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    Vittime del Ponte Morandi, in vista assegno di solidarietà e aiuti concreti

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaA più di sei anni di distanza dalla tragedia del ponte Morandi (14 agosto 2018: 43 morti, diversi feriti e oltre 560 sfollati), e dopo un tentativo andato a vuoto la scorsa legislatura, la Camera si appresta al varo definitivo di misure “in favore delle vittime di eventi dannosi derivanti da cedimenti totali o parziali di infrastrutture stradali o autostradali di rilievo nazionale”. Ispirata alle richieste del “Comitato Ricordo Vittime Ponte Morandi” – in prima linea nel chiedere una normativa di sostegno solidale simile a quella prevista per le vittime del Terrorismo o della criminalità organizzata – la proposta di legge AC 2145 è a un passo dal via libera definitivo, in seconda lettura, alla Camera.Assunzioni Pa, borse di studio e cittadinanza italianaLa pdl, destinata a garantire un aiuto economico alle vittime dell’incuria legata alla costruzione e manutenzione di strade e autostrade di rilevanza nazionale tra il 13 agosto 2018 e l’entrata in vigore della legge – in primis i familiari del crollo del viadotto Morandi – prevede uno stanziamento base di 7,1 milioni euro per 2025 e ulteriori 1,6 milioni di euro l’anno a decorrere dal 2026. “Oltre al beneficio economico, le altre misure di solidarietà previste dalla norma sono il collocamento obbligatorio (nell’ambito della Pa, ndr) per i familiari delle vittime che hanno bisogno e sono nelle condizioni di poter lavorare”, e borse di studio per i figli dei familiari delle vittime, in modo “da agevolare anche il percorso di formazione”. Infine, è prevista “la possibilità di ottenere la cittadinanza italiana, ovviamente per chi non la possiede già e che sia regolarmente residenti nel territorio italiano, che sia un familiare della vittima e che al momento della concessione della cittadinanza stessa abbia maturato cinque anni di residenza regolare in Italia», ha spiegato il relatore Stefano Benvenuti Gostoli (FdI) ospite di Parlamento 24.Loading…Sostegno economico e tempi medi dei risarcimentiIl sostegno economico che verrà riconosciuto alla platea di familiari e congiunti delle 43 vittime del Morandi, sottolinea il relatore, servirà anche “a garantire quella libertà di contrattare” che permetterà “di ottenere in altre sedi, magari civilistiche e assicurative, quei risarcimenti che spesso tardano ad arrivare”. Dopo tragedie come quelle di Genova “spesso ci si trova costretti a dover accettare obtorto collo” risarcimenti inferiori al dovuto “perché si ha una impellente necessità di dover ottenere mezzi di sostentamento: si pensi a quando la vittima è il capofamiglia, inteso come il principale percettore di reddito”, e gli altri familiari “non possono spesso affrontare le lungaggini di processi o di pratiche risarcitorie”, che si risolvono molto spesso in tempi lunghi.Quanto al via libera della pdl – attualmente all’esame in seconda lettura della commissione Affari Ambiente e Lavori pubblici di Montecitorio – il relatore prevede “dei tempi estremamente ridotti in considerazione del fatto che al Senato c’è stata una condivisione unanime e trasversale tra le forze politiche e anche in Commissione alla Camera c’è una condivisione unanime sulla scelta di adottare il testo del Senato come testo base”. Tempi stretti per l’approvazione, quindi, anche grazie, conclude Benvenuti Gostoli al “gesto generoso” della collega Ilaria Cavo “che ha deciso di ritirare la sua la sua proposta per aderire a quella del Senato” poiché “erano sostanzialmente identiche”. LEGGI TUTTO

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    Meloni, politiche anticipate a giugno 2027 e referendum sul premierato nel 2028

