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    Campo largo in frantumi, (quasi) sicura la vittoria per il centrosinistra solo in Emilia-Romagna

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaFino a poche settimane fa nel centrosinistra aleggiava l’ottimismo sull’esito della prossima tornata autunnale di elezioni regionali. Tanto che aleggiava la possibilità di fare cappotto 3-0 al centrodestra. Ma la rottura del campo largo sancita dal leader M5S Giuseppe Conte, che non ne vuole sapere di associare il suo simbolo ai nomi e al simbolo dei renziani, rimette tutto in gioco. Con l’uscita dalla coalizione da parte di Italia Viva, il voto del 27 e 28 ottobre in Liguria appare tutt’altro che scontato. Come pure è tutt’altro che scontato l’esito del voto in Umbria il 17 e 18 novembre, visto che ancora non si è capito come si comporterà qui il M5S. Al momento, pare quasi assicurata la vittoria del centrosinistra, anche senza il campo largo, solo in Emilia-Romagna (alle urne sempre il 17-18 novembre).Testa a testa in LiguriaGià il sondaggio diffuso il 1° ottobre eseguito da Noto per Porta a Porta indicava in Liguria un testa a testa tra Marco Bucci (centrodestra), dato al 46%, e Andrea Orlando (centrosinistra). Lo stesso giorno, il sito Affaritaliani.it riportava «sondaggi rigorosamente riservati» interni al centrodestra che darebbero Bucci con un 49-50% rispetto al 45-46% di Orlando. Bisogna vedere che impatto avrà la fuoriuscita dal campo largo di Iv, che un sondaggio Tecnè diffuso il 20 settembre dava al 2% in Regione.Loading…In Umbria esito incertoNon meglio va la situazione in Umbria. Qui non ci sono sondaggi recenti. Ma se prendiamo i risultati ottenuti in regione dai singoli partiti alle europee dell’8-9 giugno scorso, i partiti che sostengono la governatrice del centrodestra Donatella Tesei arrivano al 49,6% contro il 46,6% di tutto il campo largo (da Azione e Iv fino al M5S). Una eventuale rottura del centrosinistra allargato anche qui, renderebbe sicuramente più difficoltosa la corsa di Stefania Proietti: alle europee la lista Stati Uniti d’Europa (che vedeva anche Iv) aveva ottenuto il 3%.Emilia-Romagna: vittoria quasi sicura per il centrosinistraPer ora quasi sicura appare la vittoria del centrosinistra solo in Emilia-Romagna, con o senza campo largo. L’ultimo sondaggio pubblicato a metà settembre da Quorum-Youtrend per il Pd locale dava Michele de Pascale (centrosinistra) al 56,8% contro la civica del centrodestra Elena Ugolini al 43,2%. Se guardiamo i risultati delle liste in regione alle europee di giugno, il centrosinistra (45,8%) supera il centrodestra (40,6%) anche senza i voti di Iv e del M5S. LEGGI TUTTO

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    Boccia torna in tv: «La mia nomina bloccata da chi non fa parte del Governo»

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaMaria Rosaria Boccia torna in tv e a Piazza pulita su La 7, riferendosi alla designazione come consigliere per i grandi eventi del ministero della Cultura da parte dell’allora ministro Gennaro Sangiuliano, ribadisce: «Non sono una millantatrice, la nomina c’era».«La nomina era stata istruita, poi c’erano dei tempi tecnici, mi hanno detto che era prassi che il consigliere cominciasse» a collaborare, ha detto ancora. Ma il 16 agosto “capisco perché vengo rimossa dalle chat del ministero». Senza rispondere a domande su chi sia stato a fa “stracciare” la nomina, Maria Rosaria Boccia ha detto che «il problema è se questa azione la compie chi non fa parte del governo».Loading…Pur trincerandosi spesso dietro all’impossibilità di rispondere a domande troppo precise perché c’è un procedimento in corso («qui dietro c’è il mio avvocato a controllarmi», ha detto) l’imprenditrice di Pompei ha detto di nutrire fiducia: «Credo della magistratura ed ho delle prove che smontano tutto l’esposto». Nel colloquio, Maria Rosaria Boccia ha ricordato di aver frequentato il parlamento dal 2019, in particolare il gruppo di Noi moderati e di Italia viva («ma non Matteo Renzi»). Poi di aver conosciuto il ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida ad un incontro dell’intergruppo per la dieta mediterranea «ma forse per dieci minuti».Sangiuliano «dice che la nostra relazione è poi diventata tossica? Questo fa parte dell’esposto che chiariremo nelle sedi opportune – ha detto Boccia -. Ma si può tranquillamente vedere dalle foto che non sembra così tossica, era una relazione di amicizia. Liti? Tutti li hanno. Dice che l’ho aggredito? Questo dev’essere dimostrato». LEGGI TUTTO

