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    De Luca contro M5s: vedo nomi inadeguati, stiamo consegnando la Campania a chi non ha fatto niente per 10 anni

    Ascolta la versione audio dell’articoloL’accordo su Roberto Fico candidato unitario del campo largo in Campania sembrava chiuso, con il placet dello stesso governatore uscente Vincenzo De Luca. Ma l’inchiesta nelle Marche (con il M5s che potrebbe togliere l’appoggio a Matteo Ricci dopo l’avviso di garanzia) e le “intemperanze” dello stesso De Luca sembrano rimettere tutto in discussione.De Luca: per candidato in Campania non ho ancora visto nomi adeguati«Per la Campania non ho ancora visto sulla scena nomi di persone adeguate per capacità, per esperienza e competenza, a ricoprire i ruoli per i quali vengono ipotizzati» ha detto il presidente della Regione nel corso di una diretta Facebook, parlando delle prossime elezioni regionali in Campania. Senza nominarlo, a essere preso di mira è il candidato in pole position del centrosinistra Roberto Fico in quota 5 stelle. E ancora: «Per quanto mi riguarda non è chiuso niente», annunciando a breve una «operazione verità»Loading…«Diamo Campania a chi non ha fatto nulla in 10 anni»Poi rivolgendosi alla segretaria dem Elly Schlein: «Qual è la Regione più importante che va al voto fra qualche mese? Qual è la Regione dove c’è il presidente che ha avuto più voti in Italia insieme con Zaia? Qual è la Regione nella quale i 5 Stelle sono stati all’opposizione per dieci anni e non hanno fatto nulla? Dunque, qual è la Regione che offriamo ai 5 Stelle? La risposta è la Campania. Molti ritengono che non ci sia molta ragionevolezza in questi comportamenti, ma io non so cosa rispondere».Gli attacchi a Ricci e DecaroNon è finita. De Luca impallina anche l’accordo nel centrosinistra su altre due Regioni al voto: Marche e Puglia. Nelle Marche è candidato Matteo Ricci del Pd, che di recente si è scoperto essere indagato: «La domanda che si pongono i cittadini non è se bisogna fermarsi perché c’è un avviso di garanzia, ma è un’altra: te l’ha prescritto il medico di candidarti? Ricci fa il parlamentare europeo a 20 mila euro al mese. Ci sono esponenti della segreteria nazionale che di fronte a avvisi di garanzia, anche in Campania, hanno dato vita in passato ad atti di sciacallaggio, in questo caso tutti zitti». Poi la Puglia dove il candidato in pectore è Antonio Decaro del Pd: «un prete spretato», lo definisce De Luca. Che elenca i suoi ultimi incarichi: per 10 anni sindaco di Bari, presidente Anci, ora parlamentare europeo. «Decaro viene proposto per altri 10 anni in Regione – sottolinea De Luca – In Campania il Pd si è espresso contro il terzo mandato. In questo caso quelli che parlavano di accumulo di potere non hanno niente da dire». LEGGI TUTTO

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    In Aula presenti solo metà dei senatori, incidente sfiorato e richiamo per gli onorevoli

