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    Milleproroghe, annullate multe ai no vax ma niente rimborsi. Cosa succede ora

    Oltre all’annullamento delle sanzioni per chi non si è vaccinato, il decreto Milleproroghe, che spazia dalla Pubblica amministrazione alla salute e dal turismo alla giustizia, introduce anche altre novità e rinvii. Prima di tutto, saranno assicurati alle imprese tre mesi aggiuntivi per sottoscrivere la polizza assicurativa sugli eventi catastrofali. È previsto anche un prolungamento di 4 mesi, cioè fino al 30 aprile 2025, dello scudo eraliale, varato durante la pandemia, per gli amministratori locali, che vengono quindi sollevati da responsabilità contabili in caso di colpa grave. Si tratta di una misura introdotta in via eccezionale nel periodo pandemico e più volte prorogata per porre un rimedio alla paura della firma.

    Per approfondire: 
    Milleproroghe 2025 approvato dal Cdm. Ecco cosa prevede LEGGI TUTTO

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    Gianfranco Fini a Sky TG24: “Perché rifiutare a priori l’ipotesi dello ius scholae?”

    L’ex leader di Alleanza nazionale ed ex presidente della Camera, ospite a Start, ha toccato diversi temi di politica internazionale, dalla situazione francese al ruolo dell’Ue, fino ai rapporti con la nuova amministrazione Usa su cui sostiene: “Trump non è una minaccia”. Sull’immigrazione ha detto: “La destra deve preoccuparsi molto più di quanto sta facendo di garantire la reale integrazione di coloro che vengono ritenuti idonei a restare nel territorio nazionale”

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    “Trump non è una minaccia, non credo sia un irresponsabile, bisognerà saperci parlare, capendo le ragioni degli americani”. È la valutazione di Gianfranco Fini, ex leader di Alleanza nazionale, ospite all’interno di Start su Sky TG24. L’ex presidente della Camera ha aggiunto che “con una Ue indebolita do una valutazione molto positiva per dialogo del governo con gli Usa. Sui dazi, tutelare gli interessi nazionali significa fare squadra anche con gli altri Paesi europei”. Sulla premier ha speso parole di elogio: “Confermo che – non ci credevo molto all’inizio – il grande merito che ha avuto Giorgia Meloni è quello di riportare nella medesima casa politica una comunità. Soprattutto ha il grande merito di dimostrare con i fatti la postura dell’Italia a livello internazionale. Senza dubbi stando dalla parte di Kiev ma altrettanto certamente essendo cosciente che l’Europa deve dare vita a politiche meno astratte e ideologiche. Il desiderio di un’Europa più pulita e più green va bene ma attenzione a non strangolare l’economia reale in alcuni Paesi e i settori industriali”, ha concluso Fini. 

    Immigrazione e integrazione

    “La destra, se vuole essere in sintonia con i suoi valori di riferimento deve garantire la sicurezza delle frontiere ma deve anche preoccuparsi molto più di quanto sta facendo di occuparsi della reale integrazione di coloro che vengono ritenuti idonei a restare nel territorio nazionale”, ha detto Fini, in passato anche co-fondatore del Popolo della Libertà e poi presidente di FLI. “Parlo di coloro che hanno il permesso di soggiorno, che fanno nascere qui i loro figli. Perché rifiutare a priori l’ipotesi di dar vita a quello che viene chiamato ius scholae? Meloni ha detto che non è nel programma ma diamo tempo al tempo”.
    Fini: “Legge che porta il mio nome ormai è datata” 
    “La legge che porta il mio nome e quella di Bossi è ormai datata. Dobbiamo prendere atto che il fenomeno migratorio oggi è diverso rispetto al contesto in cui fu concepita quella legge”, ha detto Fini. “Quella legge – ha proseguito – aveva un pilastro tratto pari pari dalla Turco-Napolitano: se vieni in Italia con un reddito garantito allora ti diamo il permesso di soggiorno. Oggi i migranti scappano in molti casi da guerre e pandemie, ecco perché serve aggiornare la legge”.  LEGGI TUTTO