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    Il centrosinistra molla Calenda, a giudizio per diffamazione

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaSenza più il campo largo, o quel che resta, a difenderlo. E senza il centrodestra che avrebbe avuto i numeri per opporsi e “salvarlo”, ma all’ultimo si è astenuto. Carlo Calenda dovrà affrontare – quasi in solitaria, per ora – l’aula del Senato che deciderà se il senatore e leader di Azione andrà a giudizio per diffamazione aggravata, dopo la querela di Clemente Mastella. Così ha votato la Giunta per le immunità di Palazzo Madama, dando l’autorizzazione a procedere nei suoi confronti. Manca il voto di Avs per l’assenza della senatrice Ilaria Cucchi, unica del suo gruppo nella Giunta.Il tweet “incriminato” contro Mastella associato alla cultura mafiosaNel mirino è finito un tweet di Calenda da cui l’ex ministro della Giustizia si è sentito offeso in quanto associato alla mafia. Ad aprile in campagna elettorale per le Europee, Calenda criticò la scelta di Emma Bonino di fare la lista ’Stati Uniti d’Europa’ insieme a Matteo Renzi e ad altri moderati. «Non ha alcun senso fare una lista che include movimenti che andranno in gruppi politici europei diversi – scrisse su X rivolgendosi a Bonino – Non ha alcun senso portarsi dietro, sia pure per interposta persona, Cuffaro, Cesaro e Mastella. La cultura della mafia è l’opposto dei valori europei».Loading…La querela e la difesa di CalendaTroppo per il vecchio leader dei centristi e storico sindaco di Benevento: Mastella lo querela e Calenda si ritrova indagato dalla procura di Roma. Si difende dicendo che non si riferiva a Mastella bensì a Cuffaro, ex governatore siciliano «su cui c’è una sentenza di Cassazione». Per valutare se il tweet si può dichiarare “insindacabile” (come le opinioni o i voti dei parlamentari nell’esercizio delle loro funzioni, secondo l’articolo 68 della Costituzione), il pm chiede lumi al giudice per le indagini preliminari. Ma il gip Costantino De Robbio rimanda la questione al Parlamento. All’ora di pranzo arriva il verdetto della Giunta. E spiazza tutti, specie per la virata della maggioranza.L’astensione dei partiti di maggioranzaLa relatrice del provvedimento, Ada Lopreiato del M5s, chiede di procedere contro la “sindacabilità” delle parole di Calenda. Si associano il Pd e il renziano Ivan Scalfarotto (unico rappresentante di Italia viva) mentre “ballano” Fratelli d’Italia e Forza Italia (secondo Lopreiato i meloniani «prima hanno dato l’ok alla mia relazione, poi un passo indietro e oggi altre perplessità») e alla fine, insieme alla Lega, si astengono. Si distingue Avs: secondo alcuni, un’assenza strategica per confermare il garantismo della sinistra e difendere Calenda che al Senato fa parte dello stesso gruppo. Calenda resta convinto che «l’accusa è insussistente nel merito» e insinua il dubbio di «un pretesto per ragioni politiche». Lopreiato nega condizionamenti politici e confida nel fatto che la decisione della Giunta non sarà ribaltata dall’Aula, quando il procedimento sarà calendarizzato LEGGI TUTTO

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    Oggi decreto flussi in Cdm: cambia il click day, stretta su datori di lavoro e Ong

