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    «Violò i domiciliari per andare al ristorante», Denis Verdini a processo

    Ascolta la versione audio dell’articoloL’ex parlamentare Denis Verdini è finito a processo, davanti al tribunale monocratico di Roma, per l’accusa di evasione dagli arresti domiciliari. Nel procedimento Verdini, che sta scontando una pena di 15 anni e 10 mesi di reclusione per cumulo di tre condanne per bancarotta (il fine pena è fissato per il 2036), è accusato dalla Procura della Capitale di non avere rispettato le autorizzazioni per recarsi dal suo dentista a Roma da Firenze. Gli inquirenti contestano tre episodi, il 26 e 30 ottobre del 2021 e l’11 gennaio del 2022, in cui l’ex senatore di Ala (e prima ancora di Forza Italia) sarebbe invece andato a tre cene in un ristorante di Roma.Dal carcere ai domiciliari In base a queste contestazioni il tribunale della Sorveglianza di Firenze aveva disposto per Verdini il carcere per Verdini (che lo scorso 8 maggio ha compiuto 74 anni) ma per motivi di salute, nel giugno scorso, i giudici lo avevano posto nuovamente ai domiciliari. Verdini era inizialmente detenuto nel carcere fiorentino di Sollicciano (dove aveva ricevuto la visita del vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, fidanzato della figlia Francesca, poi per le condizioni di salute era stato spostato al carcere don Bosco di Pisa che ha un centro clinico. La prossima udienza del processo è stata fissata a dicembre.Loading…Le cene con imprenditori, politici e dirigenti pubbliciVerdini si era costituito nel carcere di Rebibbia il 3 novembre 2020 per espiare la condanna definitiva a 6 anni e 6 mesi per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino ma ha avuto anche una condanna definitiva a 5 anni e 6 mesi per la bancarotta della Ste a cui si aggiunge una a 3 anni e 10 mesi per il fallimento dell’impresa edile Arnone di Campi Bisenzio. Nel gennaio 2021 aveva ottenuto la detenzione domiciliare per motivi di salute, a causa della diffusione del Covid nel carcere capitolino. Decisione confermata poi dal Tribunale di sorveglianza di Firenze nel luglio 2021 per motivi di età. Verdini era stato poi autorizzato a recarsi a Roma dal dentista di fiducia che lo aveva già avuto in cura e a pernottare a casa del figlio Tommaso. Ma l’ex parlamentare, proprio nella capitale, sarebbe andato anche a cena con imprenditori, politici e dirigenti pubblici e avrebbe avuto una vita di relazione molto intensa, violando le prescrizioni imposte dal Tribunale di sorveglianza di Firenze. LEGGI TUTTO

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    Dalla castrazione chimica all’occupazione di case, gli impegni della maggioranza negli odg al decreto sicurezza

    Ascolta la versione audio dell’articoloIl Governo – con 201 voti favorevoli, 117 no e 5 astensioni – ha posto la fiducia in Aula alla Camera sul decreto sicurezza al termine della discussione generale sul provvedimento. Ma le opposizioni criticano l’aggiunta di 14 nuovi reati e 9 aggravanti. In 39 articoli il decreto sicurezza, riscrive diversi articoli del codice penale e di procedura penale, prevedendo nuovi reati che spaziano dalla resistenza passiva alla stretta sulla cannabis light, a un nuovo regime per le detenute madri e alle cosiddette norme ’anti No-Tav e anti No-Ponte’.Castrazione chimicaAndando avanti, con la presentazione di 150 ordini del giorno presentati, è passato – con parere favorevole del Governo – un ordine a firma del leghista Igor Iezzi, che ha fatto molto discutere l’opposizione. L’odg richiede un tavolo tecnico sulla castrazione chimica volontaria. Con lo scopo di «valutare, nel rispetto dei princìpi costituzionali e sovranazionali, in caso di reati di violenza sessuale o di altri gravi reati determinati da motivazioni sessuali», la possibilità per il condannato di aderire, «con il suo consenso», a percorsi di assistenza sanitaria, «di natura sia psichiatrica sia farmacologica, anche con eventuale trattamento di blocco androgenico mediante terapie con effetto temporaneo e reversibile, diretti ad escludere il rischio di recidiva».Loading…Immobili occupatiCon l’approvazione del decreto, viene introdotto il reato di occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui (o delle relative pertinenze, come garage o cantine) e una procedura d’urgenza per il rilascio dell’immobile e la conseguente reintegrazione nel possesso. Il reato è punito con la reclusione da 2 a 7 anni e si prevede una causa di non punibilità in favore dell’occupante che collabori all’accertamento dei fatti e ottemperi volontariamente all’ordine di rilascio dell’immobile.Stretta su manifestazioniInasprimento delle pene per il delitto di danneggiamento in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico qualora il fatto sia commesso con violenza alla persona o minaccia. È prevista la pena della reclusione da 1 anno e 6 mesi a 5 anni e della multa fino a 15.000 euro. Si prevede l’arresto in flagranza differita quando il fatto è commesso in occasione di manifestazioni in luogo pubblico o aperto al pubblico.Detenute madriCon l’introduzione della legge si rende facoltativo, e non più obbligatorio, il rinvio dell’esecuzione della pena per le condannate incinte o madri di figli di età inferiore ad un anno e si dispone che scontino la pena, qualora non venga disposto il rinvio, presso un istituto a custodia attenuata per detenute madri. Inoltre l’esecuzione della pena non è rinviabile ove sussista il rischio, di eccezionale rilevanza, di commissione di ulteriori delitti. Il differimento della pena può essere revocato se la madre ha comportamenti che potrebbero arrecare un grave pregiudizio alla crescita del minore. Se la pena non viene differita, per le madri di figli di eta’ compresa tra 1 e 3 anni la pena potrà essere eseguita presso un Icam solo se le esigenze di eccezionale rilevanza lo consentano. LEGGI TUTTO

