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    Meloni: «Io vittima di attacchi sessisti. Mi ripresenterò agli elettori»

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di lettura«Voglio realizzare per intero il programma del centrodestra e potermi ripresentare agli elettori dicendo la cosa più banale su cui i politici andrebbero giudicati: ve lo avevamo promesso, lo abbiamo fatto». ha detto il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in un’intervista esclusiva al direttore dell’Adnkronos Davide Desario, aggiungendo: «Vale per l’economia, per l’immigrazione, per la sicurezza, per il sostegno alla famiglia, per le riforme istituzionali, per la politica estera. E vale per il lavoro».Meloni: «Troppe volte contro di me attacchi sessisti vergognosi»«Sono cresciuta in un quartiere storicamente di sinistra (Garbatella a Roma, ndr) – ha raccontato la leader di Fdi – e ho iniziato la mia militanza politica a scuola, in infuocate assemblee studentesche. Sono abituata al confronto politico, anche a quello più aspro. Quello che mi è dispiaciuto in questi anni è stato vedere che, pur di colpire me e questo governo, alcune persone senza scrupoli non abbiano avuto alcuna remora a mettere in mezzo la mia famiglia, mia sorella, il padre di mia figlia, addirittura mia figlia. Quasi sempre senza ragione, in una strategia di banale character assassination. L’altra cosa che mi colpisce – ha continuato Meloni – è che troppe volte sono stata oggetto di attacchi sessisti vergognosi, nel silenzio e nell’indifferenza di quelli che si riempiono la bocca dei diritti delle donne. Mi verrebbe da dire che ormai ci sono abituata ma non voglio dirlo, perché non bisogna abituarsi a cose di questo genere. Non per me ma perché non è giusto, non è accettabile, non dobbiamo rassegnarci a questo imbarbarimento».Loading…La premier ha affrontato anche il dossier dazi, e il rapporto con gli Usa di Donald Trump. «Noi – ha spiegato – siamo determinati a far valere i nostri interessi, nel solco della tradizionale amicizia che ci lega agli Stati Uniti, con lealtà ma senza subalternità». Nell’intervista Meloni ha risposto a domande su numerosi temi diversi temi tra cui occupazione, sicurezza sul lavoro, energia.Meloni: dazi di competenza Ue ma con Usa lavoriamo per progetti comuniQuanti alla guerra dei dazi scatenata dagli Stati Uniti Meloni ha ricordato che «l’Italia è una delle principali nazioni esportatrici al mondo, e ci giochiamo palmo a palmo con altre importanti Nazioni il quarto gradino di Paese esportatore a livello planetario. Sono orgogliosa di questi risultati raggiunti, non a caso durante il nostro governo, che sta sostenendo il nostro export con forza anche aprendo nuovi mercati, da ben prima di Trump. Un commercio globale non solo aperto ma anche equo, nell’interesse nazionale italiano. La determinazione dei dazi spetta alla Commissione Ue ma di certo con gli Usa, così come con gli altri partner internazionali, lavoriamo per rilanciare investimenti e progetti comuni, nei quali le aziende italiane possano avere un grande spazio». Il confronto, ha spiegato il premier, «sta andando avanti a livello tecnico e sono contenta se il mio incontro con Trump è servito a favorire le condizioni politiche per l’avvio di un dialogo più concreto». L’Italia «lavora per avvicinare le due sponde dell’Atlantico, perché crediamo nell’Occidente come sistema di valori, di alleanze internazionali e di relazioni economico-commerciali. È quello che nell’incontro alla Casa Bianca ho sintetizzato con il motto “Make the West great again”.«Lavoriamo per abbassare strutturalmente costo energia» «Sul prezzo dell’energia dall’insediamento del governo – ha detto Meloni – abbiamo fatto molte cose ma dobbiamo riuscire a trovare il modo di abbassare strutturalmente il costo dell’energia in Italia. È fondamentale soprattutto per la competitività del nostro sistema». LEGGI TUTTO

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    Comunali in Trentino Alto Adige: il centrodestra punta a conquistare Bolzano