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaDopo la fumata nera di giovedì scorso, approda in Consiglio dei ministri il decreto legge che riforma la normativa sui flussi di lavoratori stranieri in Italia ed introduce un giro di vite sull’attività delle Ong in mare e sui ricorsi dei richiedenti asilo. E’ stata trovata la quadra, a quanto si apprende, sul testo che ha richiesto un ulteriore coordinamento tra i diversi ministeri coinvolti. Il confronto finale è avvenuto oggi nel pre-Consiglio dei ministri presieduto dal sottosegretario Alfredo Mantovano, che aveva negato la scorsa settimana «contrasti tra ministri e tra forze politiche» sul provvedimento.Il caso degli stagionaliUno dei punti in discussione era quello di definire il destino dei lavoratori stagionali cui è scaduto il contratto e che, a legislazione vigente, sono considerati irregolari. Nel caso della sottoscrizione di un nuovo contratto questi stranieri dovrebbero prima tornare nel proprio Paese per poi essere nuovamente richiamati in Italia. Con la novità contenuta nel decreto si prevede che il lavoratore possa restare in Italia con un permesso per 30 giorni in attesa della sottoscrizione di un nuovo contratto. In alcune bozze precedenti era stato proposto – lo chiedevano le imprese del settore ed i sindacati – un periodo più lungo che la Lega non vedeva di buon occhio.Loading…Nel mirino le truffe nei flussiIl decreto punta a superare il sistema che aveva creato una serie di truffe nei flussi. Si stabilisce così che è irricevibile la domanda del datore di lavoro che nel triennio precedente non ha sottoscritto il contratto di soggiorno all’esito di una precedente domanda.Click day diversi in base alla tipologia di lavoratoriPrevisti poi click day separati a seconda della tipologia di lavoratori e ciascun datore di lavoro può presentare al massimo 3 richieste.Nel 2025 ulteriori 10mila visti per badantiIn via sperimentale, per l’anno prossimo, saranno rilasciati 10mila ulteriori visti d’ingresso per badanti. Una stretta è quindi prevista per le domande di lavoratori provenienti da Paesi “caratterizzati da elevato rischio di presentazione di domande corredate da documentazione contraffatta o in assenza dei presupposti di legge”. LEGGI TUTTO

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    Pensioni, allo studio incentivi per la permanenza al lavoro e modifiche dei criteri di accesso

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«L’allungamento della vita lavorativa costituisce una necessità, condivisa da quasi tutti i Paesi avanzati, per la sostenibilità dei sistemi previdenziali. Sono allo studio del Governo incentivi alla permanenza nel mercato del lavoro». Lo indica il Piano strutturale di bilancio in cui si aggiunge che «al fine di assicurare una partecipazione attiva al mercato del lavoro, in linea con le tendenze demografiche, il Governo si impegna a introdurre modifiche sui criteri di accesso al pensionamento». Novità si prospettano anche per i dipendenti pubblici, con il superamento della «obbligatorietà di ingresso in quiescenza».Psb, a studio incentivi permanenza lavoro e modifiche criteri accesso pensioniInfine, per la previdenza complementare, «il Governo intende modificare i meccanismi che sovrintendono alla previdenza complementare per favorirne la diffusione, anche da un punto di vista della previdenza sanitaria. L’obiettivo è di introdurre soluzioni volte a potenziare il pilastro pensionistico complementare, promuovendo una maggiore adesione ai fondi pensione su base volontaria e, nel contempo, la destinazione del montante maturato a rendita pensionistica». Tra i 33 Ddl collegati alla legge di Bilancio, vengono inclusi anche «interventi in materia di disciplina pensionistica».Loading…Giorgetti: Psb non lascia indietro nessuno, attenti a pensioni e sanità«Il Piano non lascia indietro nessuno. Si concentra sulla sostenibilità del sistema pensionistico e la qualità del sistema sanitario. Ma poiché nel lungo termine la sostenibilità del welfare dipende dalla demografia, accanto al potenziamento e all’ordinato sviluppo dei pilastri complementari di previdenza e sanità, il Piano rafforza le politiche per la famiglia, per sostenere la natalità e la genitorialità, con migliori servizi alle famiglie e incentivi dedicati». Così il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, nella prefazione al Piano strutturale di bilancio 2025-2029 presentato in Parlamento.Piena attuazione Pnrr e riforme da giustizia a fisco Tra le altre indicazioni contenute nell’introduzione, firmata dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, del Piano Strutturale di Bilancio (Psb) ci sono: la piena attuazione degli impegni assunti con il Pnrr e poi una serie di riforme che riguarderanno dal fisco alla giustizia con l’arrivo di «nuove misure volte a migliorare la compliance nelle transazioni che coinvolgono il consumatore finale in campo tributario e la riduzione della durata dei processi e abbattimento dell’arretrato in quello giudiziario». Previste anche la riforme nella Pa (per migliorare i servizi), la digitalizzazione, la concorrenza e l’ambiente imprenditoriale nella nuova legge Concorrenza 2024. Saranno poi attuate «misure per migliorare la programmazione e il controllo della spesa pubblica e per responsabilizzare i centri di spesa a livello statale, regionale e locale in coerenza al progredire della cosiddetta ’Autonomia differenziata’». LEGGI TUTTO

