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    L’italiana Alice Bellandi vince l’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, poi il bacio alla fidanzata in tribuna: le immagini

    L’atleta conquista il podio più alto nel judo, nella categoria 78 kg, piange commossa, poi corre dalla compagna
    Jasmine Martin abbraccia la 25enne: le due condividono un momento unico nella vita della sportiva

    Non riesce a crederci, il cuore le scoppia di felicità. L’italiana Alice Bellandi vince l’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024. Piange commossa, poi corre da lei e dà bacio alla fidanzata in tribuna. L’atleta conquista il podio più alto nel judo, nella categoria 78 kg. Ad assistere alla finale c’è Jasmine Martin, con cui condividere la gioia immensa di un momento unico e irripetibile nella vita di ogni sportivo. In prima fila anche la premier Giorgia Meloni e Al Bano.
    L’italiana Alice Bellandi vince l’oro alle Olimpiadi di Parigi 2024, poi il bacio alla fidanzata in tribuna
    “Non so neanche se sia vero, è un sogno. E’ troppo grande per me, ci ho lavorato tutti i singoli giorni, ci ho pianto una vita intera e ora non posso crederci”, dice dopo l’oro, in lacrime, la Bellandi a Rai Sport. Poi commenta il bacio alla compagna: “Mi spiace venga visto come una cosa straordinaria. E’ amore. Chi bacereste voi dopo risultati così importanti? Sicuramente come ogni cosa si muove per amore, lo sport è amore, l’amicizia è amore, i partner sono amore…”. E conclude: “E’ un oro pieno di amore”.
    L’atleta conquista il podio più alto nel judo, nella categoria 78 kg, piange commossa, poi corre dalla compagna
    Jasmine Martin abbraccia la 25enne: le due condividono un momento unico nella vita della sportiva
    Alice è innamoratissima di Jasmine, corrisposta. La ragazza ha 23 anni, è nata in Brasile, ma ha origini sudafricane. Anche lei è una judoka, nella categoria 57 kg. Vive a Roma. LEGGI TUTTO

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    Cos’ha fatto Parigi per ripulire la Senna in vista delle Olimpiadi

