Stellantis e Iveco Group sotto pressione all’interno della galassia Exor. Da una parte, il gruppo automobilistico ha in corso un cambio netto di strategia in attesa del nuovo ad, previsto entro giugno, e ripensa il «Piano Italia», lo stesso presentato solo pochi mesi fa, annunciando anche il trasloco di alcune produzioni; dall’altra, c’è Iveco Group alle prese con lo scorporo della divisione Defence, per la quale ci sono già diversi pretendenti, e che ieri ha illustrato i conti del primo trimestre con utili netti in calo (-72,2% a 38 milioni) e ricavi consolidati in discesa (-10,1% a poco più di 3 miliardi). Positiva la situazione di Iveco Defence, vista anche l’attenzione generale sugli investimenti in questo ambito: ricavi netti per 278 milioni (+30,5%) e un Ebit adjusted di 36 milioni (da 22 milioni).
Stellantis, intanto, ha fatto sapere che le produzioni ora ai minimi dei minimi delle sportive GranCabrio e GranTurismo di Maserati saranno trasferite da Mirafiori a Modena, mentre a Torino rimarranno le attività di lastratura e verniciatura dei due modelli. Sempre Mirafiori, in attesa di avviare la catena di montaggio entro l’anno, ha fatto uscire i primi esemplari pre serie della Fiat 500 ibrida. Una mossa (tardiva) per rilanciare lo stabilimento per la saturazione del quale occorre un programma di sviluppo più dettagliato.
Le due ormai ex Maserati torinesi affiancheranno a Modena, la città del Tridente, le super sportive di nicchia Mc20 e Gt2 Stradale. Anche Maserati ha l’acqua alla gola, visti i bassissimi volumi di Grecale a Cassino dove, inoltre, le due nuove Alfa Romeo Stelvio e Giulia sono annunciate solo per il 2026. E poi c’è Lancia, altro marchio in crisi. Un’iniezione di fiducia, sempre ieri, ha voluto darla il Coo Luca Napolitano, confermando che a Melfi, nel 2026, nascerà la nuova Gamma nelle versioni ibrida (la vera novità) ed elettrica.
Al Dealer Day di Verona, il capo del mercato europeo di Stellantis, Jean-Philippe Imparato, ha annunciato per giugno il suo secondo «Piano Italia» (il primo risale allo scorso 17 dicembre, due settimane dopo il benservito all’ad Carlos Tavares). L’aggiornamento seguirà a un incontro che lo stesso Imparato avrà nei prossimi giorni con il governo a cui farà presente l’urgenza di sciogliere alcuni nodi come il costo del lavoro e quello dell’energia, in Italia tre volte tanto quello in Spagna. Lo stesso manager auspica che l’Ue metta a punto un piano di rottamazione con l’obiettivo di sostituire i tanti milioni di veicoli più datati in circolazione.
Dopo Le Figaro, ecco il Financial Times: il presidente di Stellantis, Elkann, sembra aver trovato gusto nel confrontarsi pubblicamente con l’ad di Renault, Luca De Meo, negando però «l’esistenza di discussioni relative a fusioni con i francesi».
A farlo andare d’amore e d’accordo con l’ex Fiat, De Meo, come spiega sempre Elkann, sono «le esperienze molto comuni e le radici nelle auto piccole, che sono state davvero il motore trainante della prosperità». Entrambi sollecitano Bruxelles a fare chiarezza sui piani al 2035 e di semplificare i regolamenti al fine di rendere le auto meno costose.