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    Guerra a Gaza, Mattarella: “Disumano ridurre alla fame un’intera popolazione”

    “Che venga ridotta alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani, è disumano, e grave è l’erosione dei territori attribuiti all’autorità nazionale palestinese”: sono le parole del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando del massacro a Gaza (GLI AGGIORNAMENTI LIVE) al corpo diplomatico accreditato in Italia in vista della Festa della Repubblica del 2 giugno, Festa della Repubblica. Il capo dello Stato ha aggiunto che “i palestinesi hanno diritto al loro focolare entro confini certi”. “Questa prospettiva e la sicurezza di Israele – elementi imprescindibili – appaiono gravemente minacciate dalla semina di sofferenza e di rancore prodotta da quanto sta accadendo”, ha continuato. Aggiungendo che “l’occupazione illegale di territori di un altro Paese non può essere presentata come misura di sicurezza: si rischia di inoltrarsi sul terreno della volontà di dominio della barbarie nella vita internazionale”. 

    “L’ordine mondiale che abbiamo conosciuto è compromesso”

    “L’ordine mondiale che abbiamo conosciuto per decenni appare compromesso”, ha continuato Mattarella. “Le regole sono destinate a evolvere ma un quadro di riferimento, un ordine globale, basato sul rispetto e sul riconoscimento reciproco, è essenziale per scongiurare i conflitti e destinare, così, forze e risorse ad affrontare le grandi sfide epocali di fronte alle quali si trova l’umanità e a conseguire uno sviluppo sostenibile e condiviso”. Il capo dello Stato ha poi aggiunto che c’è una “alta preoccupazione per le manifestazioni di antisemitismo che si riaffaccia nel mondo”. LEGGI TUTTO

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    2 giugno 2025, tutti gli eventi in programma per la Festa della Repubblica

    La Repubblica Italiana nacque il 2 giugno 1946, con il referendum a suffragio universale che sancì l’abolizione della monarchia in favore della Repubblica, segnando anche l’ingresso delle donne nella vita politica italiana. Lunedì 2 giugno 2025 si celebra la 79esima Festa della Repubblica e per l’occasione, come ogni anno, a Roma sono previste cerimonie istituzionali e iniziative per celebrare il referendum del 1946.
    Le celebrazioni a Roma
    Lunedì le celebrazioni hanno inizio con l’alzabandiera solenne presso l’Altare della Patria e dall’omaggio al Milite Ignoto con la deposizione di una corona d’alloro da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, accompagnato dalle massime cariche dello Stato. Mattarella riceve poi, in via di San Gregorio (tra il Colosseo e il Circo Massimo) i reparti schierati per la tradizionale parata che dal 1948 si svolge lungo via dei Fori Imperiali. La parata coinvolge tutte le componenti dello Stato: personale militare e civile, corpi armati e non armati, bandiere e stendardi, bande e fanfare militari. Uno degli appuntamenti più attesi del 2 giugno è poi lo spettacolare passaggio nei cieli di Roma delle Frecce Tricolori della Pattuglia Acrobatica Nazionale. Le Frecce contano il numero maggiore di aerei a reazione in una squadra militare di esibizione acrobatica, con il numero record di 10, raggiunto a Rimini il 18 giugno 2022. 

    Le celebrazioni a Milano
    Anche Milano celebra il 2 giugno. In occasione del 79esimo anniversario sono in programma cerimonie e iniziative culturali rivolte alla cittadinanza. La giornata sarà aperta alle ore 10 in piazza Duomo con la cerimonia dell’Alzabandiera alla presenza delle Autorità cittadine. Dalle ore 10 alle 20, Palazzo Marino sarà aperto alle visite del pubblico che potrà accedere liberamente da piazza Scala e conoscere da vicino la sede del Sindaco di Milano, la cosiddetta “Casa dei milanesi e delle milanesi”. Saranno aperte le sale principali e più rappresentative del Palazzo: sala Alessi, sala Tempere, sala Arazzi, sala Marra, l’Aula del Consiglio comunale, al piano terra. Al primo piano la celebre Sala dell’Orologio, che attualmente ospita le bandiere dei Giochi Olimpici e Paralimpici, l’ufficio del sindaco e la sala giunta.

