A 24 ore dal «giorno della responsabilità», come lo ha ribattezzato il ministro Adolfo Urso, resta il braccio di ferro tra governo e Comune di Taranto. Una distanza nata dopo che il sindaco di Taranto Piero Bitetti ha rispedito al mittente l’accordo interministeriale sull’ex Ilva, che presenta più opzioni di rilancio, dribblando il passaggio in consiglio comunale per cui aveva chiesto tempo nelle ultime settimane. Una farsa che ad ogni appuntamento cambia copione con il risultato di allungare i tempi e compromettere il futuro di Taranto. Questa volta, però, il Mimit non ci sta e tira dritto confermando la riunione di domani, 12 agosto.
Fonti del Mimit precisano che il ministro è disponibile a incontrare i sindaci di Taranto e di Statte e il presidente della Provincia di Taranto, ove fosse richiesto, prima della riunione sull’Accordo di programma in agenda domani, eventualmente anche in presenza del presidente della Regione Puglia.
L’incontro di domani – precisano le stesse fonti – è pertanto confermato, nel rispetto dei lavoratori e delle imprese che stanno attendendo le decisioni delle istituzioni.
Al termine della riunione, si svolgeranno inoltre anche gli incontri già programmati con i sindacati e le associazioni di imprese, locali e nazionali, cui saranno fornite tutte le informazioni necessarie sul piano di piena decarbonizzazione e sul programma di ripresa produttiva degli impianti.
«La riunione del 12 agosto sarà quindi l’occasione per consentire alle autorità locali di esprimere con compiutezza e nella sede istituzionale preposta, di fronte alle altre autorità nazionali competenti, le proprie posizioni in merito al Piano formulato già nella riunione del 15 luglio scorso e alla localizzazione degli impianti di DRI necessari alla piena decarbonizzazione dello stabilimento ex Ilva di Taranto e, ove vi fossero, eventuali piani alternativi predisposti dalle stesse autorità locali», spiega la nota del Mimit.
Urso torna quindi a incalzare Bitetti e la sua soluzione alternativa dopo che nei giorni scorsi aveva chiesto che «manifestasse l’intendimento della città in merito alle proposte formulate da mesi con chiarezza e trasparenza».
Una situazione di tensione che ha innalzato l’allerta massima anche tra i sindacati. «Chi vuole chiudere l’Ilva lo dica chiaramente e se ne assuma le responsabilità. Ora è il momento del coraggio, della determinazione e della verità», dichiara il segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
La Fiom, con il segretario generale Michele De Palma e il coordinatore siderurgia Loris Scarpa, sottolinea la «mancanza di qualsiasi senso delle istituzioni», annunciando «iniziative di tutela sindacale per tutte le lavoratrici e i lavoratori interessati». Così la Fim-Cisl che critica il primo cittadino che ieri è tornato ancora una volta invocare l’ambientalizzazione di Taranto. Un aspetto ben contemplato nel nuovo bando di gara che sarà nuovamente sul tavolo domani.