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaAnticipare a marzo del 2027 la fine della legislatura in modo da tenere le prossime elezioni politiche a giugno. A quel punto accorpandole in un’election day con il voto nelle grandi città, tradizionalmente più favorevole al centrosinistra, sperando in un effetto traino per il centrodestra: da Roma a Milano, da Napoli a Bologna, da Venezia a Torino sono molti i capoluoghi che torneranno al voto nella prima metà del 2027. E a parte Venezia, amministrata da una Giunta di centrodestra guidata da Luigi Brugnaro, si tratta di tutte città a guida Pd e centrosinistra.L’idea dell’election day politiche-grandi città a giugno 2027Nel complesso sono oltre duemila i Comuni in cui si è votato nel 2021 e che rientrano nella tornata della primavera del 2027. Il ministero dell’Interno ha infatti già provveduto ad accorpare in due turni i rinnovi delle amministrazioni comunali andate al voto nel 2020/21, durante la pandemia: i comuni che hanno votato nel secondo semestre del 2020 torneranno al voto nella primavera del 2026 (sempre in un solo giorno), mentre quelli che hanno votato nel secondo semestre del 2021 appunto nella primavera del 2027.Loading…Quale migliore occasione per provare l’effetto traino del voto politico? Magari con l’aiuto di quel ritocco alla legge elettorale per l’elezione dei sindaci dei comuni sopra i 15mila abitanti che il centrodestra ha in mente di apportare all’interno della riforma del Testo unico sugli Enti locali: abbassare cioè la soglia per far scattare il ballottaggio dal 50% al 40%, come già avviene in Sicilia e Friuli Venezia Giulia, evitando così l’effetto ricomposizione al secondo turno dei partiti del centrosinistra spesso in ordine sparso al primo (nella stessa Capitale Roberto Gualtieri arrivò secondo al primo turno).«Niente campagna elettorale ad agosto e niente rischi per la manovra»Comunali a parte, l’idea di anticipare un poco la fine della legislatura ha come obiettivo esplicito quello di far restare un’eccezione il voto in autunno, come accaduto il 25 settembre del 2022 a causa dell’improvvisa caduta del governo Draghi. La premier Giorgia Meloni e i leader dei partiti di maggioranza ne hanno discusso nelle scorse settimane durante i frequenti vertici a Palazzo Chigi e l’ipotesi è stata confermata nelle scorse ore anche in una riunione del centrodestra alla presenza del ministro leghista Roberto Calderoli proprio sul tema delle comunali.«Naturalmente per ora è solo un’ipotesi, visto che lo scioglimento delle Camere è prerogativa del Capo dello Stato, ma è chiaro che in questo modo si eviterebbe un’altra campagna elettorale sotto gli ombrelloni e soprattutto si eviterebbe il rischio di una manovra finanziaria da varare in fretta e furia dopo il voto, pena l’esercizio provvisorio», ci conferma il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. LEGGI TUTTO

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    Caso Almasri, denuncia all’Aia contro governo italiano. La Corte: «Nessun caso contro funzionari italiani»

    Nordio verso richiesta spiegazioni a Cpi su incongruenzeIl ministero della Giustizia potrebbe formalizzare nei prossimi giorni alla Corte penale internazionale una richiesta di spiegazioni sulle incongruenze nelle procedure attivate per il mandato di arresto del generale libico Almasri. A quanto si apprende, la richiesta sarebbe allo studio del ministero. A confermarlo all’Ansa sono fonti di governo.Cpi, «Almasri? Chiunque può presentare esposti alla Corte»«Secondo lo Statuto di Roma, il trattato istitutivo della Cpi, qualsiasi individuo o gruppo di qualsiasi parte del mondo può inviare informazioni (che la Cpi definisce “comunicazioni”) al procuratore della Cpi. L’Ufficio del procuratore non commenta tali comunicazioni». Lo fa sapere il portavoce della Cpi interpellato dall’Ansa sul caso Almasri e la denuncia del cittadino sudanese sull’operato del governo italiano.Cpi conferma, «nessun caso contro funzionari italiani»La Corte Penale Internazionale sottolinea, tramite il portavoce, che al momento presso la Corte «non vi è aperto alcun caso contro esponenti italiani».Almasri, Europarlamento: martedì dibattito a Strasburgo sulla CpiMartedì 11 febbraio, a Strasburgo, la sessione plenaria del Parlamento europeo terrà un dibattito, con dichiarazioni del Consiglio Ue e della Commissione, sul tema: “Protezione del sistema di giustizia internazionale e delle sue istituzioni, in particolare la Corte penale internazionale e la Corte internazionale di giustizia”. Durante il dibattito «chiederemo ancora una volta chiarimenti sul caso Almasri: il Governo deve una spiegazione non solo al Paese, ma all’Europa intera», ha annunciato in una nota l’europarlamentare del gruppo S&D Annalisa Corrado, membro della segreteria del Pd. «Il rispetto del diritto internazionale non è un optional, e la messa sotto indagine dell’operato del governo da parte della Cpi, per violazione dello Statuto di Roma, lo conferma. La Corte Penale Internazionale fa un lavoro preziosissimo, oggi sotto attacco da più fronti. È nostro dovere proteggerla da chi tenta di screditarla al solo scopo di sottrarsi alle proprie responsabilità», afferma Corrado nella nota.Almasri, Nordio: una parte della magistratura è stata sciattaNordio: tutti indagano un po’ su tutto«Credo che a questo mondo tutti indaghino un po’ su tutto – è il commento di Nordio -. Noi abbiamo fiducia nella giustizia umana. Postulo la giustizia divina proprio perché la giustizia umana spesso è fallibile, ma accontentiamoci di quella che abbiamo e vediamo come va». LEGGI TUTTO

