Quest’anno, il calendario lavori della Camera si ferma il 6 agosto mentre il Senato sospende le attività il 9. Molte commissioni e uffici continueranno, però, a lavorare
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Nei prossimi giorni il Parlamento farà una pausa estiva, durante la quale si fermeranno diverse attività (a cominciare dalle convocazioni plenarie). Alcuni deputati o senatori invece lavoreranno comunque, e lo stesso faranno le Commissioni se devono portare a termine determinati provvedimenti. Vanno avanti anche gli uffici preposti alla gestione del personale e all’amministrazione. In genere, in questo periodo si accelerano i tempi proprio con l’intento di rispettare le scadenze prima dello stop. Comunque non ci sono delle limitazioni precise o valide per tutti: deputati e senatori possono scegliere di assentarsi o meno dalle convocazioni, con un certo margine.
Dalla prima decade di agosto alla prima settimana di settembre
Nel tempo i calendari tendono a ripetersi. Di solito si chiude entro i primi dieci giorni di agosto e si riprende nella prima settimana di settembre o poco dopo. Quest’anno, il calendario lavori della Camera si ferma al 6 agosto, data in cui è stato inserito lo Svolgimento di interrogazioni a risposta immediata. Il programma del Senato invece arriva fino al 9 agosto e riprende il 10 settembre. “Durante la pausa estiva”, si legge, “le Commissioni potranno convocarsi in relazione ad esigenze dei rispettivi programmi dei lavori”. Lo scorso anno le attività dei deputati si sono concluse intorno al 7 agosto mentre l’ultima seduta dei senatori era il 9 dello stesso mese.
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La pausa più lunga e quella più breve
Lo stop dura circa un mese sia per Camere sia per Senato, ci sono state però delle eccezioni, nel corso del tempo: nel 2017 la pausa lavori iniziò il 3 agosto e terminò l’11 settembre. In totale 39 giorni, il periodo più lungo degli ultimi anni. Le vacanze più brevi invece sono state nel 2020, a causa della pandemia. Il Senato si è fermato dal 7 al 31 agosto (fatta eccezione per il 18): in totale quindi 23 giorni. La Camera ha sospeso le attività per 22 giorni, dall’8 al 30 agosto.
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L’estate del 2019
Una delle estati più complesse è stata però quella precedente, del 2019, con la caduta del governo Conte I. Da calendario il Parlamento si sarebbe dovuto fermare l’8 agosto, ma proprio in quei giorni la Lega ha presentato la mozione di sfiducia contro l’allora presidente del Consiglio Giuseppe Conte: quest’ultimo si è dimesso poco dopo, il 20. L’attività parlamentare si è poi fermata fino al 9 settembre.
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