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaDomenica 4 maggio gli elettori del Trentino Alto Adige sono chiamati alle urne per le elezioni comunali. Le due partite più interessanti si giocheranno a Bolzano e Trento, attualmente in mano al centrosinistra. Saranno in tutto 154 i Comuni trentini al voto il 4 maggio e in 82 casi si è presentata una sola lista. I Comuni di Capriana, Luserna e Madruzzo saranno commissariati, perché non si è candidato nessuno. Nei comuni fino a 3mila abitanti, che sono la maggioranza, il sindaco sarà eletto al primo turno. Nei 35 restanti il primo turno sarà decisivo solo se il candidato sindaco raccoglierà il 50% più uno dei voti.Il centrodestra prova a conquistare BolzanoA Bolzano il centrodestra sogna la conquista del municipio anche se con grande probabilità sarà necessario un ballottaggio per stabilire il successore di Renzo Caramaschi che guida una giunta di centrosinistra-Svp e che non si può ripresentare per aver raggiunto il limite dei mandati. Per la poltrona di primo cittadino si sfidano perciò per il centrosinistra l’attuale assessore comunale Juri Andriollo (che può contare sul sostegno di Pd, Verdi, Restart, Sinistra e una propria lista civica) e per il centrodestra Claudio Corrarati, per molti anni a capo del Cna altoatesino. Il Team K si è sfilato dal centrosinistra e lancia come candidato sindaco il giovane Matthias Cologna, mentre il vicepresidente del consiglio provinciale e assessore regionale Angelo Gennaccaro è candidato sindaco di La Civica. Simonetta Lucchi è invece la candidata di M5S e Pace e Diritti. La Svp punta sull’attuale vicesindaco Stephan Konder. Al probabile ballottaggio il 18 maggio saranno decisivi proprio i voti della Südtiroler Volkspartei. Salvo sorprese e clamorosi sorpassi, la strada sembra segnata, dopo l’accordo trovato con il governo Meloni sulla riforma dell’Autonomia e visto che la Svp in Provincia sta governando con il centrodestra.Loading…A Trento il centrosinistra punta alla riconfermaDiversa invece la situazione a Trento, dove l’attuale primo cittadino di centrosinistra, Franco Ianeselli, punta alla riconferma. A suo favore gioca il fatto che il centrodestra si presenta diviso: l’ufficializzazione della candidata di Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, Ilaria Goio, è arrivata solo a ridosso del voto dopo mesi di trattative. All’inizio il Carroccio – che guida la Provincia autonoma con il leghista Maurizio Fugatti – spingeva per la discesa in campo di Mauro Giacca, imprenditore e patron del Calcio Trento, che però, dopo settimane di incertezza, non ha dato la sua disponibilità. Quindi Fratelli d’Italia ha messo sul tavolo il nome di Ilaria Goio, imprenditrice, già candidata alle elezioni provinciali del 2013 con la lista “Progetto Trentino”. Un nome che non ha convinto tutti e che è stato considerato un “diktat romano” da alcuni partiti della coalizione di centrodestra che governa la provincia di Trento: il Partito autonomista trentino tirolese (Patt), La Civica dell’assessore provinciale Mattia Gottardi e la “Lista Fugatti presidente” dell’assessore provinciale Achille Spinelli, che hanno presentato come candidato sindaco Andrea Demarchi, 26 anni, attivo nel mondo del volontariato, che nel 2020 si era candidato con il centrosinistra nella lista civica di Ianeselli.Ci sono poi Simonetta Gabrielli (Democrazia sovrana popolare), Giulia Bortolotti (Onda, Rifondazione Comunista e Movimento 5 Stelle), e Claudio Geat (ex Pd) sostenuto dalla lista Generazione Trento. LEGGI TUTTO

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    Soprintendenze, ecco la proposta della Lega per rendere i pareri non più vincolanti

