More stories

  • in

    Camion perde il carico, investe auto e causa due vittime, l’autista in fuga è stato arrestato: la patente gli era stata ritirata

    L’incidente, che ha provocato due morti, un ferito grave e altri quattro che versano in condizioni meno gravi, è avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri sulla provinciale 111, in località Caprara, nel comune di Campegine (Reggio Emilia). Il conducente del camion era senza patente, che gli era stata ritirata lo scorso mese di agosto per guida in stato di ebbrezza.Incidente sulla Provinciale 111 – Nanopress.itL’uomo, un 39enne di Montecchio Emilia, si è rifiutato di sottoporsi all’alcol test.Arrestato il conducente del camion fuggito dopo l’incidente sulla provinciale 111È stato rintracciato e arrestato dai carabinieri di Guastalla il conducente del camion che – nel tardo pomeriggio di venerdì, 17 novembre – si è dato alla fuga dopo aver perso il carico di impalcature che stava trasportando. L’incidente ha causato due morti, un ferito grave e altri quattro feriti più lievi. L’uomo, un 39enne di Montecchio Emilia, si è rifiutato di sottoporsi all’alcol test e quindi gli verrà contestata anche la guida in stato d’ebbrezza. Era sprovvisto di patente, che lo scorso agosto gli era stata ritirata per guida in stato di ebbrezza. È accusato di lesioni personali gravissime, omicidio stradale, fuga da incidente in caso di omicidio e lesioni.L’incidente è avvenuto sulla provinciale 111 in località Caprara, nel comune di Campegine, in provincia di Reggio Emilia, poco dopo le 18:30 di venerdì. Il camion, che trasportava componenti d’acciaio per i ponteggi – per cause ancora in corso di accertamento – ha perso il carico e ha travolto un’auto. A bordo della vettura viaggiavano tre giovani, due dei quali – un 19enne e un 21enne – hanno perso la vita. L’altro 21enne a bordo è gravemente ferito ed è tuttora ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Parma. Il carico ha investito anche altre due auto, una Bmw, il cui conducente è rimasto illeso e una Peugeot 208 con quattro persone a bordo, lievemente ferite.Dopo l’incidente, il conducente dell’autocarro è fuggito, ma i carabinieri sono riusciti a rintracciarlo grazie alle telecamere dei varchi di lettura targhe. Il mezzo è stato sequestrato. LEGGI TUTTO

  • in

    Morta dopo una cena in pizzeria, sequestrati i cellulari dei familiari di Gerardina Corsano

    Esclusa definitivamente l’intossicazione da cibo, gli inquirenti si muovono su altre piste investigative. Gerardina Corsano, 46enne di Ariano Irpino, è deceduta il 31 ottobre scorso.Gerardina Corsano e Angelo Meninno – Nanopress.itRicoverato con lei anche il marito, Angelo Meninno, 52 anni, che è riuscito a salvarsi. Poco prima di sentirsi male, i due coniugi erano stati a cena in una pizzeria di Ariano Irpino, e questo aveva fatto inizialmente ipotizzare un’intossicazione da botulino, che è stata esclusa dai riscontri dell’esame autoptico.Sequestrati i cellulari dei familiari di Gerardina CorsanoIl Pm della Procura di Benevento ha disposto il sequestro dei telefoni cellulari dei familiari di Gerardina Corsano, la 46enne di Ariano Irpino (Avellino) deceduta in ospedale il 31 ottobre scorso. Inizialmente si ipotizzava che la donna fosse stata intossicata dal botulino, visto che – poche ore prima di accusare i dolori gastrointestinali che l’avevano costretta al ricovero – era stata a cena in una pizzeria di Ariano Irpino con il marito, Angelo Meninno, anche lui ricoverato e dimesso dopo qualche giorno. Le condizioni di salute di Gerardina sono ben presto degenerate fino al drammatico epilogo, mentre il marito è riuscito a salvarsi.L’esame autoptico sul corpo della donna ha definitivamente escluso l’ipotesi dell’intossicazione da botulino. Gerardina Corsano sarebbe morta per avvelenamento. Al momento non è chiaro con cosa sia venuta a contatto né quale sostanza ne abbia provocato la morte. “Esclusa l’intossicazione da botulino, la Procura sta valutando ulteriori profili diindagine” ha fatto sapere il legale dei familiari della donna. LEGGI TUTTO

  • in

    Filippo Turetta è ufficialmente indagato per tentato omicidio: trovati capelli accanto alle macchie di sangue