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    Referendum, tutti i fac-simile delle schede con le domande

    Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnoviScheda grigia per il terzo quesito che punta all’eliminazione di alcune norme sull’utilizzo dei contratti a termine. I rapporti a termine possono oggi essere instaurati fino a 12 mesi senza obbligo di causali che giustifichi il lavoro temporaneo.Volete voi che sia abrogato il d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, avente ad oggetto “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni, a norma dell’articolo 1, comma 7, della legge 10 dicembre 2014, n. 183” limitatamente alle seguenti parti: Articolo 19, comma 1, limitatamente alle parole “non superiore a dodici mesi. Il contratto può avere una durata superiore, ma comunque” , alle parole “in presenza di almeno una delle seguenti condizioni” , alle parole “in assenza delle previsioni di cui alla lettera a), nei contratti collettivi applicati in azienda, e comunque entro il 31 dicembre 2025, per esigenze di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti;” e alle parole “b-bis)”; comma 1-bis, limitatamente alle parole “di durata superiore a dodici mesi” e alle parole “dalla data di superamento del termine di dodici mesi”; comma 4, limitatamente alle parole “ , in caso di rinnovo,” e alle parole “solo quando il termine complessivo eccede i dodici mesi”; Articolo 21, comma 01, limitatamente alle parole “liberamente nei primi dodici mesi e, successivamente,”?«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione»Scheda rosso rubino per il quarto quesito referendario sul lavoro si occupa di salute e sicurezza sul lavoro. Le norme attuali impediscono in caso di infortunio negli appalti di estendere la responsabilità all’impresa appaltante. Il quesito vuole estendere la responsabilità all’imprenditore committente.«Volete voi l’abrogazione dell’art. 26, comma 4, del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, recante “Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro” come modificato dall’art. 16 del decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106, dall’art. 32 del decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, convertito con modifiche dalla legge 9 agosto 2013, n. 98, nonché dall’art. 13 del decreto legge 21 ottobre 2021, n. 146, convertito con modifiche dalla legge 17 dicembre 2021, n. 215, limitatamente alle parole “Le disposizioni del presente comma non si applicano ai danni conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici.”?»«Cittadinanza italiana – Dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana»Scheda gialla per il quinto referendum abrogativo vuole dimezzare da 10 a 5 anni i tempi di residenza legale in Italia utili per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana, ripristinando un requisito introdotto nel 1865 e rimasto invariato fino al 1992. LEGGI TUTTO

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    Decadenza Todde, il tribunale respinge il ricorso. La presidente della Sardegna: «Impugniamo la sentenza»

