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    Elezioni comunali Genova, Silvia Salis a Sky Tg24: “Puntavamo a vittoria al 1° turno”

    “Un segnale forte per la città”, così la prima cittadina ha definito il risultato della sua coalizione

    Dopo la vittoria annunciata ieri sera, la nuova sindaca di Genova ha parlato a Sky TG24 del programma della sua coalizione progressista, che ha definito “un segnale forte per la città”. Parlando invece dell’attuale consenso del centro destra, Salis ha affermato che può essere fatto risalire “alle divisioni del campo progressista” e ha aggiunto che se queste divisioni dovessero essere superate “il tema principale che legittima l’operato della destra cadrebbe”. LEGGI TUTTO

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    Meloni: “Al via il bando per le case popolari a Caivano”

    Videomessaggio della presidente del Consiglio in occasione della pubblicazione del bando per la riqualificazione del Parco Verde: “Abbiamo riportato la legalità”. E annuncia interventi anche in altre città

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    “Oggi sono felice di annunciare un passo in più per il futuro di Caivano. È stato pubblicato il bando per riqualificare gli immobili popolari comunali del Parco Verde, alloggi che era stati costruiti dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980 per accogliere chi non aveva più un tetto sulla testa ma che negli ultimi quarant’anni sono stati del tutto abbandonati”. Lo annuncia la premier Giorgia Meloni in un videomessaggio in occasione della pubblicazione del bando per la riqualificazione del Parco Verde di Caivano. 

    “Abbiamo riportato la legalità”
    A Caivano “abbiamo prima riportato la legalità, sgomberando da quelle case chi non aveva titolo a starci, e ora avviamo il percorso per rimettere a nuovo e in sicurezza 750 appartamenti, le aree verdi, i locali commerciali, le strade e i marciapiedi. Un intervento che vale oltre 130 milioni di euro, totalmente finanziato dai privati, per consegnare a chi ne ha diritto case belle e sicure, degne di una Nazione civile”, ha detto Giorgia Meloni.

    Annunciati interventi anche nelle altre città

    “Il cammino prosegue. E stiamo lavorando anche per replicare ciò che abbiamo sperimentato con successo a Caivano in altri territori della nostra Nazione. Presto anche i cittadini di Rozzano, Orta Nova, Rosarno, San Ferdinando e alcuni quartieri di Roma, Napoli, Catania e Palermo potranno contare su un presente e su un futuro fatto di decoro, bellezza, legalità e opportunità. È un impegno gravoso, ma è quello che gli italiani si aspettano da noi. E noi non vogliamo deluderli”, aggiunge Meloni. 

    Approfondimento
    Le altre Caivano: la lotta alla mafia di Orta Nova

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    Guerra a Gaza, manifestazione pro Palestina del centrosinistra: ipotesi 7 giugno

    Il Pd fa sapere che il centrosinistra intende organizzare una mobilitazione nazionale per “fermare il massacro” nella Striscia. Emergono le perplessità di Iv, Azione e Più Europa: “Non sia veicolo di antisemitismo”

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    Una manifestazione “grande e partecipata” per Gaza: è questo il prossimo l’obiettivo del centrosinistra, che sta lavorando a una mobilitazione nazionale per “fermare il massacro” nella Striscia. Assieme all’iniziativa arrivano però anche i primi paletti mossi da Iv, Azione e Più Europa: “Non sia” veicolo di “antisemitismo”. Sono in corso dialoghi quasi continui tra i vertici di Pd, Avs e M5s, sulla possibile data e luogo: tra le principali ipotesi in campo c’è il 7 giugno, ma tutto è ancora oggetto di discussione, in particolare per la quasi concomitanza con i referendum. La piazza, salvo sorprese, dovrebbe essere quella di Roma, anche se la soluzione di Perugia non è ancora stata scartata (la città “può ospitare il corteo se sarà considerato da tutti utile e fruttuoso”, aveva fatto sapere la prima cittadina Vittoria Ferdinandi). Ad annunciare la manifestazione è stato il Nazareno, segnalando la necessità di rendere l’iniziativa “grande e partecipata, con spirito largo ed unitario”. 