    Ascolta la versione audio dell’articoloSarà per la voglia di ferie nonostante i decreti leggi in scadenza ad agosto, sarà la stanchezza o solo il caso, ma in Parlamento la settimana si fa più corta e le assenze pericolose. Così al Senato, nella mattinata di giovedì 24 luglio, la maggioranza ha sfiorato il ko per scranni semivuoti. E’ successo su una proroga del codice dello spettacolo. Una legge di delega al governo che allunga dal 18 agosto al 2026 il termine per le norme che riguardano fondazioni lirico-sinfoniche, teatro, musica e danza. Il centrodestra si “salva” per 9 voti in più rispetto alle opposizioni. La legge passa con 56 sì, 47 no e 104 senatori presenti, metà del totale.L’ira di CirianiUn brivido che è riuscito a far infuriare il ministro Luca Ciriani. Subito dopo il voto il titolare dei Rapporti col Parlamento ha chiesto conto al suo partito. Il capogruppo di FdI, Lucio Malan, si è avvicinato ai banchi del governo, replicando al ministro. Lo ha seguito Massimiliano Romeo, presidente dei leghisti. Accesi e ultimativi i toni, scuri i volti. Un mini processo interno, lo descrivono le opposizioni. Alla fine – proprio per le tante assenze “del centrodestra”, denuncia il Pd – a Montecitorio si è deciso di rinviare alla prossima settimana il voto sul decreto Sport.Loading…Il richiamo di La RussaChe le assenze contino si intuisce anche dal monito del presidente del Senato, Ignazio la Russa. In una lettera inviata ai presidenti delle commissioni parlamentari (tutti di maggioranza) segnala i “ritardi” dei lavori, che dalle commissioni si riflettono sull’aula. E ricorda che “se necessario” possono riunirsi pure il lunedì e venerdì. Insomma, si lavori di più e meglio. Del resto, non dà scampo la foto dell’aula della Camera semideserta lunedì scorso: nella discussione generale mattutina sul decreto fiscale si contavano 3 deputati di Fratelli d’Italia, i due relatori di Forza Italia e nessun leghista.Occasione persa per l’opposizionePochi voti e le opposizioni avrebbero potuto mandare sotto gli avversari. Quindi occasione persa ma anche mezza complicità, soprattutto per il Pd assente al 50% (18 in aula, altrettanti no). Più disciplinati i 5 Stelle: assenti in 8 su 26 e i renziani, 7 presenti su 8. Maglia nera ai meloniani, dimezzati rispetto ai 63 complessivi. Gli assenti sono 31, il numero più alto (ma 15 risultano in missione). Dieci su 20 i forzisti in aula, tra i leghisti le assenze salgono a 18 su 29. Parecchi sminuiscono o puntano il dito contro l’intervento flash della senatrice Susanna Campione di FdI. E’ sua l’ultima dichiarazione prima del voto: per regolamento ha a disposizione 10 minuti, lei conclude in 40 secondi. Troppo pochi per avvertire in tempo i colleghi non in Aula ma comunque presenti a Palazzo Madama, che si sta per votare. LEGGI TUTTO

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    Urbanistica e legalità, Forza Italia punta su un Osservatorio anticorruzione

    Ascolta la versione audio dell’articoloIstituire un Osservatorio nazionale anticorruzione per l’urbanistica, presso l’Autorità nazionale anticorruzione (Anc), con funzione di analisi e monitoraggio del rischio corruttivo in ambito edilizio e dello sviluppo urbano. Tra i suoi compiti, la raccolta e l’analisi dei dati relativi a permessi di costruire, varianti edilizie, titoli edilizi in sanatoria ma anche affidamenti di incarichi connessi e strumenti urbanistici, e atti di pianificazione territoriale. È questa una delle misure cardine di una proposta di legge targata Forza Italia appena presentata alla Camera dalla prima firmataria, la deputata Cristina Rossello.Con assoluta tempestività rispetto all’inchiesta giudiziaria sulla pianificazione urbanistica che a Milano vede coinvolti anche l’ex assessore alla Rigenerazione urbana e il primo cittadino, la Pdl di Forza Italia punta ad avviare un dibattito, in sede parlamentare, sulle possibili modifiche all’attuale assetto normativo che al momento regola l’urbanistica a livello locale e nazionale. In questo quadro, spiega Rossello a Parlamento 24, l’Osservatorio servirà come raccolta e banca dati nazionale accentrata per raccogliere i dati dei progetti: «Li conserva, li elabora, li aggiorna, prevede una reportistica, una reportistica annuale» che «ha anche la finalità di svolgere delle raccomandazioni» per amministratori, cittadini e addetti ai lavori.Loading…Sempre per migliorare la trasparenza sul fronte urbanistico la Pdl prevede “strumenti strutturali e concreti”, sottolinea Rossello, tra cui l’istituzione di Cabine civiche di controllo urbano obbligatorie nei Comuni sopra i 100mila abitanti, e la riforma delle Commissioni Paesaggio, con “composizione a selezione pubblica, contratti a termine e visibilità dei pareri e sedute in streaming.” . LEGGI TUTTO