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaPiù «semplificazione e sburocratizzazione». Dopo l’incursione (non andata a buon fine) di qualche mese fa, con un emendamento ad hoc al decreto Cultura, viaggia tra le ultime audizioni al Senato il disegno di legge della Lega per rivedere il ruolo delle Soprintendenze nell’ambito delle procedure di autorizzazione paesaggistica. In sostanza si punta a semplificare i procedimenti amministrativi «per evitare che la Pa diventi un ostacolo allo sviluppo economico e territoriale del Paese». L’opposizione insorge, così come alcune organizzazioni impegnate nella tutela del paesaggio.L’ambito di applicazioneAttualmente, è la tesi dei proponenti, le Soprintendenze sono chiamate a esprimersi su un numero elevato di pratiche, comprese quelle che non riguardano i grandi monumenti o le opere di particolare pregio storico-artistico. «Questo comporta un notevole rallentamento nei processi decisionali e una dispersione di risorse che potrebbe essere evitata». Alla lettera il disegno di legge intende introdurre modifiche normative che permettano di razionalizzare il sistema delle autorizzazioni, attribuendo ai Comuni maggiore autonomia decisionale per gli interventi di minore impatto e definendo tempi certi per l’espressione del parere delle Soprintendenze ed evitando lungaggini burocratiche.Loading…Silenzio/assenso e pareriIn particolare l’articolo 1 del Ddl (Atto Senato n. 1372, primo firmatario della proposta Roberto Marti) stabilisce i princìpi cardine della riforma, indicando come finalità la riduzione dei tempi amministrativi, il rafforzamento dell’efficacia dell’azione degli enti locali e il miglioramento della certezza del diritto. La revisione del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs 22 gennaio 2004, n. 42), viene dunque considerata come uno strumento per garantire una gestione più razionale delle procedure di autorizzazione, «senza compromettere in alcun modo la tutela del paesaggio». La modifica all’articolo 146, comma 5, introduce un meccanismo di silenzio/assenso: se il parere della Soprintendenza non viene reso entro trenta giorni, si considera automaticamente favorevole, consentendo così all’amministrazione competente di procedere senza ulteriori ritardi. Ma la lettera b) interviene invece sull’articolo 152, comma 1, sostituendo le parole: «parere vincolante» con le parole «parere obbligatorio non vincolante». Per effetto del cambiamento proposta il parere reso dal Soprintendente viene trasformato da vincolante, in obbligatorio non vincolante. Di conseguenza l’amministrazione procedente sarà obbligata in fase istruttoria ad acquisire il parere (pena il vizio di violazione di legge), ma tale parere non sarà vincolante e quindi non acquisirà natura co-decisoria. Più semplicemente il parere che dovrà obbligatoriamente essere acquisito, potrà poi essere disatteso previa congrua motivazione da parte dell’amministrazione procedente.Delega al GovernoL’articolo 3 attribuisce una delega al Governo per adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi finalizzati a una revisione organica delle procedure di autorizzazione paesaggistica. I decreti legislativi previsti dalla delega sono adottati su proposta del Ministro della cultura, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano.Floridia (M5S): Soprintendenze svuotate, governo si arrende a cemento?«Sul fronte culturale la destra di Giorgia Meloni continua a dare il meglio di sé: in commissione Cultura in Senato viaggia spedito un provvedimento della Lega che svuota le tutele paesaggistiche, indebolisce le Soprintendenze e spalanca la porta agli interessi peggiori. Tutto in nome della “semplificazione”, ovviamente. Fa quasi tenerezza ripensare ad Alessandro Giuli, che poco tempo fa si vantava di aver “sventato” il blitz leghista contro le Soprintendenze. Ora che quel blitz viaggia sereno in Parlamento forse si starà chiedendo quanto valgono davvero le sue “vittorie”». Così in una nota la senatrice M5S Barbara Floridia, presidente della commissione di Vigilanza Rai. «Intanto il silenzio-assenso sui vincoli e il passaggio da parere vincolante a semplice parere obbligatorio gridano vendetta. Un attacco frontale al paesaggio, alla cultura e alla decenza istituzionale. Quando il paesaggio viene sacrificato, non è solo un problema ambientale: è la resa totale di una politica – conclude Floridia – incapace di guardare oltre il cemento e gli affari». LEGGI TUTTO

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    Cambia il decreto sulla non autosufficienza, ecco le novità sulle politiche attive in favore degli anziani