    A Firenze musica con il Next Generation Fest

    Un 2 giugno anche in musica. Ambra Angiolini, Andrea Delogu, Virginia Montemaggi e Margherita Vicario sono alcuni dei tanti ospiti, oltre 60, che lunedì  calcheranno il palco della quarta edizione del Next Generation Fest al Teatro del Maggio di Firenze, l’evento della Generazione Z e Alfa più grande d’Italia. La Festa della Repubblica sarà all’insegna di ragazze e ragazzi, che hanno risposto in migliaia alla chiamata di Regione Toscana e Giovanisì. Personaggi dello spettacolo e dello sport, storici, divulgatori, imprenditori e content creator, porteranno la loro esperienza tra speech e interventi ispirazionali, suddivisi in due sessioni, dalle 9:30 alle 13 e dalle 14:30 alle 21. Tra le ultime adesioni, si spiega in una nota, quella di Margherita Vicario, artista poliedrica, cantautrice, attrice e regista. Il suo nome si aggiunge a quelli di Ambra Angiolini, Andrea Delogu, Mida. Della squadra faranno parte anche Veronica Lucchesi del progetto La Rappresentante di Lista, Sarah Toscano, i Punkcake e Francamente, Luca Ward e Marco “Monty” Montemagno, Pierluigi Collina e Marcello Albergoni, Antonino Tamburello e Martin Castrogiovanni. In apertura gli interventi del presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e di Bernard Dika, portavoce del presidente Giani, coordinatore del progetto Giovanisì e ideatore del Next Generation Fest. “La forza dell’entusiasmo e del protagonismo delle giovani generazioni sarà il modo migliore per rinnovare lo spirito dei valori di partecipazione e democrazia alla base della Repubblica e della Costituzione – osserva Giani -. Daremo vita ad una nuova grande giornata di confronto e di ascolto per ribadire ancora una volta che le giovani generazioni sono costruttrici di comunità e devono essere sempre più protagoniste nel nostro presente e per il nostro futuro”. “Il Next Generation Fest – sottolinea Bernard Dika – è la voce di una generazione che vuole esserci, contare e incidere. Una generazione che non vuole aspettare il cambiamento, ma guidarlo. Come i tanti giovani partigiani nella Resistenza che lottarono per la libertà e la Repubblica, anche per questo abbiamo scelto il 2 giugno”. LEGGI TUTTO

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    Il prof autore delle minacce alla figlia di Meloni: “Chiedo scusa, gesto stupido”

    Il docente campano aveva augurato alla figlia della premier “la sorte della ragazza di Afragola”, uccisa a 14 anni dall’ex fidanzato, a colpi di pietra. Intervistato da “Il Roma”, l’uomo ha spiegato: “Mi rendo conto della gravità, ma in classe non ho mai fatto politica. I miei studenti mi vogliono bene. Odio ogni forma di violenza, amo gli animali, faccio volontariato. È stato un errore”. Intanto Mattarella ha chiamato la premier per esprimerle la sua solidarietà

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    “È stato un gesto stupido, scritto d’impulso. Chiedo scusa per il contenuto del post: non si augura mai la morte, soprattutto a una bambina. Ma non ritiro le mie idee politiche: non mi sento rappresentato da questo governo”. Queste le parole di Stefano Addeo, il docente di tedesco di un istituto superiore della provincia di Napoli, che, in un suo post su Facebook, aveva scritto: “Auguro alla figlia di Meloni la sorte della ragazza di Afragola”. Intervistato da Il Roma, l’uomo ha spiegato: “Mi rendo conto della gravità, ma in classe non ho mai fatto politica. I miei studenti mi vogliono bene. Odio ogni forma di violenza, amo gli animali, faccio volontariato. È stato un errore”. Intanto,  il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiamato – oggi – la premier. Nel colloquio, si è appreso, il capo dello Stato ha espresso la sua solidarietà per le minacce social ricevute dalla figlia di Meloni, Ginevra. 

    Il professore: “Mi hanno minacciato di morte”

    Il professore ha raccontato cosa è accaduto dopo che ha scritto il post: “Mi hanno minacciato di morte, lanciato pomodori contro le vetrine di casa, insultato in tutti i modi. Sono andato dalla Polizia Postale, ho sporto denuncia!. Ma sottolinea: “Non ho cancellato il post per paura: l’ho cancellato perché da solo mi sono accorto che era sbagliato”. LEGGI TUTTO

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    Mattarella ai Prefetti per il 2 giugno: “Costituzione è sintesi di valori condivisi”

    “Il compito di attuare in concreto gli ideali costituzionali, di renderli vivi nella società quale costante criterio ispiratore delle scelte, è una missione mai esaurita”. Queste le parole del capo dello Stato, Sergio Mattarella, in occasione della Festa della Repubblica, contenute in un messaggio ai Prefetti d’Italia pubblicato oggi, 1 giugno. Ricordando il referendum del 2 giugno 1946, Mattarella sottolinea come “quel patto tra popolo e istituzioni, fondato sui principi di libertà, democrazia e solidarietà, ispirato alla centralità della dignità umana e del lavoro, seppe realizzare, con il concorso di posizioni e culture plurali, una sintesi di valori condivisi e avviare la ricostruzione e il rilancio sociale ed economico dell’Italia”. Senza dimenticare il ruolo dei singoli: “La Costituzione affida, a ciascun cittadino, la responsabilità di concorrere alla coesione sociale del Paese”.