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    Lollobrigida: approvato disegno di legge da 1 miliardo per l’agricoltura

    Ascolta la versione audio dell’articoloApprovato in Consiglio dei ministri, con urgenza, il ddl collegato alla legge di Bilancio che destina all’agricoltura un ulteriore miliardo di euro, in aggiunta agli 11 già stanziati per il settore; 300 milioni vanno al fondo per la sovranità alimentare in aiuto delle filiere in difficoltà. Lo ha annunciato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, nella conferenza stampa a Palazzo Chigi. «Il provvedimento – ha detto – ha un nome evocativo come ColtivaItalia». Investimento anche sulle carni, sull’olio e sul ricambio generazionaleLollobrigida: interveniamo su ricambio generazionale«Un investimento che riteniamo strategico è quello su il ricambio generazionale. Una questione drammatica, abbiamo oggi un settore agricolo tra i più vecchi in Europa in termini di età media delle imprese. Per dare la possibilità ai giovani e alle donne di poter svolgere l’attività agricola, se ritengono opportuno farlo, interveniamo con una facilitazione nei rapporti con gli istituti bancari per l’accesso al credito, che è un elemento fondamentale, ma insieme a questo anche mettendo a disposizione terre ai giovani incomodato di uso gratuito per 10 anni che possano quindi mettere in condizione di avere anche un mezzo di produzione come la terra tecnicamente evidentemente indispensabile o quasi per la produzione agricola» ha spiegato Lollobrigida in conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri che ha approvato il ddl ’Coltivaitalia’ collegato alla finanziaria.Loading…Foti: ddl dimostra impegno Italia per sviluppo«Questo disegno di legge vuole essere anche una dimostrazione dell’impegno che l’Italia mette a favore dello sviluppo agricolo, e questo è il messaggio che penso debba essere veicolato. D’altra parte, il ministro Lollobrigida si è impegnato nell’individuazione di numerosi settori dove si poteva dire che eravamo già messi bene, ma abbiamo cercato di trovare anche quegli elementi che possano farci dire che saremo messi molto meglio nei prossimi anni». Così il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, illustrando in conferenza stampa dopo il Cdm i contenuti del disegno di legge con le misure a sostegno del settore agricolo.Roccella: conferenza per l’Infanzia a Roma il 2 e 3 ottobre«Svolgeremo la Conferenza per l’Infanzia qui a Roma il 2 e il 3 ottobre prossimi». Lo ha annunciato la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, Eugenia Roccella, durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei ministri.Raddoppiato tempo per domanda bonus nuovi natiPer quanto riguarda il bonus nuovi nati «l’Inps aveva emesso la circolare che dava 60 giorni per fare la domanda dal momento della nascita. Abbiamo raddoppiato questo termine a 120 giorni per allargare il tempo di possibilità di ricorrere al bonus. Gli interessati possono presentare domanda entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del messaggio di oggi» ha spiegato ancora Roccella. LEGGI TUTTO

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    Dalla Lombardia alla Sicilia: ecco le inchieste giudiziarie che scuotono la politica alla vigilia delle regionali

