È arrivato il voto definitivo sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 17 giugno 2025, n. 84, recante «disposizioni urgenti in materia fiscale». Il provvedimento, che aveva già ottenuto il via libera in Commissione finanze con alcune modifiche di rilievo, introduce una serie di misure mirate a semplificare il rapporto tra fisco e contribuenti, con particolare attenzione al mondo delle partite Iva e al nuovo istituto del concordato preventivo biennale.
Ravvedimento speciale collegato al concordato biennale
La novità più significativa riguarda il ravvedimento speciale per gli anni d’imposta 2019-2023, riservato ai soggetti che aderiscono al concordato preventivo biennale. La misura consente una regolarizzazione agevolata degli omessi o insufficienti versamenti, applicando sanzioni ridotte e imposte calcolate secondo i parametri degli Isa (Indici sintetici di affidabilità fiscale). L’obiettivo è duplice: da un lato incentivare l’adesione al concordato, dall’altro contenere il contenzioso e favorire l’emersione spontanea di basi imponibili pregresse. Secondo quanto previsto, l’Agenzia delle entrate emanerà un provvedimento attuativo per disciplinare termini, modalità operative e criteri di calcolo.
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Maggiori garanzie nei controlli fiscali
Altro punto centrale del decreto è l’introduzione dell’obbligo, per l’Amministrazione finanziaria e per la Guardia di finanza, di motivare in modo circostanziato ogni accesso presso la sede del contribuente, anche in caso di verifiche “a sorpresa”. La finalità è rafforzare le tutele procedimentali e ridurre i margini di discrezionalità negli accessi ispettivi, soprattutto nei confronti di piccoli contribuenti e studi professionali.
Altre disposizioni
Il testo contiene inoltre nuove scadenze e rateizzazioni per il versamento delle imposte sui redditi; misure di semplificazione per autonomi e imprese minori; interventi sul reverse charge e sullo split payment, in linea con gli orientamenti Ue; razionalizzazione delle attività di riscossione.
Iter parlamentare e prossimi passaggi
Il testo passerà al Senato per la seconda lettura, con l’obiettivo di completare l’iter entro la fine di luglio, in tempo utile per la scadenza dei 60 giorni dalla pubblicazione del decreto. Nonostante l’importanza delle misure fiscali in gioco, i lavori parlamentari si stanno svolgendo in un clima di bassa tensione politica.