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaA un anno dal decreto attuativo sulla non autosufficienza delle persone anziane, approda in Consiglio dei ministri, per il via libera definitivo, un correttivo al d.Lgs. 29/2024 sulle politiche per le persone anziane, prevedendo una sperimentazione della valutazione multidimensionale unificata per definire i bisogni socio-sanitari e i progetti assistenziali individuali (Pai). Il decreto legislativo correttivo mira a perfezionare tramite: l’introduzione di una fase di sperimentazione della valutazione multidimensionale per gli anziani; semplificare le procedure per l’accesso ai servizi sociosanitari; armonizzare la valutazione della non autosufficienza degli anziani con quella prevista per le persone con disabilità. Il testo è stato trasmesso alla Conferenza Unificata, che ha già espresso parere favorevople con alcune richieste di modifica.La fase di sperimentazioneLa sperimentazione, da attuare nel 2026 in una provincia per regione, servirà a testare le nuove procedure, correggere eventuali criticità e armonizzarle con quelle già previste per le persone con disabilità. Verranno apportate correzioni terminologiche per una maggiore coerenza normativa, inoltre, viene esteso il termine per l’adozione del regolamento attuativo da 12 a 18 mesi. L’obiettivo della sperimentazione sarà valutare l’efficacia delle nuove procedure e degli interventi previsti; acquisire dati concreti sulle performance dei nuovi interventi; identificare criticità e possibili azioni correttive prima dell’applicazione su scala nazionale che entra in vigore a livello nazionale dal 1° gennaio 2027.Loading…Modifiche normativeLe modifiche toccheranno in particolare gli articoli 6, 25 e 27. Le correzioni terminologiche all’articolo 6 prevedono una maggiore coerenza normativa, in quanto stabilisce che vengano eliminate le parole “centri di promozione sociale” in quanto «termine di dubbia chiarezza» oltre che «potenzialmente ingannevole». Dopo le correzioni, all’articolo 25, sono previsti aggiornamenti riguardanti il Terzo settore e le associazioni di volontariato. All’articolo 27, infine, si chiede l’estensione del termine per l’adozione del regolamento attuativo da 12 a 18 mesi.Prossimi passi attesiLe Commissioni affari sociali e di Camera e Senato potrebbero essere convocate nei prossimi mesi per approvare il testo definitivo. Entro il 30 novembre 2025 dovrà esserci l’adozione del Decreto ministeriale per la fase di sperimentazione in una provincia per regione che partirà dal 1° gennaio 2026. La sperimentazione durerà un anno, alla fine di questa fase, il 1° gennaio 2027, passerà all’applicazione nazionale sulle nuove procedure. LEGGI TUTTO

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    Dal tessile allo spazio, tutti gli accordi che avvicinano Italia e Turchia

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaIl vertice italo-turco segna una tappa significativa nel rafforzamento cooperativo tra i due Paesi, dove i due Premier interessati puntano a un parternariato strategico. Nel corso del vertice governo italiano e governo turco ufficializzeranno una serie di accordi e Memorandum d’intesa per rafforzare la cooperazione bilaterale, a partire dallo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali. L’interscambio fra le due Nazioni è cresciuto in maniera significativa negli ultimi anni forte di comuni storie e interessi che le uniscono: dalle infrastrutture ai trasporti; all’archeologia fino allo sport.Scambi commerciali, l’Italia è il primo partner del mediterraneoGiorgia Meloni accoglie Recep Tayyip Erdogan, consapevole di essere il primo partner commerciale di Ankara nell’area mediterranea. Nonostante nel primo bimestre del 2025 si registra una contrazione nell’interscambio tra i due Paesi rispetto all’analogo bimestre del 2024. Secondo i dati diffusi dall’Agenzia Ice di Istanbul, la bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia di Usd 96,950 mln. A gennaio dello scorso anno, l’interscambio tra Italia e Turchia, pari a Usd 2,186 mld, ha registrato un incremento del 13% rispetto allo stesso mese del 2023. In particolare, le esportazioni italiane verso la Turchia sono aumentate del 16,3% (Usd 1,187 mld), mentre le importazioni sono cresciute del 9,3%) e si sono attestate a USD 998,7 mln. La bilancia commerciale mostra un saldo positivo per l’Italia pari a Usd 188,3 mln.Loading…Il salto nello spazioL’Italia e la Turchia stanno rafforzando la loro cooperazione nel settore aerospaziale, con l’acquisizione di Piaggio Aerospace da parte di Baykar – azienda privata turca attiva nel settore della difesa ed in particolare nella produzione di aeromobili a pilotaggio remoto e sistemi di comando e controllo. Questa collaborazione riguarda sia l’industria aerospaziale che altri settori chiave come le materie prime critiche, la siderurgia e la farmaceutica – nel gennaio 2024 le vendite in questo settore, per l’export italiano, sono state segnate da un +90,7%. Il player dei droni TB2, giunti alla ribalta della scena europea in occasione del loro costante utilizzo durante la guerra in Ucraina, in questo modo acquista sia il ramo aeronautico che quello motoristico dell’azienda italiana e annuncia di essere intenzionata a rilanciarne l’occupazione. Rafforzando così il rapporto già avviato con lo sviluppo del satellite Gokturk-1, lanciato nel 2016.Il tessile italianoLa Turchia rappresenta uno dei principali mercati mondiali per i costruttori di macchine tessilu, di cui l’Italia è tra i leader mondiali. Marco Salvadè, presidente di Acimit (Associazione dei costruttori italiani di macchinario tessile) commenta: «L’industria meccanotessile italiana vanta una forte tradizione di partnership con le aziende tessili turche. Dal 2011 al 2023 il settore tessile locale ha investito circa 80 miliardi di Usd in nuove tecnologie e molto frequentemente questi investimenti hanno riguardato l’acquisto di macchinario italiano». Un settore che in Italia conta 300 aziende, circa 12.900 addetti e un export nel 2023 pari a 2 miliardi di euro.Un’intesa archeologica e turistica nel mediterraneoForti della loro componente archeologica da preservare, in un colloquio con la ministra del Turismo – Daniela Santanchè – e il ministro della Cultura e del turismo di Turchia – Mehmet Nuri Ersoy – si sono messe al centro le prospettive di rafforzamento della cooperazione del settore, con particolare attenzione ai temi della sostenibilità e della connettività tra i Paesi. Incontri «preziosi per coltivare le relazioni internazionali e sviluppare i legami con mercati importanti, dalle tante potenzialità» ancora non pienamente espressa, ha dichiarato Santanchè. Un «ponte di pace» per sviluppare progetti comuni. Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, nel corso del colloquio – con il suo corrispettivo turco -, sono state esaminate le numerose collaborazioni tra le due Nazioni in campo archeologico, nella conservazione dei beni culturali e nel campo della creatività contemporanea. Secondo i dati riferiti all’incontro, il 2024 ha registrato un incremento di oltre il 9% negli arrivi di turisti turchi in Italia, una dinamica che, se sostenuta da politiche comuni, può consolidarsi nei prossimi anni, contribuendo a un rilancio sinergico del Mediterraneo come destinazione culturale condivisa. LEGGI TUTTO