    Caricamento playerMancano meno di tre settimane all’inizio delle Olimpiadi di Parigi, ma ci sono ancora dubbi sulla qualità dell’acqua della Senna, il fiume della città, nel quale si terranno le prove di nuoto nel triathlon, individuale e staffetta mista, e quelle di nuoto di fondo (o nuoto in acque libere), una gara lunga dieci chilometri. Il mese scorso le analisi fatte dall’amministrazione cittadina e regionale avevano evidenziato livelli ancora troppo alti di Escherichia coli, un batterio che può causare infezioni di diversi tipi, soprattutto intestinali; a inizio luglio invece nuove analisi hanno stabilito che l’inquinamento è sceso per la prima volta sotto il limite ritenuto pericoloso per la salute e l’acqua sarebbe quindi, al momento, batteriologicamente “pulita”.
    La Senna è un fiume non balneabile da circa un secolo ma negli ultimi anni, sfruttando proprio l’occasione delle Olimpiadi, è stato investito quasi un miliardo e mezzo di euro per rendere possibile nuotare di nuovo in sicurezza. L’idea è di fare le gare di nuoto olimpiche quest’anno e dall’estate prossima aprire al pubblico alcuni punti del fiume, delimitati da barriere. Per diminuire l’inquinamento del fiume, in particolare la diffusione dei batteri, sono stati fatti principalmente due tipi di interventi: «Abbiamo migliorato gli impianti che distruggono i batteri attraverso l’acido performico e le radiazioni ultraviolette. E abbiamo rinnovato il sistema fognario, per separare la rete dell’acqua piovana da quella delle acque reflue e per renderlo efficace anche nei giorni di pioggia forte», spiega Pierre-Antoine Molina, responsabile delle politiche pubbliche nella regione di Parigi.
    Nei giorni di pioggia infatti la Senna è più inquinata, principalmente perché tutti i sistemi di scolo si riempiono, anche quelli con le acque reflue, che quindi vengono scaricate nel fiume per non far debordare le fogne, e poi perché è più facile che una maggior corrente trasporti rifiuti e batteri lungo il corso. «Con le azioni intraprese stimiamo che, quando il tempo è secco, il 75 per cento dell’inquinamento sarà eliminato, mentre per la pioggia abbiamo costruito bacini di stoccaggio dell’acqua per rendere più resiliente il sistema».
    In particolare, in vista delle Olimpiadi è stato inaugurato il bacino di Austerlitz, un enorme cilindro scavato fino a ottanta metri sotto terra che permette di immagazzinare circa 50mila metri cubi di acqua, per impedire che venga scaricata nella Senna. Negli ultimi giorni le condizioni del fiume sono migliorate soprattutto grazie al meteo, perché è piovuto meno rispetto al periodo precedente: «Abbiamo avuto una primavera eccezionalmente piovosa, ma siamo fiduciosi che nei prossimi giorni vedremo dei miglioramenti», aveva detto Molina il giorno precedente all’uscita delle prime analisi positive.
    Pierre-Antoine Molina sulla Senna, a Parigi (Il Post)
    Le tante autorità coinvolte nel piano (l’amministrazione cittadina e quella regionale, l’autorità fluviale, l’ente che gestisce l’acqua) stanno provando anche a correggere tutti i collegamenti sbagliati tra edifici e impianti di scolo delle acque: sostanzialmente in circa 25mila edifici i tubi e le grondaie dell’acqua di scarico e dell’acqua piovana non erano montati correttamente, e quindi le acque spesso si mischiavano, inquinando la Senna. «Finora abbiamo sistemato più del 40 per cento delle connessioni», dice ancora Molina.
    Tutte le barche permanentemente ormeggiate sulle rive della Senna sono state inoltre collegate al sistema fognario, mentre fino all’anno scorso le house boat, i bar e i ristoranti galleggianti scaricavano le loro acque reflue direttamente nel fiume. I proprietari hanno dovuto spendere circa tra i 10 e i 30mila euro a testa per attaccare le loro barche alle fogne, ricevendo in parte un contributo dalle istituzioni, mentre l’amministrazione ha creato nuovi canali e li ha uniti a un collettore centrale sotterraneo dove verranno raccolte le acque di scarico delle barche.
    «C’è sempre resistenza in Francia quando bisogna cambiare le cose, ma questa non era più rimandabile: ne parlavamo da tantissimo tempo», racconta Jean-Philippe Jacob, che da vent’anni vive su una grande barca ormeggiata sotto il Pont Neuf, nel centro di Parigi. Oltre ad aver collegato la sua barca, Jacob ha contribuito in generale a tutta l’operazione, e sembra piuttosto ottimista sulla pulizia del fiume. «La Senna è sporca quando piove tanto, ma altrimenti era già abbastanza pulita anni fa, è un po’ un mito che sia molto inquinata», dice, anche se in realtà negli anni Sessanta la Senna fu dichiarata “biologicamente morta”.
    La house boat di Jean-Philippe Jacob sulla Senna (Il Post)