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    Bozza decreto Pa, 10% risparmi turnover per assumere esperti digitali

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Al fine di garantire la transizione digitale e la sicurezza informatica nelle pubbliche amministrazioni e di migliorare la qualità dei servizi attraverso il ricorso all’intelligenza artificiale, una quota pari ad almeno il 10% dei risparmi derivanti dalle cessazioni del personale è dedicato al reclutamento di figure, dirigenziali e non dirigenziali, con competenze specialistiche in ambito digitale». Lo si legge nello schema di decreto legge sul reclutamento, l’organizzazione e il funzionamento delle pubbliche amministrazioni che dovrebbe essere esaminato nelle prossime settimane dal consiglio dei ministri. Tra queste figure sono incluse quelle dell’Esperto in comunicazione digitale (Ecd), competente nelle nuove tecnologie comunicative.Uno o più concorsi per le assunzioni di esperti digitaliPrevia ricognizione dei fabbisogni tramite il Portale InPa il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei ministri attraverso la Commissione per l’attuazione del progetto di riqualificazione delle pubbliche amministrazioni (RIPAM) organizza uno o più concorsi unici su base territoriale. Con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione “sono stabilite procedure e requisiti di partecipazione, anche in deroga ai vigenti ordinamenti professionali”.Loading…Nei Comuni 10% assunzioni per diplomi tecniciNon solo. «Per i Comuni, le province e le città metropolitane una percentuale del 10 per cento delle facoltà assunzionali può essere destinata al reclutamento di soggetti in possesso del diploma di specializzazione per le tecnologie applicate, ovvero del diploma di specializzazione superiore per le tecnologie applicate rilasciato dagli Istituti tecnologici superiori (ITS Academy) nonché dei diplomi di istruzione tecnica superiore ove strettamente conferente ai profili tecnici banditi». Alla scadenza dei contratti a tempo determinato di 36 mesi, «in presenza dei requisiti per l’accesso al pubblico impiego, ivi incluso quello relativo al possesso del titolo di studio, e della valutazione positiva del servizio prestato, il rapporto di lavoro si trasforma in rapporto a tempo indeterminato nei limiti delle facoltà assunzionali già utilizzate»3-I spa diventa IndataInoltre, al fine di garantire il pieno conseguimento degli obiettivi indicati nella Missione 1 del Pnrr nonché al fine di contrastare il lavoro sommerso attraverso il potenziamento e la valorizzazione delle banche dati pubbliche la società 3-I Spa, nata dall’unione delle competenze informatiche di Istat, Inail e Inps, assumerà la denominazione di Indata PA Spa. Per completare l’evoluzione dell’infrastruttura digitale del Paese e razionalizzare i progetti di digitalizzazione dei servizi della pubblica amministrazione, si legge ancora nella bozza, la Società Indata PA Spa favorisce l’interconnessione e la standardizzazione a fini dell’interoperabilità dei sistemi informativi e delle banche dati. Alla società sono trasferite la gestione e le connesse funzioni, svolte dall’Agenzia per l’Italia digitale. LEGGI TUTTO

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    Detto & contraddetto: lo scontro sul comandante libico Almasri

    Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaDetto & contraddetto: le polemiche sul caso AlmasriLa querelle sul caso Almasri è arrivata in Parlamento con l’informativa dei ministri Nordio e Piantedosi. Una vicenda che ha suscitato molte polemiche, nella quale la premier Giorgia Meloni è indagata dalla Procura di Roma per favoreggiamento e peculato per il rimpatrio del generale libico Osama Njeem Almasri. Con Giorgia Meloni sono indagati due ministri, quello della Giustizia Carlo Nordio e quello dell’Interno Matteo Piantedosi, oltre al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Almasri è il comandante della prigione di Mitiga: è stato accusato dalla Corte penale internazionale di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Sotto la lente dell’opposizione il rilascio di Almasri e il suo rimpatrio a bordo di un aereo di Stato italiano. L’avvocato Li Gotti ha presentato una denuncia contro Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano per favoreggiamento e peculato per la scarcerazione del funzionario libico Osama Almasri e per la sua espulsione a Tripoli con volo di Stato. In Detto & contraddetto le diverse opinioni politiche a confronto.Meloni: liberato su disposizione dei giudici, non del governo«Almasri è stato liberato su disposizione della Corte d’appello di Roma, non su disposizione del governo. La Corte chiede dei chiarimenti? Manderemo dei chiarimenti. E ne chiederemo a nostra volta».Loading…«Vale oggi quello che valeva ieri: non sono ricattabile e non mi faccio intimidire. Avanti a testa alta»Giorgia Meloni, presidente del Consiglio dei ministri, 25 e 28 gennaio 2025Nordio: non faccio il passacarte, l’atto Cpi era nullo «Il ruolo del ministro non è semplicemente quello di un organo di transito delle richieste: è un organo politico che deve meditare sul contenuto di queste richieste in funzione di un eventuale contatto con altri ministeri e funzioni organo dello Stato. Non faccio da passacarte, ho il potere di interloquire con altri organi dello Stato in caso di necessità e questa necessità si presentava eccome. Serve valutare la coerenza delle conclusioni cui perviene la decisione della Cpi. Questa coerenza manca completamente e quell’atto era nullo, in lingua inglese senza essere tradotto e con vari allegati in lingua araba» LEGGI TUTTO

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    Morto Aldo Tortorella, il partigiano «Alessio» che fu parlamentare e dirigente comunista

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaÈ morto Aldo Tortorella, partigiano della Resistenza, deputato del Partito comunista italiano, a lungo punto di riferimento a Sinistra, anche se le sue posizioni erano spesso controcorrente. «Con infinito dolore annuncio la scomparsa del carissimo Aldo Tortorella, il partigiano Alessio, parlamentare, intellettuale di straordinaria levatura, un punto di riferimento per tutta l’Anpi e per tutte le antifasciste e gli antifascisti. Un compagno», annuncia il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo.Era nato a Napoli nel luglio del 1926, si legge anche sul sito web del Manifesto, dove si ricorda che Tortorella «partecipò giovanissimo alla Resistenza, i fascisti lo catturarono ma lui riuscì a fuggire. Giornalista, ha cominciato nelle pagine di Genova dell’Unità ed è stato negli anni Settanta direttore dell’edizione nazionale. Parlamentare per molti anni, responsabile nazionale della cultura per il Pci, è stato nella segreteria di Berlinguer. Contrario alla svolta di Occhetto, è rimasto nel Pds e poi Ds che ha lasciato nel 1998 al tempo del governo D’Alema e della guerra del Kosovo. Ha fondato e diretto negli ultimi 25 anni l’Associazione per il Rinnovamento della Sinistra. Con il Manifesto e il gruppo delle sue fondatrici e fondatori, in particolare con Rossana Rossanda come racconta lui stesso nel pezzo a lei dedicato tratto dallo speciale per il centenario, ha sempre avuto un rapporto stretto di confronto, critiche e discussioni serrate».Loading… LEGGI TUTTO

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    Immunità parlamentare, cos’è e perché torna l’idea di una riforma

