Prada sfila tra le trimestrali del lusso mettendo a segno una performance in crescita in tutte le geografie, grazie anche al boom di Miu Miu. Un risultato che fa della società presieduta da Patrizio Bertelli una prima della classe. Con ricavi netti in crescita del 13% a 1,34 miliardi e vendite nei negozi di proprietà in aumento del 13% a 1,21 miliardi, Prada ha superato persino Hermès e il suo +7% a 4,1 miliardi. Merito del brand Miu Miu, che ha aumentato i ricavi del 60%, mentre Prada ha registrato “una performance solida”, stabile anno su anno, a fronte di una base di confronto sfidante.
A livello geografico, la crescita è a doppia cifra ovunque: nell’area Asia Pacifico +10%, in Europa +14%, nelle Americhe +10%, in Giappone +18% e in Medio Oriente +26%. In attesa della chiusura dell’acquisizione di Versace, annunciata lo scorso 10 aprile, che sarà perfezionata nella seconda metà del 2025, la società continua a vedere rosa anche per l’intero esercizio senza particolari preoccupazioni né sul versante dei dazi, né su quello americano.
”Osserviamo quello che sta accadendo, non abbiamo deciso cosa fare a giugno-luglio, vediamo quello che vedete voi. Per giugno capiremo cosa succederà con i dazi”, ha commentato il ceo Andrea Guerra dribblando le domande degli analisti in conference call su possibili adeguamenti dei prezzi dei suoi prodotti negli Stati Uniti. D’altra parte, Prada ha costantemente investito in Nord America, e l’ultimo” investimento “ha riguardato un main store sulla 5th Avenue. “Sugli Stati Uniti siamo positivi – ha rimarcato il top manager – e penso che possiamo continuare ad esserlo”.
Per il brand Miu Miu, “in termini di espansione di negozi nel 2025 non è in programma niente di speciale – ha spiegato Guerra – ma stiamo lavorando duramente perchè la percezione che abbiamo è che la richiesta per il brand sia molto alta, lo vediamo online ogni giorno”.