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    Giornata diritti umani, Mattarella: “In alcuni Paesi esercizio voto vanificato”

    “In occasione della Giornata che sottolinea la centralità dei diritti umani, la Repubblica riafferma il valore delle norme del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario, senza le quali è illusoria ogni prospettiva di pace duratura e di sviluppo dei popoli”. Lo dice il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

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    Occorre ribadire la tutela dei diritti di ogni persona, in ogni circostanza. Lo dichiara il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della Giornata internazionale dei diritti umani.  “In occasione della Giornata che sottolinea la centralità dei diritti umani, la Repubblica riafferma il valore delle norme del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario, senza le quali è illusoria ogni prospettiva di pace duratura e di sviluppo dei popoli”, sottolinea il Capo dello Stato. 

    “In alcuni Paesi perfino l’esercizio del voto è vanificato”

     “Nonostante la sottoscrizione della Dichiarazione da parte degli Stati aderenti alle Nazioni Unite, i diritti umani continuano a essere minacciati e violati in diverse parti del mondo. Violenze e abusi nei confronti delle donne, dei bambini e dei soggetti più fragili sono accadimenti quotidiani, soprattutto laddove sono in corso conflitti armati. In alcuni Paesi le più elementari libertà democratiche sono brutalmente ignorate, e perfino l’esercizio del voto – cardine di ogni democrazia – è vanificato”, ribadisce il Presidente della Repubblica.  LEGGI TUTTO

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    Atreju, cosa significa e perché è stato scelto questo nome per la kermesse di FdI

    La kermesse è nata nel 1998 come festa di Azione Giovani: tra i fondatori c’è anche l’attuale presidente del consiglio e leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni.  Deve il suo nome al protagonista de “La storia infinita”, libro di Michael Ende da cui è tratto il celebre film girato nel 1984

    In questi giorni si parla spesso di Atreju, la manifestazione organizzata da Fratelli d’Italia, iniziata l’8 dicembre e che continuerà fino al 15 dicembre 2024 al Circo Massimo. Un importante evento della politica italiana con un programma ricco di dibattiti, incontri e intrattenimento. A molti non è ancora noto il significato e l’origine del nome. Ecco cosa significa e perché è stato scelto.

    La storia di Atreju

    La manifestazione è nata nel 1998, tra i fondatori c’è anche l’attuale presidente del consiglio e leader di FdI, Giorgia Meloni, che diede il via alla prima edizione . Questo evento oggi non è più soltanto un’iniziativa legata ai militanti di Gioventù nazionale, la sezione giovanile del partito, ma, con il tempo, è diventata una manifestazione che coinvolge diversi esponenti politici, di tutti gli orientamenti, e un momento di confronto e scambio di idee. LEGGI TUTTO

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    Sondaggio, la maggioranza degli italiani non vuole restrizioni sugli scioperi

    È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24. La grande maggioranza degli italiani, inoltre,  pensa che il comparto dell’automobile in Europa stia attraversando una crisi molto o “abbastanza” grande. Le cause: concorrenza cinese, alti costi delle materie prime e politiche Ue. Gli italiani appoggiano poi la scelta dei dipendenti Volkswagen di scioperare e, per quanto riguarda il nostro Paese, sono contrari (53%) a limitazioni del diritto di astenersi dal lavoro. LEGGI TUTTO

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    M5S, vittoria di Conte su Grillo nel voto bis sullo statuto: e ora cosa succede?

    La partita all’interno del Movimento sembra tutt’altro che chiusa. L’ormai ex Garante ha ancora molte carte da giocare, e il futuro dei Cinque stelle rimane sospeso in un equilibrio precario, tra logoramento interno e nuove strategie per riconquistare il terreno perduto

