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Come sarà il futuro del mercato globale? Il dibattito all’evento del Giornale


Cosa cambierà in futuro con presidente degli Stati Uniti d’America? Il mercato globale è sicuramente movimento, veloce e continuo, reale o virtuale, organizzato o irrazionale, quotidiano e improvviso. Ma è mobilità di umani e di merci, di masse e di idee. La vocazione, e la necessità, a spostarsi appartiene alla storia dell’umanità. Un fatto però è certo: adesso tutto è accelerato e contemporaneo. I numeri fanno la differenza, con un consumo di energia che lascia sul terreno una quantità fuori limite di scorie ed elementi più o meno dannosi. La transizione ecologica è – di conseguenza – a un punto di svolta. Ma l’approccio alla tutela dell’ambiente e al ripensamento sui tempi e sui costi delle politiche sullo sviluppo sostenibile sarà meno ideologico? Hoara Borselli ne parla durante l’evento organizzao dal Giornale a Palazzo Mezzanotte di Milano con Andrea Porchera, Responsabile comunicazione Renexia, Filippo Rodriguez, Head of Macro Area Nord Enel, e Cesare Trippella, Head of Leaf EU Philip Morris Italia.

Secondo Porchera le aziende oggi “non possono permettersi un approccio ideologico, bensì pragmatico“, perché tutto questo “non farebbe l’interesse del sistema e si subirebbe i danni“. Ecco perché è necessario sicuramente porre in atto una “progressiva transizione verso fonti più pulite“. Il mix tra fonti rinnovabili e quelle tradizionali è inevitabile: “Bisogna pensare alla capacità di autodeterminarsi“, facendo quindi conto delle novità importanti. Anche perché si dovrà pensare alla de-carbonizzazione dell’economia e dunque questo equilibrio risulta fondamentale in assenza di gas e petrolio nel nostro Paese. Renexia ha annunciato un “investimento che supera i 10 miliardi di euro che riguarda un comparto fondamentale“: l’obiettivo è costruire al più presto un impianto eolico galleggiante che “coprirà il 3% del fabbisogno complessivo“. La sua azienda è la prima “che ha portato l’eolico offshore negli Stati Uniti, la costruzione comincerà a breve“, dichiara. Negli Usa il sistema vede un contatto “solo con l’Ente federale e fa sì che il percorso sia più chiaro“. In sintesi: “Noi portiamo alle autorità dati scientifici per avvalorare la bontà dei nostri progetti e abbiamo risposto a tutte le loro perplessità“.

Anche Rodriguez si pone sulla stessa linea pragmatica fornita da Renexia. “Non ci si può innamorare di un’idea o di un progetto qualunque, ma bisogna affrontarlo pensando ai vantaggi per l’ambiente, per la società e per l’economia. Questi sono i tre capisaldi“, afferma l’Head of Macro Area Nord Enel. L’obiettivo è chiaro: “Rispettare le vocazioni del territorio, il cui rapporto è fondamentale e con il quale bisogna occorre instaurare una buona relazione a lungo termine, specialmente per un’azienda come Enel che gestisce infrastrutture strategiche destinare a durare nel tempo“. Questo tipo di collaborazione non può fare altro che portare dei vantaggi enormi. Ed è proprio in questa ottica che Enel ha già posto degli “investimenti di 44 miliardi di euro: 22 sono stati destinati all’Italia e ben 16 alle reti, che rappresentano un fattore abilitante della transizione energetica. Oggi, infatti, diventa importante investire sulla rete per renderla sempre più digitalizzata e resiliente per affrontare le sfide di una crescente domanda di energia e dei fenomeni atmosferici estremi“.

Trippella, dal suo punto di vista, aggiunge: “Serve buon senso: noi di Philip Morris siamo allenati agli attacchi, rispetto probabilmente ad altre realtà e quindi dobbiamo dimostrare dieci volte di più di essere credibili“. L’azienda che lui rappresenta, fin dal 2008, ha avuto la visione di un mondo senza fumo e stiamo andando velocemente in questa direzione scientifica e ambientale: “Abbiamo, di fatto, soppresso il nostro prodotto fondamentale, ovvero le sigarette“. I 15 miliardi di euro investiti sono serviti per portare buona tecnologia pulita: “40 milioni di persone sono passate al tabacco riscaldato e adesso sono arrivati dei prodotti di nuova generazione“. Philip Morris Italia si può vantare di non avere “mai delocalizzato“. Lo scopo è quello di essere credibili: “Se mantieni le promesse che fai, non puoi fare altro che provocare un effetto benefico moltiplicatore“, aggiunge Trippella. Inutile dire che anche il rapporto con le istituzioni diventa importante.

I dispositivi elettronici usati vengono molto spesso riciclati – sottolinea Head of Leaf EU Philip Morris Italia – e a questo va aggiunto il progetto (legato alla sostenibilità ambientale) di apicoltura urbana, con oltre un milione di api che contribuiscono all’impollinamento di milioni di fiori“.


Fonte: https://www.ilgiornale.it/taxonomy/term/40822/feed


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