    Mattarella: “Sviluppare tutte aree Paese senza divari territoriali”

    Nel suo messaggio, Mattarella ha anche ricordato: “Nei diversi ambiti di azione, interviene l’impegno per assicurare effettiva pienezza dei diritti, con servizi efficienti, legalità e sicurezza. Promuovere iniziative e progettualità che favoriscano lo sviluppo delle diverse aree del Paese, ne valorizzino la ricchezza culturale e ambientale, affrontino i divari territoriali e le problematiche dei grandi centri urbani come delle aree interne, sollecita lo sforzo di chi sia investito di pubbliche responsabilità”.  LEGGI TUTTO

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    Minacce alla figlia della Meloni. La premier denuncia: clima malato

    Ascolta la versione audio dell’articolo«Auguro alla figlia della Meloni la sorte della ragazza di Afragola». Questo messaggio minaccioso, girato sui social e denunciato da Fratelli d’Italia su Instagram, sarebbe opera di un professore dipendente del Mim. Immediati gli accertamenti, annunciati dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Cosi come immediata giunge la solidarietà trasversale di tutta la politica alla presidente del Consiglio e a sua figlia Ginevra.La reazione della premierPremier che interviene con un suo post su X parlando di un clima «malato» e di qualcosa di «oscuro». «Questo non è scontro politico. Non è nemmeno rabbia. È qualcosa di più oscuro, che racconta un clima malato, un odio ideologico, in cui tutto sembra lecito, anche augurare la morte a un figlio per colpire un genitore. Ed è contro questo clima violento che la politica, tutta, dovrebbe sapersi unire. Perché esistono confini – scrive Meloni – che non devono essere superati mai. E difenderli è una responsabilità che va oltre ogni appartenenza».Loading…La solidarietà della politicaLa politica si “unisce” nella condanna e nella solidarietà, a partire dal ministro dell’Istruzione e del Merito che ha denunciato l’accaduto e le immediate indagini, così come i presidenti di Senato e Camera, Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana. E ancora, i due vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini che usano parole come «ignobile» e «orrore» per manifestare il loro sdegno insieme a quello di tutti gli altri ministri che intervengono a ruota ribadendo questo sentimento. Arriva anche la solidarietà del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che a sua volta avrebbe subito sui social un attacco contro le figlie, come riporta “Il Giornale”, di tenore assai simile a quello contro la figlia della premier: «Vedi che anche voi rubate i soldi e il cibo dei nostri figli. Quindi confermo l’augurio anche ai tuoi», avrebbe scritto l’autore del post aggiungendo i nomi delle due ragazze. Fratelli d’Italia fa quadrato con tutta la sua forza d’urto. Anche la sorella della premier, Arianna, non fa mancare l’affetto e la solidarietà alla sorella e alla nipote: «Quanto ancora dobbiamo sopportare? Fin dove dobbiamo arrivare? Rispetto a questa ignobile barbarie – scrive sui social – tutto lo sdegno possibile! La condanna sia unanime e forte. A mia sorella Giorgia e a mia nipote giunga il mio più affettuoso e protettivo abbraccio».Un abbraccio ideale che attraversa tutto l’arco dei partiti, dal resto degli alleati della coalizione di governo, come Maurizio Lupi e Michaela Biancofiore, fino agli esponenti dell’opposizione. «Incredibile dove possa arrivare l’odio politico. Prendersela con una bambina per attaccare la madre. Non si fa mai, non si deve fare. Vicinanza a Giorgia Meloni per gli attacchi vili e incivili riferiti a sua figlia», scrive, ad esempio, Simona Malpezzi del Pd. Gli fanno eco altri suoi compagni di partito, le capogruppo di Iv Maria Elena Boschi e Raffaella Paita. E ancora, il leader di Azione Carlo Calenda e tanti altri parlamentari dei due schieramenti.Valditara: subito accertamentiIntanto, dopo l’annuncio dell’avvio degli accertamenti sul caso, il ministro Valditara si spinge più in là nel ragionamento, preannunciando sanzioni severe per i responsabili. «La figura del docente è di straordinaria importanza nella formazione dei giovani, non solo nell’impartire saperi ma anche nell’educare al rispetto verso gli altri. È indispensabile che i docenti siano per primi sempre consapevoli della responsabilità e del valore sociale del loro ruolo. Non possiamo più tollerare comportamenti di singoli che sui social o in pubblico tradiscono quel decoro e quella dignità che devono caratterizzare una professione così delicata. Il Ministero sanzionerà quanti non sono degni di far parte della nostra scuola». LEGGI TUTTO