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    Morto Aldo Tortorella, il partigiano «Alessio» che fu parlamentare e dirigente comunista

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaÈ morto Aldo Tortorella, partigiano della Resistenza, deputato del Partito comunista italiano, a lungo punto di riferimento a Sinistra, anche se le sue posizioni erano spesso controcorrente. «Con infinito dolore annuncio la scomparsa del carissimo Aldo Tortorella, il partigiano Alessio, parlamentare, intellettuale di straordinaria levatura, un punto di riferimento per tutta l’Anpi e per tutte le antifasciste e gli antifascisti. Un compagno», annuncia il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo.Era nato a Napoli nel luglio del 1926, si legge anche sul sito web del Manifesto, dove si ricorda che Tortorella «partecipò giovanissimo alla Resistenza, i fascisti lo catturarono ma lui riuscì a fuggire. Giornalista, ha cominciato nelle pagine di Genova dell’Unità ed è stato negli anni Settanta direttore dell’edizione nazionale. Parlamentare per molti anni, responsabile nazionale della cultura per il Pci, è stato nella segreteria di Berlinguer. Contrario alla svolta di Occhetto, è rimasto nel Pds e poi Ds che ha lasciato nel 1998 al tempo del governo D’Alema e della guerra del Kosovo. Ha fondato e diretto negli ultimi 25 anni l’Associazione per il Rinnovamento della Sinistra. Con il Manifesto e il gruppo delle sue fondatrici e fondatori, in particolare con Rossana Rossanda come racconta lui stesso nel pezzo a lei dedicato tratto dallo speciale per il centenario, ha sempre avuto un rapporto stretto di confronto, critiche e discussioni serrate».Loading… LEGGI TUTTO

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    Immunità parlamentare, cos’è e perché torna l’idea di una riforma

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaDopo l’iscrizione nel registro degli indagati sul caso Almasri della premier Giorgia Meloni, dei ministri Nordio e Piantedosi e del sottosegretario Mantovano, l’immunità parlamentare non è più un tabù. Nonostante la freddezza di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia fanno asse sul tema della riforma. La Fondazione Einaudi ha presentato una propria proposta alla Camera per il ripristino dell’autorizzazione a procedere per i parlamentari anche per l’avvio delle indagini oltre che per l’arresto. E in platea spiccavano una serie di big di Lega ed FI. Dai capigruppo del Senato Massimiliano Romeo e Maurizio Gasparri al sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari. Il dibattito, come ha sottolineato il presidente della Fondazione Giuseppe Benedetto è al momento “a livello culturale”. Resta da capire se sfocerà in un disegno di legge costituzionale o in una proposta di legge di iniziativa popolare. Ma intanto le presenze azzurre e leghiste sono un segnale. Arrivato nel giorno in cui anche il ministro della Difesa, Guido Crosetto si è speso a difesa dell’ipotesi in un’intervista al Corriere della Sera. Anche se dalle parti di FdI si ribadisce comunque che non si tratta di una priorità, né di un tema del programma.Il disegno di legge della Fondazione EinaudiIl disegno di legge della Fondazione Luigi Einaudi prevede una modifica dell’articolo 68 per ripristinare la vecchia immunità parlamentare riscritta in senso restrittivo nel 1993, dopo Tangentopoli. Ritornerebbe pertanto la clausola che «nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a procedimento penale, senza una autorizzazione della Camera alla quale appartiene».Loading…La modifica costituzionale del 1993L’attuale articolo 68 prevede solo che «senza autorizzazione della Camera alla quale appartiene, nessun membro del Parlamento può essere sottoposto a perquisizione personale o domiciliare, né può essere arrestato o altrimenti privato della libertà personale, o mantenuto in detenzione, salvo che in esecuzione di una sentenza irrevocabile di condanna, ovvero se sia colto nell’atto di commettere un delitto per il quale è previsto l’arresto obbligatorio in flagranza». Sull’onda di Tangentopoli e della crisi della Prima Repubblica si è ristretto il perimetro di operatività dell’articolo. Fino alla riforma del 1993, infatti, l’articolo 68 della Costituzione prevedeva un’immunità più ampia. Con il Parlamento che doveva autorizzare anche l’avvio delle indagini su un parlamentare e il suo arresto in attuazione di una condanna definitiva.Maggioranza divisa«E’ una questione sulla quale una certa destra ha sempre fatto battaglia», quindi «ho dei dubbi sull’idea di ripristinarla», ha ribadito la linea Riccardo De Corato, vice presidente di FdI della commissione Affari Costituzionali della Camera. Ma Lega ed FI sono comunque in pressing. «Penso sia assolutamente utile affrontare questo dibattito con massima serenità per il bene del Paese», ha insistito il sottosegretario Ostellari. E «il fatto che si sia aperto il dibattito» anche se accademico, ha evidenziato Romeo, «è un passo in avanti verso quella che dovrebbe essere l’indipendenza delle politica». E a chi gli chiede dell’intervista del ministro Crosetto sul tema e della contrarietà di FdI al ripristino dell’immunità replica: «è un tema trasversale, non di appartenenze politiche». «E’ una tematica storica – ha sottolineato Gasparri – di difficile soluzione ed è bene che sia una fondazione culturale che pone il tema». LEGGI TUTTO

