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Open Fiber, Cucchiani vicino alla presidenza


Si va verso un cambio ai vertici di Open Fiber. Il presidente Paolo Ciocca, infatti, è stato nominato per la stessa posizione in Italgas e ha già fatto sapere di non voler conservare entrambe le cariche. Secondo ambienti di mercato, la scelta del suo successore dovrebbe alla fine ricadere su Enrico Tommaso Cucchiani: banchiere con un passato (tra dicembre 2011 e settembre 2013) da Consigliere delegato e Ceo di Intesa Sanpaolo. Le riserve dovrebbero essere sciolte a giorni.

Nella mattinata di oggi, intanto, si riunirà il Consiglio d’amministrazione di Open Fiber. Sul tavolo ci sarà l’accordo-staffetta per trasferire a Fibercop fino a cinque lotti (si era parlato di quelli più in ritardo in Toscana, Lazio, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Friuli) del Piano Italia a 1 Giga, finanziati con i fondi del Pnrr. Secondo indiscrezioni, c’è l’ipotesi di far avvenire il passaggio attraverso la cessione di un ramo d’azienda, che comporterebbe la cessione di dipendenti e il vaglio Antitrust. La riunione del board di Open Fiber di oggi servirà a stabilire l’ok a partecipare alle trattative per l’amministratore delegato Giuseppe Gola, che siederà al tavolo voluto dal Dipartimento per la trasformazione digitale, guidato dal sottosegretario Alessio Butti.

Tra i soci di Open Fiber (al 60% la Cassa depositi e prestiti e al 40% il fondo australiano Macquarie) si ritiene che è possibile arrivare a cedere fino a cinque lotti (in tutto ne hanno otto), ma solo se Fibercop sborsasse non solo le spese sostenute per posare la fibra finora, ma anche l’avviamento e un riconoscimento per i possibili incassi futuri. Da parte di Fibercop (che ha tra gli azionisti principali il fondo Usa Kkr con il 37,8%, il Mef con il 16% e il fondo F2i con l’11,2%) c’è la disponibilità a corrispondere un ristoro, ma le parti al momento non sarebbero allineate sulla cifra.

In ambienti istituzionali c’è comunque fiducia per il raggiungimento di un accordo, si spera entro giugno. Anche perché il tempo stringe e il governo non vuole arrivare alla scadenza del Pnrr (a metà 2026) senza aver raggiunto i 3,4 milioni di civici da coprire con la fibra.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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