Antisemitismo, La Russa: serve sforzo per spegnere clima anti-ebraico
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Ascolta la versione audio dell’articoloVia libera alla conversione in legge del decreto sui grandi eventi sportivi da parte della Camera. Tra gli emendamenti c’è quello relativo alle Atp finals di tennis con la costituzione di un comitato che si occuperà di svolgere «funzioni di coordinamento e monitoraggio in ordine alla promozione del territorio» con le attività organizzative ed esecutive dell’evento curate dalla Federazione italiana tennis e padel e Sport e Salute.Sport e Salute parteciperanno alle attività di monitoraggioInoltre, è stato approvato l’emendamento che prevede che «nei casi di concessione di un contributo da parte dell’amministrazione centrale o delle società da essa controllate non quotate in borsa, in misura superiore a 5 milioni di euro, in favore dell’organizzatore di un evento sportivo di rilevanza nazionale o internazionale», sarà Sport e Salute il «soggetto deputato a partecipare alle attività di monitoraggio, gestione e organizzazione dell’evento». Il testo definitivo intende così superare la questione specifica, prevedendo che la gestione di una manifestazione sportiva sia affidata ad un comitato allargato, con l’intervento di Sport e Salute, in ogni caso in cui lo Stato intervenga per il suo svolgimento con contributi superiori a cinque milioni di euro: non più un articolo ad hoc, quindi, per le Finals che ancora si svolgono a Torino – che aveva provocato la reazione del presidente Fitp, Angelo Binaghi, e delle opposizioni, ma un testo che valga ’erga omnes’, intendendo ogni evento che sia sostenuto in maniera sostanziosa dal denaro pubblico.Loading…Istituzione di un commissario straordinarioApprovato inoltre l’emendamento che prevede l’istituzione di un Commissario straordinario per gli stadi in vista di Euro 2032 – con i sindaci che saranno sub-commissari – come «soggetto responsabile del processo di indirizzo, coordinamento e attuazione delle attività e degli interventi relativi alle infrastrutture sportive. Questo resterà in carica fino al 31 dicembre 2032, definendo «uno o più piani di intervento» in riferimento all’esecuzione di opere relative alla messa a disposizione di stadi «rispondenti ai requisiti previsti in fase di candidatura dell’Italia a ospitare la fase finale» di Euro 2032.Nascita di un Fondo italiano per lo sportInfine, oltre all’obbligatorietà del casco sulle piste da sci per tutti, tra le modifiche approvate anche la nascita di un «Fondo italiano per lo sport», gestito dall’Istituto per il credito sportivo e culturale, con l’obiettivo di «sostenere la promozione, l’aggiudicazione e l’organizzazione di grandi eventi sportivi internazionali». Ad accompagnare il Decreto Sport, poi, anche la relazione tecnica per la gestione dei grandi eventi sportivi, con una quota di costi direttamente riconducibile ai Giochi Paralimpici di Milano-Cortina di 248 milioni di euro, rispetto a un valore del progetto complessivo pari a circa 2 miliardi di euro. LEGGI TUTTO
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Dazi, Salvini: A prescindere da Trump Ue è un problema | Video Sky TG24 LEGGI TUTTO
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Polemica con al centro il tema del lavoro al Senato per l’emendamento che è stato proposto dai tre relatori di maggioranza al decreto economia e riguarda i contratti dei cosiddetti lavoratori interinali. La modifica propone di estendere a 4 anni (oggi la legge ne prevede 3) il termine oltre il quale un lavoratore con un contratto di somministrazione deve essere poi assunto a tempo indeterminato. Il centrosinistra ne ha chiesto il ritiro sostenendo che così si vuole precarizzare ulteriormente questo tipo di lavoro, introducendo una mini riforma del settore.
Le parole di Elisa Pirro, capogruppo del M5s in commissione Bilancio
“Dopo l’emendamento vergogna che Fratelli d’Italia ha provato a infilare nel decreto Ilva, poi ritirato grazie alla ferrea opposizione del M5s, ora il Governo ci riprova e ne propone un altro, stavolta al decreto economia in discussione nella quinta commissione al Senato. Se tale emendamento passasse, verrebbe esteso da tre a 4 anni il termine oltre cui un lavoratore somministrato deve essere assunto stabilmente. L’ennesimo tentativo di alimentare il precariato selvaggio che FdI, Lega e FI provano a infilare di soppiatto in un provvedimento senza alcuna discussione nel merito. Facciano come l’altra volta: lo ritirino e chiedano scusa. Sono veramente senza vergogna”. Lo afferma in una nota la capogruppo del M5s in commissione Bilancio al Senato, Elisa Pirro.
