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    Manovra 2026, Meloni: sul contributo delle banche non credo ci saranno modifiche, sugli affitti brevi decide il Parlamento

    Ascolta la versione audio dell’articolo«Sul contributo delle banche non credo» ci saranno modifiche e «continuo a dire che secondo me è un bel segnale che si mettono risorse sui lavoratori, sulle imprese che assumono, sulle famiglie e la natalità e che si chieda un contributo a banche e assicurazioni». Così la premier Giorgia Meloni in un’intervista al Tg1, parlando della legge di bilancio 2026.Sugli affitti brevi, invece, «a mio avviso, deve decidere il Parlamento se confermare o meno la norma» ha spiegato la premier. «Io voglio solamente dire – ha aggiunto – che la ratio del provvedimento non è fare cassa sul tema degli affitti, ma è favorire gli affitti alle famiglie perché è evidente che se c’è la stessa tassazione per chi affitta a un turista e per chi affitta a una famiglia, si tenderà ad affittare al turista e gli affitti per le famiglie aumenteranno. Quindi il nostro obiettivo è abbassare gli affitti per le famiglie».Loading…La presidente del Consiglio ha parlato anche della riforma della giustizia che introduce la separazione delle carriere per i magistrati: «Non sono d’accordo con l’Anm, ma a memoria non ricordo una volta in cui l’Anm sia stata favorevole a qualsiasi riforma della giustizia. La loro idea è che tutto va benissimo, ma non è l’idea che abbiamo noi della giustizia e credo nemmeno i cittadini.Quanto allo stop al progetto del Ponte sullo Stretto «alla magistratura contabile voglio dire che sono rimasta francamente un po’ incuriosita di fronte ad alcuni rilievi, come quello nel quale ci si chiedeva per quale ragione avessimo condiviso una parte della documentazione via link, perché si avrebbe voglia di rispondere ”perché c’è internet”. Dopodiché il governo aspetta i rilievi, risponderà ai rilievi, sia chiaro che l’obiettivo è fare il Ponte sullo Stretto di Messina, che è un’opera strategica, sarà un’opera ingegneristica unica al mondo». LEGGI TUTTO

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    Meloni: “Riforma della giustizia occasione storica per giustizia più giusta ed efficiente”

    La presidente del Consiglio ha illustato i punti chiave del provvedimento: maggiore efficienza, separazione delle carriere, responsabilità dei giudici e sorteggio dei membri del Csm. Ha ribadito il dissenso rispetto all’Anm, storicamente contraria alle riforme

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    La presidente del Consiglio Giorgia Meloni è tornata a parlare della riforma della giustizia e della manovra economica, definendo la prima “un’occasione storica” e ribadendo la propria distanza dalle posizioni dell’Associazione nazionale magistrati (Anm). Le sue dichiarazioni, rilasciate al Tg1, arrivano dopo il via libera del Senato al disegno di legge costituzionale che introduce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri.

    “Sulla giustizia norme di buon senso”

    “La riforma che introduce la separazione delle carriere dei magistrati rappresenta un’occasione storica per avere una giustizia più efficiente e più giusta”, ha detto la premier. Meloni ha spiegato che si tratta di “norme di buon senso” pensate per “rafforzare la terzietà del giudice” e garantire quindi “un processo più giusto”. Tra i punti qualificanti del provvedimento, la premier ha ricordato l’istituzione di un’Alta Corte disciplinare, che “significa che se un giudice domani dovesse sbagliare si assumerà finalmente la responsabilità”, e l’introduzione del sorteggio per i componenti del Consiglio superiore della magistratura, “una misura per liberare la magistratura dalle correnti politicizzate e valorizzare il merito”. Durante l’intervista, Meloni ha anche risposto alle critiche dell’Associazione nazionale magistrati, che si è detta contraria alla riforma. “Non sono d’accordo con l’Anm – ha affermato – ma a memoria non ricordo una volta in cui l’Anm sia stata favorevole a una qualsiasi riforma della giustizia. La loro idea è che tutto vada benissimo, ma non è l’idea che abbiamo noi e credo nemmeno quella dei cittadini”. LEGGI TUTTO

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    Riforma Giustizia, Sky TG24 si candida a ospitare incontro tv tra Nordio e Parodi

    Nel giorno in cui l’aula del Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge costituzionale che introduce la separazione delle carriere della magistratura, Sky TG24 ha invitato il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il presidente dell’Associazione nazionale magistrati (Anm) Cesare Parodi a un confronto televisivo nei suoi studi.

    Nordio: “Pronto a un confronto in diretta con i magistrati dell’Anm”

    L’incontro offrirà un’occasione unica per un dialogo aperto e diretto tra il governo e la magistratura, su un tema cruciale per il futuro del Paese e in vista del referendum confermativo, che dovrebbe svolgersi nella primavera del 2026. L’offerta di svolgere il dibattito su Sky TG24 conferma ancora una volta il ruolo del canale all news come “casa del confronto”, luogo in cui posizioni diverse possono incontrarsi e misurarsi nel rispetto del pluralismo e della qualità dell’informazione. Il confronto, nell’auspicio della testata, ha l’obiettivo di offrire ai cittadini tutti gli strumenti per comprendere a fondo i contenuti e le implicazioni della riforma. “Sono assolutamente pronto ad un confronto in diretta con i magistrati dell’Anm in tv. Sono ben lieto di confrontarmi con chiunque nell’ambito di un incontro uno ad uno” ha dichiarato il ministro della Giustizia Carlo Nordio, rispondendo all’invito in diretta a Sky TG24. Lo stesso invito è stato rivolto dalla testata all news al presidente dell’Anm, Cesare Parodi.

    Direttore Sky TG24: “Confronto e pluralismo sono il cuore della nostra informazione”
    “Sky TG24 da sempre promuove il dialogo costruttivo tra le parti e il confronto delle idee come valore fondamentale della democrazia”, ha commentato Fabio Vitale, direttore di Sky TG24. “Accogliere in uno stesso spazio il ministro della Giustizia e l’Anm disposti a confrontarsi sulla riforma della giustizia e in vista del referendum confermativo, rappresenta il senso più autentico del nostro impegno giornalistico: dare voce a tutte le prospettive, offrendo al pubblico un’informazione completa, equilibrata e trasparente”. LEGGI TUTTO

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    Giustizia, referendum confermativo nel 2026: quando si potrebbe votare e cosa sappiamo

    La Costituzione definisce i paletti per lo svolgimento del referendum: può tenersi solo se, alla seconda votazione, una legge di revisione costituzionale (o altra legge costituzionale) non è stata approvata con una maggioranza dei due terzi dei componenti in ciascuna Camera. Il 18 settembre scorso, l’Aula di Montecitorio ha dato disco verde al provvedimento, in seconda lettura, con 243 sì su 400. Mentre al Senato i voti favorevoli sono stati 112, anche in questo caso al di sotto della soglia dei due terzi. LEGGI TUTTO

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    Giustizia, Schlein: “Meloni vuole mani libere ed essere al di sopra della Costituzione”

    Dopo il via libera alla riforma, la segretaria del Pd va all’attacco: “Meloni con le sue gravi affermazioni contro la Corte dei Conti chiarisce il vero obiettivo della riforma costituzionale. Non è una riforma che serve a migliorare la giustizia, né serve agli italiani. Serve a questo governo per avere le mani libere e mettersi al di sopra delle leggi e della Costituzione.”  LEGGI TUTTO