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaDopo l’iscrizione nel registro degli indagati sul caso Almasri della premier Giorgia Meloni, dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano, l’immunità parlamentare non è più un tabù. Nonostante la freddezza di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia fanno asse sul tema della riforma. La Fondazione Einaudi ha presentato una propria proposta alla Camera per il ripristino dell’autorizzazione a procedere per i parlamentari anche per l’avvio delle indagini oltre che per l’arresto. E in platea spiccavano una serie di big di Lega ed FI. Dai capigruppo del Senato Massimiliano Romeo e Maurizio Gasparri al sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. Il dibattito, come ha sottolineato il presidente della Fondazione Giuseppe Benedetto è al momento “a livello culturale”. Resta da capire se sfocerà in un disegno di legge costituzionale o in una proposta di legge di iniziativa popolare. Ma intanto le presenze azzurre e leghiste sono un segnale. Arrivato nel giorno in cui anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto si è speso a difesa dell’ipotesi in un’intervista al Corriere della Sera. Anche se dalle parti di FdI si ribadisce comunque che non si tratta di una priorità, né di un tema del programma.Il disegno di legge della Fondazione EinaudiIl disegno di legge della Fondazione Luigi Einaudi prevede una modifica dell’articolo 68 per ripristinare la vecchia immunità parlamentare riscritta in senso restrittivo nel 1993, dopo Tangentopoli. Ritornerebbe pertanto la clausola che «nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a procedimento penale, senza una autorizzazione della Camera alla quale appartiene».Loading…La modifica costituzionale del 1993L’attuale articolo 68 prevede solo che «senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza». Sull’onda di Tangentopoli e della crisi della Prima Repubblica si è ristretto il perimetro di operatività dell’articolo. Fino alla riforma del 1993, infatti, l’articolo 68 della Costituzione prevedeva un’immunità più ampia. Con il Parlamento che doveva autorizzare anche l’avvio delle indagini su un parlamentare e il suo arresto in attuazione di una condanna definitiva.Maggioranza divisa«E’ una questione sulla quale una certa destra ha sempre fatto battaglia», quindi «ho dei dubbi sull’idea di ripristinarla», ha ribadito la linea Riccardo De Corato, vice presidente di FdI della commissione Affari Costituzionali della Camera. Ma Lega ed FI sono comunque in pressing. «Penso sia assolutamente utile affrontare questo dibattito con massima serenità per il bene del Paese», ha insistito il sottosegretario Ostellari. E «il fatto che si sia aperto il dibattito» anche se accademico, ha evidenziato Romeo, «è un passo in avanti verso quella che dovrebbe essere l’indipendenza delle politica». E a chi gli chiede dell’intervista del ministro Crosetto sul tema e della contrarietà di FdI al ripristino dell’immunità replica: «è un tema trasversale, non di appartenenze politiche». «E’ una tematica storica – ha sottolineato Gasparri – di difficile soluzione ed è bene che sia una fondazione culturale che pone il tema». LEGGI TUTTO

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    Procuratore Lo Voi nella bufera: rischia esposto anche sul caso Caputi

    L’input però dovrebbe comunque arrivare eventualmente prima dal Guardasigilli, che per legge ha la facoltà di avviare un’iniziativa disciplinare nel caso ravvisasse una grave violazione di legge. Il primo step sarebbe quindi l’invio di ispettori del ministero a piazzale Clodio, per stilare una relazione. Solo dopo l’esito positivo di tali verifiche verrebbe coinvolta la Procura generale della Cassazione, con la richiesta di fissazione di una udienza davanti alla sezione disciplinare del Csm.Il caso AlmasriIntanto a tirare in ballo ancora Lo Voi, stavolta sulla vicenda Almasri, è proprio il ministro della Giustizia nella sua informativa alle Camere: «Il 28 gennaio alle ore 16:50 è stata consegnata al sottoscritto un’informativa ai sensi dell’articolo 335 del Codice di procedura penale dalla quale si evince che l’onorevole Carlo Nordio è indagato per i reati di favoreggiamento e omissione di atti d’ufficio.La qualità di indagato iscritta nel registro citato è sottolineata in grassetto nell’informazione di garanzia: l’ho vista con una certa tenerezza questa sottolineatura che io sarei persona indagata, perché un pubblico ministero sa benissimo che se sei nel registro del 335 sei persona indagata, non è iscritto all’associazione dei bocciofili».L’esposto contro Lo VoiLa polemica arriva qualche giorno dopo la richiesta dei consiglieri laici di centrodestra che chiedono il trasferimento di Lo Voi per incompatibilità ambientale: provvedimento che potrebbe essere valutato anche nelle prossime ore dal comitato di presidenza del Csm ed essere indirizzato alla Prima commissione.Una mossa ben diversa sarebbe, invece, un esposto del governo contro Lo Voi alla procura di Perugia, la sede competente per le questioni che riguardano i magistrati del distretto di Roma, ipotizzando la violazione di segreto. LEGGI TUTTO