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    Procuratore Lo Voi nella bufera: rischia esposto anche sul caso Caputi

    L’input però dovrebbe comunque arrivare eventualmente prima dal Guardasigilli, che per legge ha la facoltà di avviare un’iniziativa disciplinare nel caso ravvisasse una grave violazione di legge. Il primo step sarebbe quindi l’invio di ispettori del ministero a piazzale Clodio, per stilare una relazione. Solo dopo l’esito positivo di tali verifiche verrebbe coinvolta la Procura generale della Cassazione, con la richiesta di fissazione di una udienza davanti alla sezione disciplinare del Csm.Il caso AlmasriIntanto a tirare in ballo ancora Lo Voi, stavolta sulla vicenda Almasri, è proprio il ministro della Giustizia nella sua informativa alle Camere: «Il 28 gennaio alle ore 16:50 è stata consegnata al sottoscritto un’informativa ai sensi dell’articolo 335 del Codice di procedura penale dalla quale si evince che l’onorevole Carlo Nordio è indagato per i reati di favoreggiamento e omissione di atti d’ufficio.La qualità di indagato iscritta nel registro citato è sottolineata in grassetto nell’informazione di garanzia: l’ho vista con una certa tenerezza questa sottolineatura che io sarei persona indagata, perché un pubblico ministero sa benissimo che se sei nel registro del 335 sei persona indagata, non è iscritto all’associazione dei bocciofili».L’esposto contro Lo VoiLa polemica arriva qualche giorno dopo la richiesta dei consiglieri laici di centrodestra che chiedono il trasferimento di Lo Voi per incompatibilità ambientale: provvedimento che potrebbe essere valutato anche nelle prossime ore dal comitato di presidenza del Csm ed essere indirizzato alla Prima commissione.Una mossa ben diversa sarebbe, invece, un esposto del governo contro Lo Voi alla procura di Perugia, la sede competente per le questioni che riguardano i magistrati del distretto di Roma, ipotizzando la violazione di segreto. LEGGI TUTTO

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    Dagli aiuti a librerie e biblioteche alle «Carte giovani», via libera al decreto cultura: ecco le novità

    Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaPromuovere la rigenerazione culturale delle periferie, delle aree interne e delle aree svantaggiate, in particolare quelle caratterizzate da marginalità sociale ed economica, degrado urbano, denatalità e spopolamento. Con il via libera della Camera alla fiducia (i voti favorevoli sono stati 196, i no 112). prende vita il «Piano Olivetti» per la cultura ispirato alla figura dell’imprenditore e filantropo, con interventi tesi a valorizzare le biblioteche, la filiera dell’editoria libraria, gli archivi e gli istituti storici e culturali.Spazio anche alla cultura del movimentoDurante l’esame in sede referente sono stati inseriti, tra le finalità del Piano, ulteriori riferimenti alla cultura del movimento, alla promozione dello spettacolo, del cinema e dell’audiovisivo, alla promozione della digitalizzazione del patrimonio librario e dell’alfabetizzazione digitale, della produzione culturale e artistica giovanile, alla diffusione delle biblioteche scolastiche e delle librerie per bambini, oltreché alla necessità di coinvolgere il Terzo settore nelle attività di rigenerazione culturale delle periferie. Inoltre, ancora in sede referente, è stata inserita una disposizione volta ad istituire una posizione dirigenziale di livello generale all’interno dell’ufficio di gabinetto del MiC, con funzioni di supporto all’attuazione del Piano.Loading…Cooperazione con l’AfricaNasce una unità di missione per la cooperazione culturale con l’Africa e il Mediterraneo allargato, per promuovere ulteriori iniziative culturali nelle materie di propria competenza, fissandone le funzioni, la durata, la composizione, nonché la copertura dei relativi oneri. Presso il Dipartimento del tesoro del Mef viene istituita una posizione dirigenziale di livello generale avente funzioni di supporto alle attività inerenti alla collaborazione tra l’Italia e gli Stati del Continente africano. L’unità di missione e il dirigente generale sopra citati operano in stretto raccordo e coordinamento con la Cabina di regia del Piano Mattei.Sostegno dell’editoria e delle librerieArrivano tre distinte misure a sostegno dell’editoria e delle librerie. In particolare, sono istituiti un fondo con una dotazione di 4 milioni di euro per l’anno 2024 per finanziare l’apertura di nuove librerie da parte di giovani fino a trentacinque anni di età, con priorità alle aperture in aree interne e svantaggiate o in aree prive di librerie o di biblioteche, e con una specifica destinazione, quanto ad 1 milione dei 4 stanziati, per le librerie collocate in talune tipologie di piccoli Comuni, ove siano l’unico punto vendita di libri nel Comune; un fondo con una dotazione di 24,8 milioni di euro per l’anno 2025 e di 5,2 milioni di euro per l’anno 2026 per l’acquisto di libri, anche in formato digitale, da parte delle biblioteche aperte al pubblico statali, degli enti territoriali e degli enti culturali che ricevono contributi pubblici, al fine di sostenere la filiera dell’editoria libraria, anche digitale, nonché le librerie caratterizzate da lunga tradizione e interesse storico-artistico, le librerie di prossimità e quelle di qualità; in via sperimentale, un fondo da ripartire con una dotazione di 10 milioni di euro per l’anno 2025, finalizzato ad ampliare l’offerta culturale dei quotidiani in formato cartaceo attraverso il potenziamento delle pagine dedicate alla cultura, allo spettacolo e al settore audiovisivo.Istituti finanziatiL’articolo 4 del provvedimento autorizza una spesa pari a 800 mila euro per l’anno 2025 con la finalità di celebrare il venticinquesimo anniversario della Convenzione europea sul paesaggio, firmata a Firenze il 20 ottobre 2000. L’articolo 5 destina alla Giunta storica nazionale, all’Istituto italiano per la storica antica, all’Istituto storico italiano per l’età moderna e contemporanea, all’Istituto italiano di numismatica e alla Domus mazziniana un contributo, a decorrere dal 2025, pari, complessivamente, a 2 milioni di euro. LEGGI TUTTO

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    Mattarella: neo-feudatari del Terzo millennio vogliono gestire lo spazio

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura«Accanto ad una nuova articolazione multipolare dell’equilibrio mondiale, si riaffaccia, con forza, e in contraddizione con essa, il concetto di “sfere di influenza”, all’origine dei mali del XX secolo e che la mia generazione ha combattuto. Tema cui si affianca quello di figure di neo-feudatari del Terzo millennio – novelli corsari a cui attribuire patenti – che aspirano a vedersi affidare signorie nella dimensione pubblica, per gestire parti dei beni comuni rappresentati dal cyberspazio nonché dallo spazio extra-atmosferico, quasi usurpatori delle sovranità democratiche». A dirlo è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nell’intervento alla cerimonia di consegna dell’onorificenza accademica di dottore honoris causa dall’Università di Aix-Marseille.«Ricordiamoci – ha rimarcato Mattarella – cosa detta l’Outer Space Treaty all’art. II: «Lo spazio extra-atmosferico, compresi la luna e gli altri corpi celesti, non è soggetto ad appropriazione da parte degli Stati, né sotto pretesa di sovranità, né per utilizzazione od occupazione, né per qualsiasi altro mezzo possibile».Loading…«La Ue non tradirà libertà e democrazia» Nel suo intervento il Capo dello Stato ha parlato dell’Unione europea che, ha detto, «appare davanti a un bivio»: «Divisa, come è, tra Stati più piccoli e Stati che non hanno ancora compreso di essere piccoli anch’essi, a fronte della nuova congiuntura mondiale. L’Unione Europea è uno degli esempi più concreti di integrazione regionale ed è, forse, il più avanzato progetto – ed esempio di successo – di pace e democrazia nella storia. Rappresenta senza dubbio una speranza di contrasto al ritorno dei conflitti provocati dai nazionalismi. Un modello di convivenza che, non a caso, ha suscitato emulazione in altri continenti, in Africa, in America Latina, in Asia».Ma, sottolinea il Capo dello Stato, «occorre che gli interlocutori internazionali sappiano di avere nell’Europa un saldo riferimento per politiche di pace e crescita comune. Una custode e una patrocinatrice dei diritti della persona, della democrazia, dello Stato di diritto. Chiunque pensi che questi valori siano sfidabili sappia che, sulla scia dei suoi precursori, l’Europa non tradirà libertà e democrazia».Poi l’interrogativo: «L’Europa intende essere oggetto nella disputa internazionale, area in cui altri esercitino la loro influenza o, invece, divenire soggetto di politica internazionale, nell’affermazione dei valori della propria civiltà? Può accettare di essere schiacciata tra oligarchie e autocrazie? Con, al massimo, la prospettiva di un “vassallaggio felice”. Bisogna scegliere: essere “protetti” oppure essere “protagonisti”?». LEGGI TUTTO