    Ascolta la versione audio dell’articoloRicorso respinto. La palla sulla decadenza della presidente della Regione Alessandra Todde passa, nuovamente, al Consiglio regionale. Il tribunale di Cagliari ha rigettato il ricorso presentato dagli avvocati della governatrice, destinataria di un’ordinanza ingiunzione di decadenza emanata dal Collegio regionale di garanzia elettorale che prevedeva, tra l’altro, anche una sanzione da 40 mila euro per presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali.Le contestazioniIl collegio regionale di garanzia aveva contestato alla governatrice irregolarità nella rendicontazione delle spese della campagna per il voto del febbraio 2024. L’ordinanza ingiunzione di decadenza, dopo essere stata notificata alla presidente della Regione era stata trasmessa al Consiglio regionale che, però, aveva rinviato ogni decisione in attesa di un pronunciamento definitivo. A seguire, l’impugnazione dell’atto. Il ricorso al Tribunale civile con la prima udienza lo scorso marzo.Loading…Il 22 maggio udienza conclusivaIl 22 maggio l’udienza conclusiva e il pronunciamento della sentenza che dichiara inammissibili gli altri interventi e «rigetta il ricorso di Alessandra Todde avverso l’ordinanza-ingiunzione del Collegio».La sentenzaI giudici, nel provvedimento scrivono: «Al riguardo, preliminarmente, si rileva che il provvedimento contestato non ha disposto la decadenza, ma, ritenendo che le violazioni accertate comportassero detta conseguenza, ha disposto la trasmissione degli atti al Presidente del Consiglio regionale». Non solo: « Deve confermarsi in questa sede che non rientra nella competenza del Collegio di Garanzia né in quella del Tribunale adito per l’impugnazione dell’ordinanza-ingiunzione, pronunciare l’eventuale decadenza della ricorrente». Quindi l’ulteriore passaggio: «La competenza è rimessa dalla legge al Consiglio regionale». Il dispositivo prosegue: «All’organo amministrativo di controllo e poi a quello giurisdizionale, che non intende esondare dall’alveo delle proprie competenze, è rimesso esclusivamente l’accertamento della violazione delle norme in materia di spese elettorali – si legge -. Effettuato detto vaglio, che rimane insindacabile dal Consiglio regionale, quest’ultimo assumerà le sue determinazioni sulla decadenza, tenendo fermo quanto accertato in questa sede».Il 9 luglio decide la Corte CostituzionaleIl 9 luglio intanto si riunirà la Corte Costituzionale per discutere del conflitto di attribuzione sollevato dalla regione contro lo Stato in ordine alla legge nazionale che regola i casi di decadenza per gli amministratori: si dovrà cioè chiarire se la legge nazionale utilizzata dai giudici del collegio elettorale per decretare a gennaio la decadenza della Todde fosse applicabile a una regione a statuto speciale come la Sardegna. LEGGI TUTTO

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    Meloni: Italia attrattiva per gli investimenti stranieri, ma va affrontato costo energia

    Meloni: d’accordo con Orsini su piano industrialeOk della premier alla proposta di piano industriale straordinario per l’Italia lanciata da Orsini all’assemblea di Confindustria. «Sono d’accordo presidente, sono d’accordo tanto che il Governo sta lavorando già insieme al settore produttivo, alle parti sociali per delineare le linee di una politica industriale di medio e di lungo periodo» ha detto Meloni. E ha aggiunto: «Abbiamo avviato anche un processo di consultazione pubblica per scrivere una nuova strategia industriale, le proposte arrivate serviranno a definire il Libro Bianco del Made in Italy al 2030 che puntiamo a presentare prima dell’estate». E ancora: «Presidente, voglio dirle che ci siamo, e ci siamo anche a partire dalle semplificazioni, sulle quali ha ragione, penso che bisogna procedere in modo più spedito, mi prendo personalmente l’impegno a occuparmene, perché ci sono delle cose che si possono fare più velocemente, il Governo è molto impegnato su questo, ma sicuramente ci possiamo lavorare con maggiore velocità».Procedure più semplici e tempi certi per investimentiMeloni si è detta d’accordo con Orsini anche sul fatto che «sia necessario rilanciare gli investimenti e prevedere procedure più semplici e tempi certi. Lo dico anche in riferimento al piano Transizione 5.0. Nella sua prima versione era risultata troppo restrittiva. Abbiamo provato a renderla più accessibile, però siamo pronti a ulteriori correttivi se il tiraggio non dovesse essere quello auspicato. Correttivi anche condivisi con voi. Un ragionamento simile vale per Transizione 4.0: il nostro impegno, quello che stiamo tentando di fare, è lavorare con la Commissione Ue per capire, come ho già detto, se vi sia la possibilità, nell’ambito della revisione del Pnrr, di inserire entrambi questi strumenti, semplificandoli»Per la competitività contestiamo transizione ideologicaNon basta. Per la presidente del Consiglio «è fondamentale per la competitività dell’intero sistema produttivo europeo avere il coraggio di contestare e correggere un approccio ideologico alla transizione energetica che ha provocato danni enormi senza produrre i vantaggi ambientali decantati». E ancora: «Ha ragione Orsini quando dice che una tecnologia non si cambia per norma: solo chi non aveva mai messo piede in un capannone poteva pensare di farlo, ma è quello che ha fatto l’Europa scegliendo la strada forzata della transizione all’elettrico, le cui filiere sono controllate dalla Cina. Io – ha aggiunto Meloni – ancora oggi non riesco a capire il senso strategico di fare una scelta del genere»Il dialogo Usa-Ue sia più politico che burocratico Capitolo dazi. Il rapporto con gli Stati Uniti è «fondamentale». Per mantenere la forza dell’Occidente, «i nostri destini sono interconnessi. Durante la mia visita a Washington ho proposto un incontro a Roma fra Ue e Usa. Un primo incontro è avvenuto il 18 maggio a Palazzo Chigi con Vance e von der Leyen. È stato l’inizio di un dialogo che l’Italia ha continuato a facilitare in questi giorni, e che va portato avanti, se posso permettermi, con un approccio più politico che burocratico»L’Ue rimuova i dazi interni che si è autoimposta   LEGGI TUTTO

