Detto e contraddetto, lo scontro sul riarmo
Ascolta la versione audio dell’articolo5′ di letturaIl piano di difesa europea da 800 miliardi annunciato dalla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen fa discutere. “ReArm Europe” – un nome che non piace – vorrebbe mobilitare miliardi per la difesa: da una parte per sostenere Kiev e dall’altra per «affrontare la necessità a lungo termine di assumersi una responsabilità molto maggiore per la sicurezza europea». Un piano che divide non solo le opposizioni, ma anche la maggioranza. Da una parte è alta tensione fra Gentiloni ed Elly Schlein, dall’altra frena il leader della Lega Salvini che evita affondi. Parla, invece, il ministro dell’Economia, il leghista Giorgetti, che dice con chiarezza «no a piani frettolosi». La premier Giorgia Meloni nomina il riarmo al termine del Consiglio europeo straordinario di Bruxelles. Su X Carlo Calenda, leader di Azione, disegna un piano cartesiano in cui l’asse delle ascisse è il “sostegno esercito europeo” e l’asse delle ordinate è il “sostegno Ucraina”. In basso ci sono le facce di Giuseppe Conte, Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli, Roberto Gualtieri, Matteo Salvini, Andrea Orlando, Elly Schlein e Matteo Renzi, in alto la sua e quelle di Paolo Gentiloni, Pina Picierno, Antonio Tajani e Riccardo Magi. Ecco in Detto & contraddetto le opinioni a confronto.Meloni: riarmo non è la parola più adatta«Credo che la parola riarmo non sia quella più adatta a descrivere quello che stiamo facendo. Il concetto di difesa e sicurezza oggi riguarda tantissimi domini della vita quotidiana dei cittadini e non semplicemente essere dotati di adeguate armi, che è un tema. Ma c’è il tema delle materie prime, della cybersicurezza, delle infrastrutture critiche e tantissimi domini di cui dobbiamo occuparci quotidianamente. Quindi forse stiamo dando messaggi ai cittadini che non sono chiarissimi e bisogna chiarire quel che stiamo facendo»Loading…Giorgia Meloni, presidente del Consiglio, 6 marzo 2025Schlein: siamo contrari al riarmo dei 27 Stato europei«Non è accettabile prendere i fondi per la coesione sociale e territoriale per dirottarli sulla difesa. Noi siamo favorevoli alla difesa comune, siamo contrari al riarmo dei 27 stati europei. Sono due cose diverse. Contestiamo a questo piano che le proposte che fa agevolano la spesa nazionale in difesa, che non produce difesa comune europea. Che è quello che oggi serve»Elly Schlein, segretaria Pd, 6 marzo 2025 LEGGI TUTTO