    Ascolta la versione audio dell’articoloInchieste su sindaci e assessori scuotono la politica locale in tutto il Paese, da destra a sinistra. A partire da Milano, dove il sindaco, Beppe Sala, ha deciso di andare avanti dopo l’indagine a suo carico nell’inchiesta sull’urbanistica. Due le ipotesi di reato contestategli: «false dichiarazioni su qualità personali proprie o di altre persone» e concorso in «induzione indebita a dare o promettere utilità». Le stesse indagini hanno portato la Procura a chiedere gli arresti domiciliari per l’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune, Giancarlo Tancredi, (dimissionario) con l’accusa di corruzione, induzione indebita e falso.Anche nel capoluogo piemontese la giunta è a rischio. La procura di Torino ha, infatti, concluso le indagini sul caso Rear, società che si occupa di vigilanza e sicurezza. Otto in tutti gli indagati per reati che, a vario titolo, vanno dalla malversazione all’infedeltà patrimoniale, tra questi anche i dem Mauro Laus, deputato, l’assessore comunale allo Sport e Grandi Eventi, Mimmo Carretta, e la presidente del consiglio comunale, Maria Grazia Grippo. Paolo Mazzoleni, assessore all’urbanistica del Comune di Torino è invece indagato a Milano nelle tante inchieste sull’urbanistica.Loading…Sempre a Nord – Ovest, in Liguria, un’inchiesta per corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio riguardanti la sindaca di Genova Silvia Salis, ha coinvolto l’ex assessore comunale alla protezione civile per Fratelli d’Italia, Sergio Gambino. Mentre risale a un anno fa l’inchiesta che vide l’arresto dell’ex governatore Giovanni Toti con l’accusa di corruzione.Sempre al Nord, in Veneto, per il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, è stato chiesto il rinvio a giudizio, insieme ad altri 33 indagati, con l’accusa di corruzione nell’ambito dell’inchiesta ’Palude’ che ha coinvolto il Comune. Stesso reato contestato anche all’ex assessore alla Mobilità, Renato Boraso, ora ai domiciliari. Ancora accuse di corruzione riguardano alcuni amministratori dal Centro al Sud Italia. Recente è il caso dell’ormai ex sindaca di Prato, Ilaria Bugetti, indagata nell’ambito di un inchiesta che ipotizza un presunto scambio di favori tra lei e l’imprenditore tessile Riccardo Matteini Bresci.Nelle Marche, delle ultime ore è, invece, l’avviso di garanzia ricevuto dall’ex sindaco di Pesaro e candidato Pd alla presidenza della Regione, Matteo Ricci, in un’indagine su presunte irregolarità di affidi del Comune. Inchieste anche al Sud, dove in Campania, l’ex sindaco di Sorrento, Massimo Coppola, è stato arrestato in flagranza lo scorso 21 maggio, dopo avere intascato una “mazzetta” da un imprenditore. Già in carcere, il 15 luglio gli è stata notificata una misura cautelare nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nell’assegnazione degli appalti a Sorrento. LEGGI TUTTO

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    Aumento stipendi e vitalizi, scontro in aula Fdi-M5s

