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    Mattarella in Kazakistan: “Tra nostri due Paesi rapporti eccellenti”

    Visita ufficiale del capo dello Stato, Sergio Mattarella, in Kazakistan, dove oggi ha incontrato il presidente kazako Qasym-Jomart Toqaev nel palazzo presidenziale di Astana. È il primo appuntamento della visita ufficiale di due giorni in Kazakistan del presidente Mattarella nel Paese centro-asiatico.

      Mattarella: “C’è una grande amicizia che lega i nostri due Paesi”       

    “Le nostre relazioni sono davvero eccellenti, sotto ogni profilo. Abbiamo rapporti eccellenti che possiamo sviluppare ulteriormente, sicuramente possiamo aumentare ancora lo stato delle relazioni. C’è una grande amicizia che lega Kazakistan e Italia” ha detto il presidente nel corso del colloquio con il presidente kazako Tokayev.  

    Asia centrale strategicamente cruciale       
    Una delle strade del centro di Astana “sarà dedicata a Marco Polo” ha annunciato il Tokayev, durante il colloquio con il presidente della Repubblica. Il capo dello Stato ha ringraziato per il gesto spiegando che è “un segnale del collegamento che c’è tra l’Italia e questa regione strategicamente cruciale che è l’Asia centrale”.  Al mondo serve “pace e collaborazione internazionale”  ha detto poi il presidente, incontrando una rappresentanza della comunità italiana. Il capo dello Stato ha citato ad esempio proprio la collaborazione che si è costruita tra due Paesi così lontani geograficamente ma “così vicini” politicamente come Italia e Kazakistan.

    Approfondimento
    Sergio Mattarella e la fortuna italiana LEGGI TUTTO

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    Elezioni regionali nelle Marche, si vota fino alle 15. Ieri affluenza in calo. LIVE

    Si chiuderanno oggi alle 15 le urne nelle Marche, dove i cittadini sono chiamati a eleggere il nuovo governatore. Sei i candidati, ma la vera sfida è tra il presidente uscente Francesco Acquaroli, esponente di Fratelli d’Italia, e lo sfidante Matteo Ricci, europarlamentare dem che ha raccolto intorno a sé il campo largo del centrosinistra comprendente il M5s. Ieri si è votato dalle 7 alle 23 e, a fine giornata, l’affluenza era in lieve calo: 37,71% rispetto al 42,72% delle precedenti Regionali LEGGI TUTTO

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    Elezioni regionali in Valle d’Aosta, ieri ha votato il 62,98%. Spoglio in corso

    Spoglio in corso in Valle d’Aosta, dove ieri si sono tenute le elezioni regionali e comunali. Affluenza in calo: per il rinnovo del Consiglio regionale ha votato il 62,98% degli aventi diritto mentre nel 2020, quando si votava su due giornate, era andato alle urne il 70,5%. Le operazioni di scrutinio per le Regionali sono iniziate alle 8. Ma nella regione più piccola d’Italia, il nome del prossimo presidente non uscirà dalle urne ma dall’assemblea regionale rinnovata.

    L’election day

    Nell’election day di domenica erano 103.223 i cittadini chiamati alle urne per scegliere i rappresentanti in Consiglio regionale. La maggior parte dei cittadini, 97.402, dovevano votare anche per i comuni: la fascia tricolore si assegna in 65 su 74 enti locali, Aosta compresa. I seggi hanno chiuso alle 23.
    L’affluenza
    Alle elezioni regionali in Valle d’Aosta ha votato il 62,98% degli aventi diritto, cioè 65.014 votanti su 103.223. Il dato è stato fornito dall’ufficio elettorale della regione. Nel 2020, quando si votava su due giornate, era andato alle urne il 70,5%. Per l’elezione del sindaco e il rinnovo del Consiglio comunale di Aosta ha votato il 57,64% (16.480 votanti su 28.590 aventi diritto). Per le Comunali il comune valdostano con l’affluenza più alta è Valgrisenche con il 90,42%, quello con l’affluenza più bassa Courmayeur con il 50,57%.
    Come funziona
    Per quanto riguarda il sistema elettorale, la regione autonoma mantiene le proprie peculiarità: il nome del prossimo presidente non uscirà dalle urne, ma dall’assemblea regionale rinnovata. Solo dopo che i partiti troveranno un accordo per formare una maggioranza, i 35 nuovi consiglieri eleggeranno il governatore. In Valle d’Aosta, infatti, resiste un sistema proporzionale, con una soglia di sbarramento variabile (pari al doppio del quoziente naturale). Cifra che alle Regionali 2020 si attestò poco sotto quota 4mila, lasciando fuori dall’aula la lista di Forza Italia e FdI per una manciata di voti. È possibile anche l’attribuzione di un premio di maggioranza per la lista o la coalizione che riesce a ottenere almeno il 42%. Proprio a questo risultato ambisce ora il centrodestra, forte del 41,01% complessivo dei tre partiti alle Europee dell’anno scorso anno, quando però l’Uv non si presentò. LEGGI TUTTO