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    Ue: accordo Italia-Albania sui migranti deve rispettare il diritto europeo

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura«Quando estendono l’applicazione delle disposizioni di diritto nazionale che attuano il diritto dell’Unione a situazioni che esulano dall’ambito di applicazione di quest’ultimo, gli Stati membri devono farlo in modo da non compromettere o eludere l’applicazione delle norme armonizzate o degli obblighi da esso previsti». Lo afferma il commissario europeo alla Migrazione Magnus Brunner in risposta a un’interrogazione presentata da diversi esponenti del M5s, Pd e Avs sul protocollo Italia-Albania e la conformità al diritto europeo del trasferimento di migranti in Paesi terzi, precedentemente esclusa dalla Commissione europea.Lo spazio di manovra degli accordi bilaterali «Per quanto riguarda l’iniziativa condotta dall’Italia a seguito della firma di un protocollo sulla gestione della migrazione con l’Albania, l’attuazione di tale protocollo ai sensi del diritto italiano non deve compromettere il sistema europeo comune di asilo o incidere negativamente sulle norme comuni dell’Ue – sottolinea il commissario -. Deve inoltre essere complementare alle vie di accesso all’asilo esistenti e non può frapporsi alle finalità e agli obiettivi del diritto dell’Unione in quest’ambito, né ledere i diritti e le garanzie che gli Stati membri devono concedere alle persone che si trovano in queste situazioni».Loading…Accordo Italia Albania, via libera definitivo del Senato con 93 sì e 61 no«Sulla base delle informazioni di cui dispone la Commissione, l’iniziativa dell’Italia mira a trasferire determinate categorie di cittadini di paesi terzi intercettati in alto mare verso centri situati in territorio albanese, ma soggetti alla giurisdizione italiana, affinché ne vengano esaminate le domande di protezione internazionale. In caso di rifiuto di tali domande, l’Italia effettuerebbe procedure di rimpatrio da tali centri», prosegue Brunner.Monitoraggio confermato«Ai sensi della direttiva rimpatri, il cittadino di un paese terzo il cui soggiorno nel territorio di uno Stato membro è irregolare può essere rimpatriato nel proprio paese di origine, in un paese di transito in conformità di accordi di riammissione a livello dell’Ue o bilaterali o di altre intese, o in un altro paese terzo, in cui il cittadino del paese terzo in questione decide volontariamente di ritornare e in cui sarà accettato. La Commissione continuerà a seguire da vicino l’attuazione del protocollo Italia-Albania, monitorando in particolare la corretta applicazione del diritto dell’Unione in tale contesto», conclude.Ciriani: su modello Albania governo al lavoro per superare ostacoli“Il progetto in Albania è un’operazione che presenta profili inediti e di complessità rispetto ai quali il Governo è al lavoro per mettere a punto soluzioni in grado di superare gli ostacoli sinora incontrati al fine di consentire la piena funzionalità dei centri realizzati”. Lo ha detto al question time il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, facendo riferimento in particolare al protocollo Italia-Albania messo sotto osservazione dalla Commissione Ue. “Tra l’altro procedure accelerate di frontiera, a partire dal 2026, costituiranno un obbligo per gli Stati membri in virtù del nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo e le nuove regole europee impongono all’Italia di organizzarsi per l’accoglienza e il trattenimento di diverse migliaia di persone; pertanto gli 880 posti delle strutture in Albania rappresentano un’indiscutibile opportunità”, ha evidenziato Ciriani. “La prosecuzione del progetto si inserisce nella linea tracciata dal Governo sin dal suo insediamento, che mira a ricondurre i flussi migratori entro una cornice di legalità e sostenibilità. In piena coerenza con tale impostazione, il progetto andrà avanti nella convinzione che il contrasto all’immigrazione irregolare, che si avvantaggia dell’utilizzo strumentale delle richieste di asilo, sia la strada da perseguire per combattere gli affari di trafficanti senza scrupoli”, ha aggiunto. LEGGI TUTTO