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    Sanatoria fiscale, i costi e i benefici

    Ascolta la versione audio dell’articolo1′ di letturaC’è un aspetto forse poco considerato nella sanatoria introdotta alla Camera dai partiti della maggioranza all’insaputa (sic) del governo, quello dei costi e benefici.Il Parlamento ha voluto spingere il concordato biennale per le partite Iva assicurando a chi lo voglia sottoscrivere che sanzioni, interessi e anche parte consistente delle somme evase nel periodo 2018-2022 saranno condonate.Loading…Quanto alle somme da restituire si va dal 50% nel caso dei contribuenti con pagella fiscale insufficiente e del 5% per quelli invece con una pagella fiscale migliore. Sulle somme recuperate poi gli ex evasori pagheranno una imposta del 10, 12 o 15% per cento a seconda della diversa affidabilità fiscale.Bene, la norma sulla sanatoria prevede una copertura di quasi 1 miliardo in cinque anni: si tratta dei mancati incassi cui lo Stato rinuncia con l’operazione condono. Lo stesso Stato che inventa la sanatoria per spingere un concordato fiscale da cui immagina di ricavare 700 milioni quest’anno e un miliardo il prossimo.Insomma, oltre al fatto che non torna il bilancio etico perchè chi paga regolarmente le tasse si sente un fesso, diventa discutibile anche quello contabile a meno che non si creda che il nuovo condono trascini masse di evasori desiderosi di superare la soglia dell’illegalità. Visti i precedenti però appare poco probabile. LEGGI TUTTO

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    Lega, l’asse sovranista europeo si ritrova a Pontida il 6 ottobre, ecco chi ci sarà

