La Commissione europea ha fatto partire una procedura di infrazione inviando una lettera di costituzione in mora all’Italia per non aver recepito correttamente la direttiva sui diritti degli azionisti delle società quotate. È quanto emerge dal pacchetto di infrazioni di maggio avviate da Bruxelles contro gli Stati membri.
La direttiva cui si fa riferimento stabilisce un insieme di regole e diritti che assicurano agli azionisti la possibilità di esprimersi sulle società in cui investono e che i loro interessi siano rappresentati e rispettati. La legge italiana, si legge nel documento, «pregiudica la libertà degli azionisti di scegliere il proprio rappresentante per le assemblee generali senza limitazioni, imponendo invece un rappresentante designato dalla società». Così facendo, viene aggiunto, viola il diritto degli azionisti, previsto dalla direttiva, di presentare delibere su qualsiasi punto all’ordine del giorno, compresi quelli aggiunti di recente, negando così ai titolari di deleghe designati dalla società gli stessi diritti che spetterebbero agli azionisti che essi rappresentano. L’Italia ha ora due mesi di tempo per rispondere e colmare le lacune sollevate. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrebbe decidere di emettere un parere motivato.
Il punto finito nel mirino della Ue non è la possibilità o meno di fare l’assemblea solo a distanza (come prevede la Legge Capitali) ma i poteri che ha il cosiddetto rappresentante designato ed il fatto che questo possa essere indicato solo dalla società. Il rappresentante designato è stato introdotto nel 2010 in attuazione della Direttiva 2007/36/CE relativa all’esercizio dei diritti degli azionisti delle società quotate. Dal 2010 le società hanno quindi l’obbligo di designare per ciascuna assemblea un rappresentante, salvo che lo statuto non disponga diversamente. L’articolo 11 della legge Capitali ha aggiunto al TUF l’articolo 135-undecies.1 che consente che lo statuto delle società quotate possa prevedere l’intervento in assemblea unicamente tramite il rappresentante designato. Il comma 2 stabilisce che «non è consentita la presentazione di proposte di deliberazione in assemblea». Coloro che hanno diritto al voto possono presentare individualmente proposte di delibera sulle materie all’ordine del giorno ovvero proposte la cui presentazione è altrimenti consentita dalla legge «entro il quindicesimo giorno precedente la data della prima o unica convocazione dell’assemblea».
Sempre ieri, la Commissione Ue ha deciso di inviare un’ulteriore lettera di costituzione in mora all’Italia per non aver recepito correttamente la direttiva sulle emissioni industriali per l’impianto delle Acciaierie d’Italia (l’ex Ilva) di Taranto.
Da fonti del Mimit si apprende, però, che la lettera riguarda fatti pregressi sui quali lo Stato italiano ha già provveduto da anni, attraverso ingenti investimenti. Bruxelles ha infine chiesto all’Italia di attuare correttamente la direttiva sul servizio europeo di telepedaggio in Sicilia.