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    ”Ammetto, sono malato”: Platinette rivela cos’è che ha causato la sua grave obesità

    Mauro Coruzzi, 68 anni, parla della sua patologia: “Non ci si deve vergognare”
    “Sono ricorso alla chirurgia bariatrica, decisiva per la mia sopravvivenza”

    Platinette non si nasconde. Il conduttore radiofonico e televisivo in occasione della Giornata mondiale dell’obesità all’Adnkronos rivela cos’è che ha causato la sua grave obesità. Mauro Coruzzi confessa: “Oggi ho 70 anni ma da sempre convivo con una obesità grave. Ho iniziato a soffrirne per un grande dolore dovuto ad una delusione d’amore quando di anni ne avevo 18”. 
    ”Ammetto, sono malato”: Platinette rivela cos’è che ha causato la sua grave obesità
    Tutto è iniziato appena maggiorenne per le pene di cuore. Platinette aggiunge: “Lo ammetto, sono malato, l’obesità è una patologia di cui non ci si deve vergognare. Ma sia chiaro, oltre che un grave problema di salute pubblica è soprattutto un disturbo mentale. I nutrizionisti se lo mettano in testa, senza il supporto degli psicologi il paziente non ne verrà mai fuori”.
    Le ha provate tutte per risolvere. Ma è stato un fallimento: “Anche la mia nutrizionista si è arresa”. Coruzzi ha così deciso di operarsi: “Sono ricorso alla chirurgia bariatrica, decisiva per la mia sopravvivenza. Certo, l’intervento non è un sostituto della dieta, non puoi farlo a ripetizione. Nel mio caso, i medici hanno acconsentito perché sanno che ho un rapporto molto deviato con l’alimentazione e non posso dar loro tutti i torti. In questo non sono un buon esempio anche se dopo l’ictus mangio molto meno”, svela. Il 14 marzo 2023 è stato colto da ictus ischemico.
    Mauro Coruzzi, 68 anni, tra gli ospiti della serata dedicata a Costanzo al Parioli, parla della sua patologia: “Non ci si deve vergognare”
    Platinette non ha dubbi: è necessario farsi aiutare. “Io mi conosco, so che potrei cascarci di nuovo – sottolinea – Convivo con la mia condizione come posso, cerco di non prendere peso, di essere meno dipendete dal cibo. Tuttavia, ho sempre in casa riserve alimentari in grandi quantità, come se ogni sera dovessi preparare una cena per dieci persone”.
    “Bisogna capire perché tanti pensano in continuazione al cibo e perché presuppongono che solo dal cibo possano ottenere benessere e soddisfazione”, precisa ancora Mauro. Per combattere questa patologia “un’educazione ad un’alimentazione sana ed equilibrata e l’attività fisica sono utili ma non bastano. Io almeno non ci riesco. E poi diciamolo c’è il nutrizionista che ti propone una dieta per accelerare il metabolismo, quello che ti vieta le proteine, un altro che mette al bando i carboidrati. Dalla mia esperienza dico che non può essere questa l’unica via per venirne fuori”. LEGGI TUTTO

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    C’è un altro farmaco contro l’obesità

    La Food and Drug Administration (FDA), l’agenzia governativa statunitense che si occupa di farmaci, ha approvato il Zepbound, un nuovo farmaco contro l’obesità prodotto dall’azienda Eli Lilly che farà concorrenza al Wegovy, il farmaco molto discusso e richiesto negli ultimi mesi per trattare la medesima condizione. L’approvazione è avvenuta contestualmente a quella dell’Agenzia regolatrice per i medicinali e i prodotti sanitari del Regno Unito, a conferma della grande attenzione intorno ai farmaci contro l’obesità, un problema sanitario che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha ormai raggiunto «proporzioni epidemiche» con una stima di circa 4 milioni di morti all’anno.– Ascolta anche: L’obesità è una questione mondialeZepbound non è tecnicamente un nuovo farmaco: il suo principio attivo (tirzepatide) era già stato approvato in precedenza come trattamento contro il diabete con il nome commerciale Mounjaro, disponibile anche nell’Unione Europea. Il suo sviluppo era iniziato sei anni fa con una sperimentazione clinica che aveva coinvolto circa 300 persone affette da diabete di tipo 2 (la forma più diffusa della malattia e la cui causa principale è spesso l’obesità) che avevano assunto il farmaco per tre mesi. L’obiettivo era trattare il diabete, ma dal test era emerso che le persone volontarie avevano perso almeno il 13 per cento della loro massa corporea. Lo studio fu seguito da una serie di test clinici di maggiore durata, circa 72 settimane, e con il coinvolgimento di oltre 2.500 persone con problemi di obesità.Lo scorso anno Eli Lilly aveva annunciato i risultati, segnalando come la metà dei pazienti che avevano ricevuto il dosaggio più alto di tirzepatide una volta alla settimana avesse perso almeno il 20 per cento della massa corporea, un esito senza precedenti nella perdita di peso per un farmaco di quel tipo. Tra il 2017 e il 2022 l’azienda aveva accelerato la ricerca e lo sviluppo del principio attivo, focalizzandosi sull’obesità e facendo grandi investimenti sia per condurre test clinici in parallelo sia per ingrandire la propria capacità produttiva, scommettendo sul fatto di ricevere un’autorizzazione dalla FDA per l’utilizzo del farmaco.I dati conclusivi dei test clinici, consultati dalla FDA per valutare l’approvazione, dicono che le persone che hanno assunto Zepbound hanno perso in media il 18 per cento della propria massa corporea, un risultato paragonabile al 15 per cento ottenuto con il Wegovy (semaglutide). Anche quest’ultimo era stato sviluppato come farmaco contro il diabete ed è venduto come Ozempic per il trattamento di questa malattia, mentre il nome commerciale Wegovy riguarda una versione con un diverso dosaggio specificamente venduta per trattare l’obesità.Negli ultimi mesi la domanda di Wegovy è diventata molto alta al punto che Novo Nordisk, l’azienda danese che lo produce, non riesce a soddisfare le tante richieste con una conseguente carenza del farmaco e di Ozempic. Il processo produttivo richiede tempo perché Wegovy è una preparazione da iniettare. Anche Zepbound deve essere iniettato e questo oltre a complicare la produzione rende meno pratico l’utilizzo da parte dei pazienti. Sia Novo Nordisk sia Eli Lilly sono al lavoro per sviluppare una versione dei loro farmaci per uso orale, in modo da aumentare la loro capacità produttiva e raggiungere un maggior numero di pazienti. I test clinici della versione orale di Zepbound sono già in corso.Secondo esperti e analisti, i farmaci di nuova generazione contro l’obesità sono una delle più grandi occasioni per le aziende farmaceutiche, anche considerato l’aumento delle persone con questa condizione in tutto il mondo. Il loro impiego è comunque vincolato a una diagnosi medica di obesità o di forte sovrappeso con alcune condizioni di salute tipiche delle persone obese. Come tutti i farmaci, anche Zepbound e Wegovy hanno effetti collaterali e devono essere somministrati sotto supervisione medica, nell’ambito di un trattamento che comprenda anche una modifica degli stili di vita.Attualmente Zepbound non è disponibile nell’Unione Europea, ma Eli Lilly ha presentato domanda per l’approvazione all’Agenzia europea per i medicinali. L’approvazione negli Stati Uniti di solito implica una rapida autorizzazione anche in Europa. LEGGI TUTTO