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Parigi accusa Roma di dumping fiscale, Salvini: “Francesi nervosi”. Tajani: “Sbalordito”

Continuano le polemiche tra Italia e Francia, dopo che Parigi – per bocca del premier François Bayrou – ha accusato Roma di “dumping fiscale”. Palazzo Chigi ha reagito con “stupore”, sottolineando che invece è l’economia italiana a essere “da molti anni penalizzata dai cosiddetti ‘paradisi fiscali europei’”. Oggi a commentare sono stati anche i due vicepremier italiani

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Continuano le polemiche tra Italia e Francia, dopo che Parigi – per bocca del premier François Bayrou – ha accusato Roma di “dumping fiscale”. Palazzo Chigi ha reagito con “stupore”, sottolineando che invece è l’economia italiana a essere “da molti anni penalizzata dai cosiddetti ‘paradisi fiscali europei’”. Oggi a commentare sono stati anche i due vicepremier. “Francesi nervosi”, ha detto Matteo Salvini. Mentre Antonio Tajani si è detto “sbalordito”. Si è aperto, così, un nuovo fronte tra Parigi e Roma: le due capitali, in questi mesi, si sono già spesso trovate su posizioni non allineate. Senza contare le recenti tensioni diplomatiche dopo le parole di Salvini su Emmanuel Macron.

Salvini: “Francesi nervosi”

“I francesi sono nervosi: il peso del debito è più pericoloso per gli investimenti rispetto al nostro. Convocano a Parigi per parlare di future guerre. Noi facciamo di tutto per armare la diplomazia non i carri armati”, ha detto il leader della Lega. “La fine della guerra in Ucraina – ha sottolineato Salvini – salverà tante vite e aprirà commerci per tanti imprenditori che vogliono continuare a lavorare. I governi di sinistra in Europa parlano di mandare i soldati. Su una cosa non transigo: finché sono al governo, non ci sarà un solo soldato a combattere in Ucraina. Non siamo in guerra e non vogliamo esserlo”. “A Parigi sono parecchio nervosi – ha detto ancora Salvini – un giorno convocano gli ambasciatori, il giorno dopo attaccano governi come quello italiano su un sistema fiscale che è assolutamente normale”.

Tajani: “Sbalordito”

“Sono sbalordito, un’accusa frutto di un ragionamento totalmente sbagliato”, ha detto invece il ministro degli Esteri Tajani in un’intervista a Il Messaggero. “Non voglio commentare la situazione politica ed economica in Francia, ma se l’Italia procede su un percorso economico positivo e mantiene una solidità politica rilevante questo non è perché pratica dumping fiscale e non cospira contro altri Paesi europei. Ci sono altri, veri paradisi fiscali in Europa, ci sono altre profonde anomalie nella Ue che andrebbero corrette, queste sono le anomalie da contestare”, ha sottolineato il leader di Forza Italia.


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Le accuse di Bayrou

L’accusa all’Italia di “dumping fiscale” è arrivata dal premier Bayrou nel corso di un’intervista con franceinfo, Lci, Bfmtv e Cnews: ha lanciato il siluro in direzione Roma, parlando del rischio che i francesi con più risorse vadano all’estero se il governo vara provvedimenti mirati “ai più ricchi”. “Ormai c’è una specie di nomadismo fiscale e ognuno si trasferisce dove è più conveniente”, ha notato Bayrou. Poi ha citato, a titolo di esempio, l’Italia “che sta facendo una politica di dumping fiscale”. Un riferimento ai vantaggi previsti per chi si trasferisce in Italia o rimpatria dopo alcuni anni trascorsi all’estero. Bayrou è alla guida di un governo in piena crisi politica, atteso l’8 settembre da un voto di fiducia decisivo, in cui “è in gioco il destino della Francia”, come ha spiegato lui stesso nella stessa intervista.

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La risposta dell’Italia

La risposta di Palazzo Chigi è arrivata poco più di un’ora dopo: quelle del primo ministro francese sono affermazioni “totalmente infondate”, che “stupiscono”. “L’economia italiana è attrattiva e va meglio di altre grazie alla stabilità e credibilità della nostra nazione”, è la linea dettata da Giorgia Meloni, rimarcando che “l’Italia non applica politiche di immotivato favore fiscale per attrarre aziende europee e, con questo governo, ha addirittura raddoppiato l’onere fiscale forfettario in vigore dal 2016 a carico delle persone fisiche che trasferiscono la residenza in Italia”. Palazzo Chigi ha anche denunciato come sia l’economia italiana a essere “da molti anni penalizzata dai cosiddetti ‘paradisi fiscali europei’, che sottraggono alle nostre casse pubbliche ingenti risorse”. E ha esortato il governo francese a “unirsi finalmente” agli sforzi italiani in sede Ue “contro quegli Stati membri che applicano da sempre un sistematico dumping fiscale, con la compiacenza di alcuni Stati europei”.


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