    Le prime gare che dovrebbero tenersi nella Senna sono le prove di nuoto del triathlon, una disciplina che comprende anche la corsa e il ciclismo, e sono in programma il 30 e il 31 luglio; il 5 agosto poi ci sarà il triathlon misto, mentre l’8 e il 9 agosto ci saranno le gare femminile e maschile di nuoto di fondo. «Abbiamo contatti regolari con le federazioni, capiamo le loro preoccupazioni perché si parla della salute dei loro atleti, ma abbiamo un livello di trasparenza senza precedenti», spiega ancora Molina, riferendosi soprattutto ai test diffusi periodicamente dall’amministrazione.
    Il nuoto in acque libere presenta del resto sempre una percentuale di rischio, ed è probabile che oggi se ne stia parlando più del solito perché si nuoterà in un fiume in cui legalmente non ci si può tuffare da un secolo; in passato però «ci sono state situazioni forse peggiori, ci è già capitato di nuotare in acque sporche e di avere dei nuotatori che vanno in ospedale per un’intossicazione alla fine di una gara», dice Fabrizio Antonelli, allenatore di diversi nuotatori e nuotatrici italiani e stranieri, tra i quali Gregorio Paltrinieri, che farà la 10 chilometri sulla Senna. Anche prima delle Olimpiadi di Rio de Janeiro del 2016, per esempio, si discusse molto sulla qualità dell’acqua nella Baia di Guanabara, dove si tennero le gare di vela, e di quelle di fronte al Forte de Copacabana, il luogo delle prove di nuoto di fondo. «Le acque libere sono uno sport che per antonomasia prevede un forte spirito di adattamento: ci appelliamo a quello e ci prepariamo al meglio».
    «Dopo aver parlato a lungo con i ragazzi, abbiamo deciso che l’importante è che la gara si faccia, e il comitato organizzatore ci ha garantito che andremo via da Parigi avendo gareggiato», dice Antonelli. Proprio negli ultimi giorni comunque è stato ufficializzato un piano B nel caso in cui le condizioni della Senna non consentano di gareggiare in sicurezza: prevede lo spostamento allo stadio nautico di Vaires-sur-Marne, quello in cui ci saranno le gare di canoa e canottaggio.
    «A noi basta gareggiare, poi è chiaro che farlo nella Senna avrebbe un fascino particolare, perché lo scenario è unico e sarebbe una vetrina pazzesca per questo tipo di nuoto», dice ancora Antonelli. Paltrinieri e gli altri nuotatori che si allenano con Antonelli e faranno la gara di fondo si stanno comunque preparando specificamente per nuotare nel fiume, che vuol dire allenarsi a nuotare anche contro forti correnti, quindi con una maggior preparazione muscolare, e abituare il corpo al contatto con le acque libere: «Da anni seguiamo un protocollo medico per mantenere la flora intestinale ricca», spiega Antonelli, «e poi tra alcuni nuotatori c’è un’usanza di bere un bicchierino di Jägermeister o di qualcos’altro di forte alla fine della gara, per ripulirsi».
    Gregorio Paltrinieri, 29 anni, il mese scorso ha vinto la medaglia d’oro agli Europei nella 10 chilometri in acque libere (Emanuele Perrone/Getty Images)
    «Come lo sci, o il canottaggio, o il tennis, il nuoto in acque libere e il triathlon sono soggetti alle condizioni atmosferiche, quindi se ci sarà brutto tempo e non ci saranno le condizioni per le prove nei giorni stabiliti, il Comitato ha un piano per posticiparle», dice Molina. Il problema è che le gare di nuoto di fondo sono previste come detto per l’8 e il 9 agosto, e le Olimpiadi finiranno l’11, quindi se dovesse piovere molto e la situazione della Senna dovesse peggiorare è molto probabile che gli organizzatori opteranno per il piano B, visto che verosimilmente non si potranno aspettare giornate non piovose.
    Le gare olimpiche sono comunque solo la prima, piccola parte del piano dell’amministrazione parigina, che dall’estate 2025 vuole rendere una cosa abituale il fatto di nuotare nella Senna, completando l’iniziativa Paris-Plage, con la quale da oltre vent’anni le rive del fiume in estate vengono attrezzate come fossero delle spiagge (“Paris-Plage” significa appunto “Parigi-Spiaggia”). Secondo Molina «con Paris-Plage la gente si sente già in spiaggia: fare il bagno è solo il prossimo passo. In caso di brutto tempo, per i due giorni successivi sarà vietato nuotare, come succede anche in alcune spiagge sul mare».
    Oltre a continuare a ripulire il fiume e a controllare la qualità dell’acqua, la cosa difficile sarà far cambiare la percezione comune e convincere le persone che la Senna sia davvero pulita e sicura. Alle azioni sui batteri si aggiungono in questo caso quelle sull’inquinamento visibile come i rifiuti, principalmente in plastica, attraverso barriere galleggianti e barche cattura-rifiuti. Poco tempo fa si era parlato anche di un’altra forma di inquinamento, quella dell’acido trifluoroacetico (TFA), una tra le sostanze note collettivamente come PFAS, che deriva dalla degradazione di vari pesticidi: su questo il prefetto Molina ha detto che i livelli dei pesticidi nella Senna sono nella norma, senza però citare una fonte certa.
    Jean-Philippe Jacob, il proprietario della barca, non è invece particolarmente preoccupato dalla diffidenza delle persone, anzi dice che «se ci sarà meno gente nel fiume, avremo più spazio per nuotare». LEGGI TUTTO