    Filippo Turetta, il 22enne scomparso dallo scorso sabato insieme alla sua ex fidanzata, Chiara Cecchettin, sua coetanea, è ufficialmente indagato per tentato omicidio. Giulia Cecchettin – Filippo Turetta – Nanopress.itA Fossò, dove erano state repertate alcune macchie di sangue, sarebbero stati trovati dei capelli, che potrebbero appartenere proprio a Chiara, ma saranno gli esami del Dna a dirlo con certezza.Filippo Turetta indagato per tentato omicidioSvolta nelle indagini per la scomparsa di Chiara Cecchettin, 22 enne di Vigonovo, e del suo ex fidanzato, Filippo Turetta. Il 22enne – stando a quanto riferisce l’Ansa – è stato ufficialmente iscritto nel registro degli indagati per tentato omicidio.Nelle scorse ore è emersa un’importante novità. Sul tratto di strada nella zona industriale di Fossò (Venezia), dove domenica scorsa sono state repertate alcune presunte macchie di sangue, sarebbero stati rinvenuti anche dei capelli. Saranno gli esami del Dna a dire se appartengano a Chiara o Filippo.Dei due ex fidanzati non si hanno notizie dallo scorso sabato sera, quando hanno cenato insieme nel fast food di un centro commerciale di Marghera (Venezia). Da allora più nessuna traccia di Chiara e Filippo, che avevano avuto una relazione interrotta qualche mese per volontà della ragazza.Notizia in aggiornamento.  LEGGI TUTTO

  • in

    Saman Abbas, il pm: “Dai familiari mai un gesto di pietà per lei”

    Il procuratore di Reggio Emilia ha parlato dell’omicidio di Saman Abbas, la 18enne di Novellara uccisa dai suoi familiari , come “il più malvagio e aberrante dei delitti”. Saman Abbas-Nanopress.itIntanto il padre della ragazza ha chiesto di poter essere ascoltato nell’ambito del processo.Al via la requisitoria del pubblico ministero nel processo per l’omicidio di Saman Abbas“Una vicenda terribile, di una tragicità immane, con il più aberrante e malvagio dei delitti, commesso dai genitori con la collaborazione di altri familiari”. Ha esordito così questa mattina il procuratore di Reggio Emilia Gaetano Paci nell’ambito del processo per l’omicidio di Saman Abbas, la 18enne uccisa a Novellara nell’aprile di die anni fa.Il pm ha spiegato che non esiste una prova del momento in cui la ragazza è stata uccisa, ma esiste una pluralità di elementi che possono essere considerati una prova.Intanto, il padre della ragazza, imputato insieme ad altri 4 familiari, tra cui la moglie che è ancora latitante, ha detto di voler rilasciare dichiarazioni spontanee. LEGGI TUTTO

  • in

    Firenze, donna muore a 50 anni dopo aver contratto la febbre Dengue

    La 50enne, che soffriva di altre gravi patologie, era tornata da un viaggio in Thailandia. Ricoverata nell’ospedale Careggi di Firenze, dove è deceduta a seguito dell’aggravarsi delle sue condizioni. La zanzara Aedes, vettore del virus Dengue – Nanopress.itL’Asl locale ha quindi disposto una disinfestazione straordinaria nella aree interessate.Donna muore a 50 anni con la febbre DengueNon ce l’ha fatta la donna di 50 anni di Fucecchio (Firenze) morta dopo aver contratto la febbre dengue. La paziente era ritornata da un viaggio in Thailandia e soffriva già di altri gravi patologie. Ricoverata in terapia intensiva all’ospedale di Careggi, è deceduta nelle scorse ore.  Prima del ricovero, la 50enne si era recata anche a lavoro, in una conceria di San Miniato a Pisa.L’Azienda sanitaria locale ha quindi disposto una disinfestazione straordinaria nella aree interessate nel raggio di 100 metri.La febbre Dengue, di origine virale, viene trasmessa agli esseri umani dalle punture di zanzare che hanno punto una persona infetta. La trasmissione non avviene da uomo a uomo. Il virus circola per diversi giorni nella persona infetta e in questo modo le zanzare lo trasmettono ad altre persone. Tra i sintomi ci sono febbre, anche molto alta, sfoghi cutanei, dolori agli occhi e alle articolazioni e disturbi generali quali vomito e diarrea. LEGGI TUTTO

  • in

    La casa occupata illegalmente da mamma e figli a Quarto (Napoli) è stata sgomberata dai carabinieri

