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Il piano di difesa europea da 800 miliardi annunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen fa discutere. “ReArm Europe” – un nome che non piace – vorrebbe mobilitare miliardi per la difesa: da una parte per sostenere Kiev e dall’altra per «affrontare la necessità a lungo termine di assumersi una responsabilità molto maggiore per la sicurezza europea». Un piano che divide non solo le opposizioni, ma anche la maggioranza. Da una parte è alta tensione fra Gentiloni ed Elly Schlein, dall’altra frena il leader della Lega Salvini che evita affondi. Parla, invece, il ministro dell’Economia, il leghista Giorgetti, che dice con chiarezza «no a piani frettolosi». La premier Giorgia Meloni nomina il riarmo al termine del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles. Su X Carlo Calenda, leader di Azione, disegna un piano cartesiano in cui l’asse delle ascisse è il “sostegno esercito europeo” e l’asse delle ordinate è il “sostegno Ucraina”. In basso ci sono le facce di Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, Roberto Gualtieri, Matteo Salvini, Andrea Orlando, Elly Schlein e Matteo Renzi, in alto la sua e quelle di Paolo Gentiloni, Pina Picierno, Antonio Tajani e Riccardo Magi. Ecco in Detto & contraddetto le opinioni a confronto.
Meloni: riarmo non è la parola più adatta
«Credo che la parola riarmo non sia quella più adatta a descrivere quello che stiamo facendo. Il concetto di difesa e sicurezza oggi riguarda tantissimi domini della vita quotidiana dei cittadini e non semplicemente essere dotati di adeguate armi, che è un tema. Ma c’è il tema delle materie prime, della cybersicurezza, delle infrastrutture critiche e tantissimi domini di cui dobbiamo occuparci quotidianamente. Quindi forse stiamo dando messaggi ai cittadini che non sono chiarissimi e bisogna chiarire quel che stiamo facendo»
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Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, 6 marzo 2025
Schlein: siamo contrari al riarmo dei 27 Stato europei
«Non è accettabile prendere i fondi per la coesione sociale e territoriale per dirottarli sulla difesa. Noi siamo favorevoli alla difesa comune, siamo contrari al riarmo dei 27 stati europei. Sono due cose diverse. Contestiamo a questo piano che le proposte che fa agevolano la spesa nazionale in difesa, che non produce difesa comune europea. Che è quello che oggi serve»
Elly Schlein, segretaria Pd, 6 marzo 2025