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Crosetto: i tempi sono cambiati, cambi anche la Nato

La sicurezza non è più garantita, il mondo è cambiato ed è il momento che anche la Nato cambi. Con i venti di guerra che spirano a pochi chilometri da ’casa’ e la situazione internazionale sempre più tesa, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, non nasconde la sua preoccupazione, così come non l’ha mai fatto da quando siede a via XX settembre. E da Padova, dove ha partecipato ad un convegno su Difesa e sicurezza, spiega il suo pensiero.

«Il centro del mondo non sono più Usa e Ue, la Nato si adegui ai temi cambiati – ha detto il ministro -. Se la Nato è nata per garantire la pace e la mutua difesa o diventa un’organizzazione che si prende questo compito parlando con il Sud del mondo oppure non raggiungeremo l’obiettivo di avere sicurezza all’interno di regole che valgano per tutti».

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Crosetto: Ue e Onu non contano più, è cambiato il mondo

«Spesso parliamo come se vivessimo ancora 30 anni fa, ma tutto è mutato. Si parla di Europa come se l’Europa contasse qualcosa; forse un tempo avrebbe potuto contare se si fosse data un ruolo politico che non si è data, se si fosse dotata di una politica estera o di una difesa. Ma è finito il suo tempo, e lo dico con tristezza. E’ cambiato il mondo», ha affermato ancora il ministro della Difesa. «L’Onu – ha quindi aggiunto – conta come l’Europa nel mondo, niente, meno di una nazionale, meno della Cina, meno dell’India o meno di Israele»

Il primato delle superpotenze

La conferma arriva dalle crisi mondiali. Dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, al conflitto israelo-palestinese sfociato poi nell’attacco all’Iran. In uno scenario, come ribadisce ogni volta Crosetto, in cui a contare «saranno sempre più le superpotenze» a discapito delle «grandi democrazie».

Per uso basi Usa nessuna richiesta finora

Sull’eventuale coinvolgimento dell’Italia nei conflitti in corso, il ministro ostenta tranquillità e rassicura che il nostro Paese «non deve preoccuparsi per adesso, le guerre sono ancora lontane anche se il mondo è un mondo più difficile di quello che c’era 4-5 anni fa». Nonostante tutto, però, l’Italia deve fare i conti anche con la presenza delle basi Usa e Nato sul territorio anche se, un’eventuale autorizzazione al sorvolo dello spazio aereo e all’utilizzo delle infrastrutture per rifornimento e supporto logistico, in caso di operazioni militari statunitensi, dovrà comunque passare dal ministero della Difesa. Questa autorizzazione viene rilasciata informando successivamente il Parlamento, ma non è una prerogativa parlamentare diretta, come lo sono invece la dichiarazione dello stato di guerra, oppure l’utilizzo dei contingenti militari, per il quale è obbligatoria per legge una preventiva risoluzione del Parlamento. «Al momento – ha rassicurato però Crosetto – non c’è nessuna richiesta. Inutile parlare di una cosa che non esiste»


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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