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    Mattarella riceve delegazione di Amref Health Africa Italia

    Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto questa mattina al Quirinale una delegazione di AMREF Health Africa Italia guidata dalla presidente Paola Crestani. Nel corso dell’incontro è stato presentato al presidente della Repubblica il rapporto “Africa Mediata”. È quanto si legge in una nota del Colle. LEGGI TUTTO

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    Referendum, tutti i fac-simile delle schede con le domande

    Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnoviScheda grigia per il terzo quesito che punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza obbligo di causali che giustifichi il lavoro temporaneo.Volete voi che sia abrogato il d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, avente ad oggetto “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” limitatamente alle seguenti parti: Articolo 19, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque” , alle parole “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni” , alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b-bis)”; comma 1-bis, limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4, limitatamente alle parole “ , in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; Articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”?«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»Scheda rosso rubino per il quarto quesito referendario sul lavoro si occupa di salute e sicurezza sul lavoro. Le norme attuali impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Il quesito vuole estendere la responsabilità all’imprenditore committente.«Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”?»«Cittadinanza italiana – Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana»Scheda gialla per il quinto referendum abrogativo vuole dimezzare da 10 a 5 anni i tempi di residenza legale in Italia utili per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. LEGGI TUTTO

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    Decadenza Todde, il tribunale respinge il ricorso. La presidente della Sardegna: «Impugniamo la sentenza»

    Ascolta la versione audio dell’articoloRicorso respinto. La palla sulla decadenza della presidente della Regione Alessandra Todde passa, nuovamente, al Consiglio regionale. Il tribunale di Cagliari ha rigettato il ricorso presentato dagli avvocati della governatrice, destinataria di un’ordinanza ingiunzione di decadenza emanata dal Collegio regionale di garanzia elettorale che prevedeva, tra l’altro, anche una sanzione da 40 mila euro per presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali.Le contestazioniIl collegio regionale di garanzia aveva contestato alla governatrice irregolarità nella rendicontazione delle spese della campagna per il voto del febbraio 2024. L’ordinanza ingiunzione di decadenza, dopo essere stata notificata alla presidente della Regione era stata trasmessa al Consiglio regionale che, però, aveva rinviato ogni decisione in attesa di un pronunciamento definitivo. A seguire, l’impugnazione dell’atto. Il ricorso al Tribunale civile con la prima udienza lo scorso marzo.Loading…Il 22 maggio udienza conclusivaIl 22 maggio l’udienza conclusiva e il pronunciamento della sentenza che dichiara inammissibili gli altri interventi e «rigetta il ricorso di Alessandra Todde avverso l’ordinanza-ingiunzione del Collegio».La sentenzaI giudici, nel provvedimento scrivono: «Al riguardo, preliminarmente, si rileva che il provvedimento contestato non ha disposto la decadenza, ma, ritenendo che le violazioni accertate comportassero detta conseguenza, ha disposto la trasmissione degli atti al Presidente del Consiglio regionale». Non solo: « Deve confermarsi in questa sede che non rientra nella competenza del Collegio di Garanzia né in quella del Tribunale adito per l’impugnazione dell’ordinanza-ingiunzione, pronunciare l’eventuale decadenza della ricorrente». Quindi l’ulteriore passaggio: «La competenza è rimessa dalla legge al Consiglio regionale». Il dispositivo prosegue: «All’organo amministrativo di controllo e poi a quello giurisdizionale, che non intende esondare dall’alveo delle proprie competenze, è rimesso esclusivamente l’accertamento della violazione delle norme in materia di spese elettorali – si legge -. Effettuato detto vaglio, che rimane insindacabile dal Consiglio regionale, quest’ultimo assumerà le sue determinazioni sulla decadenza, tenendo fermo quanto accertato in questa sede».Il 9 luglio decide la Corte CostituzionaleIl 9 luglio intanto si riunirà la Corte Costituzionale per discutere del conflitto di attribuzione sollevato dalla regione contro lo Stato in ordine alla legge nazionale che regola i casi di decadenza per gli amministratori: si dovrà cioè chiarire se la legge nazionale utilizzata dai giudici del collegio elettorale per decretare a gennaio la decadenza della Todde fosse applicabile a una regione a statuto speciale come la Sardegna. LEGGI TUTTO

