L’Aula di Montecitorio ha approvato all’unanimità il ddl bipartisan, che introduce nel codice penale il nuovo articolo 577-bis sul reato di femminicidio. In precedenza le opposizioni avevano chiesto la sospensione in protesta per quanto accaduto al Senato dove la Lega (a cui si sono associati FdI e FI) ha richiesto un maggiore approfondimento sul parallelo “ddl stupro”. Il Papa: “Educare i giovani per eliminare la violenza sulle donne”
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La Camera dei deputati ha approvato all’unanimità il ddl femminicidio che, in questo modo, diventa legge. Il provvedimento che quest’estate anche al Senato aveva incassato un via libera bipartisan, introduce all’interno del codice penale il nuovo articolo 577-bis sul reato di femminicidio. Si tratta di una fattispecie specifica di omicidio che prevede l’ergastolo per chiunque provochi la morte di una donna per discriminazione, odio o prevaricazione o mediante atti di controllo, possesso o dominio. È femminicidio anche l’omicidio commesso per il rifiuto della donna di instaurare o mantenere un rapporto affettivo o come atto di limitazione delle sue libertà individuali. Ma la giornata aveva vissuto momenti di scontro tra maggioranza e opposizione in Senato sul parallelo provvedimento del ddl stupro.
Lo scontro sul ddl stupro
Oggi pomeriggio gli esponenti delle opposizioni hanno abbandonato la commissione Giustizia del Senato che ha avviato l’esame del disegno di legge sulla violenza sessuale, che contiene la norma sul consenso delle donne frutto di un accordo bipartisan su input di Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Una protesta contro la richiesta di un maggiore approfondimento sulla norma chiesto dalla Lega a cui si sono associati Fratelli d’Italia e Forza Italia chiedendo anche le audizioni. Le opposizioni avevano chiesto, già nella conferenza dei capigruppo, il voto direttamente in Aula oggi anche per far coincidere il voto con la giornata internazionale contro la violenza alle donne. E il presidente del Senato, Ignazio La Russa, si era associato.
Il ddl femminicidio alla Camera
A seguire le opposizioni hanno chiesto una sospensione del ddl femminicidio alla Camera dopo la richiesta al Senato di un maggiore approfondimento sul ddl stupri – provvedimento che correva parallelamente a Palazzo Madama – da parte della maggioranza. La Camera ha respinto a maggioranza la richiesta avanzata in primis da Avs e a cui si sono associati Iv, Pd e M5s. Bisogna “sospendere il provvedimento fino a quando la ministra Roccella non chiarirà insieme ai capigruppo di maggioranza del Senato cosa sta accadendo”, “se c’è ancora un accordo” sul tema delle violenze di genere tra maggioranza e opposizione, ha detto Marco Grimaldi di Avs. Sono però poi iniziate, tra le polemiche, le dichiarazioni di voto a Montecitorio sul ddl femminicidio.
Le accuse: “Tradito un patto”
“Oggi è stato tradito un patto di lealtà” al Senato, ed è stato fatto nella giornata contro la violenza sulle donne”, ha attaccato Andrea Quartini del M5s, definendo questo atteggiamento “inaccettabile e riprovevole”. “Quali sono le ragioni per cui maggioranza sta venendo meno ad un accordo preso dal governo e dalla presidente del Consiglio? È una violenza non contro le opposizione ma contro le donne”, ha affermato la capogruppo del Pd Chiara Braga. Dopo la bocciatura della richiesta di sospensiva i parlamentari di opposizione hanno iniziato ad intervenire sugli ordini del giorno, chiedendo chiarimenti al governo ed in particolare alla ministra Eugenia Roccella. Poi si è votato.
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Meloni: “Ok a ddl femminicidio segnale importante di coesione”
In un video la premier Giorgia Meloni ha commentato: “Sono molto soddisfatta dell’approvazione in Parlamento del disegno di legge che introduce il reato di femminicidio. È un segnale importante di coesione della politica contro la barbarie della violenza contro le donne. Aggiungiamo uno strumento in più a quelli che avevamo già previsto”.
Schlein: “Sentito Meloni, ho chiesto che rispetti accordi”
“Sono venuta a fare il mio dovere a votare questo reato sul femminicidio perchè sono una persona che rispetta gli accordi perchè penso che questo una forza responsabile deve fare: cioè rispettare gli accordi. Auspico che anche la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, faccia rispettare gli accordi”, ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, lasciando l’Aula della Camera dopo aver votato il ddl sul femminicidio. Schlein ha detto di aver già sentito la premier “proprio per chiederle di rispettare gli accordi” senza però rivelare la risposta di Meloni: “Questo dovete chiederlo a lei”.
La giornata alla Camera
L’Aula della Camera aveva iniziato stamattina i lavori sul ddl femminicidio. Il provvedimento, che aveva già incassato il via libera unanime del Senato, introduce all’interno del codice penale il nuovo articolo 577-bis: il reato di femminicidio come fattispecie giuridica a sé stante. Nonostante le proteste delle opposizioni, l’emiciclo di Montecitorio ha dato in serata il via libero definitivo al ddl. “Oggi votiamo un provvedimento storico, mandiamo un messaggio potente”, ha detto la ministra Eugenia Roccella.
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Papa: “Educare i giovani per eliminare la violenza su donne”
Anche il Papa è tornato sui femminicidi. “Bisogna cominciare con la formazione dei giovani” e sottolineare che “ogni essere umano merita rispetto, dignità, uomo, donna, tutti. Bisogna togliere questa violenza che tante volte interessa anche i ragazzi e trovare una maniera per educarli e formare un’altra mentalità. Bisogna essere persone di pace che vogliono bene a tutti”, ha detto il Pontefice parlando con i giornalisti prima di lasciare Castel Gandolfo sul tema della violenza contro le donne.

