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    Il congresso federale della Lega il 5 e 6 aprile a Firenze

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«A nome della commissione statuto e regolamenti della Lega – Salvini Premier e come concordato con il segretario federale Matteo Salvini, il prossimo congresso federale ordinario della Lega – Salvini Premier si svolgerà a Firenze nelle giornate del 5 e 6 aprile». Lo rende noto il senatore della Lega Roberto Calderoli, in un comunicato.Oltre 400 delegati e porte aperte a tutti i militantiOltre ai 400 delegati eletti dai militanti nei congressi regionali della Lega, al congresso federale del 5 e 6 aprile parteciperanno anche i parlamentari nazionali ed europei, i segretari regionali e provinciali, i consiglieri regionali e i membri di diritto. Ai lavori potranno assistere tutti i militanti, gli amministratori e i semplici sostenitori. Un consiglio federale ad hoc approverà gli ultimi passaggi formali prima del congresso.Loading…Verso candidatura unitariaSgomberato il campo dalla possibile corsa del governatore Luca Zaia per la segreteria («lo escludo, devo pensare al Veneto»), Salvini sembra intenzionato a sfruttura quel poco di vantaggio che ha prima delle regionali per blindare la sua candidatura. «Penso probabilmente che arriveremo al congresso con un candidato unico, quindi mi sembra che siano ricostruzioni che anche nei fatti risultano assolutamente fantasiose», ha puntualizzato.Calderoli: adesso Salvini è l’unico che può guidare la Lega«Credo che Salvini sia l’unica persona in questo momento in grado di guidare il movimento». Lo ha detto nei giorni scorsi il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli che ha parlato a margine dell’assemblea dei segretari di sezione della Lega lombarda a Chiuduno, nella Bergamasca. «Abbiamo avuto un periodo anche travagliato – ha aggiunto -, adesso con le idee chiare si può ritornare a raccogliere quei consensi che lui aveva raccolto nel passato».Lega, eventi in Veneto, Marche e Campania prima del congresso In vista del Congresso nazionale della Lega ci saranno tre grandi assemblee programmatiche aperte a militanti e sostenitori in Veneto, Marche e Campania. Saranno occasioni per mettere a fuoco i temi più significativi. In Veneto si discuteranno i dossier dell’autonomia e del buongoverno nelle Marche quelli del lavoro, della pace fiscale e del fisco più snello, in Campania quelli della sicurezza, dell’immigrazione e della lotta alla criminalità. LEGGI TUTTO

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    Meloni: evitare fratture dell’Occidente o saremo tutti più deboli. «Non manderemo i soldati italiani»

    Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di lettura«Sono convinta che questo sia un momento nel quale prima di fare una scelta bisogna ponderarla, bisogna cercare di mantenere la calma, ragionare nel modo più lucido possibile, guardando sempre all’obiettivo e alla priorità: per me la priorità è sempre difendere l’interesse nazionale italiano e credo che sia nell’interesse nazionale italiano evitare qualsiasi frattura nell’Occidente perché una divisione ci renderebbe solamente tutti più deboli». Lo ha ribadito la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ospite di XXI Secolo, il programma ideato e condotto da Francesco Giorgino in onda questa sera su Rai1.«In un momento in cui c’era molta emotività ho chiesto un incontro per parlarsi in modo franco non solo dell’Ucraina ma delle grandi sfide che Europa e Stati Uniti hanno di fronte: credo che alla fine al di là di quello che può sembrare, i toni danno l’impressione che le posizioni siano molto distanti ma in realtà non lo sono perché tutti hanno lo stesso obiettivo, l’obiettivo condiviso è portare pace in Ucraina, una pace giusta e stabile duratura, definitiva».Loading…Non manderemo i soldati italiani in Ucraina«L’Italia partecipa con la sua franchezza. Ho espresso varie perplessità sulla proposta franco-britannica pur ringraziando i colleghi perché penso che in questo momento chiunque faccia delle proposte fa una cosa comunque utile. Sulla proposta di invio di soldati europei avanzata dalla Francia alla Gran Bretagna l’Italia ha espresso le sue perplessità, secondo me è molto complessa nella realizzazione, non sono convinta dell’efficacia, è la ragione per la quale, come si sa, abbiamo detto che non manderemo i soldati italiani in Ucraina», aggiunge Meloni per la quale «sicuramente è un momento nel quale tutti coloro che fanno delle proposte stanno facendo una cosa utile nel tentativo di cercare una soluzione».Pressione fiscale aumenta perché più gente lavora«Ho sentito dire anche da diversi esponenti di opposizione che noi abbiamo aumentato le tasse, perché hanno letto che aumenta la pressione fiscale: io mi trovo in imbarazzo a spiegare a dei parlamentari della Repubblica una cosa del genere. Quando aumenta la pressione fiscale, non è necessariamente perché aumentano le tasse». Nel ragionamento della premier «la pressione fiscale misura le entrate dello Stato in rapporto al Pil. Significa – ha aggiunto – che ad esempio se c’è un percettore di reddito di cittadinanza che trova un posto di lavoro e paga le tasse, aumenta la pressione fiscale. Aumentano i dati della pressione fiscale perché c’è più gente che lavora, perché questo governo ha portato al record storico di proventi dalla lotta all’evasione».Priorità ora è abbassare tasse al ceto medio«La prossima priorità deve essere il ceto medio, la nostra riforma fiscale prevede come obiettivo finale abbassare le tasse a tutti». Così Meloni rispondendo al conduttore Francesco Giorgino che le domandava se il suo governo ha fatto tutto il possibile per ridurre la pressione fiscale sul ceto medio. «No, sul ceto medio no – ha risposto Meloni -. Ho fatto tutto il possibile per ridurre la pressione fiscale con le risorse che avevo, concentrandomi su quella che, con le poche risorse che avevo, era la priorità: difendere il potere d’acquisto dei redditi più bassi. Abbiamo concentrato le risorse soprattutto sui più fragili». LEGGI TUTTO

