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Europarlamento, bufera su Vannacci, ecco perché è scoppiato il caso tra i Patrioti

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Neanche il tempo di veder la luce che a Bruxelles già si incrina l’unità dei sovranisti “Patrioti per l’Europa” al Parlamento europeo, diviso sulla nomina dell’italiano Roberto Vannacci tra i sei vicepresidenti del gruppo. Divisioni che, su spinta francese, potrebbero portare alla sostituzione del generale leghista nel giro di pochi giorni. Il nuovo gruppo al Parlamento europeo «prenderà tutte queste decisioni nella prossima riunione di gruppo di lunedì (15 luglio, ndr), quindi non posso dirvi nulla». Lo ha anticipato un portavoce del gruppo, Alfonso De Mendoza, rispondendo a una domanda sulla possibile sostituzione di Vannacci, campione di preferenze nella Lega nell’ultima tornata elettorale per le Europee, come vicepresidente (uno dei sette previsti) durante il briefing pre-plenaria. Lo stesso portavoce ha respinto poi le accuse di divisioni all’interno del gruppo.

Rassemblement National contro la designazione del generale alla vicepresidenza

«Non c’è alcuna divisione. È un nuovo gruppo composto proprio questa settimana e prenderemo tutte le decisioni a tempo debito», ha assicurato. Nonostante dal Carroccio negano che ci sia un “caso Vannacci” tra i Patrioti, e che quindi sia sorto un motivo di scontro all’interno di un gruppo che ha pochi giorni di vita, a contestare la nomina del generale italiano sarebbe la delegazione francese – azionista di maggioranza dei Patrioti con 30 eletti, seguiti dagli 11 eurodeputati del partito ungherese Fidesz e dagli 8 della Lega – pronti a tornare sulla decisione per chiedere agli uomini di Matteo Salvini di nominare un altro vicepresidente in quota Lega del gruppo.

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I francesi: «Nomina arrivata da annuncio unilaterale della Lega»

I lepenisti francesi «si oppongono» alla nomina che sarebbe arrivata da un annuncio “unilaterale” della Lega, ha spiegato pochi giorni fa uno degli esponenti di punta del Rassemblement National, il deputato Jean-Philippe Tanguy, anticipando che una richiesta in questo senso sarebbe stata avanzata.

Bardella prende le distanze da alcune dichiarazioni “omofobe” dell’esponente della Lega

Ma già prima delle elezioni era stato lo stesso presidente del Rn, Jordan Bardella – diventato ora capogruppo dei Patrioti al Pe – a prendere pubblicamente le distanze da alcune dichiarazioni “omofobe” dell’esponente della Lega.

La replica del generale italiano

Proprio il generale autore del controverso caso editoriale “Il mondo al contrario” sulle colonne di Repubblica si è detto sicuro che il «Rassemblement national non possa esprimere veti, soprattutto a valle di una votazione già condotta». L’elezione dei vicepresidenti è «avvenuta all’unanimità, quindi mi sembrano posizioni sicuramente contrastanti con quanto deciso durante il suffragio», ha puntualizzato. Difficile quindi fare una completa marcia indietro, più verosimile che i lepenisti convincano la Lega a indicare un altro nome.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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