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    Campo larghissimo, la ricetta di Genova e Ravenna si può estendere a tutta Italia?

    Ascolta la versione audio dell’articolo«Ormai è chiaro, il centrodestra esulta per i sondaggi, noi vinciamo le elezioni. Essere testardamente unitari, è necessario ripeterlo oggi più che mai, non è una tesi o un dibattito politologico ma un dato oggettivo: uniti si vince, congratulazioni a tutte le forze che hanno contribuito a queste belle vittorie!».Schlein esulta per la vittoria del suo “testardamente unitari”Quando la segretaria del Pd Elly Schlein dirama la sua nota serale la neosindaca “civica” di Genova Silvia Salis ha già ricevuto le congratulazioni del rivale di centrodestra Pietro Piciocchi per la sua elezione («è stata una vittoria con grandi numeri, complimenti») e anche la vittoria del dem Alessandro Barattoni a Ravenna è più che consolidata. Due vittorie al primo turno in due capoluoghi, proprio mentre il centrodestra porta avanti la sua proposta anti-ballottaggi per abbassare dal 50% al 40% la soglia per l’elezione, alle quali si aggiunge anche la vittoria del neosindaco di Assisi Valter Stoppini. Ottimismo pure a Taranto, dove il candidato del Pd e del centrosinistra (ma non del M5s) Pietro Bitetti è nettamente avanti. Il dato politico più evidente, al netto del fatto che sia Genova sia Ravenna sono due città storicamente orientate a sinistra, è proprio quello che i tre neosindaci sono tutti sostenuti da un campo largo in versione extra: dal M5s ad Avs fino ai centristi di Azione, Italia Viva e Più Europa. Da qui l’esultanza di Matteo Renzi, spesso vittima dei veti del leader del M5s Giuseppe Conte: «Quando il centrosinistra non mette veti, come accaduto alle ultime regionali in Liguria, succede che vince – dice l’ex premier e leader di Italia Viva -. Oggi Meloni ha preso una scoppola mica da ridere. L’effetto trascinamento e l’idea della luna di miele… Non è così. Si è un po’ rotto l’incantesimo».Loading…Il caso di Matera («nessun apparentamento tra 5 Stelle e dem») e il silenzio di ConteDi certo, come dice la stessa Schlein, l’esigenza di unità non è un capriccio ma per così dire una necessità matematica: solo unite le opposizioni possono essere davvero competitive. Ma la strategia “testardamente unitari” della segretaria dem, pur restando l’unica possibile per provate a sconfiggere il centrodestra alle prossime elezioni politiche, stenta a prendere il volo e a farsi regola. Basta volgere lo sguardo a Matera, il quarto capoluogo in cui si è votato in questo primo turno che ha coinvolto 117 comuni di cui 31 oltre i 15mila abitanti: il candidato del centrosinistra Roberto Cifarelli, del Pd ma in campo senza simbolo, è sì in testa con oltre il 40%, ma il candidato del M5s Domenico Bennardi, che di Matera è già stato sindaco e che si è attestato all’8%, ha già dichiarato che non farà convergere i suoi voti su Cifarelli: «Non appoggeremo nessuno e non faremo apparentamenti. Lasceremo libero arbitrio ai nostri elettori». Altro che campo extralarge. Da parte sua Conte, mentre non smentisce la posizione dei suoi a Matera, si limita a elogiare la sola scelta della candidatura civica a Genova («è la dimostrazione che progetti nati dal basso ed inclusivi delle proposte della società civile sono percepiti dai cittadini come più vicini alle proprie esigenze e, per questo, meritevoli di fiducia ed entusiasmo»).Nel M5s restano forti la vocazione all’indipendenza e la resistenza a convergere su candidati demInsomma, il principale ostacolo all’unità di tutte le opposizioni resta proprio il più importante alleato del Pd, quel M5s che si dichiara “progressista indipendente” e che fatica a ritrovarsi sempre in una logica unitaria. E fatica ancora di più a dare il suo contributo a candidati che sono espressione del Pd. Come si comporterà Conte quando arriverà il momento di scegliere il candidato premier della coalizione (ipotesi non peregrina, vista l’intenzione del centrodestra di superare i collegi uninominali del Rosatellum per un proporzionale con premio di maggioranza al 55% e indicazione del capo della coalizione sulla scheda elettorale)? E che cosa accadrà quando bisognerà stendere un programma elettorale, viste le posizioni anti armi all’Ucraina e in parte anti Ue dei 5 Stelle?Se il centrosinistra è forte nelle zone urbane, il centrodestra continua a dominare nei piccoli centriC’è poi da tenere in conto che il centrosinistra, e in particolare il Pd, è storicamente forte nei centri urbani ma debolissimo in provincia e nei piccoli centri, dove prevale il centrodestra. Anche questa volta occorre attendere i dati definitivi per leggere eventuali tendenze regionali. Insomma, la strada del “testardamente unitari” di Schlein è ancora tutta in salita. LEGGI TUTTO

