Il sindaco di Taranto, Piero Bitetti, a capo di una coalizione di centrosinistra, ha deciso di dimettersi questa sera a poco meno di due mesi dalla sua elezione. Motivo delle dimissioni, “con effetto immediato”, alcuni “motivi di inagibilità politica”, così come scritto dal primo cittadino nella lettera di dimissioni depositata all’Ufficio Protocollo. Il sindaco, in particolare, si è dimesso dopo le contestazioni ricevute proprio in queste ore nel corso dell’assemblea con le associazioni ambientaliste sulla questione dell’ex Ilva. I partecipanti hanno di fatto occupato Palazzo di Città impedendo al sindaco di uscire. L’incontro si è tenuto in vista del Consiglio comunale monotematico del 30 luglio chiamato a discutere dell’accordo sulla decarbonizzazione proposto dal governo e del vertice al Mimit del 31 luglio sullo stesso accordo interistituzionale che dovrà recepire le indicazioni degli enti locali.
Cosa è successo
All’uscita dal confronto, che anticipava il Consiglio comunale monotematico del 30 luglio sull’accordo di decarbonizzazione proposto dal Governo, un gruppo di manifestanti ha bloccato il passaggio al sindaco, gridando “assassini, assassini”. Bitetti è dovuto rientrare nel Municipio per motivi di sicurezza. “Abbiate rispetto delle nostre lacune – aveva dichiarato -. Stiamo prendendo appunti per capire ogni aspetto di questa vertenza così complessa”. Il primo cittadino aveva dato disponibilità a incontrare altri rappresentanti delle associazioni la mattina seguente. “Siamo qui – aveva detto durante l’incontro – per difendere il territorio. Io non ho passato una sola notte dal 17 giugno, giorno della mia proclamazione, senza pensare all’ex Ilva. La prima bozza di accordo ci è stata inviata il 18 giugno con richiesta di approvazione in 48 ore. Abbiamo detto che i 13 anni di transizione proposti sono troppi. Serve una direzione più rispettosa”. Toni durissimi da parte delle associazioni. “Difendere il diritto alla vita”, hanno chiesto in coro. La pediatra Annamaria Moschetti (Associazione culturale Pediatri e Peacelink) ha ricordato che “ci sono dati inconfutabili: +50% di disturbi dello spettro autistico rispetto alla provincia. Il principio di precauzione impone di fermare l’esposizione, senza attendere l’ultimo studio scientifico”.
La scelta di Bitetti arriva a poche ore da due appuntamenti decisivi: il consiglio comunale monotematico del 30 luglio e il vertice al Mimit del 31. La sua assenza rischia ora di lasciare un vuoto istituzionale in un passaggio cruciale per il futuro della città. Come previsto dalla legge, il sindaco ha ora 20 giorni di tempo per confermare o ritirare le dimissioni