I sogni green vanno in fumo sotto gli occhi dell’Unione Europea. E per i bilanci del Vecchio Continente rischia di iniziare un incubo. Il tracollo di Northvolt, colosso svedese produttore di batterie per veicoli elettrici, ha segnato un punto di non ritorno: l’azienda era considerata una protagonista chiave nella corsa alla decarbonizzazione e all’autosufficienza tecnologica dell’Ue. E su di essa avevano investito le stesse istituzioni europee. «Abbiamo supportato diversi prestiti della Banca Europea per gli Investimenti alla fabbrica di batterie di Northvolt. La nostra esposizione attuale ammonta a 313 milioni di dollari, garantiti dal Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici», ha dichiarato ieri Johanna Bernsel, portavoce della Commissione Ue per il mercato interno, durante un briefing con la stampa. Le garanzie dell’esecutivo Ue ha poi spiegato – sono coperte dal bilancio comunitario, finanziato principalmente dai contributi dei ministeri delle finanze nazionali. Alla faccia della sostenibilità economica, sacrificata sull’altare della transizione green, i forzieri dell’Europa rischiano tuttavia di ritrovarsi con un ammanco da oltre trecento milioni di dollari. Ora Northvolt, che ha avviato la procedura di bancarotta (Chapter 11) negli Stati Uniti, cercherà di risanare il proprio debito da 5,8 miliardi di dollari, mentre creditori e lavoratori assistono col fiato sospeso ai tentativi di rianimazione del gigante svedese. A dispetto del fallimento del principale attore europeo nella produzione di batterie per auto elettriche, ieri la portavoce Ue Bernsel ha però definito come «un successo» il lavoro svolto dalla Commissione, specie nel contesto dell’Alleanza europea sulle Batterie, istituita nel 2017 per rafforzare l’Europa contro la forte concorrenza della Cina.
Il target di autosufficienza ha aggiunto – «rimane una priorità» e si allinea al Clean Industrial Deal che la nuova Commissione presenterà nei primi cento giorni del suo mandato.
Un portavoce della Banca europea per gli investimenti ha inoltre assicurato a Euronews che la Bei «continuerà a sostenere le industrie strategiche che guidano la transizione verso un’economia a zero emissioni nette». È lecito però domandarsi a quale prezzo. Northvolt rappresenta infatti la punta dell’iceberg in un’Europa in cui i grandi protagonisti della transizione green stanno mostrando chiari segnali di sofferenza.