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    Incidenti lavoro, verso trattamento premiale per le aziende in regola

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di lettura«La riforma per una più efficace sicurezza sul lavoro è in arrivo. Una apposita Commissione al Ministero della Giustizia, che ho l’onore di guidare, ha portato avanti in questi mesi un lavoro serio, approfondito e non semplice per apportare utili miglioramenti normativi. Vogliamo provare a cambiare prospettiva per fare in modo che tutti gli attori coinvolti siano convintamente parte di un meccanismo virtuoso. A partire dalle imprese, valorizzando il loro adempimento meritevole: chi avrà messo in campo quelle condotte e quelle misure necessarie alla protezione dei lavoratori, adottando modelli organizzativi efficaci, potrà beneficiare di un riconoscimento premiale, facendo salva la piena responsabilità per il risarcimento del danno». Lo ha annunciato il viceministro della giustizia Francesco Paolo Sisto in occasione della giornata internazionale per la sicurezza sul lavoro.E ha aggiunto: «Vogliamo propendere, dopo una serie di utili audizioni, verso un modello più orientato a parametri di prevenzione che incaponito sulla sanzione: quest’ultima arriva sempre troppo tardi, quando ormai il fatto è accaduto, il pregiudizio si è verificato. E spesso, purtroppo, irrimediabilmente»Loading…La proposta di leggeLa proposta di legge sarà discussa nelle commissioni parlamentari e poi il governo deciderà la formula migliore.Prevenzione e attenuantiL’obiettivo è lavorare sulla prevenzione e creare un sistema di attenuanti per quelle aziende che seguono in modo corretto la normativa contro gli infortuni sul lavoro.Responsabilità penale ridotta in caso di azienda in regolaIn caso di incidente sul lavoro, anche mortale, il risarcimento del danno resta al 100%, ma se l’azienda è in regola scattano dei meccanismi che riducono l’ambito della responsabilità penale». E di fatto l’azienda potrebbe rispondere solo per dolo e colpa grave LEGGI TUTTO

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    Milano e Roma, allerta per i cortei del 25 aprile

