglio al Quirinale, nel suo discorso si è espresso con parole nette sulla guerra scatenata da Mosca in Ucraina. “L’aggressione della Russia all’Ucraina ha cambiato la storia d’Europa. È ben noto che i Paesi dell’Unione e della Nato che, insieme alla Russia, si affacciano sul Mar Baltico nutrono la grave preoccupazione, se non – come viene enunciato – la convinzione che la Russia, dopo quella all’Ucraina, coltivi il proposito di altre, nuove iniziative di aggressione, a scapito della loro sicurezza se non addirittura della indipendenza di alcuni di essi”.

“La Russia ha cancellato l’equilibrio della pace”

Il Capo dello Stato ha quindi richiamato l’urgenza di leggere i segnali della storia, senza sottovalutare le dinamiche in corso: “Aspirare a essere temuti più che stimati e ammirati può, forse, produrre qualche vantaggio nell’immediato ma colpisce, incrina ampiamente e forse azzera, per il futuro, fiducia, prestigio, autorevolezza; e, quindi, stabile ed effettiva influenza nella comunità internazionale”.  Poi ha sottolineato: “Sul piano della realtà delle relazioni internazionali la scelta e la postura della Russia hanno, più che stravolto, cancellato l’equilibrio; equilibrio che garantisce la pace e dissuade da avventure di guerra. La storia – maestra di vita – che insegna che, fin tanto che non saremo riusciti a eliminare dalla vita internazionale le tentazioni di dominio su altri popoli (ciò che, più o meno, equivale a far scomparire il male dall’umanità), è l’equilibrio che impedisce di seguire le tentazioni di dominio”.

“Aggressione della Russia ha cambiato la storia dell’Europa”

L’inquilino del Quirinale ha ricordato: “Nel settembre del 2021 questi saloni hanno ospitato l’annuale riunione tra i presidenti di repubblica dell’Unione Europea che non hanno compiti di governo. Nel corso delle discussioni, il Presidente di allora della Finlandia – Sauli Niinisto – comunicò a quanti eravamo presenti che, considerato che il 2025 – quest’anno – sarebbe stato il cinquantesimo dalla Conferenza di Helsinki del 1975 sulla Sicurezza e la Cooperazione in Europa, la Finlandia avrebbe promosso una nuova Conferenza per esaminare lo stato della cooperazione nel Continente e definirne criteri di sviluppo. Alla base di questo annuncio vi era l’orgogliosa rivendicazione della possibilità della Finlandia di svolgere, nuovamente, questo ruolo perché neutrale – ha spiegato Mattarella -. Dopo cinque mesi, la Finlandia ha chiesto, con determinazione, di entrare nella Nato, di cui oggi fa parte. Perché l’aggressione della Russia all’Ucraina ha cambiato la storia d’Europa. Quel grande Paese, sulla cui collaborazione avevamo nutrito ampia fiducia nell’Unione Europea, ha assunto sempre più una sconcertante configurazione volta allo scontro di potenza militare”. Poi ha continuato: “La postura aggressiva della Russia in Ucraina: un macigno sulle prospettive del continente europeo e dei suoi giovani”. 

Gaza, “intollerabile” escalation di violenza

L’altro grande fronte al centro delle riflessioni del Presidente è il Medio Oriente, dove ha affermato che “è persino scontato affermare che la situazione a Gaza diviene, di giorno in giorno, drammaticamente più grave e intollerabile; e speriamo che alle pause annunciate corrispondano spazi di effettivo cessate il fuoco”. Con toni accorati, Mattarella ha condannato le violenze sui civili: “Si è parlato di errori anche nell’avere sparato su ambulanze e ucciso medici e infermieri che recavano soccorso a feriti, nell’aver preso a bersaglio e ucciso bambini assetati in fila per avere acqua, per l’uccisione di tante persone affamate in fila per ottenere cibo, per la distruzione di ospedali uccidendo anche bambini ricoverati per denutrizione. È difficile, in una catena simile, vedere una involontaria ripetizione di errori e non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere indiscriminatamente”. E ancora, un affondo preciso sul bombardamento di un edificio religioso: “L’incredibile bombardamento della Parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza è stato definito un errore. Da tanti secoli, da Seneca a S. Agostino, ci viene ricordato che ‘errare humanum est, perseverare diabolicum'”.

Antisemitismo, slogan e intolleranza

Il Presidente ha rivolto poi un forte richiamo contro le derive dell’odio e dell’estremismo: “Una diffusa tendenza alla contrapposizione irriducibile, alla intolleranza alle opinioni diverse dalle proprie, al rifugio in slogan superficiali e in pregiudizi, tra i quali riaffiora, gravissimo, l’antisemitismo, che si alimenta anche di stupidità”. Una riflessione che ha intrecciato fenomeni attuali, polarizzazione sociale e pericoli ideologici: “Oggi molti protagonisti della vita internazionale aspirano a essere temuti più che stimati e ammirati. L’aspirazione di numerosi Stati – grandi, medi e piccoli – era, in passato, quella di essere ammirati per il loro sistema e stile di vita; ed essere, di conseguenza, ascoltati e seguiti”.

