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    Giuseppe Conte riconfermato presidente del M5S con l’89,3% dei voti

    Con un breve messaggio sulla pagina Facebook del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte ha commentato il risultato delle votazioni on line degli iscritti per l’elezione del leader. “Grazie a tutta la comunità del Movimento 5 Stelle, grazie a tutti voi per il sostegno, per la forza e il coraggio che continuate a darmi ogni giorno per affrontare insieme ogni battaglia. Ci impegneremo ancor di più per fare sempre meglio. Avanti, tutti insieme, a testa alta. Sempre dalla parte giusta!”, ha scritto il presidente riconfermato con l’89,3% dei voti favorevoli.

    La votazione

    Su 101.783 iscritti aventi diritto al voto hanno preso parte alla consultazione in 59.720, pari al 58,67%. Al quesito: “Sei favorevole all’elezione di Giuseppe Conte quale presidente dell’associazione Movimento 5 Stelle?” Hanno votato SI: 53.353. Hanno votato NO: 6.367″. La chiusura del voto on line, con la scontata riconferma dell’ex premier a capo del Movimento, arriva dopo momenti di tensione dentro i pentastellati, con le dimissioni dalla vicepresidenza di Chiara Appendino. L’ex sindaco di Torino aveva lasciato l’incarico pochi giorni prima dalle votazioni in polemica con la linea del presidente, ritenuta troppo schiacciata sul Pd. “Dobbiamo avere il coraggio di cambiare traiettoria”, aveva scritto sui social. Una decisione che sembrava aver aperto una crepa fra i cinque stelle. Si trattava della prima presa di posizione di peso contro Conte da quando, con la Costituente di fine 2024, il Movimento aveva estromesso il fondatore Beppe Grillo. Ma già venerdì scorso, a votazioni on line in corso, Appendino aveva annunciato di aver scritto sì alla richiesta di riconferma di Conte come presidente spiegando di essere stata convinta al dietrofront da un intervento del leader nel quale rimarcava che il M5s deve essere “scomodo, libero, e pronto ad allearsi solo sulla base di patti programmatici blindati e coerenti con i nostri valori”. “Finalmente torniamo a marcare le distanze, come più volte ho auspicato, da un campo largo in cui non possiamo essere costretti”, aveva aggiunto la parlamentare pentastellata a conclusione del suo ragionamento.   LEGGI TUTTO

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    Mattarella: “Speranza da Gaza si estenda a guerra in Ucraina”

    Il capo dello Stato,  intervenendo all’incontro internazionale “Osare la pace” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio, ha voluto ricordare come “le sofferenze di bambini, donne, uomini procurate dall’aggressione russa non accennino a diminuire”. “Quanto avviene”, ha aggiunto, “ci impone di perseverare in una risposta comune, equilibrata, mossa dal senso di giustizia e di rispetto per la legalità internazionale, dalla vigenza universale dei diritti dell’uomo”

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    “L’auspicio è che la ‘scintilla di speranza’, come l’ha definita Leone XIV, innescata in Terra Santa si estenda anche all’Ucraina, dove le iniziative negoziali stentano ancora a prendere concretezza, mentre le sofferenze di bambini, donne, uomini procurate dall’aggressione russa non accennano a diminuire”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, intervenendo all’incontro internazionale “Osare la pace” organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. “Quanto avviene ci impone di perseverare in una risposta comune, equilibrata, mossa dal senso di giustizia e di rispetto per la legalità internazionale, dalla vigenza universale dei diritti dell’uomo. Sono i principi in cui si riconosce la Repubblica Italiana”, ha aggiunto Mattarella, per il quale  “le notizie giunte nei giorni scorsi da Gaza, dopo gli accordi di Sharm El-Sheikh, con i primi passi di intesa tra le parti in conflitto in Medio Oriente e il rilascio degli ostaggi, ci ricordano che i processi di pace hanno bisogno di perseveranza, di pazienza, di lavoro di mediazione, di assunzione di responsabilità”.

    “Tema della forza è di nuovo misura delle relazioni internazionali”
    Per il capo dello Stato, “il nazionalismo da opporre ad altri nazionalismi nasce, in fondo, dal considerare gli altri popoli come nemici, se non come presenze abusive o addirittura inferiori per affermare con la prepotenza e, sovente, con la violenza, pretese di dominio. Per un trentennio tutto questo sembrava avviato ad essere archiviato nel passato. La fine della Guerra Fredda, con il dialogo Reagan-Gorbaciov e l’apertura a un’accentuata interdipendenza globale, sembrava aprire un’era di pacificazione”. “Oggi”, invece, ha proseguito Mattarella, “ci confrontiamo con uno scenario molto diverso, anche in Europa. Il tema della forza pretende nuovamente di essere misura delle relazioni internazionali”.

    “Inestimabile contributo da peace-maker e peace-keeper”
    Il presidente della Repubblica ha poi ricordato “Il contributo dei peace-maker, che costruiscono ponti e tessono relazioni tra comunità in conflitto, e dei peace-keeper, che vegliano sul rispetto dei cessate il fuoco e sulla protezione dei più vulnerabili, è inestimabile: far germogliare un principio di pace anche nei contesti più ostili”.

    ©Ansa

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