”Con 1.000 euro al mese non riesco a vivere dignitosamente”: Cicciolina chiede 10 milioni di euro di risarcimento per il taglio dei vitalizi
La 73enne è stata parlamentare tra gli anni ’80 e ’90, oggi ha un vitalizio
L’assegno è stato però ridimensionato nel 2018, adesso chiede un enorme risarcimento
Non è l’unica: ci sono circa novecento ex deputati che attendono il verdetto
Ilona Staller, meglio conosciuta come Cicciolina, è tornata al centro dell’attenzione pubblica. L’ex pornostar ed ex parlamentare, eletta con il Partito Radicale tra il 1987 e il 1992, è una dei circa novecento ex deputati che attendono il verdetto sul tema dei vitalizi, dopo che una delibera del 2018 ha comportato una rimodulazione degli assegni.
La Staller sostiene di aver subito un danno economico così rilevante da doversi rivolgere a una banca per ottenere un mutuo. In risposta, ha avviato un’azione legale per ottenere un risarcimento da ben 10 milioni di euro. “Con 1.000 euro al mese non riesco a vivere dignitosamente”, ha confidato, come riporta tra gli altri il Corsera.
Ilona Staller, 73 anni, chiede 10 milioni di risarcimento per la riduzione del vitalizio
“Non ho fatto investimenti milionari, vivevo del mio lavoro e di quell’assegno. Ora sono in difficoltà vera”, ha aggiunto.
Chi le è vicino riferisce che Staller considera la vicenda “una questione delicata”. Per questo ha scelto di affidare le comunicazioni pubbliche al suo avvocato Luca Di Carlo.
È lui a spiegare i dettagli della richiesta, confermando l’importo richiesto come risarcimento “alla Camera e ai responsabili del taglio dei vitalizi”.
Cicciolina con il suo avvocato Luca Di Carlo
Il legale motiva la pretesa con un danno patrimoniale e la “violazione della tutela dell’affidamento”. Una richiesta clamorosa che, però, non sarebbe finalizzata al guadagno personale. In caso di accoglimento, la cifra verrebbe destinata ad attività solidali, “devoluta in beneficenza agli ospedali”.
Già nel 2018 la Staller aveva fatto sapere di essere stata privata dei “mezzi di sussistenza”. Secondo la sua difesa, il taglio rappresenterebbe una rottura unilaterale di un diritto acquisito e quindi lesivo delle sue tutele giuridiche. LEGGI TUTTO