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura Il giorno della festa del 25 aprile, più che l’ottantesimo anniversario per la Liberazione a tenere banco sono il tema sicurezza e il rischio di scontri e le polemiche per gli eventi cancellati o modificati a causa del lutto nazionale per la morte di papa Francesco. Scontri in piazza Castello a Torino, si sono registrati nella serata di giovedì, al termine della fiaccolata organizzata dalla Città per il 25 Aprile. A cerimonia ultimata i componenti dello spezzone ’antagonista’ del corteo, composto da autonomi, attivisti dei centri sociali e di movimenti filo palestinesi, sono saliti sul palco dopo avere rimosso le transenne. In un punto i dimostranti sono giunti a contatto con il cordone delle forze dell’ordine che ha risposto con una manovra di alleggerimento e delle manganellate.Loading…A Milano timore per gli antagonistiA Milano a preoccupare sono soprattutto antagonisti, sindacati di base e giovani palestinesi che hanno annunciato l’intenzione di prendere la testa del corteo, invece di restare in coda come da tradizione. Lo scorso anno si sono ritrovati direttamente in piazza Duomo, dove hanno cercato di sfondare le transenne per arrivare al palco ma sono stati respinti dalle forze dell’ordine. Quest’anno, dopo un primo invito a ripetere lo stesso schema e trovarsi in piazza, hanno deciso di concentrarsi un paio di ore prima della partenza della manifestazione nazionale in via Palestro, in modo da precedere Anpi, gonfaloni ufficiali, sindacati e partiti, che però non hanno intenzione di cedere il passo.Attenzione sulla Brigata ebraicaSulla Brigata ebraica, che sfilerà insieme alla comunità ucraina, c’è particolare attenzione (lo scorso anno un membro della brigata fu ferito lievemente da un gruppo di ragazzini che usciva da un fast food). Con loro saranno in corteo anche esponenti di Azione (non Calenda che sarà al cimitero angloamericano di Roma), e di Forza Italia come Mariastella Gelmini. In manifestazione anche la segretaria del Pd Elly Schlein, il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni e Maurizio Landini che poi parlerà dal palco (insieme al sindaco Giuseppe Sala, al segretario nazionale dell’Anpi Gianfranco Pagliarulo a quello milanese Primo Minelli e alla partigiana Sandra Gilardelli, classe 1925).Massima allerta a RomaSimile la preoccupazione a Roma per evitare contatti fra la Brigata ebraica che si troverà a porta San Paolo e il presidio di studenti palestinesi “No ai terroristi israeliani, no ai sionisti” e poi più tardi per escludere incidenti al corteo dell’Anpi da largo Bompiani al Parco Schuster, da cui si staccherà lo spezzone di ProPal e movimenti studenteschi diretto a Porta San Paolo. Il prefetto Lamberto Giannini ha parlato di “massima allerta” anche perché la capitale in contemporanea deve far fronte al flusso di fedeli diretti alla camera ardente di papa Francesco, che chiuderà domani sera. LEGGI TUTTO

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    Decadenza Todde: per la Procura di Cagliari ordinanza da annullare e sanzione da 40mila euro da rideterminare

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaIl rischio decadenza si allontana dall’orizzonte della presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde, ma resta la sanzione pecuniaria, anche se dovrà essere rideterminata. C’è una svolta sul caso della governatrice destinataria di un’ordinanza ingiunzione di decadenza emanata dal Collegio regionale di garanzia (e trasmessa al Consiglio regionale) che prevedeva, tra l’altro, anche una sanzione da 40 mila euro per presunte irregolarità nella rendicontazione delle spese elettorali.Le conclusioni della ProcuraPer la Procura di Cagliari il decreto del Collegio regionale di garanzia elettorale è da annullare nella parte relativa alla decadenza, mentre è da confermare la sanzione pecuniaria nella misura inferiore «che il Tribunale vorrà determinare».Loading…«La richiesta – dice Benedetto Ballero, legale del pool difensivo della presidente della Regione Alessandra Todde – è contenuta nelle conclusioni depositate proprio oggi, a fine mattina, dalla Procura che chiede di annullare il decreto del collegio regionale di garanzia per la parte relativa alla sanzione sulla decadenza e confermare la sanzione pecuniaria nella misura inferiore che il collegio vorrà determinare».Le contestazioniIl collegio regionale di garanzia aveva contestato alla governatrice irregolarità nella rendicontazione delle spese della campagna per il voto del febbraio 2024.Atti impugnati e ricorsoL’ordinanza ingiunzione di decadenza, dopo essere stata notificata alla presidente della Regione era stata trasmessa al Consiglio regionale che, però, aveva rinviato ogni decisione in attesa di un pronunciamento definitivo. A seguire, l’impugnazione dell’atto. Il ricorso al Tribunale civile con la prima udienza lo scorso marzo. Poi la decisione di rinviare al 22 maggio. Prossime date, come sottolinea l’avvocato Ballero, il 2 maggio per «nostre conclusioni» e poi il 12 maggio per «memorie difensive». «Nell’udienza del 22 maggio – aggiunge – i giudici decideranno anche della costituzione in giudizio per tutti i ricorsi, sia quelli ad opponendum sia ad adiuvandum». LEGGI TUTTO