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    Decadenza Todde, respinto il ricorso della governatrice della Sardegna

    Il Tribunale di Cagliari ha respinto il ricorso di Alessandra Todde contro la richiesta di decadenza sottolineando che “la competenza è rimessa dalla legge al Consiglio regionale”. La decisione è stata presa dal collegio della prima sezione civile del Tribunale presieduto da Gaetano Savona che ha bocciato il ricorso contro l’ordinanza-ingiunzione di decadenza del Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d’Appello, emanata il 3 gennaio scorso. L’ordinanza era stata adottata in seguito all’esame delle spese sostenute dalla governatrice sarda durante la campagna elettorale per le regionali del febbraio 2024, in cui sarebbero state ravvisate irregolarità. “Deve confermarsi in questa sede che non rientra nella competenza del Collegio di Garanzia né in quella del Tribunale adito per l’impugnazione dell’ordinanza-ingiunzione, pronunciare l’eventuale decadenza della ricorrente – si legge nel dispositivo -. La competenza è rimessa dalla legge al Consiglio regionale. All’organo amministrativo di controllo e poi a quello giurisdizionale, che non intende esondare dall’alveo delle proprie competenze, è rimesso esclusivamente l’accertamento della violazione delle norme in materia di spese elettorali. Effettuato detto vaglio, che rimane insindacabile dal Consiglio regionale, quest’ultimo assumerà le sue determinazioni sulla decadenza, tenendo fermo quanto accertato in questa sede. Null’altro si deve quindi dire sul punto”. 

    La sentenza

    Ora si prospettano altri due passaggi per capire se effettivamente si potrà definire conclusa la legislatura avviata nella primavera del 2024 dopo la vittoria alle regionali della coalizione del campo largo di centrosinistra. La sentenza emessa oggi sarà al vaglio del Consiglio regionale. Inoltre il 9 luglio si riunisce la Corte Costituzionale per discutere del conflitto di attribuzione sollevato dalla Regione Sardegna contro lo Stato, in merito alla legge nazionale che regola i casi di decadenza per gli amministratori. Nel provvedimento di 65 pagine del tribunale, in merito alla sanzione pecuniaria da 40 mila euro, stabilita dal Collegio di garanzia elettorale regionale nei confronti della presidente Todde, al punto 15 si legge: “si rileva che le violazioni contestate alla ricorrente con il provvedimento impugnato, sono risultate tutte sussistenti. Le stesse non sono mere irregolarità o vizi formali, ma sono violazioni sostanziali e gravi (oltre che plurime), in quanto disattendono integralmente la disciplina in materia di spese elettorali, rendendo impossibile verificare con sicurezza i fondi ricevuti dalla ricorrente, il soggetto finanziatore e l’impiego delle somme. Deve quindi confermarsi anche l’importo della sanzione, come quantificato dal Collegio di Garanzia, che appare determinato secondo il corretto procedimento giuridico dell’individuazione della sanzione per la violazione più grave e l’incremento fino al triplo per ogni ulteriore violazione, conformemente a quanto previsto dell’art. 8, legge 689 del 1981”.  LEGGI TUTTO

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    Medioriente, l’informativa del ministro Tajani su Gaza: “Israele si fermi”

    Nell’Aula della Camera prima e del Senato poi, il ministro Antonio Tajani ha tenuto una informativa urgente su Gaza. “I bombardamenti devono finire, l’assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato”, ha detto il vicepremier. “L’unica prospettiva per la pace è la soluzione dei due Stati”, ha aggiunto. Ancora: “Preoccupano vergognosi rigurgiti di antisemitismo”. Banchi del governo e delle opposizioni pieni, non sono mancate scintille