    Ascolta la versione audio dell’articoloDiventa un caso l’ordine del giorno firmato dal vicepresidente della Camera Fabio Rampelli al bilancio interno della Camera. Nel testo, finito nel mirino del Movimento Cinque Stelle, si chiede di «superare le eccessive differenziazioni nella disciplina di istituti comuni ai due rami del Parlamento». Poche righe che bastano ai pentastellati per portare l’esponente di Fratelli d’Italia sul banco degli imputati con l’accusa di voler «reintrodurre i vitalizi ed alzare lo stipendio dei deputati per equipararlo a quello dei senatori». Due differenze non da poco: secondo i calcoli i senatori percepiscono circa 1000 euro in più al mese rispetto ai colleghi deputati e a differenza di Montecitorio. Il benefit del vitalizio inoltre è stato tagliato dalla Camera che, proprio la scorsa settimana, ha respinto il ricorso degli ex deputati.Il testo presentato dal vicepresidente della Camera finisce così al centro di un vero e proprio scontro politico che a più riprese va in scena in Aula. A sentire il Movimento Cinque Stelle l’ordine del giorno era messo nero su bianco nel fascicolo allegato al bilancio ed in possesso di tutti i componenti dell’ufficio di presidenza di Montecitorio.Loading…Nessuna ufficialità mette in chiaro invece il diretto interessato: «L’odg di cui parla solo chi non ha altri argomenti non esiste, non si può dire neppure che sia stato ritirato perché non è mai comparso negli atti ufficiali», replica Rampelli che bolla come “hooligans dell’anticasta” i pentastellati. «Avevo in realtà proposto informalmente di lavorare per equiparare gli istituti di Camera e Senato per difendere la nostra amministrazione e i suoi dipendenti» aggiunge il vicepresidente della Camera che spiega infine che proprio per evitare “strumentalizzazioni” il suo testo non è mai stato ufficialmente depositato.La versione dell’esponente di Fdi non convince i Cinque Stelle che insorgono: «Se è vero, come sostiene Rampelli, che in realtà l’odg non è mai comparso negli atti ufficiali, cos’è questo, allora?», scrive in un post su Facebook il vicepresidente del Movimento Michele Gubitosa, pubblicando l’immagine dell’Ordine del giorno di Rampelli imitato nel pomeriggio da Gilda Sportiello che dal suo scranno ha mostrato sventolandolo il testo dell’odg. «Beccati con le mani nella marmellata, non hanno potuto fare altro che ritirare l’odg», dice ancora Gubitosa.Rampelli prova a chiuderla qui pur ribattendo che “accuse di sprechi, anche no, da chi ha fatto il Superbonus o il reddito di cittadinanza”. Poi, almeno secondo quanto riportato da alcuni 5 stelle, alcune parole a microfono spento hanno surriscaldato nuovamente il clima in Aula: “Il vicepresidente Rampelli ha ritenuto di mandarmi a quel paese” denuncia Sportiello supportata dalla conferma del collega Agostino Santillo che ha chiesto al presidente di turno (il pentastellato Sergio Costa) di intervenire: “se lei non l’ha visto, qua l’abbiamo visto tutti”, lo ha sollecitato. A quel punto lo stesso Costa ha chiarito: «Tutto quello che è accaduto è sicuramente registrato» LEGGI TUTTO

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    Via libera del Senato al decreto ex Ilva. Finanziamenti e Cig: ecco le misure per le aziende in crisi

    Ascolta la versione audio dell’articoloIl decreto-legge approvato al Senato introduce una serie di misure volte a garantire la continuità produttiva, il rilancio industriale e il sostegno occupazionale, in particolare legate al polo siderurgico ex Ilva. La legge prevede un finanziamento statale fino a 200 milioni di euro per il 2025 destinato a Ilva in amministrazione straordinaria, per interventi urgenti sugli impianti e per garantirne la sicurezza. Il prestito, a tasso di mercato e con durata massima di 5 anni, potrà anche essere trasferito ad Acciaierie d’Italia. La restituzione dovrà avvenire entro 120 giorni dalla vendita degli impianti o, al massimo, entro cinque anni, con priorità rispetto ad altri debiti.Fondi e investimentiAll’interno della normativa è prevista la realizzazione di impianti di preridotto: elimina i riferimenti al Pnrr e all’idrogeno, poiché le risorse provengono ora dal Fondo per lo sviluppo e la coesione. Prevede anche che la società incaricata possa avvalersi di un partner privato scelto tramite gara. Inoltre si introducono semplificazioni burocratiche per investimenti superiori a 50 milioni di euro in aree ex Ilva o collegate. L’investitore dovrà presentare un piano al Ministero delle imprese, che potrà nominare un commissario straordinario per coordinare l’intervento. Consentendo anche per il 2024 a regioni e province autonome di usare fondi residui per sostenere imprese strategiche, come già avvenuto nel 2023. La legge stanzia 20 milioni per un ulteriore intervento di integrazione salariale straordinaria (massimo sei mesi non prorogabili) destinato a imprese in fase di cessazione con possibilità concrete di vendita e riassorbimento occupazionale ed aumenta il tetto di spesa per il sostegno al reddito dei lavoratori dipendenti da aziende sequestrate o confiscate e in amministrazione giudiziaria, per gli anni 2025 e 2026.Loading…L’ingresso dei soggetti pubbliciLa norma regola la cessione dei contratti di acquisto di complessi aziendali in caso di problemi contrattuali, permettendo l’ingresso di un nuovo soggetto, anche pubblico. L’autorizzazione ministeriale e il tetto all’importo di cessione servono a tutelare l’interesse pubblico.Cassa integrazione e limiti d’orarioPer il 2025, è previsto l’esonero dal pagamento delle contribuzioni aggiuntive legate alla cassa integrazione straordinaria per le aziende in crisi complessa, con alcune condizioni (esclusione se vengono attivati licenziamenti collettivi), ed estende per il 2025 (fino a 12 settimane) la possibilità di cassa integrazione per le piccole imprese (fino a 15 dipendenti) dei settori della moda. Modifica anche le procedure permettendo al datore di lavoro di chiedere direttamente all’INPS il pagamento ai lavoratori. La misura sarà finanziata riducendo di 9,3 milioni il Fondo sociale per occupazione e formazione. Si consente un ulteriore periodo di Cigs fino al 2027 per grandi gruppi (con almeno 1000 dipendenti) che abbiano firmato un accordo quadro per la salvaguardia dei posti di lavoro e la reindustrializzazione. Saranno possibili anche riduzioni di orario fino al 100%, con limiti di spesa stabiliti per ciascun anno dal 2025 al 2027. LEGGI TUTTO

