Ai microfoni di Radio Cusano Campus, l’ex ministro ha sottolineato come la battaglia per il simbolo del Movimento 5 Stelle non sia ancora conclusa. “Il proprietario del simbolo è Beppe Grillo e lui quasi certamente farà un’azione legale”, ha dichiarato
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“Qui si è perso un round, non certo la guerra”. A dichiararlo è Danilo Toninelli, membro del collegio dei probiviri del Movimento 5 Stelle, ai microfoni di Radio Cusano Campus.
“Grillo di certo chiederà la rivotazione, quindi tutto quello che si è votato si dovrà rivotare”. “Lui attiverà la norma” che lo consente “entro cinque giorni dalla pubblicazione degli esiti delle votazioni”, ha aggiunto. “Il proprietario del simbolo”, ricorda Toninelli, “è Belle Grillo e lui quasi certamente, non credo sia così scoraggiato da non farlo, farà un’azione legale”.
Gli esiti della possibile azione legale
Toninelli ha poi spiegato: “Stanno pensando di calpestare il cadavere del leone, ma non hanno capito che il leone è ferito – certamente – ma ha molte altre zampate da dare”. Qualora Grillo chiedesse di rivotare i quesiti, “il 30% di quelli che ha votato contro l’eliminazione del garante non voterà e non è detto che raggiungano il quorum”, ha spiegato l’ex ministro, che ha postato l’intervento anche sui suoi canali social. A suo avviso, “i risultati di ieri sono stati condizionati da scelte manipolate da chi ha creato quest’Assemblea costituente. Gli iscritti da 170mila sono stati ridotti a 90mila e di conseguenza si è deciso di cancellare un numero che avrebbe garantito una maggioranza diversa per raggiungere il quorum”. Inoltre, sottolinea Toninelli, “hanno esultato sulla cancellazione del fondatore, di Beppe Grillo senza cui nessuno sarebbe stato in quella sala, compreso Conte, né avrebbe messo piede in Parlamento”.
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Sul blog di Grillo post del 9 ottobre sulle battaglie del M5S delle origini
“Riprendiamoci le nostre battaglie”. È ancora in cima l’hashtag che Beppe Grillo continua a tenere sul suo blog dal mese di ottobre. Il fondatore del M5s ha messo in evidenza un suo post del 9 ottobre, in cui annunciava che ogni settimana avrebbe rilanciato sul blog le battaglie del Movimento delle origini su ambiente, energia, intelligenza artificiale, mobilità, economia circolare, salute. “Vi faremo riscoprire tutto quello che abbiamo già detto – scriveva – ma che forse qualcuno non ha compreso abbastanza bene”. La conclusione era: “È arrivato il tempo di riprenderci tutto. Le nostre battaglie, i nostri sogni, quel futuro che ci aspetta”. Cliccando sull’hashtag compaiono i post sui temi, l’ultimo è del 22 novembre e si occupa delle energie dal mare.
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Cosa è successo ieri
Nella giornata di ieri l’Assemblea Costituente del Movimento 5 Stelle ha deciso di archiviare definitivamente Beppe Grillo: il 63% dei militanti ha infatti votato per abolire il ruolo del garante, dando invece l’assenso sia all’abolizione del doppio mandato che alle alleanze politiche, purché legate a “un accordo programmatico preciso”. Con il voto dei quesiti sul posizionamento politico, inoltre, gli iscritti hanno deciso di definirsi “progressisti indipendenti”. “Tracciamo una nuova rotta, a dispetto delle scissioni e dei tradimenti. Il fuoco è vivo, il M5s non sarà mai una timida brezza, ma un vento forte”, ha dichiarato Giuseppe Conte nel corso del suo intervento. Grillo non si è presentato a ‘Nova’, l’evento conclusivo dell’Assemblea al Palazzo dei Congressi di Roma, e ha lasciato il commento della giornata a uno foto sul suo account WhatsApp. “Da francescani a gesuiti”, è la frase criptica scritta accanto al ritratto di una reliquia di San Francesco.
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