    In casa con la donna e i suoi tre figli minorenni, che si erano introdotti nell’appartamento al civico 42 di via De Gasperi a Quarto, si erano sistemate anche due zie. Carabinieri – Nanopress.itLa donna aveva approfittato dell’assenza del padrone di casa per introdursi nell’abitazione. La donna ha consegnato le chiavi dell’alloggio ai carabinieri che a loro volta le hanno restituite al legittimo proprietario.Sgomberata la casa occupata illegalmente da mamma e figli a QuartoÈ stato sgomberato dai carabinieri l’appartamento occupato illegalmente da una donna e dai suoi tre figli minorenni a Quarto (periferia di Napoli) il 7 novembre scorso. La donna si era introdotta nell’abitazione al civico 42 di via De Gasperi mentre il legittimo proprietario era fuori casa. L’uomo era stato costretto a vivere in auto.Stando a quanto riferisce l’Ansa, questa mattina i carabinieri sono intervenuti su richiesta della donna ai quali la stessa ha consegnato le chiavi, che sono tornate in mano al legittimo proprietario. LEGGI TUTTO

  • in

    Rapinato e pestato davanti al suo hotel a Bellaria, albergatore muore dopo due settimane di agonia

    Le accuse per i due rapinatori sono di omicidio volontario. La vittima della violenta rapina è Ennio Quadrelli, 87 anni. Ennio Quadrelli – Nanopress.itL’anziano è deceduto dopo due settimane di agonia all’ospedale Infermi di Rimini.Albergatore muore dopo una violenta rapinaNon ce l’ha fatta Ennio Quadrelli, albergatore 87enne di Bellaria, rapinato e pestato da due malviventi il primo novembre scorso. Quella sera due rapinatori avvicinarono la vittima mentre stava rientrando all’hotel Majestic, di proprietà della vittima, sul lungomare Panzini dove abitualmente soggiornava in inverno. Pestato a sangue, è stato rapinato del cellulare e dei contanti che aveva in tasca, e poi picchiato per farsi aprire la cassaforte di cui però la vittima non aveva le chiavi.Dopodiché i malviventi lo hanno lasciato a terra e si sono dati alla fuga. È stato proprio Quadrelli ad allertare i soccorsi quella sera. L’accusa per i due rapinatori è ora di omicidio volontario. Sul caso indagano i carabinieri.“Le forze dell’ordine sono al lavoro per cercare di risalire ai responsabili della violenza, stanno lavorando attivamente e confidiamo nella loro attività per far luce sull’accaduto. In passato sono capitati alcuni furti in alberghi chiusi nella stagione invernale, ma non era mai successa una cosa del genere, con così tanta violenza” ha spiegato il sindaco di Bellaria Igea Marina Filippo Giorgetti LEGGI TUTTO

  • in

    Picchiano un coetaneo che ha difeso un amico, gruppo di bulli 13enni segnalati alla Procura di Bologna

    Le indagini dei carabinieri sono partite dopo la denuncia della madre della vittima, un ragazzo di 13 anni che frequenta una scuola media di Bologna. Baby gang – Nanopress.itIl gruppo di bulli lo avrebbe punito perché il ragazzo – loro coetaneo – aveva difeso un amico preso di mira dal loro gruppo. La vittima ha riferito tutto all’insegnante, che ha messo una nota all’aggressore, e poi ha raccontato l’accaduto alla madre, che a quel punto ha sporto denuncia ai carabinieri.Bulli 13enni segnalati alla Procura di BolognaHanno deciso di fargliela pagare perché aveva difeso un amico preso di mira dal loro gruppo. È per questo motivo che un gruppo di tre ragazzi di 13 anni, che frequentano una scuola media di Bologna, è stato segnalato dai carabinieri alla Procura per i Minorenni di Bologna con l’accusa di violenza privata, lesioni personali e minacce. Stando a quanto riferisce l’Ansa, i tre avrebbero aggredito un amico della vittima durante la ricreazione. A quel punto il 13enne ha cercato di difendere l’amico ed è stato a sua volta preso di mira dal gruppo.  All’uscita da scuola è stato colpito dai tre coetanei e – al ritorno a casa – forse per la paura, è svenuto sull’uscio del condominio. Immediatamente è stato soccorso e trasferito in ospedale, dove è stato dimesso con una prognosi di tre giorni.A quel punto l’adolescente ha raccontato tutto alla mamma, che ha sporto denuncia alle autorità. I carabinieri di Bologna hanno avviato le indagini, identificando i tre adolescenti colpevoli dell’aggressione e li hanno segnalati alla Procura per i Minorenni del capoluogo emiliano. La vittima ha riferito l’accaduto anche all’insegnante, che ha messo una nota a uno dei tre bulli.A questo punto sarà la Procura per I Minorenni a occuparsi della vicenda. LEGGI TUTTO