Introduzione
Nell’Aula di Palazzo Madama è stato approvato con 81 sì e 37 no il decreto sulla cittadinanza. Il testo passa alla Camera. Aveva ricevuto il via libera a fine marzo dal Consiglio dei Ministri, ed è in vigore da allora: introduce delle limitazioni all’esercizio dello ius sanguinis, il principio con cui al momento è possibile ottenere la cittadinanza italiana. Nello specifico, fra le altre cose, prevede che i discendenti di cittadini italiani, nati all’estero, saranno automaticamente cittadini solo per due generazioni: solo chi ha almeno un genitore o un nonno nato in Italia sarà cittadino dalla nascita. I limiti sono stati imposti, nell’ottica del governo, per evitare il diffondersi di abusi da parte di persone che – avendo avi italiani, distanti di generazioni – ottengono la cittadinanza pur non avendo, di fatto, connessioni con il Paese.