     I distinguo nel Centrosinistra
    A distanza di 24 ore interviene il leader pentastellato Giuseppe Conte che, stigmatizzando l’atteggiamento di “governo e maggioranza Meloni” che “restano seduti”, rimarca: “Il M5S come sempre c’è e sta lavorando in queste ore per mobilitazioni corali e di piazza contro il genocidio in corso a Gaza”. Nel centrosinistra alcuni distinguono: “Durissima condanna al governo di Israele ma nessun accenno o possibilità di accettare l’idea di trasformare la critica forte e doverosa al governo a un atteggiamento antisionista o antisemita”, afferma Matteo Renzi (Iv). Paletti anche da Carlo Calenda: “Assolutamente disponibili a fare una grande manifestazione per dire a Israele di fermarsi però vogliamo essere sicuri che non ci siano bandiere di Hamas” e “che non ci sia alcun tipo di atteggiamento antisemita”. Da Più Europa, Riccardo Magi apre, ma sulla stessa linea: “Disponibili a partecipare alla manifestazione delle opposizioni affinché Israele interrompa le azioni militari, purché ci sia la netta condanna non solo del folle operato di Netanyahu ma anche delle azioni di Hamas”. Appare compatto, invece, il Pd: anche l’ala riformista condivide appieno l’iniziativa. Anzi, Alessandro Alfieri, coordinatore di Energia popolare auspica che “anche le forze di centrodestra condividano la piazza”, “serve un messaggio molto forte”. 

    Malan (FdI): “Centrosinistra per arresto Netanyahu”
    Per tutta risposta da FdI, il capogruppo al Senato Lucio Malan lancia una provocazione all’indirizzo delle opposizioni: “Se volessimo fare in Italia una trattativa tra Israele e una controparte che dovremmo vedere chi sia, non si potrebbe perché Netanyahu verrebbe arrestato. La Corte penale internazionale ha un mandato di cattura e tutta l’opposizione ci chiede di applicarlo in modo acritico e subito”.

    Indecisioni sulla data

    Nell’ottica di chi sta spingendo per la soluzione del 7 giugno, “se non prima”, l’appuntamento – in qualche modo – potrebbe diventare anche l’occasione per rilanciare la partecipazione al voto ai referendum. Ma, ad oggi, non c’è stato alcun confronto formale con i referendari, impegnati – pancia a terra – sull’appuntamento. La possibilità di spostare la manifestazione al weekend successivo, del 14 e 15, avrebbe altre criticità, forse non insuperabili: una marcia per la pace e per Gaza già in programma il 15 giugno da Marzabotto a Monte Sole, nel Bolognese, nel luogo simbolo dell’eccidio nazista; e il gay pride il giorno prima a Roma. Il prossimo fine settimana viene ritenuto troppo vicino per organizzare una mobilitazione di carattere nazionale, quello del 21 giugno coincide con la manifestazione, più caratterizzata politicamente, ‘Stop Rearm Europe’, a cui hanno aderito anche il M5s e Avs.  LEGGI TUTTO

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    Elezioni comunali, Genova e Ravenna al centrosinistra. Schlein: “Uniti si vince”

    Nella città ligure vince Salis, in quella romagnola Barattoni. Anche a Matera e Taranto in vantaggio i candidati di area progressista, ma ci sarà bisogno del ballottaggio. “Fossi in Giorgia Meloni comincerei a preoccuparmi, è il sintomo che qualcosa nel suo rapporto con il Paese si è rotto”, ha detto la segretaria del Pd. Oggi la presidente del Consiglio è attesa all’assemblea di Confindustria

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    Esulta il Centrosinistra il giorno dopo i risultati delle Comunali di primavera, con la vittoria al primo turno a Genova di Silvia Salis e a Ravenna di Alessandro Barattoni. Negli altri due capoluoghi al voto, Taranto e Matera, si andrà al ballottaggio, ma i due candidati di area progressista (rispettivamente Piero Bitetti e Roberto Cifarelli) sono in vantaggio sugli sfidanti del Centrodestra. “Uniti si vince – ha detto a Repubblica la segretaria del Pd Elly Schlein -. Fossi in Giorgia Meloni comincerei a preoccuparmi, è il sintomo che qualcosa nel suo rapporto con il Paese si è rotto”. Pochi i commenti dai partiti di governo: il senatore di Fratelli d’Italia Marco Silvestroni e il vicecoordinatore Alessandro Palombi hanno rivendicato le vittorie del Centrodestra in alcuni Comuni romani, mentre dalla Lega – come scrive il Corriere della sera – fanno sapere di “essere saldamente la seconda forza” della maggioranza. Per Forza Italia prende parola Licia Ronzulli, vicepresidente del Senato: “Nel Milanese è stato premiato il Centrodestra”. Oggi la presidente del Consiglio è attesa all’assemblea di Confindustria.