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    Regionali Veneto, ecco quanto vale la lista Zaia e a chi fa paura

    Ascolta la versione audio dell’articoloIl puzzle dell’intesa nel centrodestra sui candidati governatori alle elezioni regionali dell’autunno passa dall’accordo sulla scelta per il dopo Zaia. Bisogna prima di tutto decidere se il Veneto deve continuare ad essere guidato dalla Lega (Salvini vuole candidare il vicesegretario federale, nonché segretario della Liga Veneta, Alberto Stefani) o se invece passerà a Fratelli d’Italia, che nonostante le ottime performance elettorali al Nord non ha ancora un Governatore. Zaia, non più ricandidabile per un altro mandato, ha ribadito di essere pronto a presentare una lista a suo nome, per rappresentare « un’ampia porzione di elettorato che spesso non vota centrodestra». E nei giorni scorsi aveva ricordato che una lista con il suo nome potrebbe comunque prendere il “40-45%”.Per Zaia consenso ampio e trasversaleNumeri attendibili. Il governatore gode di un consenso ancora molto ampio e trasversale. Il Governance Poll del Sole24Ore pubblicato lo scorso 7 luglio lo dava con un gradimento stabile al 66% (secondo presidente di regione più amato dopo quello del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga). Nelle regionali del 2020 fu riconfermato governatore con il 76,8% dei voti e la sua lista Zaia ottenne il 44,6% (il candidato di centrosinistra Lorenzoni si era fermato al 15,7%) a fronte del 17% del Carroccio, secondo partito in regione.Loading…Alleati di centrodestra contrari alla lista del governatoreDi certo il governatore uscente e i suoi non vogliono rinunciare a giocare un ruolo da protagonisti su questa partita, e aspettano di valutare le proposte in arrivo da Roma purché non siano decisioni calate dall’alto. Insomma, chiunque governerà il Veneto dovrà fare i conti con Zaia, che potrebbe avere il maggior numero di consiglieri e dettare legge sulla futura giunta, a scapito degli alleati stessi di centrodestra. Non a caso questi ultimi nutrono seri dubbi su una lista a suo nome. In particolare se Meloni dovesse rinunciare al Veneto, certo non vorrebbe sentir parlare di una lista Zaia, sulla carta capace di confermarsi come cinque anni fa primo partito della regione e di “oscurare” gli altri partiti di centrodestra.Per il Doge un incarico nazionale?Nei giorni scorsi Salvini ha sussurrato che il Doge lo vedrebbe bene al Governo. Prospettiva che si può realizzare solo in caso qualcuno lasci. Nella testa del leghista quel qualcuno è Piantedosi, cioè il ministro dell’Interno che verrebbe dirottato in Campania (dove però ha già prenotato la candidatura per FdI Edmondo Cirielli). LEGGI TUTTO