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    Un poliziotto condannato per la “Diaz” diventa questore, è polemica

    Ascolta la versione audio dell’articoloLa nomina di Filippo Ferri a nuovo questore di Monza e Brianza, con decorrenza dal primo giugno, sta sollevando un polverone. Un centinaio di esponenti della società civile brianzola ha inviato una lettera aperta al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per chiedergli di riconsiderare la scelta del primo dirigente, condannato per i fatti della scuola Diaz di Genova durante il G8 del 2001, mentre Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) hanno annunciato una interrogazione parlamentare.Le condanne Ferri è stato scelto per sostituire Salvatore Barilaro, attuale questore di Monza che dopo meno di due anni lascia la provincia per assumere lo stesso ruolo a Pisa. Se il suo addio ha suscitato dispiacere, il nome del suo successore ha innescato una forte reazione di protesta, evidenziando una profonda ferita ancora aperta nella memoria collettiva italiana. Era la notte del 21 luglio 2001 quando i reparti mobili della polizia fecero irruzione nella scuola genovese che, in occasione del G8, era stato adibito a centro stampa del coordinamento del Genoa Social Forum. Furono fermati 93 attivisti, 63 dei quali furono portati in ospedale, tre in prognosi riservata e uno in coma. Un pestaggio da “macelleria messicana”, come venne definito, per il quale nel 2012 Ferri, attuale capo della Polizia ferroviaria di Milano, imputato insieme ad altri colleghi, è stato condannato in via definitiva a 3 anni e 8 mesi per falso e calunnia, con l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni.Loading…I firmatari dell’appelloLa petizione, supportata da forze politiche come Sinistra Italiana, Più Europa e Lab Monza, chiede un passo indietro al ministero, sottolineando come la nomina di Ferri «offenda la intera comunità, che non merita di subire un tale affronto e una così scarsa considerazione dei principi costituzionali, dei valori di giustizia e di democrazia nei quali si riconosce». «Quanto avvenuto in quei giorni e i tentativi di insabbiamento e depistaggio che ne seguirono – ricordano i promotori della petizione – rappresentano ancora oggi una delle pagine più buie e vergognose dello Stato italiano». Tra i firmatari dell’appello figurano numerose personalità delle istituzioni brianzole (presenti e passate), ex deputati e senatori, figure della cultura e della società civile, tra cui Marco Fumagalli e Gianmarco Corbetta dei Cinque Stelle, gli ex senatori Loris Maconi, Lucrezia Ricchiuti e Gianni Confalonieri, l’attore Elio De Capitani, Valerio d’Ippolito di Libera, Rosella Stucchi di Anpi, gli ex sindaci Concettina Monguzzi (Lissone), Paolo Brambilla (Vimercate) e Roberto Scanagatti (Monza), il padre di Ilaria Salis, Roberto, e il giornalista Alfredo Somoza.L’interrogazione di Cucchi «Affidare la responsabilità della sicurezza pubblica di una città a chi ha disonorato la divisa e la funzione pubblica, significa legittimare una cultura dell’impunità e della menzogna inaccettabile», sostiene la senatrice dell’Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi, che sulla nomina ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Interno. LEGGI TUTTO