    “Pd primo partito in molte città”

    “La cosa ormai è chiara: il Centrodestra esulta per i sondaggi, noi però vinciamo le elezioni. Essere testardamente unitari non è una tesi o un dibattito politologico ma un dato oggettivo: solo così si può battere la destra. Ne siamo talmente convinti che proseguiremo in questa direzione, cercando di porre al centro le tante cose che ci uniscono, facendo sintesi dei diversi punti di vista, che pure ci sono. Dove governiamo insieme sta già funzionando”, ha sottolineato Schlein. A sorprendere maggiormente la segretaria dem è la crescita del Pd: “Siamo il primo partito in moltissime città. A Genova stiamo intorno al 30%, otto punti più delle scorse comunali, mentre Fratelli d’Italia è al 12%. Siamo sopra di ben 18 punti. Un trend che si era già affermato alle Regionali e alle Europee. A Ravenna noi siamo al 42%, loro al 16%. A meno che non sia sorda, l’allarme è suonato bello forte”, ha rimarcato. Non bene, invece, il M5s, ma la segretaria del Pd ha puntualizzato: “Per vincere è stato fondamentale il contributo di tutti, non è solo una questione matematica”. LEGGI TUTTO

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    Elezioni comunali in Sardegna, come e dove si vota

    Domenica 8 e lunedì 9 giugno sono in programma le elezioni amministrative in sei Comuni della Sardegna. Un decreto firmato dalla presidente Alessandra Todde a inizio aprile, e pubblicato sul bollettino ufficiale della Regione (Buras), ha indetto la consultazione nelle due giornate, in concomitanza con i cinque referendum abrogativi di carattere nazionale. I seggi rimarranno aperti domenica dalle 7:00 alle 23:00 e lunedì dalle 7:00 alle 15:00, con lo spoglio che inizierà subito dopo la conclusione delle operazioni di voto. L’eventuale turno di ballottaggio nella città di Nuoro, unico Comune sopra i 15mila abitanti al voto, è fissato per domenica 22 e lunedì 23 giugno.

    Dove si vota: i Comuni coinvolti

    Oltre a Nuoro, in Sardegna verranno rinnovate le amministrazioni di altri cinque Comuni: Oniferi, Monastir, Cardedu, Goni e Solemini, città che come si legge nel sito della Regione devono tutte provvedere al rinnovo dei propri organi di governo per motivi diversi dalla scadenza naturale dei relativi mandati. 
    Come si vota a Nuoro
    Le modalità di espressione del voto differiscono a seconda della popolazione. Nell’unico centro con più di 15mila abitanti (Nuoro) l’elettore avrà a disposizione quattro opzioni sulla scheda. Può tracciare solo un segno sul simbolo di una lista e in questo caso il voto andrà sia alla lista che al candidato sindaco collegato. Oppure può barrare un segno solo sul nome del candidato sindaco e, in questo caso, il voto non si estende a nessuna lista collegata. Una terza opzione è rappresentata dalla possibilità di barrare il nome del candidato sindaco, una lista a lui collegata ed esprimere una preferenza con il nome del candidato consigliere nella stessa lista. Infine è ammesso il voto disgiunto: in questo caso si può barrare il nome del candidato sindaco e il simbolo di una lista a lui/lei non collegata, eventualmente scrivendo anche il nome di un candidato nella medesima lista. Accanto al simbolo della lista si possono indicare anche due preferenze, ma devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza. Viene eletto sindaco il candidato che ottiene il 50%+1 dei voti. Se non viene raggiunta questa soglia i due candidati più votati andranno al ballottaggio del 22 e 23 giugno. LEGGI TUTTO

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    Campo larghissimo, la ricetta di Genova e Ravenna si può estendere a tutta Italia?

