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Meeting Rimini 2025, Tajani: “Politica estera spetta a me e alla premier”

Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando all’evento, ha replicato a chi gli chiedeva un commento sulla querelle Salvini-Macron: “Se si devono far valere delle ragioni, si vince con la forza delle idee, non con la violenza delle parole”. Poi ribadisce: “Impegnati a costruire pace, non è facile ma non bisogna demordere”

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“La politica estera la fanno il presidente del Consiglio, il ministro degli Esteri e se si devono far valere delle ragioni, come ho detto, si vince con la forza delle idee, non con la violenza delle parole”. Così il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, arrivando al Meeting di Rimini, ha replicato questa mattina a chi gli chiedeva un commento sulla querelle Salvini-Macron. “Io uso sempre toni calmi: bisogna sempre ricordare che la forza delle idee in politica conta più della violenza delle parole. Quindi se si vuole vincere bisogna usare la forza delle idee. Quello che io ho sempre cercato di fare per prevalere”, ha aggiunto il titolare della Farnesina.

Tajani: “Impegnati a costruire pace, non facile ma non demordere”

“Costruire la pace: in questo momento siamo tutti impegnati per questo. Non è facile sia in Medio Oriente sia in Ucraina, però bisogna sempre non demordere. Dobbiamo andare avanti, lavorare perché poi quando ci sono delle idee giuste vanno difese, bisogna combattere per loro”, ha detto Tajani, arrivando a Rimini. “Ci vorrà tempo, ma alla fine vincerà la pace. I mattoni nuovi – ha aggiunto riferendosi al tema della kermesse riminese ‘Nei luoghi deserti costruiremo con mattoni nuovi’ – sono l’impegno di tutti quanti noi, le idee, perché sono tante le persone di buona volontà, tanti costruttori di pace e alla fine ‘non prevalebunt’, appunto, quelli che vogliono distruggere la pace”.


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