L’emendamento delle polemiche sul lavoro
L’emendamento inserisce al decreto legislativo due nuovi commi all’articolo 19. Il 2-bis prevede che “nel caso in cui sia assunto a tempo indeterminato dal somministratore, il lavoratore può essere inviato in missione con contratto di somministrazione a tempo determinato, presso un medesimo utilizzatore, per lo svolgimento di mansioni riconducibili al medesimo livello e alla medesima categoria legale, per un periodo complessivo, anche non continuativo ed ulteriore rispetto a quello previsto dal comma 2, non superiore a trentasei mesi, fatte salve le diverse disposizioni dei contratti collettivi”. Il 2-ter che qualora “l’utilizzatore” non abbia intrattenuto, con il medesimo lavoratore, precedenti rapporti di lavoro a tempo determinato, anche nell’ambito di contratti di somministrazione di lavoro con il lavoratore assunto dal somministratore a tempo determinato, il periodo complessivo di cui al comma 2-bis è elevato a 48 mesi”. La norma sarebbe retroattiva, facendo decorrere il limite dal 12 gennaio 2025.
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Ascolta la versione audio dell’articoloIn attesa di conoscere i «dettagli» dell’accordo sui dazi base al 15% siglato domenica a Turnberry, in Scozia, la premier Giorgia Meloni e i suoi vice, Antonio Tajani e Matteo Salvini, si interrogano anche sui possibili impatti del nuovo quadro dei rapporti commerciali con gli Stati Uniti in termini di consenso e di popolarità. Partiti diversi, elettorati diversi, quelli di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia. Ma ciascuno nella maggioranza di centrodestra rischia grosso e prepara la sua strategia per resistere ai colpi e non perdere terreno.Meloni e la difesa del dialogo: pagherà?Il pericolo boomerang per la presidente del Consiglio è evidente: la sbandierata «very special relationship» con Donald Trump e il ruolo di pontiera e facilitatrice nei rapporti tra le due sponde dell’Atlantico più volte rivendicato da Meloni potrebbe ritorcersi contro di lei se il prezzo da pagare sull’altare del nuovo protezionismo Usa si rivelasse troppo salato per gli italiani. Ciò che le opposizioni chiamano «accondiscendenza» e «resa incondizionata» al trumpismo, però, in casa Meloni è chiamato realismo, se non proprio pragmatismo. La strategia del dialogo caldeggiata contro chi, come la Francia di Emmanuel Macron, aveva chiesto di minacciare contromisure dure, ha partorito il 15% contro il temutissimo 30% che sarebbe scattato dal 1° agosto in assenza di accordo.Loading…Nella nota congiunta con i vice, la premier ha voluto subito chiarire di aver contribuito a sventare una guerra commerciale e a salvare «l’unità dell’Occidente». Su questo tasto continuerà a battere davanti al suo elettorato, fin qui rimasto sensibile al grido «Make the West Great Again» con cui Meloni alla Casa Bianca ha rivisitato il Maga trumpiano e cercato di accreditarsi come il volto “presentabile” e moderato della destra mondiale (quello incoronato nella copertina su Time). Ma domani, se il peso sulle tasche di imprese e cittadini si rivelerà meno sopportabile di quanto assicurato anche in considerazione della coperta cortissima dei nostri conti pubblici, la luna di miele con gli italiani continuerà? Un quesito chiave, alla luce della già annunciata ricandidatura alle prossime politiche.Tajani e la sfida della colonna europeista del governoCaratterizzarsi come il pilastro europeista del governo è stata la bandiera identitaria fin qui sventolata da Forza Italia e dal suo leader, Antonio Tajani, il cui compito arduo nel post Berlusconi è stato quello di non disperdere i consensi del fondatore e di proteggere il partito da sbandate sovraniste. L’anima italiana del popolarismo europeo è stata difesa a spada tratta, anche a costo di scontri duri con l’altro vicepremier, il leghista Matteo Salvini.Ma, proprio per queste ragioni, rischiano di fare più male agli azzurri gli attacchi all’Europa e alla sua debolezza che da più parti stanno piovendo in queste ore dopo l’intesa tra Ursula von der Leyen e Trump. La difficoltà di Tajani è tutta qui: non può permettersi di sparare contro Bruxelles, ma deve preoccuparsi di tutelare la constituency tradizionale del partito. Peraltro in una fase di transizione verso una maggiore democrazia interna, sancita dall’ultimo Consiglio nazionale, e verso l’«apertura» sollecitata da Pier Silvio e Marina Berlusconi. Come sarà accolto dalle imprese in sofferenza per i dazi l’annunciato nuovo Manifesto per la libertà in arrivo dopo l’estate? LEGGI TUTTO
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