Le sfide globali e le diseguaglianze

Mattarella ha posto l’accento anche sulle trasformazioni epocali in corso: “Tante sfide si presentano, nuove e globali. Nemici allarmanti e comuni dell’umanità – di qualsiasi Paese e regime politico – si sono presentati in questi anni e vanno contrastati e prevenuti con strumenti comuni, inevitabilmente globali”. Tra queste, una delle più preoccupanti è “la crescente polarizzazione delle ricchezze, con un numero molto ristretto di persone che dispone di immensi patrimoni a fronte, oltre che di grandi sacche di povertà, di una tendenza alla progressiva riduzione delle prospettive della gran parte delle società e dei giovani di ogni nazione, con grave, molto grave, aumento di insicurezza sociale”.

Difesa comune e sovranità europea

Da Mattarella è arrivato anche un forte richiamo all’Unione europea. “Servono adeguate capacità difensive dei Paesi raccolti nell’Unione Europea, perché questa possa realmente svolgere il ruolo cui è chiamata: essere attrice di sicurezza e promotrice di pace”, ha affermato. Un’urgenza che, per il Capo dello Stato, è anche questione di sovranità: “Comune politica estera e di difesa anche allo scopo di rendere effettiva e non illusoria la sovranità dei suoi Paesi membri, condividendone aspetti di dimensione sovranazionale”. Un’esortazione che si lega alla destabilizzazione globale, in particolare alla guerra in Ucraina, e al disorientamento che ne deriva. “Questi mutamenti – così profondi e inattesi – hanno provocato un comprensibile disorientamento nelle pubbliche opinioni. Disorientamento aggravato da una abile e perversa opera di diffusione di false notizie e false raffigurazioni”.

Politica e giustizia: no a logiche di contrapposizione

Tornando su un tema ricorrente nei suoi interventi, Mattarella ha ribadito la necessità di superare le tensioni tra poteri dello Stato: “Per quanto riguarda il rapporto tra politica e giustizia non posso che rifarmi all’immagine – adoperata dieci anni addietro – di istituzioni che non si avvertano come fortilizi contrapposti, con l’obiettivo di conquistare spazi in territorio altrui”. Al contrario, ha sottolineato, “sono parti di un sistema in cui si rispettano i propri limiti, perché è doveroso e perché in questo rispetto risiede la vera garanzia di tutela dei propri ambiti di attribuzione”.

Difendere il multilateralismo e il ruolo dell’Onu

Mattarella ha rivolto un monito contro la crisi del multilateralismo, aggravata dai tentativi di delegittimazione dell’Onu: “La tendenza, da più parti coltivata, di accantonare l’irrinunziabile centralità del multilateralismo” si manifesta “anche attraverso il tentativo di screditare e demolire il ruolo dell’Onu […] facendo perno su lacune e scarsa efficacia della sua azione: condizioni che, in larga misura, derivano da limiti e privilegi prodotti da egoismi di potere di singoli stati, a partire dall’antistorico diritto di veto”. Da qui, la domanda: “Il mondo sarebbe stato migliore senza l’Onu?”.

Gaza, un popolo affamato e la necessità del diritto umanitario

Infine, tornando alla crisi israelo-palestinese, il Presidente ha ricordato le parole pronunciate durante la Festa della Repubblica: “Ho sottolineato come sia inaccettabile il rifiuto del governo israeliano di rispettare a Gaza le norme del diritto umanitario”. Una condanna netta alla condotta del governo di Tel Aviv: “È disumano ridurre alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, ed è grave l’occupazione abusiva, violenta, di territori attribuiti all’Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania”. Mattarella ha poi lanciato un allarme: “La semina di sofferenza e di rancore che si sta producendo, oltre ad essere iniqua, contrasta con ogni vera esigenza di sicurezza”.

Il caso Rai e il rischio di paralisi istituzionale

Non è mancato un riferimento critico alla situazione del servizio pubblico radiotelevisivo, alla luce del nuovo Regolamento europeo sulla libertà dei media in vigore dall’8 agosto. “Il quadro offerto nella Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi sul tema di designazione del Presidente della Rai è sconfortante”, ha detto Mattarella. “La libertà vive del funzionamento delle istituzioni, non della loro paralisi”. Una lunga parte dell’intervento è stata dedicata al ruolo cruciale del giornalismo in democrazia. “Il mondo dell’informazione vive un’epoca di vorticosa trasformazione. Va progettata una transizione che salvaguardi la funzione dell’informazione indipendente – e quindi dei giornalisti che, a loro volta, evitino la tentazione dell’autocensura – riconoscendo e rendendo operante la sua funzione nella vita democratica”. Il Presidente ha poi ribadito il valore della libertà di stampa come presidio democratico: “Il pluralismo delle opinioni – valore di rilievo fondamentale – non è sostitutivo della informazione libera e indipendente. Da qui la particolare responsabilità di cui sono gravati editori e giornalisti”. Ha inoltre stigmatizzato la censura nei contesti di guerra, a partire dal conflitto a Gaza: “Impedire ai giornalisti di svolgere la propria funzione è imperdonabile. I giornalisti uccisi in questa come in altre guerre sono martiri della causa della libertà di informazione”.

L’algoritmo come minaccia alla libertà

A complicare il contesto, secondo il Capo dello Stato, vi è il ruolo distorsivo delle piattaforme digitali e dell’intelligenza artificiale. “L’imporsi dell’Algoritmia – e un uso spregiudicato dell’intelligenza artificiale – crea egemonie che negano il pluralismo, organizzando i contenuti della rete in modo da costringere gli utenti verso canali obbligati”. Internet, ha avvertito, rischia così di “convertirsi in luogo di organizzazione e scorrerie per i propalatori delle più incredibili fake news”.

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