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaLa notizia dell’ultima ora è che anche il leader dei sovranisti portoghesi di Chega dovrebbe presenziare alla kermesse leghista di Pontida, domenica 6 ottobre. Lo comunicano fonti parlamentari del gruppo dei Patrioti per l’Europa (al quale appartiene anche il Carroccio). André Ventura si aggiunge dunque al premier ungherese Viktor Orban ed al leader dei sovranisti olandesi Geert Wilders nella lista di leader del gruppo dei Patrioti che affiancherà Matteo Salvini al tradizionale raduno leghista. E’ allo studio invece un collegamento con Marine Le Pen, ex presidente del Rasssemblement National, impossibilitata a partecipare di persona. Sarà presente anche il generale Roberto Vannacci, che in occasione della primo raduno nazionale a Viterbo dei movimenti che lo sostengono lo scorso è sembrato non avere nessuna fretta di mettersi in proprio rispetto alla Lega di Salvini alla quale ha rivendicato con un certo orgoglio di appartenere, malgrado la sua “base” spinga per un partito autonomo (che lui non esclude per il futuro).Le parole chiave della sicurezza e della espulsioniSalvini a Pontida vuole inviare un messaggio chiaro non solo agli alleati di governo ma anche all’esterno: e cioè che lui è nell’asse sovranista internazionale e in questo campo intende muoversi. Da protagonista. Questo vuol dire che la Lega scivolerà sempre più alla destra di Meloni, per raccogliere consensi laddove la leader di FdI, al governo, non può più agire. Il prossimo raduno leghista di Pontida, in programma il 6 ottobre, «sarà una grande mobilitazione per il diritto alla sicurezza dei cittadini italiani, per la libertà di pensiero e di parola, per il rispetto della sovranità popolare e nazionale» annunciato il leader della Lega. E ha aggiunto: «Tutta Europa, compresa quella con i governi socialisti, sta presidiando i confini e aumentando controlli ed espulsioni».Loading…La chiamata a raccolta contro le accuse nel processo “Open Arms”Non solo. Il tradizionale raduno bergamasco sul “sacro” pratone di Pontida stavolta avrà una causa in più da sostenere: la difesa della libertà. Quella del suo segretario, prima di tutto. Messa a rischio da «un tentativo della sinistra di attaccare il governo e il diritto alla difesa dei confini nazionali». Salvini descrive così i sei anni di carcere che rischia, per l’accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. E’ quanto gli contesta la procura di Palermo per aver impedito lo sbarco di 147 migranti dalla nave Open Arms a Lampedusa, da ministro dell’Interno nel 2019.La mobilitazione della baseProprio per organizzare al meglio il raduno sul pratone leghista Salvini ha riunito per la tre volte in poche settimane il consiglio federale del partito. Ha già chiesto a tutti i dirigenti di portare gente a Pontida: soltanto ai giovani leghisti ha chiesto di far arrivare almeno mille ragazzi e ragazzi. «Deve essere un bagno di folla», ha detto ai suoi il capo del Carroccio. LEGGI TUTTO

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    Decreto Cutro, il tribunale di Palermo respinge il 90% delle richieste di trattenimento di migranti

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaLe bocciature arrivano ancora una volta dalla Sicilia. Dopo i no dei giudici catanesi, che tante polemiche suscitarono nei mesi scorsi, sul cosiddetto decreto Cutro si pronunciano da poco più di un mese i giudici della sezione specializzata immigrazione e protezione internazionale del tribunale di Palermo, competenti a decidere sulle convalide dei trattenimenti alla frontiera disposti dalla questura di Agrigento in seguito all’apertura del centro di Porto Empedocle.Convalidate solo 10 delle 74 decisioni di trattenimento alla frontiera Da allora – l’inaugurazione della struttura risale a metà agosto – solo 10 delle 74 decisioni di trattenimento alla frontiera sono state convalidate. Mentre 64 sono state ritenute illegittime. Il decreto prevede che i richiedenti asilo che hanno fatto richiesta di protezione internazionale alla frontiera o in zone di transito, che provengono da Paesi che l’Italia ritiene sicuri, e che siano sprovvisti del documento di riconoscimento e privi della garanzia finanziaria prevista dalla legge, possano essere trattenuti negli hotspot, nei centri di soccorso e prima accoglienza e in caso di arrivi consistenti e ravvicinati anche nei centri di permanenza per rimpatri. I provvedimenti di trattenimento devono essere poi convalidati dalla magistratura.Loading…I motivi delle mancate convalideNel caso dei “fermi” disposti a Porto Empedocle (Agrigento), i giudici palermitani nella stragrande maggioranza dei casi hanno ritenuto le decisioni del questore illegittime tanto da “avallarne” soltanto 10 su 74. Alla base del no alla convalida per i magistrati sostanzialmente ci sarebbe l’assenza della «dovuta motivazione sulla necessità del trattenimento, sulla sua proporzionalità e sull’impossibilità di fare efficace ricorso alle altre misure alternative, di tipo non coercitivo».«Trattenimento solo in circostanze eccezionali»I giudici, inoltre, appellandosi alla legislazione e alla giurisprudenza europea sconfessano quello che nel decreto appare come un automatismo affermando che il «trattenimento vada disposto soltanto nelle circostanze eccezionali, in base ai principi di necessità e proporzionalità, come ultima risorsa, sulla base di una valutazione caso per caso. Sempre che non siano applicabili efficacemente misure alternative meno coercitive». LEGGI TUTTO