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    Svolta storica nel M5s: Beppe Grillo, il co-fondatore del Movimento, è costretto a lasciare la sua creatura dopo la doppia sconfitta subita nell’elezione per l’Assemblea Costituente. Ma, in realtà, questa più che una resa sembra l’inizio di una nuova battaglia. I 46.747 “vaffa” raccolti nei recenti voti rappresentano, secondo alcuni analisti, il “preludio” a un conflitto interno che si annuncia lungo e complesso. Grillo aveva già prefigurato l’esito di questa sconfitta quando, in un video diffuso nei giorni scorsi, aveva chiesto ai militanti di astenersi dal voto. Ora emergono retroscena che lo vedono ironizzare sul rivale Giuseppe Conte: “Oz (come è stato soprannominato Conte dall’ex comico, ndr” ha preso più voti ora che alle Europee”. Nel frattempo, l’entourage di Grillo sembrerebbe pronto a una controffensiva a Roma, con l’ipotesi di nuove mosse politiche o un ulteriore video per commentare i risultati. Si parla anche di liste locali di disturbo e dello spettro di una terza votazione online.

    Il simbolo al centro dello scontro: Grillo vuole riprenderselo

    Uno dei punti nevralgici della disputa è il controllo del simbolo del Movimento. Grillo è stato chiaro: “Adesso mi riprendo il simbolo”. L’ex Garante potrebbe optare per un’azione legale, oppure tentare di invalidare il voto che nel 2022 ha sancito la leadership di Conte. Per questa seconda opzione, Grillo potrebbe affidarsi a uno degli aventi diritto al voto, come primo passo per ribaltare la situazione. Secondo l’avvocato Lorenzo Borrè, esperto di controversie legali legate al M5S, Grillo potrebbe anche chiedere una terza votazione online. “Ogni volta che delibera l’assemblea, Grillo può chiedere il rinnovo della votazione”, ha spiegato Borrè, evidenziando che l’attuale statuto prevede ancora la figura del garante, ruolo che sarà eliminato solo dopo l’approvazione del nuovo testo statutario.

    Approfondimento
    L’oggi dei “progressisti indipendenti” e il domani del Centrosinistra

    Il futuro incerto del Movimento

    La prossima mossa, quindi, spetta a Grillo, e in molti avvertono di non sottovalutarlo: “Lui è imprevedibile e anche Conte dovrebbe saperlo”. Una strategia di logoramento, con votazioni ripetute ad ogni tornata, potrebbe rappresentare un modo per mantenere alta la tensione, ma comporterebbe anche il rischio di ulteriori sconfitte per “l’Elevato”. Alcune voci riportate dal Fatto Quotdiano suggeriscono che Grillo potrebbe fondare a un’altra associazione. Dal fronte degli scontenti, però, iniziano a emergere distinguo significativi rispetto alla linea del fondatore. Alessandro Di Battista, per esempio, ha escluso un ritorno al fianco di Grillo, e Virginia Raggi ha smentito ogni coinvolgimento in eventuali cordate organizzate dall’ex Garante. LEGGI TUTTO

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    M5s, voto bis sulla statuto: superato il quorum, confermata l’abolizione del garante. Grillo (per ora) sconfitto