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    Cinema, Giuli: i criteri di assegnazione dei fondi di promozione saranno rivisti

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di lettura«Prendo atto della proposta del direttore generale Cinema e Audiovisivo, Nicola Borrelli, di sospendere i lavori della Commissione per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva, al fine di ridefinire il sistema di valutazione e assegnazione dei contributi». Lo annuncia in una nota il ministro della Cultura, Alessandro Giuli.Il «tagliando»«Si fa un tagliando, cioè si vede come ha lavorato una commissione e si cerca di verificare se sia perfettibile il meccanismo di selezione e per garantire qualcosa in più in termini di pluralismo». Lo ha detto il ministro della Cultura, commentando al Forum in Masseria a Saturnia la decisione di sospendere i lavori della ’Commissione per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva’, per ridefinire il sistema di valutazione e assegnazione dei contributi. «E’ arrivata una sollecitazione da parte del dg Borrelli», ha precisato Giuli sottolineando che «la commissione eredita schema del 2024» e che «è composta da figure di qualità e indipendenti».Loading…La commissione Il 10 febbraio era stato pubblicato il decreto direttoriale e le graduatorie relative alle “Attività ed iniziative di promozione cinematografica ed audiovisiva” per l’anno 2024 , per le quali era stata presentata istanza di contributo. Giuli, il 10 ottobre 2024, aveva nominato i 12 esperti per la selezione dei progetti e per la concessione di contributi alle attività di promozione cinematografica e audiovisiva. La commissione è composta da Fortunato Cerlino, Lavinia Consolato, Tilde Corsi, Silvia Iannuzzi, Guia Loffredo, Luigi Marzullo, Franco Matteucci, Gianfranco Rinaldi, Rossana Rummo, Raffaella Salamina, Riccardo Tozzi e Vito Zagarrio.La polemicaIl ministro della Cultura Alessandro Giuli, ieri, in relazione all’articolo apparso sul quotidiano ’La Verità’ dal titolo “Il ministro ’nazista’ copre di soldi il guru della sinistra e sua sorella”, aveva comunicato di aver dato mandato ai propri legali affinché agiscano a tutela della sua immagine e onorabilità, anche in relazione alla veridicità dei fatti riportati. LEGGI TUTTO

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    A Genova il candidato sindaco che guarda a Vannacci e Rizzo

