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Il risiko e i prestiti


Siamo entrati nella fase calda del riassetto italiano del sistema creditizio e assicurativo. L’immagine che mi viene in mente è quella dell’ultimo chilometro che precede l’arrivo della corsa ciclistica (visto che è in corso il Giro d’Italia) con i favoriti che si tengono d’occhio mentre i gregari lavorano sodo per preparargli la traiettoria migliore prima dello sprint finale. Vedremo chi uscirà vincitore della corsa-riassetto, chi si sarà mosso con più scaltrezza e argomenti convincenti. A primeggiare in queste operazioni di mercato potrebbe essere più di un protagonista: in una contesa le alleanze sono importanti. La domanda che gli spettatori e cioè: individui, famiglie e imprese si fanno è: questo riassetto quale conseguenza avrà per noi? Di questo si parla molto poco, eppure è la domanda delle domande perché riguarda la vita delle persone, le strategie delle imprese, l’economia reale. Invece la gran parte dell’informazione è concentrata a dare conto degli ultimi sviluppi rispetto all’offerta di acquisito di Unicredit per Commerz e Bpm, da quella di Monte Paschi per il controllo di Mediobanca per giungere alla presa del colosso di Assicurazioni Generali e, di converso, l’offerta di piazzetta Cuccia per Banca Generali.

Rispetto a tali sfide, l’economia reale è a valle della catena e destinata a sopportarne gli esiti. I riassetti portano con sé scosse telluriche. E, la storia insegna, quasi mai recano benefici tangibili per famiglie e imprese. Di norma sorgono più complicazioni e i dialoghi si fanno ancor più impossibili. L’augurio, questa volta, è quello di sbagliare la previsione.

Ma qualcuno, per fare un solo esempio, pensa che dal risultato di queste partite ne verrà un impegno significativo del sistema creditizio nostrano per contribuire all’incremento della capacità produttiva delle imprese?

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Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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