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Meloni va in Cina: faccia a faccia con Xi e nuovo partenariato dopo la Via della Seta

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A un anno dalla missione a Washington, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si appresta a effettuare la sua prima visita ufficiale nella Repubblica popolare cinese rispondendo all’invito estesole dal presidente Xi Jinping a Bali, al G20 di novembre 2022. A pochi mesi dall’uscita dell’Italia dalla Nuova Via della Seta di fine 2023, la premier, dal 27 al 31 luglio, avrà numerosi impegni tra Pechino (come il settimo Business Forum Italia-Cina) e Shanghai, nell’anno che celebra i sette secoli della morte di Marco Polo, Li Madou secondo il nome mandarino del viaggatore veneziano, capace insieme a un altro italiano, il gesuita Matteo Ricci, di costruire un solido ponte tra Oriente e Occidente. Un’eredità indelebile, che è riconosciuta anche dal Dragone di oggi.

Cina e Italia sono Paesi «di lunga civiltà legati da una partnership completa e strategica», ha notato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning quando ha ufficializzato la missione, ricordando che nel 2024 cade il 20esimo anniversario del Partenariato strategico globale bilaterale. Pertanto, lo sviluppo «sano e stabile delle relazioni Cina-Italia è in linea con gli interessi comuni di entrambe le nazioni» e Pechino è pronta a cogliere la visita «come un’opportunità per rafforzare la comprensione e la fiducia, approfondire la cooperazione pratica e far avanzare le relazioni sino-italiane e sino-europee su un percorso di lungo termine».

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Faccia a faccia con il presidente Xi

La premier avrà un faccia a faccia con il presidente Xi, e incontri con l’omologo Li Qiang e Zhao Leji, alla guida del Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del parlamento cinese. Nei colloqui con le massime figure istituzionali, che sono anche ai vertici del Partito comunista, «le parti si scambieranno vedute sulle questioni relative alle relazioni bilaterali e di comune interesse», ha detto Mao, ponendo un’enfasi sulla valorizzazione dello spirito della Via della Seta» tra «la cooperazione concreta e gli scambi umanistici».

Legami commerciali da rafforzare

Il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva visitato Pechino l’anno scorso e visto il suo omologo Wang Yi, che aveva definito “fruttuosa” la cooperazione con l’Italia. Nonostante il ritiro dalla Belt and Road Initiative (Bri), l’ambizioso progetto lanciato da Xi nel 2013, Tajani ha ribadito di recente che Roma vuole rafforzare i legami commerciali: «I nostri rapporti con la Cina sono positivi, anche se siamo concorrenti e le nostre posizioni divergono su alcune questioni», ha detto sottolineando che il ritiro dall’iniziativa infrastrutturale «non è stato un atto di ostilità» contro Pechino.

La visita di Urso in Cina un mese fa

A giugno il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha guidato una missione a Pechino per «fare passi in avanti significativi sulla collaborazione delle partnership industriali». La visita di Meloni dirà se i tempi sono maturi per gli accordi, a partire dall’auto elettrica. Dalla parte cinese, con i rapporti commerciali con Bruxelles in peggioramento e il Dragone percepito ormai più che «un rivale strategico e sistemico», i rapporti con i singoli Stati sono un’opportunità.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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