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaUnire le forze politiche “antisistema”, dai movimenti di estrema destra vicini al generale Roberto Vannacci a quelli di estrema sinistra vicini all’ex comunista fondatore di Democrazia Sovrana Popolare Marco Rizzo. È l’obiettivo neppure troppo velato del nuovo candidato sindaco di Genova Alessandro Rosson sceso in campo per il movimento Indipendenza.Il coordinamento regionale ligure del movimento guidato da Gianni Alemanno riunito a Genova ha deciso all’unanimità di partecipare per la prima volta alle elezioni comunali (in programma questa primavera) nel capoluogo ligure candidandolo a primo cittadino. Rosson, avvocato che per anni ha lavorato per la Regione Liguria ed ex capogruppo della Lega in Consiglio comunale alla Spezia, si era candidato anche alle ultime elezioni regionali in Liguria dove aveva raccolto il risultato peggiore tra tutti i pretendenti alla carica di presidente: 1.668 voti pari allo 0,28% del totale.Loading…«La destra sovranista ha deciso di scendere in campo a Genova», dichiara Rosson via social. «Dopo l’ipocrita passeggiata di Piciocchi e Salis a favore dell’Ucraina quando i loro capi Schlein e Meloni la svendevano agli interessi Usa per 500 miliardi di terre rare, la mia candidatura avrà lo scopo di mettere in pista un progetto serio e chiaro, dove sicurezza, sanità, scuola e lavoro saranno al primo posto – dichiara Rosson criticando la partecipazione dei candidati sindaco del centrodestra e del centrosinistra-M5S, Pietro Piciocchi e Silvia Salis, alla fiaccolata di sostegno e vicinanza al popolo ucraino organizzata dal Comune di Genova e dalla comunità ucraina locale a tre anni dallo scoppio del conflitto con la Russia -. Serve una voce vera che parli ai genovesi in maniera onesta e costruisca una nuova casa per tutti quei cittadini che non si riconoscono più in questo centro democristiano che governa la città di Genova e che non voteranno mai questa sinistra radical chic. Voglio Genova superba di nuovo”. LEGGI TUTTO

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    Istat, a febbraio aumenta la fiducia dei consumatori ma cala per le imprese

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaA febbraio si stima un aumento del clima di fiducia dei consumatori (da 98,2 a 98,8) mentre l’indicatore composito del clima di fiducia delle imprese scende da 95,7 a 94,8. Lo ha reso noto l’Istat.Dalla manifattura segnali positiviTra i consumatori, si evidenzia un miglioramento delle opinioni sulla situazione personale, corrente e futura mentre peggiorano le valutazioni sulla situazione economica generale: il clima personale aumenta da 97,1 a 98,3, quello corrente sale da 99,8 a 100,5 e il clima futuro passa da 96,1 a 96,6; invece il clima economico diminuisce da 101,3 a 100,2.Loading…Con riferimento alle imprese, l’indice di fiducia aumenta lievemente solo nella manifattura (da 86,8 a 87,0) mentre diminuisce negli altri tre comparti indagati (nelle costruzioni l’indice scende da 104,2 a 103,4, nei servizi di mercato cala da 99,0 a 97,5 e nel commercio al dettaglio si riduce da 106,3 a 104,0).In su i giudizi sugli ordinativiQuanto alle componenti degli indici di fiducia, nel comparto manifatturiero migliorano i giudizi sugli ordinativi, le scorte sono giudicate stabili e le aspettative sulla produzione sono in calo; nelle costruzioni e nei servizi di mercato tutte le componenti registrano una dinamica negativa. Per quanto riguarda il commercio al dettaglio, i giudizi e le attese sulle vendite sono improntati al pessimismo mentre il saldo dei giudizi sulle scorte di magazzino diminuisce.«A febbraio 2025 – è il commento dell’Istat – l’indice di fiducia delle imprese diminuisce di quasi un punto percentuale segnalando un peggioramento in tutti i comparti indagati ad eccezione della manifattura dove aumenta lievemente. L’aumento del clima di fiducia dei consumatori è trainato da valutazioni in miglioramento soprattutto sulla situazione economica personale; dinamica decisamente positiva anche per il saldo dei giudizi sull’opportunità di effettuare acquisti di beni durevoli nella fase attuale». LEGGI TUTTO

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    Meloni chiede garanzie di sicurezza per l’Ucraina. E Salvini attacca: «Niente soldati italiani»

    Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaPer evitare una pace «fragile e temporanea» le garanzie di sicurezza per Kiev devono necessariamente passare per il contesto «dell’Alleanza atlantica». Niente soluzioni estemporanee, o invii di truppe fuori da questo contesto, è il messaggio che spedisce agli alleati europei Giorgia Meloni, anche perché, come dice in modo più ruvido il ministro della Difesa Guido Crosetto, «i contingenti non si inviano come si invia un fax».L’incontro Meloni-KristerssonL’avvertimento della premier, e ancora più esplicitamente del suo ministro della Difesa, è diretto certo a Keir Starmer, che Meloni incontrerà domenica a Londra, ma soprattutto al presidente francese Emmanuel Macron, che ai 27 oggi ha riassunto il senso del suo viaggio a Washington. La risposta europea va coordinata con l’azione americana, va ripetendo da giorni Meloni, che lo ha ribadito nel corso della call voluta dal presidente del Consiglio Ue Antonio Costa e lo ha esplicitato anche nelle dichiarazioni congiunte con Ulf Kristersson. Un nuovo incontro, quello con il primo ministro svedese, che prosegue sul filo dei temi affrontati nel vertice a 4 Nord-Sud in Lapponia prima di Natale. Sicurezza sia dei confini – e quindi grande sintonia sulle politiche migratorie e dei rimpatri -, sia declinata come difesa in un momento “di grandi sfide”, come sottolinea il capo del governo di Stoccolma, che riconosce alla premier l’impegno per «conservare questo collegamento transatlantico più stretto possibile».Loading…Il fastidio per l’attivismo di MacronNella breve call con gli alleati europei Meloni ha ripetuto, come aveva già fatto a Parigi, che secondo l’Italia l’invio di truppe europee in Ucraina è un’ipotesi poco «efficace e molto rischiosa». E che «molto più utile» sarebbe invece perseguire l’ipotesi di dare «concrete garanzie di sicurezza all’Ucraina». Per essere «certi che non accada di nuovo quanto visto in questi tre anni, e che le nazioni europee che si sentono minacciate possano sentirsi al sicuro», chiarisce accanto al suo omologo svedese. Che l’attivismo – e la proposta – di Macron non fossero piaciute ai piani alti del governo era cosa nota: lo rende chiaro Crosetto quando sui social punta il dito contro «i “contingenti europei” che vorrebbero mandare il presidente di una nazione comunitaria e quello di una nazione extracomunitaria». Per poi sottolineare che quando «si parla a nome dell’Europa bisognerebbe avere la creanza di confrontarsi», cosa che non è accaduta «per gli aspetti militari della questione».Salvini: parlare ora di mandare soldati a Kiev non ha senso Parole dure, che qualcuno legge anche come un argine all’agitazione di Matteo Salvini, pronto a ribadire nelle ultime ore che «mandare soldati italiani in terra di guerra non ha senso». Prima «Putin e Zelensky devono deporre le armi, poi si può ragionare di tutto», dice il vicepremier, scettico anche sull’aumento delle spese militari che non può essere fatto, a suo dire, a scapito ad esempio della “spesa sanitaria”.Spese per la Difesa esclse dal Patto di StabilitàUn sentire comune questo nell’esecutivo, che ha accolto con favore, come ha ribadito Meloni, la scelta di Ursula von der Leyen di «escludere le spese per la difesa» dal Patto di Stabilità. Un “primo passo” cui devono seguire “altre soluzioni”, ha insistito la premier, mentre Giancarlo Giorgetti dalla ministeriale G20 in Sud Africa lanciava la proposta di un “Recovery Plan per la difesa”. Un modo per «rilanciare l’industria e la crescita» oltre che per rispondere alle rinnovate esigenze di sicurezza. E la necessità di un fondo comune eviterebbe, secondo il ministro dell’Economia, che «ogni Paese inizi a muoversi autonomamente» facendo «aumentare inevitabilmente i costi» per i singoli Stati “in modo irrazionale”. LEGGI TUTTO

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    Il luogotenente di Musk in Italia, Stroppa: FdI fa intesa con Pd su ddl spazio, non ci chiami più