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaQuorum raggiunto e cancellazione della figura del garante confermata. E’ questo l’esito delle voto-bis sulle modifiche dello statuto del Movimento Cinque Stelle chiesto da Beppe Grillo, che ha tentato di salvare il suo ruolo nel Movimento facendo campagna a favore dell’astensione. Invece il quorum del 50% + 1 dei votanti è stato ampiamente superato.Eliminazione garante confermata con 80,56% dei votiHanno votato 58.029 iscritti, pari al 64,9% degli aventi diritto. Più del 61,23% registrato in occasione della prima votazione dal 20 al 23 novembre. I sì all’abolizione del garante sono stati 46.747, ossia l’80,56%. Sono stati quasi 4mila gli iscritti in più che hanno preso parte al voto bis per lo statuto dei 5 stelle. «Casomani non vi rivedessi, buon pomeriggio,buona sera e buona notte». Con queste parole, dopo aver appreso il risultato del voto bis su alcune parti dello statuto dei 5 stelle, Beppe Grillo è intervenuto sui social.Loading…Conte: M5s ora volta pagina, il Movimento si rifonda «Il M5S ha rivotato. Ha rivotato in massa: quorum ampiamente superato con una partecipazione addirittura più alta di due settimane fa. Questa è l’onda dirompente di una comunità che non conosce limiti e ostacoli, in cui tutti contano davvero. Ora si volta pagina. Il Movimento si rifonda sulle indicazioni arrivate con Nova dagli iscritti. Andiamo avanti con grande forza, con l’orgoglio di quel che abbiamo fatto ma lo sguardo fisso nel futuro. Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutto insieme per cambiare il Paese». Così invece il leader M5s Giuseppe Conte, ha commentato l’esito delle votazioni per le modifiche dello statuto.Lo scontro va avanti Difficilmente però il responso delle urne servirà a mettere la parola fine allo scontro tra Beppe Grillo e Giuseppe Conte che va avanti da settimane. Un duello a suon di accuse, anche via lettera, con l’annuncio, beffardo, del comico genovese di aver spedito una missiva ad Elly Schlein per “raccomandargli” Conte come guida del Pd «visti i voti che ha trasferito dal Movimento al Pd». E la risposta del leader M5s di voler inviare una missiva a Mario Draghi per suggerire «Grillo nel ruolo di consulente». Una situazione evidentemente irrecuperabile ed il risultato delle nuove votazioni servirà solo a certificare le distanze tra il fondatore del Movimento e l’ex presidente de Consiglio. Le strade sono divise irrimediabilmente. Con Grillo pronto alle azioni legali per riprendersi il simbolo.Nei giorni scorsi era stato Grillo a decretare «la morte del M5s» così come lo aveva immaginato, per lasciare però spazio ad una non ben precisata nuova iniziativa. Un progetto stroncato dal leader M5s che senza mezzi termini lo aveva accusato di agire da «monarca assoluto». Non solo, all’ormai ex garante viene rimproverato di aver «disconosciuto il percorso che ha voluto intraprendere la comunità del M5s». Un atteggiamento, appunto da “sovrano assoluto” a cui la base del Movimento, come ha sempre ricordato Conte, ha deciso di dare un taglio. LEGGI TUTTO

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    Statuto M5s, quorum sfiora il 65%. Conte: “Ora si volta pagina”

    “Il M5S ha rivotato. Ha rivotato in massa: quorum ampiamente superato con una partecipazione addirittura più alta di due settimane fa. Questa è l’onda dirompente di una comunità che non conosce limiti e ostacoli, in cui tutti contano davvero. Ora si volta pagina. Il Movimento si rifonda sulle indicazioni arrivate con Nova dagli iscritti. Andiamo avanti con grande forza, con l’orgoglio di quel che abbiamo fatto ma lo sguardo fisso nel futuro. Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutto insieme per cambiare il Paese”. Così il leader M5s Giuseppe Conte, commenta l’esito delle votazioni per le modifiche dello statuto. 

    Cosa cambierà

    L’eliminazione del ruolo del garante è stata approvata con 80,56% dei voti. Emerge dai risultati della votazione bis per lo statuto dei 5 stelle. La base del Movimento 5 stelle conferma anche il voto sulla procedura per la modifica del simbolo con l’84,91% dei voti favorevoli. In questa maniera, il presidente potrà proporre un cambiamento con l’approvazione del Consiglio nazionale e del voto degli iscritti. “Ho delle cose molto importanti da dirvi, lunedì dalle 16.00 ci vediamo in diretta. Scrivete nei commenti le vostre domande, domani proverò a rispondervi. Viva il Movimento!”. Lo afferma il leader M5s Giuseppe Conte in un post sui suoi canali social dopo l’approvazione delle modifiche dello statuto.
    Il post di Grillo
    Dopo i risultati della votazione sulle modifiche allo Statuto del M5s, arriva, laconico, anche il commento di Beppe Grillo. Il cofondatore pubblica un fotomontaggio sui social in cui lo si vede spuntare da una porta aperta, in cima a una scala collocata in un cielo azzurro, del tutto simile a quella che si vede nella scena finale del film “The Truman Show”. Poi la citazione, dalla stessa pellicola: “Casomai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buonasera e buonanotte”, scrive Grillo su Facebook. LEGGI TUTTO