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    Meloni al congresso di Azione: “Io sto con l’Italia, difendo unità dell’Occidente”. VIDEO

    La presidente del Consiglio è intervenuta al congresso di Azione a Roma. Ha toccato diversi argomenti: dai motivi della sua presenza all’evento, alla posizione dell’Italia sui temi internazionali. Sui dazi: “Non si deve agire per impulso”. E accusa: “Travisata mia intervista al Financial Times”

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    La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è intervenuta al congresso nazionale di Azione, in corso a Roma. La premier, invitata dal leader Carlo Calenda, ha toccato diversi argomenti: dai motivi della sua presenza all’evento, alla posizione dell’Italia sui temi internazionali.

    “Sto sempre con Italia, suo ruolo è anche difendere unità Occidente”

    Meloni ha parlato anche delle reazioni alla sua intervista al Financial Times, sostenendo di essere stata travisata. “Sono molto stupita dall’interpretazione della mia intervista al Ft: ‘È scandaloso, Meloni dichiara di stare con Trump contro l’Europa’. Ma non è quello che ho detto. Ho detto che sto sempre con l’Italia, che l’Italia sta in Europa e il suo ruolo deve essere anche quello di difendere l’unità dell’Occidente”, ha detto la premier dal palco del congresso di Azione. “Voglio ringraziare Ursula von der Leyen, che fa una intervista per ribadire la posizione: penso che sia nella mia responsabilità fare quello che posso per difendere o ricostruire se necessario questa unità”, ha aggiunto. Sulle relazioni con gli Stati Uniti, poi, ha sottolineato: “Ci sono divergenze” con gli Usa, “a partire dai dazi, ma non si deve agire per impulso. Serve agire in modo ragionato cercando di raggiungere un punto di equilibrio”.
    “Senza difesa si vuole Ue come comunità hippie”
    Riguardo all’alleanza con gli Usa e alla difesa dell’Europa, poi, ha detto ancora: “Sento leader in Italia che invocano la rottura con gli Stati Uniti, Schlein dice che non possono essere nostri alleati. E ci sono altri leader che al contempo sostengono la linea che l’Europa non debba spendere risorse per la propria sicurezza. Non capisco: la proposta è rompere ogni forma di alleanza con gli Usa ma chiedere loro di occuparsi lo stesso della nostra sicurezza oppure è che l’Europa diventi una grande comunità hippie demilitarizzata che spera nella buona fede delle altre potenze straniere?”. LEGGI TUTTO

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    Meloni oggi al congresso di Azione, Schlein dà forfait. Calenda: «Io a destra? Risibile»

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaGiorgia Meloni, ministri, il commissario Ue Raffaele Fitto. Ma anche Mario Monti, il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, la segretaria Cisl Daniela Fumarola. Vanta una scaletta nutrita il congresso di Azione in programma oggi e domenica al Life hotel di Roma. Il segretario Carlo Calenda, appena confermato, apre e chiude i lavori con due interventi, sabato alle 10,45 e domenica alle 12.Calenda: «Mi sposto a destra? Risibile»A dispetto delle tante presenze di primo piano, gli occhi sono tutti puntati sulla premier. Meloni è annunciata come ospite d’onore della prima giornata, con tanto di intervento in programma alle 11,30. Un evento politico, a suo modo, se si considera che Azione non è un partito nella coalizione di governo. Un annuncio di non belligeranza tra Azione e il centrodestra o qualcosa di più? Ipotesi respinta da Calenda che a Radio 24 ha sgomberato il campo: «Mi sposto a destra? Risibile. Abbiamo fatto lo stesso l’altro anno, uguale. Al Congresso ci sono anche Gentiloni, Monti, Picierno, Guerini e ci saremo anche noi. Ci confronteremo e discuteremo. Mentre il mondo cade, invece di parlare della borsa della Santanchè si può parlare di cose rilevanti?».Loading…A parte i nomi citati da Calenda, nel programma non figurano i leader di centrosinistra: «Ho invitato Schlein, ci mancherebbe, ma non poteva e ha mandato Boccia. Ci sarà tutto il mondo liberale», ha sottolineato ancora Calenda.Al Congresso non sono invitati a parlare Salvini e M5sNegli scorsi giorni l’ex ministro del governo Renzi aveva spiegato il criterio nella scelta di chi parlerà al congresso di Azione: «Abbiamo invitato a parlare i rappresentanti di tutti quei partiti che hanno comunque sostenuto l’Ucraina, per noi è un discrimine fondamentale della politica interna. Quindi non abbiamo invitato a parlare il M5s, l’abbiamo invitato a sentire. E non abbiamo invitato a parlare Salvini», mentre ci sarà il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. LEGGI TUTTO