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    Dl sicurezza, scontro tra manifestanti e polizia a Roma

    Ascolta la versione audio dell’articoloTensioni alla manifestazione contro il ddl sicurezza a Roma. Il gruppo in presidio contro il decreto sicurezza, che chiedeva di procedere in corteo, che è avanzato verso il cordone di polizia. Sono alcune centinaia di partecipanti al corteo (radunatisi alla manifestazione preavvisata in forma statica a piazza Barberini), che si sono avvicinati allo sbarramento delle forze dell’ordine su via del Tritone. Le forze dell’ordine erano posizionate lì per bloccare l’accesso a largo Chigi e a piazza Montecitorio. Sono stati due, finora, i momenti di contatto tra i manifestanti e le forze dell’ordine, schierata in assetto antisommossa. L’avanzata dei manifestanti – alcuni con casco e volto travisato – hanno colpito i poliziotti con bastoni, facendosi scudo con grossi pannelli con su scritto “La democrazia non si piega”, “Stop accordi” e “Free Palestine”, è stata respinta dalle forze dell’ordine con gli scudi entrambe le volte.L’obiettivo della PiazzaInizia alla Camera l’iter di conversione in legge del “Decreto sicurezza” e le sigle e i partiti contrari scendono in piazza contro un provvedimento che giudicano liberticida e antidemocratico. A Piazza Barberini ’Cambiare rotta’, ’Potere al Popolo’, ’Osa, Articolo 21’, ’Amnesty International’, ’Fiom Cgil’ e tante altre associazioni. Presenti anche alcuni parlamentari del centrosinistra come Arturo Scotto e Andrea Orfini del Partito democratico e Peppe De Cristofaro di Alleanza verdi e sinistra. L’obiettivo della piazza è raggiungere Montecitorio, presidiato dalle forze dell’ordine, e simbolicamente impedire che il governo ponga la fiducia sulla conversione in legge. «Oggi è il giorno della vergogna nazionale. Una delle più pericolose leggi liberticide che si sia mai vista dalla resistenza a oggi» dichiara Luca Blasi della rete “A pieno regime – No Dl Sicurezza”. «L’obiettivo è mettere in carcere chi esprime dissenso. È la fine di un pezzo della Repubblica per come la conosciamo».Loading…Le opposizioni al Dl sicurezzaIl decreto sicurezza «introduce 14 nuovi reati e 9 aggravanti». Lo hanno sottolineato diversi esponenti dell’opposizione durante la discussione generale in aula alla Camera sul provvedimento nella quale si sono iscritti in massa a parlare. «Criminalizzare la protesta – ha detto il Dem Paolo Ciani – e irrigidire la repressione non è una soluzione. L’inasprimento delle pene non produce risultati e lo avete visto col decreto Caivano che ha prodotto solo il 48% di più dei minorenni negli istituti carcerari». «Il governo – ha aggiunto – continua a insistere sulla repressione e trascura la prevenzione, andate a intervenire anche sui Cpr, è un tema delicato su cui il vostro operato ha un elefante in una cristalleria che è l’Albania: avete speso un miliardo dei soldi dei contribuenti per portare dei migranti lì per essere espulsi quando ci sono già luoghi per farlo in Italia». «La sicurezza – ha concluso – non si costruisce solo con la forza: sicurezza è un quartiere illuminato, una scuola che funziona, è non morire di lavoro». Anche la pentastellata Angela Raffa ha citato il numero dei reati e delle aggravanti introdotte dal testo. «Avete superato ogni limite – ha detto – ha detto dovreste fermarvi un attimo e riflettere sulla gravità di ciò che state facendo». LEGGI TUTTO