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In autunno sei regioni al voto: dalle Marche al Veneto le possibili date

Archiviata l’ipotesi di terzo mandato per i governatori del Veneto Luca Zaia e della Campania Vincenzo De Luca, si è aperta ufficialmente la partita delle candidature per le elezioni regionali dell’autunno. Sono sei le Regioni che andranno al voto (Campania, Marche, Puglia, Toscana, Valle D’Aosta, Veneto). Al momento non c’è accordo per votate in una data unica. Per il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, «un election day per le elezioni regionali condiviso sarebbe auspicabile», ma, ha ammesso «ovviamente questa decisione è rimessa all’autonomia delle singole regioni».

Il definitivo affossamento del terzo mandato, con il voto contrario all’emendamento della Lega anche di Fratelli d’Italia e Forza Italia, è avvenuto in commissione Affari costituzionali del Senato. Seguito dalla rapida archiviazione in Conferenza delle Regioni del piano B di Zaia e De Luca, supportato anche dal presidente della Conferenza e governatore del Friuli Venezia Giulia: ossia uno slittamento delle regionali d’autunno alla primavera del 2026 con la motivazione che altrimenti non si farebbe in tempo a concludere e mettere in sicurezza i progetti legati al Pnrr.

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Toscana verso il voto ad ottobre

Una proposta, quest’ultima, tramontata di fronte alla mancata convergenza di tutti. E all’aperta ostilità del governatore dem della Toscana Eugenio Giani, che ha annunciato la firma del decreto per il voto il 12 o il 19 di ottobre 2025. Giani attende ancora il via libera ufficiale alla ricandidatura. Non è un mistero che la segretaria dem Elly Schlein vorrebbe alla guida della regione più sicura per il Pd un uomo (o una donna) di sua più stretta fiducia, ma è anche vero che sostituire Giani è politicamente complicato e che una candidatura forte alternativa non c’è. Quanto al centrodestra, il nome più probabile al momento è quello del sindaco Fdi di Pistoia Alessandro Tomasi. Gli altri nomi in pista sono quelli di Elena Meini (capogruppo della Lega in consiglio regionale) e di Marco Stella (capogruppo di Forza Italia, sempre in consiglio regionale).

Marche prima regione alle urne

Ma la prima regione che sarà chiamata al voto saranno le Marche. «La campagna elettorale inizia ad agosto. Il voto sarà a settembre, o il 21 o il 28» ha dichiarato il governatore uscente Francesco Acquaroli (Fdi). Le Marche sono l’unica regione dove i candidati sono stati ufficializzati. Sarà Matteo Ricci, ex sindaco di Pesaro ed ora eurodeputato Pd, a sfidare Acquaroli. A breve Ricci dovrebbe chiudere l’accordo di programma dell’alleanza di centrosinistra, M5s c0mpreso. In una regione che il centrosinistra punta a strappare al centrodestra.

Il caso del Veneto

Le prossime elezioni regionali in Veneto, in base alle indicazioni fornite dal Consiglio di Stato, si dovranno svolgere «entro il 20 novembre». «Abbiamo una finestra elettorale che ci permette di fare la prima convocazione il 21 settembre – ha dichiarato il governatore uscente Luca Zaia, che puntava a una deroga per inaugurare nel mese di gennaio le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 – ma la escluderei perché vorrebbe dire veramente portare l’affluenza alle urne bassissima. Quindi si andrà a voto tra ottobre e novembre. Non ho ben capito se c’è una proposta di election day, quindi c’è tutto da capire». In Veneto il Carroccio ha puntato i piedi: «Il successore di Zaia deve essere un leghista», è il mantra. Difficilmente la premier Giorgia Meloni potrà imporre un suo candidato. Il designato è Alberto Stefani, vice di Matteo Salvini ma anche in ottimi rapporti con lo stesso Zaia, che lo sosterrebbe con una lista civica a suo nome.


Fonte: http://www.ilsole24ore.com/rss/notizie/politica.xml


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