    Ascolta la versione audio dell’articolo«Ormai è chiaro, il centrodestra esulta per i sondaggi, noi vinciamo le elezioni. Essere testardamente unitari, è necessario ripeterlo oggi più che mai, non è una tesi o un dibattito politologico ma un dato oggettivo: uniti si vince, congratulazioni a tutte le forze che hanno contribuito a queste belle vittorie!».Schlein esulta per la vittoria del suo “testardamente unitari”Quando la segretaria del Pd Elly Schlein dirama la sua nota serale la neosindaca “civica” di Genova Silvia Salis ha già ricevuto le congratulazioni del rivale di centrodestra Pietro Piciocchi per la sua elezione («è stata una vittoria con grandi numeri, complimenti») e anche la vittoria del dem Alessandro Barattoni a Ravenna è più che consolidata. Due vittorie al primo turno in due capoluoghi, proprio mentre il centrodestra porta avanti la sua proposta anti-ballottaggi per abbassare dal 50% al 40% la soglia per l’elezione, alle quali si aggiunge anche la vittoria del neosindaco di Assisi Valter Stoppini. Ottimismo pure a Taranto, dove il candidato del Pd e del centrosinistra (ma non del M5s) Pietro Bitetti è nettamente avanti. Il dato politico più evidente, al netto del fatto che sia Genova sia Ravenna sono due città storicamente orientate a sinistra, è proprio quello che i tre neosindaci sono tutti sostenuti da un campo largo in versione extra: dal M5s ad Avs fino ai centristi di Azione, Italia Viva e Più Europa. Da qui l’esultanza di Matteo Renzi, spesso vittima dei veti del leader del M5s Giuseppe Conte: «Quando il centrosinistra non mette veti, come accaduto alle ultime regionali in Liguria, succede che vince – dice l’ex premier e leader di Italia Viva -. Oggi Meloni ha preso una scoppola mica da ridere. L’effetto trascinamento e l’idea della luna di miele… Non è così. Si è un po’ rotto l’incantesimo».Loading…Il caso di Matera («nessun apparentamento tra 5 Stelle e dem») e il silenzio di ConteDi certo, come dice la stessa Schlein, l’esigenza di unità non è un capriccio ma per così dire una necessità matematica: solo unite le opposizioni possono essere davvero competitive. Ma la strategia “testardamente unitari” della segretaria dem, pur restando l’unica possibile per provate a sconfiggere il centrodestra alle prossime elezioni politiche, stenta a prendere il volo e a farsi regola. Basta volgere lo sguardo a Matera, il quarto capoluogo in cui si è votato in questo primo turno che ha coinvolto 117 comuni di cui 31 oltre i 15mila abitanti: il candidato del centrosinistra Roberto Cifarelli, del Pd ma in campo senza simbolo, è sì in testa con oltre il 40%, ma il candidato del M5s Domenico Bennardi, che di Matera è già stato sindaco e che si è attestato all’8%, ha già dichiarato che non farà convergere i suoi voti su Cifarelli: «Non appoggeremo nessuno e non faremo apparentamenti. Lasceremo libero arbitrio ai nostri elettori». Altro che campo extralarge. Da parte sua Conte, mentre non smentisce la posizione dei suoi a Matera, si limita a elogiare la sola scelta della candidatura civica a Genova («è la dimostrazione che progetti nati dal basso ed inclusivi delle proposte della società civile sono percepiti dai cittadini come più vicini alle proprie esigenze e, per questo, meritevoli di fiducia ed entusiasmo»).Nel M5s restano forti la vocazione all’indipendenza e la resistenza a convergere su candidati demInsomma, il principale ostacolo all’unità di tutte le opposizioni resta proprio il più importante alleato del Pd, quel M5s che si dichiara “progressista indipendente” e che fatica a ritrovarsi sempre in una logica unitaria. E fatica ancora di più a dare il suo contributo a candidati che sono espressione del Pd. Come si comporterà Conte quando arriverà il momento di scegliere il candidato premier della coalizione (ipotesi non peregrina, vista l’intenzione del centrodestra di superare i collegi uninominali del Rosatellum per un proporzionale con premio di maggioranza al 55% e indicazione del capo della coalizione sulla scheda elettorale)? E che cosa accadrà quando bisognerà stendere un programma elettorale, viste le posizioni anti armi all’Ucraina e in parte anti Ue dei 5 Stelle?Se il centrosinistra è forte nelle zone urbane, il centrodestra continua a dominare nei piccoli centriC’è poi da tenere in conto che il centrosinistra, e in particolare il Pd, è storicamente forte nei centri urbani ma debolissimo in provincia e nei piccoli centri, dove prevale il centrodestra. Anche questa volta occorre attendere i dati definitivi per leggere eventuali tendenze regionali. Insomma, la strada del “testardamente unitari” di Schlein è ancora tutta in salita. LEGGI TUTTO