Mfe-Mediaset tira dritto sul suo progetto per Prosiebensat, l’emittente televisiva tedesca su cui il gruppo di Cologno ha lanciato un’Opa, iniziata l’8 maggio e aperta fino al prossimo 6 giugno. Ma le prossime carte da giocare restano ben coperte. Questa è l’estrema sintesi della linea emersa – secondo fonti finanziarie – dal consiglio straordinario di Mfe che ieri si è riunito per valutare la situazione dopo l’offerta annunciata lunedì scorso, 12 maggio, da parte del gruppo ceco Ppf sul 29,9% di Prosiebensat. Secondo quanto trapela, si sarebbe trattato di un incontro a carattere informativo, senza deliberazioni formali. Ma secondo le fonti, l’Ad (in foto), insieme con i manager del gruppo, avrebbe condiviso con il cda la linea da tenere, ricevendo il sostegno unanime dei consiglieri.
Il punto fermo è il progetto industriale su Prosieben, che non cambia: è confermata la volontà di rafforzare la posizione di primo azionista (Mfe ha già superato il 30% nell’ambito dell’Opa), senza effettuare una scalata, ma per garantire maggiore flessibilità d’azione finanziaria. Certo, a questo punto bisognerà tenere conto del nuovo scenario, nato con il lancio dell’Opa di Ppf che, forte del ruolo di secondo azionista con il 14,9% del capitale, punta a raggiungere il 29,9 per cento. Non si tratta dunque di una contro-Opa, bensì di un’offerta parziale e alternativa che il gruppo della famiglia Kellner ha lanciato intravvedendo, forse, la possibilità di approfittare della partita che sta giocando Mfe in un secondo momento.
Al momento Mfe e Ppf si stanno studiando e non si possono parlare, pena il rischio di un “concerto” tra i due soci. Per questo la partita si gioca all’interno delle regole dei mercati finanziari. E non si escludono colpi di scena. Ma se la strategia di Berlusconi è chiara, la tattica rimane nascosta. Mfe potrebbe stare ferma e andare avanti con l’Opa ipotizzata. Oppure decidere di fare qualcosa di diverso, una mossa in più. Per esempio, secondo fonti di mercato, gli advisor (con Mfe c’è un terzetto tutto italiano composto da Mediobanca, Intesa Sanpaolo con Imi Cib e Unicredit) starebbero valutando la convocazione di un’assemblea straordinaria di Mfe, che infatti è stata fissata per il 24 giugno.
Un passaggio ritenuto necessario per alzare il corrispettivo dell’Opa lanciata – per ora – a un prezzo pari al minimo previsto dalla legge, e cioè un valore che ieri era di circa 5,8 euro per azione (4,48 euro cash e 0,4 azioni Mfe A). L’Opa di Ppf, invece, offre in contanti 7 euro per azione, ma limitatamente al raggiungimento del 29,9% del capitale (quindi solo sul 15%).