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    Federica Pellegrini a 50 giorni dal parto torna a lavorare ma non si stacca dalla figlia Matilde, a Venezia porta anche la neonata: foto

    L’ex campionessa di nuoto 35enne in laguna incontra Giovanni Malagò e Anna Di Luca
    I tre preparano tutto al meglio per l’Olimpiade e Paralimpiade Invernale Milano Cortina 2026

    Federica Pellegrini è una mamma attenta e soprattutto innamorata. L’ex campionessa di nuoto adora stare a casa con la sua piccola venuta alla luce alle 6.51 di mercoledì 3 gennaio all’ospedale Sacro Cuore Don Calabria, per la gioia anche del papà, Matteo Giunta, ma gli impegni chiamano. A 50 giorni dal parto la 35enne torna a lavorare, ma non si stacca dalla figlia Matilde. A Venezia porta anche la neonata con lei. Sul social condivide alcune foto che raccontano l’appuntamento professionale con pargoletta al seguito.
    Federica Pellegrini a 50 giorni dal parto torna a lavorare ma non si stacca dalla figlia Matilde, a Venezia porta anche la neonata
    Federica nella città lagunare incontra incontra Giovanni Malagò, a cui è legata anche da profonda amicizia e stima. Insieme al 64enne, presidente del CONI dal 19 febbraio 2013 e membro a titolo individuale del Comitato Olimpico Internazionale dal 1º gennaio 2019, e ad Anna Di Luca, addetta alle relazioni internazionali, prepara tutto al meglio per l’evento che presto vedrà protagonista l’Italia nel mondo, l’Olimpiade e Paralimpiade Invernale Milano Cortina 2026.
    L’ex campionessa di nuoto 35enne in laguna incontra Giovanni Malagò e Anna Di Luca
    “Back to work…(together)…in Venice”, scrive la Pellegrini sul social. Le parole accompagnano una serie di scatti in cui lei è con la figlioletta in braccio. In tailleur con pantaloni larghi, Fede mostra la sua forma ritrovata a tempo di record.
    La sportiva è Ambassador di Milano Cortina 2026. Sul sito dedicato all’Olimpiade si legge: “Milano Cortina 2026 è fiera di avere come Ambassador Federica Pellegrini. E’ la nuotatrice italiana che ha conquistato il maggior numero di riconoscimenti, una carriera sportiva eccezionale, impreziosita dal fatto di essere la prima olimpionica azzurra del nuoto (oro a Pechino 2008 nei 200 stile libero). Una favola, quella di Federica Pellegrini, la ‘Divina’, cominciata con l’argento ai Giochi di Atene nel 2004 e illuminata da 53 medaglie internazionali, delle quali 6 ori ai Mondiali (otto volte su 8 sul podio mondiale nei 200 sl)) e 7 agli Europei”.
    La sportiva e gli altri preparano tutto al meglio per l’Olimpiade e Paralimpiade Invernale Milano Cortina 2026
    E ancora: “Impressionante il numero di record (ad oggi imbattuto il primato mondiale dei 200 sl) di una carriera che si è conclusa con l’Olimpiade di Tokyo 2020. Per due anni Federica Pellegrini ha inseguito questo suo ultimo grande traguardo sportivo. Il finale perfetto di una carriera irripetibile: essere la prima donna nella storia del nuoto a raggiungere la quinta finale Olimpica consecutiva nella stessa specialità”. LEGGI TUTTO