    Ascolta la versione audio dell’articolo2′ di letturaNon sono piaciute ad Andrea Stroppa, referente in Italia di Elon Musk, le convergenze tra maggioranza e opposizione sul ddl governativo sull’economia dello spazio. «Intesa PD-FdI. Bene, si vuole far passare Starlink e SpaceX (che, tra l’altro, ha lanciato missioni per l’Italia accelerando le tempistiche per dare una mano) per i cattivi. Agli amici di FdI: evitate di chiamarci per conferenze o altro» ha scritto Stroppa su X Andrea Stroppa.Avs: avevamo ragione, Musk vorrebbe prendersi tutto «L’intervento dell’uomo di Musk in Italia, Andrea Stroppa, via X, conferma quanto avevamo detto a proposito del disegno di legge Meloni sull’economia dello spazio. Musk vorrebbe mano libera e gli emendamenti delle opposizioni che hanno posto confini hanno fatto saltare i nervi al tycoon pigliatutto» replica a stretto giro Francesca Ghirra, Capogruppo di AVS nella commissione attività produttive della Camera.Loading…Pd: servono paletti chiari per la sicurezza digitaleDopo il via libera in commissione del disegno di legge i dem hanno rivendicato che «grazie alle proposte e agli emendamenti del Pd sottoscritti anche da M5S e AVS, Azione, nell’articolo 25, quello che definisce la riserva di capacità trasmissiva nazionale, viene introdotto il tema della salvaguardia della sicurezza nazionale e del ritorno industriale per il sistema paese», perché «l’Italia non dovrà mai essere messa sotto ricatto da un soggetto privato straniero che fornisce le connessioni satellitari: questo provvedimento era nato in un’altra era geopolitica ci auguriamo che le vicende che stanno avvenendo in queste ore in Ucraina aprano gli occhi a tutti sulla necessità di inserire paletti chiari e inequivocabili». I due emendamenti del Pd ai quali il governo ha dato il via libera introducono infatti un riferimento generale alla massima diversificazione delle forniture, alla sicurezza nazionale e a un adeguato ritorno per il sistema industriale del Paese.Proprietà e controllo esclusivo della crittografiaIl governo ha dato parere positivo anche all’emendamento di Azione, poi sottoscritto dagli altri partiti di opposizione, che subordina la fornitura di servizi di comunicazione satellitare per fini governativi nei campi della difesa e della sicurezza nazionale a due principi: compatibilità con gli impegni e i programmi cui l’Italia partecipa in sede Ue; proprietà e controllo esclusivo della crittografia e delle componenti software e hardware utilizzate da parte del committente del servizio.Da lunedì ddl economia spazio in Aula alla CameraDopo il via libera della commissione Attività produttive della Camera al disegno di legge governativo sull’economia dello spazio, la discussione generale del provvedimento è prevista a partire da lunedì LEGGI TUTTO

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    Caso Santanchè, la Camera respinge la mozione di sfiducia. La ministra: sulle dimissioni rifletterò da sola

    «Su cassa Covid ho difeso solo posti di lavoro»Quanto all’accusa di truffa per la cassa integrazione Covide, ha affermato Santanchè, «il mio coinvolgimento nella vicenda si è limitato a decidere, come praticamente quasi la totalità delle aziende italiane, di accedere a tale beneficio a tutela della salvaguardia e dei posti di lavoro. Comunque non toccherà a questo Parlamento decidere, io ho fiducia nella magistratura e vedremo il proseguo».«Non vorrei mai essere problema» e FdI applaude SantanchèApplauso dai banchi di FdI nell’Aula della Camera quando la ministra del Turismo Daniela Santanchè ha detto durante la replica (prima del voto della mozione di sfiducia): «Non vorrei mai essere un problema».FdI,apprezzate parole Santanché e disponibilità dimissioniUn passaggio apprezzato dal vicepresidente di FdI alla Camera, Massimo Ruspandini che ha ringraziato «per quello che ha chiaramente detto al termine del suo intervento e cioè che, qualora venga malauguratamente rinviata a giudizio per la vicenda Inps, farebbe prevalere il cuore alla ragione e lascerebbe il suo incarico governativo per amore e rispetto di FdI e del presidente del Consiglio».«Chi ruba nasconde e le mie borse non le nascondo»La ministra ha parlato anche della vicenda due due borse Hermès, risultate poi false, regalate a Francesca Pascale quando era la fidanzata di Silvio Berlusconi: «Nelle mie borse non c’è paura e lo dico con chiarezza: non ho nessun problema a dirlo qua in un’Aula del Parlamento: ebbene sì, ho una collezione di borse. Mio padre mi ha insegnato che si ruba solo quello che si nasconde e io non ho nulla da nascondere».Conte: state difendendo l’indifendibileNella dichiarazione di voto il leader M5s Giuseppe Conte ha attaccato: «Credo che questo Parlamento avrebbe dovuto occuparsi di altro, sono sconcertato che ci troviamo ore a ore a parlare di una questione che non doveva sorgere e una volta sorta andava affrontata e risolta. State difendendo l’indifendibile, la ministra Santanché è accusata di falso in bilancio e truffa sui fondi Covid. Vi siete impegnati a fare da scudo alla ministra mentre dovreste farlo ai tanti imprenditori che stanno vivendo sulla loro pelle il tracollo industriale, loro non sono accusati non hanno commesso truffe ai danni dello Stato ma non hanno santi in paradiso non sono amichetti di Giorgia Meloni». LEGGI TUTTO