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Elezioni in Calabria, quando si vota dopo le dimissioni del presidente Occhiuto

Dopo l’annuncio delle dimissioni del presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, i cittadini calabresi saranno chiamati alle urne. Il governatore ha anche confermato la sua volontà a ricandidarsi. “Tra qualche settimana saranno i calabresi a decidere il futuro della Calabria, non altri”, ha detto Occhiuto. La decisione avviene a seguito dell’inchiesta della Procura di Catanzaro che vede il presidente della Calabria indagato per corruzione. A spingerlo alle dimissioni sarebbe stato però il tentativo di bloccare le opere che si stanno realizzando nella regione. Ma che cosa succede ora? E quando si vota in Calabria?

Le dimissioni del presidente Occhiuto

“Non ce l’ho con la magistratura. Non cambio idea: ho sempre detto che in una Regione complicata come la Calabria i magistrati devono fare il loro lavoro serenamente. D’altra parte, io ho chiarito ogni cosa, non ho nulla da temere dall’inchiesta giudiziaria”, ha precisato Occhiuto. Sulle indagini, il presidente della Calabria ha specificato di “aver chiarito tutto e confido in una velocissima archiviazione”. La scelta di Occhiuto è legata a “tutti questi politici di secondo piano, che in politica non hanno mai realizzato nulla per la Calabria in tanti anni. Ce l’ho con questi odiatori, con queste persone arrabbiate con la vita, che tifano per il fallimento della Calabria, che quasi sono contenti quando si parla male della Calabria. Ce l’ho con questi che utilizzano l’inchiesta giudiziaria come una clava per indebolire o per uccidere politicamente il presidente della Regione: non sarà così”.

Quando si vota in Calabria

Una volta formalizzate le dimissioni del presidente Occhiuto, la Calabria tornerà al voto entro qualche settimana, quasi in concomitanza con le altre Regioni chiamate al voto in questa finestra elettorale autunnale. Anche lo stesso articolo 33 dello Statuto calabrese specifica che, in caso di dimissioni volontarie del presidente della Giunta regionale, i cittadini sono chiamati alle urne. Alle dimissioni segue anche l’azzeramento degli organi politici regionali e, di conseguenza, le dimissioni dell’intera Giunta, lo scioglimento del Consiglio regionale e, fine, nuove elezioni.  


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