Intesa Sanpaolo apre il 2025 con un trimestre brillante, superando le aspettative del mercato e rafforzando ulteriormente la fiducia del mercato nelle sue performance. L’utile netto consolidato si è attestato a 2,6 miliardi di euro, in crescita del 13,6% rispetto al primo trimestre del 2024 e ben oltre i 2,43 miliardi attesi dal consensus raccolto da Bloomberg. Un risultato che testimonia la resilienza del modello di business diversificato del gruppo guidato dal Ceo e consigliere delegato Carlo Messina anche in un contesto macroeconomico ancora incerto.
A sostenere la performance sono state in particolare le commissioni nette, salite del 7% a fronte di attese per 2,42 miliardi, e il risultato dell’attività finanziaria al fair value, che ha compensato la flessione del margine di interesse, in linea con il trend previsto dagli analisti.
La gestione operativa ha beneficiato di una rigorosa disciplina sui costi: le spese operative sono infatti diminuite dello 0,5%, portando a un miglioramento dell’efficienza e a un cost/income ratio inferiore al 40%, meglio del 39,8% stimato. Anche il costo del rischio si mantiene su livelli contenuti, grazie a un’accorta gestione del credito e accantonamenti in linea con le attese (circa 307 milioni di euro).
Dividendi cash già accumulati per 1,8 miliardi nel trimestre
Sul fronte della remunerazione degli azionisti, Intesa Sanpaolo conferma il suo impegno: nel solo primo trimestre 2025 sono già stati maturati 1,8 miliardi di euro di dividendi cash. A questi si aggiungono il saldo dei dividendi 2024 per 3 miliardi, in pagamento a maggio 2025, e un buyback da 2 miliardi che partirà a giugno. Si tratta di una politica di payout che conferma la strategia del gruppo di offrire ritorni solidi e prevedibili agli azionisti, sostenuta da una forte generazione di capitale.
Confermate le previsioni per l’intero anno
Alla luce del buon avvio d’anno, Intesa Sanpaolo ha confermato le guidance per l’intero esercizio, con un utile netto atteso “ben oltre” i 9 miliardi di euro. La banca prevede ricavi in crescita, costi in calo e un Common Equity Tier 1 ratio oltre il 13,7% a fine anno, rafforzando ulteriormente la sua già solida posizione patrimoniale (CET1 ratio al 13,3% a marzo 2025).
Wealth Management e sostenibilità
Oltre alla performance finanziaria, il trimestre ha confermato la leadership di Intesa nel Wealth Management, con 900 miliardi di euro tra raccolta diretta e risparmio amministrato, e 145 miliardi in servizi di consulenza, in crescita di 22 miliardi su base annua. Continua anche l’impegno ESG: nel periodo 2022–1Q 2025 erogati 22 miliardi per credito sociale e rigenerazione urbana, mentre oltre 700 milioni sono già stati destinati a bisogni sociali nel quadro del piano da 1,5 miliardi previsto entro il 2027.
Leadership confermata
In un contesto in cui alcuni analisti – come Ubs e Kbw – prevedevano una dinamica più moderata dell’utile netto (+3,8% secondo Kbw), i risultati di Intesa Sanpaolo nel primo trimestre si pongono ben oltre le aspettative,
rafforzando la posizione del gruppo tra le top picks del settore bancario europeo. La visibilità sugli utili, unita a una generosa politica di ritorno al capitale, conferma il valore del titolo nel portafoglio degli investitori.