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    Nordio: «Su Almasri pasticcio della Cpi». Schlein: «Parla da avvocato di un torturatore»

    «Nessun ricatto al governo su Almasri»“Smentisco, nella maniera più categorica, che, nelle ore in cui è stata gestita la vicenda, il Governo abbia ricevuto alcun atto o comunicazione che possa essere, anche solo lontanamente, considerato una forma di pressione indebita assimilabile a minaccia o ricatto da parte di chiunque, come è stato adombrato in alcuni momenti del dibattito pubblico sviluppatosi in questi giorni. Al contrario, ogni decisione è stata assunta, come sempre, solo in base a valutazioni compiute su fatti e situazioni (anche in chiave prognostica) nell’esclusiva prospettiva della tutela di interessi del nostro Paese”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri.«Almasri espulso per la sicurezza dello Stato»L’espulsione di Almasri è da inquadrare (per il profilo di pericolosità che presentava il soggetto in questione) nelle esigenze di salvaguardia della sicurezza dello Stato e della tutela dell’ordine pubblico, che il Governo pone sempre al centro della sua azione, unitamente alla difesa dell’interesse nazionale che è ciò a cui lo Stato deve sempre attenersi nell’obiettivo di evitare, in ogni modo, un danno al Paese e ai suoi cittadini”. Così il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, nella sua informativa alla Camera sul caso Almasri.MATTEO PIANTEDOSI MINISTRO INTERNI CAMERA DEI DEPUTATI, AULA INFORMATIVA DEI MINISTRI DELLA GIUSTIZIA E DEGLI INTERNI SUL CASO ALMASRISchlein: giornata triste, Meloni manca di rispetto al Paese«Questa è una giornata triste per la democrazia, Nordio e Piantedosi sono venuti in Aula a coprire le spalle della premier. Ma oggi in quest’aula doveva esserci Giorgia Meloni, che invece manca di rispetto all’Aula e al paese». Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein nel dibattito sulle comunicazioni dei ministri Nordio e Piantedosi. «Mel.oni ci ha abituati alla sua incoerenza, ma qua si tratta di sicurezza nazionale. Lei non ha parlato da ministro ma da avvocato difensore di un torturatore, le domande a cui dovrete rispondere sono molto semplici: perché Nordio, che era stato informato dal giorno dell’arresto, non ha risposto alle richieste del procuratore generale? La vostra inerzia ha provocato la scarcerazione. Prima ci dice che è stato liberato perché non ha fatto in tempo per tradurre delle pagine in inglese poi ha detto che le ha lette ma ha rinvenuto dei vizi. Bene ha ammesso che è stata una scelta politica».«Meloni ha mandato i suoi ministri in Aula, un atteggiamento da presidente del coniglio, non del consiglio. Doveva esserci lei qua, perché quello che hanno detto i ministri non è una risposta». Così ancora Elly Schlein. «Oggi vi nascondete dietro i cavilli e il giuridichese, ma qua non si tratta di un difesa formale, ma di una scelta politica. Allora assumetevi una responsabilità. La verità è che vi vergognate di quello che fate e per questo mentite. Qua doveva esserci Giorgia Meloni, invece vi siete limitati ad attaccare i magistrati. Un attacco frontale che è fumo negli occhi per coprire il merito della vostra scelta politica».La segretaria del Partito democratico Elly Schlein alla Camera dei deputati durante durante l’informativa del ministro della Giustizia Carlo Nordio e il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sul caso del cittadino libico Naieem Osema Almasri Habish, Roma, Mercoledì, 5 Febbraio 2025 (Foto Roberto Monaldo / LaPresse) Democratic party secretary Elly Schlein at the Chamber of deputies during the report by Justice Minister Carlo Nordio and Interior minister Matteo Piantedosi on the case of libyan citizen Naieem Osema Almasri Habish, Rome, Wednesday, Feb. 5, 2025 (Photo by Roberto Monaldo / LaPresse)Conte: Meloni scappa, è viltà istituzionale«Oggi c’è la grande assenza della presidente Meloni, che scappa dal Parlamento e dai cittadini», un atto di «viltà istituzionale. Lo so che ci sta guardando dietro qualche computer», presidente Meloni, e quindi «mi rivolgo a lei. Non è venuta qui» a parlare di Almasri, «non si permetta di parlare davanti a qualche scendiletto!». Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte nell’Aula della Camera dopo l’informativa sul caso Almasri. LEGGI TUTTO

