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Vertice Nato, Meloni conferma il sostegno a Kiev e bacchetta Salvini

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L’ultimo faccia a faccia prima di lasciare Washington è con Volodymyr Zelensky. Per Giorgia Meloni questo vertice Nato è stata anche l’occasione per confermare «la linea dell’Italia chiara a tutto il mondo» sul sostegno all’Ucraina così come sul rafforzamento, anche finanziario, della Difesa nonostante da Roma il suo vicepremier leghista, Matteo Salvini, abbia tentato più volte di metterla in discussione. Meloni assicura che la maggioranza è «compatta».

La bacchettata a Salvini

La scelta di difendere Kiev è parte integrante del programma elettorale del centrodestra e infatti il governo «ha rispettato i suoi impegni con una solidità – rivendica – che mi corre l’obbligo di ricordare non abbiamo visto nelle maggioranze che ci hanno preceduto e che non vediamo attualmente nell’opposizione». Ciò detto non manca la bacchettata a Salvini. «Noi in Ucraina ci siamo concentrati sui sistemi di difesa aerea, che è il modo migliore per difendere una nazione aggredita. Lo dico anche a chi da varie parti dice che se si continuano a inviare armi all’Ucraina si alimenta la guerra», aggiunge la presidente del Consiglio facendo esplicito riferimento a quanto detto proprio da Salvini nei giorni scorsi.

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I rapporti con Orban

Un duello destinato nei prossimi mesi ad acuirsi sempre più. Anche perché l’arena principale sarà in Europa, a Bruxelles e prima ancora a Strasburgo. Gli indizi del resto sono evidenti. La nascita del gruppo dei Patrioti fondato da Viktor Orban è avvenuta contemporaneamente alle trasferte a Mosca e a Pechino fatte dal leader ungherese subito dopo aver assunto la presidenza di turno dell’Unione, a cui giovedì si è aggiunta quella in Florida nella residenza di Trump a vertice Nato (di cui l’Ungheria fa parte) ancora in corso. «I leader politici hanno diritto di incontrare altri leader, non ci vedo niente di strano. Non credo sia un mistero che Orban sia vicino più a Trump che a Biden», minimizza la premier che a proposito dei viaggi a Mosca e Pechino aggiunge: «Se fossero iniziative che possono portare qualche spiraglio di pace niente di male, direi ben vengano. Ma se il giorno dopo un ospedale con i bambini dentro viene bombardato a me pare che dimostri non ci sia alcuna volontà di dialogo da parte della Russia di Putin».

La partita in Europa

Ora la partita torna in Europa dove si sta per aprire una settimana cruciale che culminerà giovedì nella pronuncia dell’Europarlamento sulla conferma di Ursula von der Leyen. Meloni è cauta. Ancora non si schiera. Sottolinea che da Presidente del Consiglio farà il massimo per dare all’Italia «quel che all’Italia spetta per il suo peso». Molto dipenderà dai colloqui che si terranno nelle prossime ore e dal faccia a faccia che von der Leyen avrà martedì con l’Ecr, il gruppo dei Conservatori di cui Meloni è leader e che ha in Fratelli d’Italia la componente più numerosa (24 deputati). Voti che potrebbero rivelarsi decisivi per il bis della presidente uscente.

I rischi per la premier

Anche Meloni però rischia. I Patrioti – il gruppo fondato da Orban e dove siedono anche i parlamentari di Marine Le Pen e Matteo Salvini con gli spagnoli di Vox fino a a poco prima in Ecr – continuano a cannoneggiare Von der Leyen e i suoi sostenitori. Se Meloni giovedì fosse tra questi la frattura con quelli che ancora per lei sono alleati diventerebbe enorme anche se la premier cerca di ridimensionarne la portata. «La partecipazione e la composizione dei gruppi europei non impedisce affatto che ci siano ottimi rapporti e che ci siano forme di collaborazione, come in Italia dove i tre partiti che compongono la maggioranza, pur stando insieme praticamente da 30 anni, sono sempre stati in gruppi divisi». E’ vero. Ma era un altro mondo. Non c’era una guerra alle porte dell’Europa, non c’era un rapporto a rischio con gli Stati Uniti e il presidente del Consiglio italiano in ogni caso si è sempre schierato a sostegno del presidente della Commissione indicato dal Consiglio europeo. Meloni sarebbe la prima a non farlo.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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