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    Caso Todde, Governo contro il ricorso della Sardegna sulla decadenza della governatrice

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaIl 28 febbraio la Regione Sardegna aveva ufficializzato il ricorso alla Corte costituzionale per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato, in merito la decadenza della presidente Alessandra Todde per irregolarità nel rendiconto delle spese della campagna per il voto del febbraio 2024. La delibera era arrivata a seguito della mozione del Consiglio regionale che impegnava la governatrice a sollevare appunto il conflitto di attribuzioni con lo Stato.A un mese di distanza è arrivata la contromossa del Governo: il Consiglio dei ministri del 28 marzo, su proposta del ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha deliberato di resistere nel giudizio per conflitto di attribuzione proposto, ai sensi dell’articolo 134 della Costituzione, dalla regione Sardegna contro lo Stato e, per esso, il presidente del Consiglio dei ministri, il Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d’appello di Cagliari e il ministero della giustizia per l’annullamento dell’ordinanza-ingiunzione del 20 dicembre 2024, depositata in data 3 gennaio 2025, di decadenza di Todde.Loading…Intanto si dovrà attendere il 22 maggio per capire il destino della legislatura in Sardegna. Per quel giorno è stata fissata dal collegio della prima sezione civile del tribunale ordinario di Cagliari la data della prossima udienza sul ricorso presentato dai legali della governatrice contro l’ordinanza ingiunzione di decadenza emessa dal collegio di garanzia elettorale della Corte d’appello del capoluogo che ha portato anche a una sanzione a carico della presidente di 40mila euro. LEGGI TUTTO

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    Cittadinanza italiana e ius sanguinis, cosa cambia con la stretta del Governo? I requisiti

    L’esecutivo interviene sulle richieste che arrivano dall’estero da italo-discendenti: saranno automaticamente cittadini solo per due generazioni, quindi solo chi ha almeno un genitore o un nonno nato in Italia sarà cittadino dalla nascita. Inoltre, spiega il ministero degli Esteri, “si impone di mantenere nel tempo legami reali con il nostro Paese, esercitando i diritti e i doveri del cittadino almeno una volta ogni venticinque anni”

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    Stretta del governo Meloni sulle richieste di cittadinanza che arrivano dall’estero per ius sanguinis, ovvero da discendenti di cittadini italiani. La riforma approvata dal Consiglio dei ministri è “di grande importanza perché punta a rinforzare il legame tra chi vuole essere cittadino italiano e l’Italia – ha spiegato il ministro degli Esteri Antonio Tajani -. Non verrà meno il principio dello ius sanguinis e molti discendenti degli emigrati potranno ancora ottenere la cittadinanza italiana, ma verranno posti limiti precisi soprattutto per evitare abusi o fenomeni di ‘commercializzazione’ dei passaporti italiani. La cittadinanza deve essere una cosa seria”.

    I dati

    Come spiega una nota della Farnesina, i Paesi di maggiore emigrazione italiana hanno avuto infatti negli ultimi anni un forte incremento di riconoscimenti della cittadinanza. Dalla fine del 2014 alla fine del 2024 i cittadini residenti all’estero sono aumentati da circa 4,6 milioni a 6,4 milioni: un aumento del 40% in 10 anni. E i procedimenti giudiziari pendenti per l’accertamento della cittadinanza sono oltre 60.000. Ad esempio, l’Argentina è passata dai circa 20.000 del 2023 a 30.000 riconoscimenti già l’anno successivo. Il Brasile è passato da oltre 14.000 nel 2022 a 20.000 lo scorso anno. Il Venezuela contava quasi 8.000 riconoscimenti nel 2023. Gli oriundi italiani nel mondo che potrebbero chiedere il riconoscimento della cittadinanza con la legge vigente sono potenzialmente tra i 60 e gli 80 milioni. LEGGI TUTTO

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    Meloni al Financial Times: “D’accordo con Vance, l’Europa si è un po’ persa”

    “Devo dire che sono d’accordo” con le posizioni espresse dal vicepresidente statunitense JD Vance sull’Europa alla Conferenza di Monaco, “lo dico da anni… L’Europa si è un po’ persa”. Lo ha dichiarato la premier Giorgia Meloni in un’intervista al Financial Times, “la prima a un giornale straniero” da quando è entrata in carica nel 2022. La critica di Trump all’Europa non era rivolta al suo popolo ma, sostiene Meloni, alla sua “classe dirigente… e all’idea che invece di leggere la realtà e trovare modi per dare risposte alle persone, si possa imporre la propria ideologia alle persone”.