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    “Israele si fermi”. Si è tenuta, nell’Aula della Camera prima e del Senato poi, l’informativa urgente del ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani su Gaza. Pieni i banchi del governo e delle opposizioni e non sono mancate scintille: presenti, tra gli altri, il vicepremier Matteo Salvini, diversi ministri e ministre, la segretaria del Pd Elly Schlein, il leader M5s Giuseppe Conte, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni di Avs, il leader di Azione Carlo Calenda. L’informativa di Tajani è stata chiesta dalle opposizioni per riferire sulla situazione a Gaza e sulla situazione del conflitto in Medioriente (GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA). Prima di iniziare alla Camera, il vicepremier ha chiesto “un minuto di silenzio per le vittime palestinesi e israeliane” del conflitto. Al termine del raccoglimento c’è stato l’applauso dell’Aula. Davanti a Montecitorio, appesa all’obelisco, è apparsa una grande bandiera palestinese.

    Tajani: “I bombardamenti devono finire”

    “La popolazione della Striscia sta pagando da troppo tempo un prezzo altissimo – ha detto Tajani all’inizio della sua informativa alla Camera –. Pagano, come ha sottolineato Papa Leone XIV, i bambini, gli anziani, le persone malate. Questi morti innocenti feriscono i nostri valori e indignano le coscienze. La legittima reazione del governo israeliano a un terribile e insensato atto terroristico, sta assumendo forme assolutamente drammatiche e inaccettabili”. Poi il ministro ha aggiunto: “I bombardamenti devono finire, l’assistenza umanitaria deve riprendere al più presto, il rispetto del diritto internazionale umanitario deve essere ripristinato”.
    “Hamas deve liberare tutti gli ostaggi”
    Durante l’informativa, Tajani ha detto ancora: “Hamas deve liberare tutti gli ostaggi che ancora sono nelle sue mani, che hanno il diritto di tornare alle proprie case. Ho incontrato più volte i parenti di tanti che, quel 7 ottobre di due anni fa, si trovarono sulla strada dei terroristi. A loro va la solidarietà e la vicinanza del Governo e di tutto il Paese”. Poi ha aggiunto: “Il governo non ha mai abbassato la guardia sui comportamenti del governo israeliano che abbiamo ritenuto meritevoli di censura. Penso a quando l’esercito israeliano è arrivato a sparare anche dentro la parrocchia cattolica di Gaza, a dicembre 2023. Lo abbiamo detto subito con forza: non era lì che si nascondevano i terroristi di Hamas. Oppure penso anche a quando abbiamo condannato l’attacco contro gli operatori umanitari di World Central Kitchen di aprile dello scorso anno o le operazioni militari che hanno reso complicatissima anche la campagna per la vaccinazione dei bambini contro la poliomielite, in cui anche l’Italia è stata in prima fila a sostegno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità”.
    “L’unica prospettiva per la pace è la soluzione dei due Stati”
    Tajani ha dichiarato ancora: “Lo voglio ribadire chiaramente: l’unica prospettiva possibile per la pace, l’obiettivo irrinunciabile, resta l’avvio di un processo politico che porti a due Stati che convivano in pace e sicurezza”. Il ministro ha anche evidenziato che l’Italia sta lavorando “con un’azione a 360 gradi con tutti i nostri partner, a partire da quelli europei e dal segretario di Stato Usa Rubio, con cui stiamo portando avanti un’intensa azione diplomatica per riannodare i fili del dialogo e fermare la catastrofe”.
    “Espulsione palestinesi da Gaza non sarà mai opzione”
    Poi il ministro ha ribadito ancora: “L’espulsione dei palestinesi da Gaza non è e non sarà mai un’opzione accettabile. Per questo sosteniamo con convinzione il piano arabo a guida egiziana per la ripresa e la ricostruzione della Striscia, che è incompatibile con qualsiasi ipotesi di sfollamento forzato”. “Come ho ribadito più volte insieme al ministro Crosetto, l’Italia – ha spiegato ancora Tajani – è pronta a contribuire a un’eventuale missione internazionale di mantenimento della pace nella Striscia di Gaza, sotto l’egida delle Nazioni Unite e a guida araba. Siamo convinti che il ruolo dei Paesi arabi moderati sia la chiave di volta per costruire una nuova architettura politica e di sicurezza nella regione”. LEGGI TUTTO