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    L’Upb rivede al ribasso le previsioni di crescita del Pil per l’Italia: 0,7% nel 2024, 0,8% nel 2025 e 0,9% nel 2026

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaL’economia che ristagna e l’aumento delle tensioni internazionali portano l’Upb, l’Ufficio parlamentare di bilancio, a rivedere al ribasso le previsioni per l’Italia rispetto alla validazione del quadro macroeconomico del PSB (ottobre 2024). Le valutazioni del Servizio analisi macroeconomica dell’Upb sono elaborate attraverso propri modelli e panel sia sulle tendenze globali che sui dati nazionali preliminari dell’ultimo trimestre 2024 e primo scorcio del 2025.In particolare, l’Upb aggiorna le previsioni sul Pil dell’Italia, la cui crescita si sarebbe attestata per il 2024 allo 0,7 per cento e poi si rafforzerebbe in misura modesta nel 2025 e nel 2026, rispettivamente allo 0,8 e 0,9 per cento. Il quadro macroeconomico dell’economia italiana si conferma soggetto a rischi, complessivamente orientati al ribasso.Loading…Previsioni di crescita lievemente inferiori rispetto a quelle di autunnoLe nuove previsioni sulla crescita dell’economia italiana sono lievemente inferiori a quelle realizzate in autunno, per la validazione del quadro macroeconomico del Piano strutturale di bilancio di medio termine. Mentre le revisioni per lo scorso anno riflettono il trascinamento statistico dei nuovi dati dell’Istat sul 2023, le revisioni sul 2025-26 sono prevalentemente ascrivibili al deterioramento delle proiezioni sugli scambi internazionali e all’aumento del prezzo del gas.Nel 2025 il Pil accelera: 0,8 per centoL’anno scorso il Pil sarebbe aumentato dello 0,7 per cento nei dati annuali (in diffusione il 3 marzo), oltre due decimi in più rispetto a quanto emerso dalle serie trimestrali già pubblicate dall’Istat. Per il 2025 si prevede una lieve accelerazione, allo 0,8 per cento, con l’attività economica che dovrebbe rafforzarsi gradualmente nel corso dei trimestri grazie soprattutto alle componenti interne della domanda. Nel 2026 la dinamica del Pil dovrebbe consolidarsi ancora marginalmente, allo 0,9 per cento, ipotizzando che non si acuiscano i conflitti e le guerre commerciali in corso, oltre alla prosecuzione della normalizzazione della politica monetaria. Le previsioni incorporano il profilo di spesa relativo ai programmi di investimento del Pnrr, che tuttavia potrebbero essere oggetto di revisione, con particolare riguardo alle tempistiche.Per quanto riguarda la variazione del deflatore del prodotto interno lordo (rilevante per la finanza pubblica in quanto concorre a determinare i valori nominali), si prevede una sostanziale stabilizzazione nell’orizzonte di previsione appena sopra al due per cento, pressoché in linea con le attese degli altri istituti. Nell’interpretare i confronti è importante considerare l’eterogeneità delle variabili esogene internazionali, in particolare di quelle energetiche alla luce della fiammata registrata a inizio anno, nonché delle stime sulla finanza pubblica e il trattamento statistico della variabile prevista (grezza o corretta per il calendario). LEGGI TUTTO