    Trump è “primo alleato” per l’Italia

    La premier sottolinea come l’Italia non dovrà scegliere tra gli Stati Uniti e l’Europa: sarebbe una scelta “infantile” e “superficiale”. È “nell’interesse di tutti” – continua Meloni – superare le gravi tensioni nelle relazioni transatlantiche”, descrivendo le reazioni di alcuni leader europei al presidente americano Donald Trump come “un po’ troppo politiche”. Per l’Italia, ha aggiunto, il presidente americano non rappresenta un avversario, bensì ”il primo alleato”. “Sono conservatrice – ha dichiarato – Trump è un leader repubblicano. Di sicuro sono più vicina a lui che a molti altri, ma capisco un leader che difende i suoi interessi nazionali. Io difendo i miei”. “I nostri rapporti con gli Stati Uniti sono i più importanti che abbiamo”, ha proseguito la presidente del Consiglio, sostenendo che ”l’Italia può avere buoni rapporti con gli Stati Uniti e se c’è qualcosa che l’Italia può fare per evitare uno scontro con l’Europa e costruire ponti, lo farò, e questo è nell’interesse degli europei”. 

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    In Cdm arrivano nuove regole su passaporti e carte di identità: ecco cosa cambia

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaSul tavolo del Consiglio dei ministri approdano nuove regole sui passaporti. Il disegno di legge collegato alla manovra di finanza pubblica per il 2025 prevede un rafforzamento delle misure di sicurezza legate al rilascio dei passaporti, che saranno dotati di microprocessore contenente dati biometrici, comprese di fotografia e impronte digitali. Questa innovazione consentirà un miglioramento nella protezione contro il furto d’identità e la falsificazione dei documenti. Contestualmente, il passaporto non sarà più rinnovabile ma dovrà essere richiesto ex novo alla scadenza.Viene altresì abrogato il passaporto collettivo, uno strumento ormai in disuso a causa delle nuove normative europee in materia di sicurezza. La gestione delle richieste di passaporto in caso di furto o smarrimento all’estero sarà semplificata, con procedure distinte per la denuncia e il rilascio di un nuovo documento. A livello sanzionatorio, le nuove disposizioni aggiornano le multe per coloro che escono dal Paese senza un passaporto valido, adattandole all’andamento dell’inflazione e depenalizzando alcune infrazioni minori.Loading…Riforma del sistema dei passaportiLa riforma, riguarda la revisione dei servizi per i cittadini e le imprese all’estero, con modifiche specifiche in vari ambiti legati alla cittadinanza, all’anagrafe, e alle legalizzazioni. La riforma rappresenta un importante passo verso la modernizzazione dei servizi per i cittadini italiani all’estero, con l’obiettivo di semplificare le procedure, potenziare la sicurezza dei documenti di viaggio e migliorare l’efficienza della macchina burocratica. L’adeguamento alle normative internazionali e la digitalizzazione dei dati anagrafici sono elementi centrali di un’operazione che punta a rendere il sistema di gestione dei passaporti e dell’Aire – Anagrafe degli italiani residenti all’estero – più snodato e all’avanguardia. Il miglioramento dell’efficienza del ministero degli Affari esteri contribuirà inoltre a rafforzare il ruolo dell’Italia sulla scena internazionale, con un focus particolare sul sostegno alle imprese e agli scambi commerciali.Le carte d’identità e la validità per l’espatrioUn altro importante intervento riguarda le carte d’identità, che acquisteranno maggiore rilevanza nel contesto internazionale. Con la riforma, le carte d’identità diventeranno valide per l’espatrio anche verso Paesi extra-Ue, grazie a nuovi accordi bilaterali. In caso di impedimenti legali all’espatrio, sarà apposta sull’identità una chiara annotazione che il documento non può essere utilizzato ai fini di viaggio, rendendo più trasparenti e facilmente comprensibili le condizioni per gli italiani.Modifiche all’Aire e al sistema di censimento degli italiani all’esteroLe modifiche all’Aire – Anagrafe degli italiani residenti all’estero – mirano a migliorare l’efficienza del sistema di registrazione dei cittadini italiani all’estero, in particolare allineando i dati degli uffici consolari con quelli dell’anagrafe nazionale della popolazione residente (Anpr). La riforma prevede l’introduzione di nuove categorie di cittadini che potranno iscriversi facoltativamente, come ad esempio i lavoratori di organizzazioni internazionali che mantengono il domicilio fiscale in Italia. Una novità importante riguarda anche le categorie escluse dall’Aire, come il personale pubblico inviato all’estero per servizio, ora ampliato per includere anche il personale di altre amministrazioni pubbliche e delle regioni o delle province autonome operative nell’Unione europea. In questo modo, si risponde alla necessità di un sistema di censimento sempre più in tempo reale e preciso. LEGGI TUTTO